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Autore: I_love_villains    26/06/2015    0 recensioni
In questa fic descrivo un personaggio che sarà molto presente nelle mie prossime fanfiction. E' poco conosciuto,e intendo valorizzarlo perché è un gran villain.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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L’oscurità lo avvolgeva,lo proteggeva,lo consolava.
Era sempre stato a suo agio nell’oscurità.
Lì era in pace,solo con sé stesso.
La tranquillità di quel luogo lo confortava.
Oscurità,solitudine,pace …
Quella dimensione era un sollievo,un balsamo.
Non sapeva mai quanto tempo trascorreva in quella serenità.
Forse erano minuti,forse ore che passava contemplando il nulla,sentendosi al sicuro. E potente.
Lì era padrone di fare ciò che voleva.
Aveva il più completo controllo su tutto.
Era onnisciente … onnipresente ... un dio.
Ma governava il nulla.
Nessuno poteva accedere a quella dimensione.
Qualcuno usava la forza che sprigionava,ma non la controllava. Lui sì.
Anche se lontano,era in grado di richiamare quell’oscuro potere.
Esso gli scorreva nel corpo,gli apparteneva,lo inebriava.
Era come se la stessa dimensione si sottomettesse al suo volere.
Come se essa stessa lo avesse eletto suo sovrano assoluto.
Governava tutto,ma nessuno.
La solitudine non gli dispiaceva,ma a volte avvertiva il bisogno di avere compagnia. Allora se ne andava. Poteva restare via a lungo,ma prima o poi tornava.
Era la sua casa.
Il suo unico difetto era la mancanza di esseri viventi,ma questo era anche un pregio.
Di pregi ne aveva molti,la sua cara dimensione.
Tuttavia,uno era considerato più importante degli altri: suo padre non poteva accedervi.
Il fatto che il suo genitore non potesse controllare una parte di lui lo rendeva felice,gli dava la forza di continuare a ribellarsi.
Oh,quanto lo odiava!
Da quando lo aveva creato non aveva fatto altro che ripetergli che doveva obbedirgli.
Perché era suo padre,il suo creatore,il suo signore.
Lui gli aveva dato un corpo,dei pensieri,la vita.
Ma non vedeva il suo corpo nell’oscurità; i pensieri gli erano stati proibiti;la vita non era stata chiesta.
Avrebbe preferito rimanere una presenza astratta legata a un posto infestato piuttosto che sopportare i dolori della vita.
Una volta ricevuta,però,non poteva tornare indietro.
Ci si era adeguato,e gli era piaciuta.
Suo padre aveva tentato di insegnargli le vie del male e lui era stato un attento discepolo,finché non aveva capito che seguiva idee anacronistiche.
Aveva deciso allora di ribellarsi.
L’Inferno non lo attirava quanto la sua dimensione,né come la terra dalla quale era nato.
Preferiva la collina con le rose a quelle rocce infuocate.
Tuttavia lì c’erano servitori. E voleva sbarazzarsi di suo padre.
Tramò quindi contro di lui.
Quando egli se ne accorse diminuì i suoi poteri e lo esiliò subito.
Questo lo irritò. Come osava trattarlo così?
Lui era il principe dell’Inferno!
Inoltre,suo padre lo puniva per aver compiuto le sue stesse azioni.
Non si era anche lui ribellato a un Creatore che giudicava inadeguato?
Non Gli si era rivoltato contro?
Ed Egli non l’aveva bandito dal Suo regno?
E adesso compiva il Suo stesso errore.
Sulla Terra lui era un semidio,come lo era stato suo padre una volta spedito all’Inferno.
Non poteva rivelarsi per ciò che era davvero,ma compiva lo stesso i suoi lavoretti da demone.
Corrompeva gli umani,li tormentava,li torturava,li uccideva.
Questo gli causava un piacere infinito,più di quanto se ne fosse aspettato.
Tra un omicidio e l’altro pianificava la sua ascesa al trono infernale.
Prima o poi ce l’avrebbe fatta;avrebbe deposto quel vecchio e sarebbe diventato padrone degli Inferi!
Per questo selezionava le sue vittime. Se in esse scopriva particolari capacità,cercava di attirarle dalla sua parte.
Non sempre riusciva a farsi degli alleati senza ricorrere all’inganno.
Ciò di cui aveva maggiormente bisogno era la collaborazione di alcuni individui che gli umani definivano eroi. Essi però lo evitavano.
Riconoscevano la sua natura malvagia e non volevano avere niente a che fare con lui.
Maledetto libero arbitrio!
Anche se era per quello che aveva tradito le aspettative di suo padre. Quella caratteristica umana lo affascinava,forse perché un demone è sempre costretto a sottomettersi ad uno di rango maggiore.
Erano allora passati diversi anni,e lui non era altro che uno dei tanti demoni che circolano sulla Terra.
Certo,era il più forte,ma si sentiva insoddisfatto.
Bramava ogni istante la conquista dell’Inferno,la morte di suo padre.
Una volta ci era andato molto vicino.
Era riuscito ad ucciderlo,ma la natura dei demoni era stata la sua sconfitta.
Suo padre era tornato in vita,poiché immortale.
Lui aveva commesso degli errori imputabili alla sua natura. Non si era accontentato e il Rider lo aveva battuto.
Quella sconfitta gli bruciava,ma mai quanto quella degli ultimi mesi.
Lui voleva dominare gli Inferi ma era condannato a restare sulla Terra?
Bene,avrebbe trasferito l’Inferno su quel mondo.
E ce l’avrebbe anche fatta,se non fosse stato per suo padre.
Le sue antitesi avevano ucciso gli eroi che avevano cercato di fermarlo.
Si trattava in realtà di antieroi,in quanto uccidevano i cattivi.
Appunto per questo,una volta uccisi,erano finiti all’Inferno.
Suo padre stipulò un patto con loro e li riportò in vita.
Loro unirono i loro poteri,e neanche questo bastò.
Per sconfiggerlo dovettero usare la sua stessa arma: lo specchio con il quale aveva prodotto le antitesi.
Adesso si trovava imprigionato in sembianza umane ed era costretto a lavorare in un casinò di suo padre,a Las Vegas,con la sua sposa.
Di recente gli erano tornati i poteri,e la prima cosa che aveva fatto era stata teletrasportarsi nella Darkforce Dimension.
Lì si era calmato,aveva analizzato la sua situazione e aveva pensato a come risolverla.
Gliela avrebbe fatta pagare!
Prima o poi suo padre si sarebbe pentito del giorno in cui lo aveva creato.
Quel giorno aveva dato la vita al suo assassino.
Lui era Blackheart,figlio di Mephisto,principe degli Inferi,futuro re,e non avrebbe permesso a nessuno di trattarlo come un comune dannato!


***Angolo Autrice***
Ok,questa è la mia prima fanfiction. Vi è piaciuta? Se sì,vi ringrazio tantissimo. Se no,vi ringrazierei tantissimo se mi aiutaste a migliorare.
   
 
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