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Autore: Little_Lotte    23/06/2015    7 recensioni
DAL TESTO: " Del resto, come avrebbe potuto non volergli bene? Hyoga era dolce, gentile, un guerriero forte e tenace – nonostante la sua indole tutt'altro che ribelle – e soprattutto stravedeva per Isaac, abbastanza da convincersi a fare qualsiasi cosa che egli avesse ordinato lui.
Specialmente quelle che facevano meno piacere al Maestro Camus. "
[IL POVERO MAESTRO CAMUS, ALLE PRESE CON DUE ALLIEVI UN PO' TROPPO INDISCIPLINATI.
CHI SARà AD AVERE LA MEGLIO?]
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aquarius Camus, Cygnus Hyoga, Kraken Isaac
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Frammenti di Ghiaccio'
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Sin dalla prima volta che aveva incontrato Hyoga, Isaac aveva capito che quel ragazzino timoroso, pieno di rispetto e riverenza nei confronti del suo Maestro, gli sarebbe stato molto utile, un giorno.

Il biondino aveva tutta l'aria di essere un tipo tranquillo e con una scarsa attitudine al comando, portato piuttosto ad eseguire gli ordini e a farsi trascinare nelle situazioni più impensabili da un valoroso e tracotante “Maschio Alfa.”

Esattamente ciò che Isaac sperava.

Con il tempo, ovviamente, quest'ultimo imparò anche a volergli bene e ad apprezzarlo per ciò che era veramente, fino a considerarlo alla stregua di un vero e proprio fratello minore.

Del resto, come avrebbe potuto non adorare Hyoga? Il piccoletto era dolce, gentile, un guerriero forte e tenace – nonostante la sua indole tutt'altro che ribelle – e soprattutto stravedeva per Isaac, abbastanza da convincersi a fare qualsiasi cosa che egli avesse ordinato lui.

Specialmente quelle che facevano meno piacere al Maestro Camus.

*

<< D'accordo, Hyoga... Adesso ascoltami bene: dobbiamo restare nascosti qui dietro, almeno fino a quando Maestro Camus non si accorge della cosa. >>

<< E se poi lo facciamo arrabbiare? >>

Isaac strose il naso e guardò di traverso il suo compagno.

<< Non essere fifone, Hyoga... Che cosa potrà mai accadere? >> bofonchiò << Su, adesso stai zitto e nasconditi, si sta avvicinando il Maestro. >>

Hyoga si zittì di colpo ed obbedì agli ordini dell'amico, mentre Camus faceva il suo ingresso nell'atrio; qualcosa di piccolo e luccicante, sul pavimento, attirò di colpo la sua attenzione.

<< Oh... Una monetina! >> esclamò intrigato << Ed é una moneta francese, quale incredibile coincidenza! Chissà come c'è finita qui sul pavimento. >>

Si chinò per raccoglierlo da terra, ma stranamente non riuscì a prenderla: la moneta era come incollata al pavimento.

“Impossibile.” pensò fra sé e sé, e ritentò una seconda volta.

Niente da fare, la moneta non si muoveva di un solo millimetro.

La cosa stava iniziando seramente a spazientirlo.

<< Avanti, stupida moneta... Adesso staccati! >>

Hyoga e Isaac ridacchiarono sotto i baffi, facendo attenzione a non farsi udire dal loro Maestro.

A quanto pare, la proverbiale calma di Aquarius non era poi così veritiera.

<< Accidenti, ma lo hai visto? >> shignazzò il più grande, tirando una leggera gomitata nelle costole a Hyoga << Fa sempre il contenuto durante gli allenamenti, ma quando inizia a perdere il controllo diventa una vera e propria bel... >>

<< Hyoga! Isaac! Che diavolo ci fate voi due là dietro?! >>

<< Ooops... Scappiamo, Hyoga! >>

I due corsero via in fretta, il più lontano possibile dal loro Maestro.

No, pensò in quel momento Isaac, la proverbiale calma di Acquarius forse non era poi così veritiera... Ma l'implacabile furia delle sue Aurora Execution lo era senza alcuna ombra di dubbio.

*

<< Maestro Camus? Maestro, volete assaggiare uno di questi biscotti? >>

<< Li abbiamo fatti noi, con le nostre mani. >>

Camus si voltò in direzione di Hyoga e Isaac, guardandoli con sospetto.

<< Biscotti? >> ripetè scettico << Fatti da voi? >>

I due annuirono fieramente.

<< Sì, al cioccolato e ripieni di crema. >> dichiarò Isaac << Su, Maestro... Ne assaggi uno. >>

Camus sospirò profondamente, rassegnato.

<< E sia. >> rispose << In effetti, i biscotti alla crema non mi dispiacciono. >>

Il cavaliere addentò avidamente un dolcetto ma prima ancora di arrivare al secondo morso, un urlo atroce si levò dalla sua gola.

<< Oh, miei dei... MA QUESTO è DENTIFRICIO! >> strillò disgustato << Siete stati voi due, piccoli criminali? Venite qui, razza di delinquenti che non siete altro! >>

I ragazzini ridacchiarono e corsero via.

Indubbiamente Camus avrebbe fatto di tutto per farla pagare ai suoi allievi... Ma per loro fortuna, i due erano ancora abbastanza veloci da riuscire a non farsi acchiappare.

*


<< Hyoga! Isaac! Quante volte vi ho detto che non voglio vedervi mangiare dolciumi durante le ore di allentamento! >>

Hyoga e Isaac si girarono verso Camus, entrambi con un mano una mela caramellata, ancora perfettamente intatta.

<< Uffa, Maestro Camus! >> protestò Hyoga, facendo una smorfia << E' solamente una mela caramellata, non ci farà certo venire il mal di pancia. >>

<< Non si discute! >> con un gesto secco, Camus strappò via i due dolciumi dalle mani dei suoi allievi << Le regole sono regole e vanno rispettate. Su, adesso andate fuori ed incominciate a fare flessioni, io arriverò tra poco. >>

Hyoga e Isaac sospirarono e poi si diressero fuori dall'abitazione, obbedendo in silenzio agli ordini del loro Maestro. Camus aspettò che i due fossero finalmente lontani e poi, avidamente, addentò una delle mele sottratte ai fanciulli.

La sorpresa, nel momento in cui i suoi denti penetrarono quella scorza di zucchero, fu a dir poco spiacevole.

<< Per Diana... Ma queste sono cipolle, altro che mele! Ma che razza di... HYOGA! ISAAC! Un altro dei vostri soliti scherzi, giusto? >>

Il Cavaliere di Acquarius ringhiò per la rabbia ed i suoi occhi, immediatamente, incominciarono a riempirsi di lacrime. Non era certo per l'umiliazione o la vergogna, né tanto meno per il dispiacere causatogli dal fatto di avere per allievi due scapestrati senza un briciolo di sale in zucca.

Il problema era che, di fronte alle cipolle, Camus non riusciva proprio a trattersi.

*

<< Per l'ultima volta, ragazzo... In che lingua glielo devo dire, forse in arabo? Non ho ordinato tre quintali di legna per l'inverno, le sembra davvero una cosa possibile? >>

Un giovanotto dai capelli rossi, il viso disseminato di lentiggini e lo sguardo allampanato, fissò confusamente Camus per diversi secondi.

<< Beh, di sicuro qualcuno deve averlo fatto per voi, dal momento che mi è stato segnalato questo indirizzo. >> rispose francamente << Non posso farci niente, signore, e in ogni caso è mio compito consegnare il carico nel luogo esatto che mi è stato segnalato. Su, adesso veniamo alla parte più importante: desidera pagare tutto adesso, oppure in comode rate? >>

Hyoga e Isaac, nascosti dietro un cespuglio a diversi metri dal loro Maestro, sghignazzarono sotto i baffi.

Inventare nuovi scherzi per il Maestro stava diventando davvero troppo facile, quasi noioso, pensava Isaac.

Hyoga, dal canto suo, non era poi del tutto certo.

Finchè riusciamo a scamparla dalle furie del Maestro va alla grande, ma nel momento in cui finirà davvero col perdere la pazienza... Oh, temo proprio che non lo troveremo poi così divertente.

*

Camus si era ripromesso di non cadere più negli stupidi tranelli dei suoi allievi.

In fin dei conti non era più un ragazzino, era stato da tempo investito di una sacra armatura, e non aveva alcuna giustificazione per farsi continuamente soggiogare da un paio di ragazzini che non avevano ancora raggiunto il periodo della pubertà.

<< Maestro Camus? Le ho portato il suo the. >>

Isaac si avvicinò al Cavaliere con una tazza ancora bollente fra le mani, porgendogliela gentilmente e con fare solenne e remissivo. Camus lo fissò con aria dubbiosa.

<< Sei pentito di tutto ciò che hai fatto, non è vero Isaac? >> chiese.

Il ragazzino annuì in silenzio.

<< E credi che anche Hyoga lo sia? >>

<< Sì, certo. >>

Camus sospirò profondamente e sorrise, finalmente risollevato.

<< Bravi, ragazzi. >> dichiarò con fierezza << Sapevo che i miei insegnamenti sarebbero serviti a qualcosa, del resto non siete certo due stupidi e... PUAH, MA CHE SAPORACCIO! >>

Isaac scoppiò in una risata fragorosa e scappò via, mentre il suo Maestro cercava di riprendersi da quell'amara sorsata di the.

Che stupido, si ammonì mentalmente, avrebbe dovuto immaginarselo fin dal principio.

Del resto, per due esperti di scherzi come Isaac e Hyoga, fregare il povero Camus con uno scambio di sale e zucchero era cosa da poco.

Praticamente un gioco da ragazzi.

*

<< Buuuh! >>

<< Aaaaaaaah! >>

Camus, ancora avvolto nel suo asciugamano, scappò via dal bagno a gambe levate, il volto pallido e lo sguardo completamente stravolto dal panico.

<< Accidenti, Hyoga. >> bofonchiò Isaac, avvicinandosi alla doccia dietro alla quale Hyoga si era nascosto per effettuare il proprio scherzo << Ti avevo detto di non fare di testa tua e che lo scherzo della doccia era una cosa ormai superata, perché non hai voluto darmi retta? >>

Hyoga fece una smorfia e guardò l'amico di traverso.

<< Di pure quello che vuoi, Isaac. >> replicò fieramente << Intanto, grazie alla mia trovata, il Maestro Camus si è spaventato a morte. >>

*

<< Va bene, va bene... Allora, devo trovare il modo di rispondere alla lettera di Olga senza sembrare un imbranato. Vediamo un po', che cosa potrei scrivere? >>

Camus si chinò sul foglio sgualcito e pieno di cancellature sul quale, da circa mezzora, stava tentando – senza alcun risultato – di rispondere alla lettera d'amore ricevuta appena poche ore prima dalla graziosa signorina Olga, una giovane abitante del villaggio per la quale il Cavaliere di Acquarius aveva letteralmente perso la testa.

<< Però, il Maestro Camus fa davvero sul serio. >> mormorò il piccolo Hyoga, osservando la scena da lontano, con aria meditabonda << La signorina Olga deve piacergli molto. >>

<< Già! >> esclamò briosamente Isaac, con aria soddisfatta.

Hyoga assunse un'espressione visibilmente contrita.

<< Pensi che dovremmo dirgli che siamo stati noi a scrivere quella lettera? >> domandò con aria di vergogna.

<< Vuoi scherzare? >> rilanciò Isaac, guardandolo come se fosse completamente impazzito << Non ho nessuna voglia di lasciarci le penne, Hyoga! Se al Maestro dovessero partire i cinque minuti... Beh, ti assicuro che un'Aurora Execution non ce la toglierebbe nessuno! >>

<< E se dovesse accorgersene da solo? >> insistette Hyoga << Guarda che il Maestro non è uno stupido! >>

<< Non dire sciocchezze, Hyoga! Come farebbe ad accorgersene, siamo stati attentissimi a non farci scoprire. Certo, a meno che tu non abbia... >>

<< HYOGA! ISAAC! Non c'è niente che volete dire al vostro caro Maestro, figlioli? >>

<< Accidenti.... Scappa Isaac, corri! >>

I due ragazzini corsero via alla velocità della luce, Camus che rabbiosamente andò loro dietro, urlando incomprensibili esclamazioni in francese, molto più simili a maledizioni che a complimenti.

<< Per tutti gli dei, Hyoga! >> strillò a quel punto Isaac, il fiato corto e lo sguardo rivolto al più piccolo con fare minaccioso << Quando imparerai che amore mio non si scrive con l'acca davanti?! >>

 

*


<< E così, il Maestro Camus ci ha messi in punizione. >>

Hyoga fece una smorfia e rivolse ad Isaac uno sguardo sinistro, chiaramente infastidito.

<< E ti stupisci anche della cosa, Isaac? >> bofonchiò il più piccolo, mettendosi a braccia conserte sul proprio letto << Siamo stati davvero pessimi, i nostri scherzi sono stati davvero di cattivo gusto. >>

<< Eddai, non fare la femminuccia! >> lo canzonò Isaac << Sbaglio, o ti sei divertito anche tu a fare tutti quelli scherzi? >>

Hyoga abbassò mestamente il capo, mordendosi il labbro e facendosi completamente rosso in volto per la vergogna.

<< Sì, è vero. >> ammise << Comunque non ci siamo comportati bene e il Maestro ha avuto ragione a punirci. Ce lo meritiamo proprio di restare confinati nella nostra stanza per tutta la settimana. >>

Isaac storse il naso, in chiaro segno di disapprovazione.

<< Perdonami se dissento, amico mio. >> disse, alzandosi in piedi sul materasso e spalancando una finestra di medie dimensioni che si trovava sopra il suo letto << Se tu vuoi restare qui fai pure, io non me ne starò certo qui ad annoiarmi a morte. >>

<< Aspetta, Isaac... Che cosa pensi di fare? >>

Isaac non rispose e con un agile balzo scavalcò la finestra, atterrando facilmente sulla morbida nera.

Un vero e proprio atterraggio di fortuna, pensò Hyoga.

Un atterraggio non propriamente fortunato, ebbe modo di scoprire Isaac.

<< CHE DIAVOLO CI FAI QUA FUORI, ISAAC? >>

<< No, Maestro... Per favore, non lo farò mai più! Non era certo mia intenzione... HYOGA, AIUTAMI! >>

Hyoga sospirò profondamente e si rilassò sul materasso, facendo orecchie da mercante.

Isaac era suo amico, certo, ma negli ultimi tempi si stava approfittando un po' troppo di lui e forse era arrivato il momento che incominciasse a pagare per le proprie colpe.

Da solo.

Del resto, il Maestro Camus non era cattivo e non si sarebbe mai sognato di fare deliberamente del male ad un suo allievo.

<< DIAMOND DUUUUUUUUUUUUUUUST! >>

… Forse.









N.d.A: D'accordo, adesso potete iniziare a tirare la frutta - possibilmente fresca.
Questa cosa non ha assolutamente senso, ma volevo far fede alla promessa fatta alla splendida innominetuo, che leggendo una precendente storia su Hyoga e Camus mi ha proposto di scrivere questa storia... Cara Lou, sappi che ho fatto del mio meglio. :)
La storia, intanto, andrà a far parte della serie Frammenti di Ghiaccio , che ha sempre come protagonisti Hyoga e il suo Maestro. :)
Baci a tutti :)
  
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