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Autore: Mary_loveloveManga    14/01/2009    5 recensioni
Eccomi qui con un'altra one-shot su Inuyasha e Kagome, anche se più che sul loro amore è introspettiva. Comunque c'è anche quello, state tranquilli! Quella che parla è Kagome che sfoglia un vecchio album di fotografie. LEGGETE E COMMENTATE!!!!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Salve!! Eccomi qui con un’altra one-shot! Mi è presa l’ispirazione, che ci posso fare? Spero vivamente che vi piacerà! Fatemi sapere okay?

LEGGETE E COMMENTATE!!!!! Bacioni! Mary!

 

 

 

 

I dolci ricordi di una vita…

 

 

 


Sorrido, ripensando a ciò che è accaduto in tutto questo tempo.

Mi siedo sul dondolo nel giardino della mia casa, un album di fotografie in mano.

Fotografie.

Raffiguravano tutto, tutto quanto.

Dai primi momenti, ad oggi.

Le fato da bambini.

Da adolescenti.

Da ragazzi.

Da adulti.

Ma siamo veramente diventati adulti?

E allora perché ogni volta che incrocio i suoi occhi il mio cuore batte così forte?

Perché mi sento una bambina quando mi culla la notte tra le sue braccia?

Perché arrossisco ancora, quando con la sua voce roca mi dice un semplice “sei bellissima”?

Forse ancora non mi posso considerare adulta.

Ventuno anni forse sono troppo pochi per considerarmi matura.

Eppure ora ho una vita tutta mia, indipendente.

Anzi, io dipendo da lui.

Come lui dipende da me.

Sfoglio l’album, distratta dal suono del vento leggero che muoveva le fronde degli alberi con delicatezza.

La stessa delicatezza con cui una mamma accarezza un figlio.

Poi una foto cattura la mia attenzione.

Ero piccola, lui era già con me.

Con Sango e Miroku al seguito.

Una famiglia, la nostra.

Ridevo ingenuamente, giocando con i fiori.

Questa parte del mio carattere non è mai cambiata.

Ingenua.

Ingenua come una ragazza follemente innamorata per la prima volta.

Piccola.

Piccola tra le tue braccia.

Sorridente.

Sorridente come sempre, in tutti i miei giorni.

Felice.

Felice con te.

 

 

Altre foto, una dopo l’altra.

Raffiguravano la mia infanzia.

Il natale.

Capodanno.

Carnevale, con tutti quei costumi e i coriandoli in ogni dove.

L’allegria.

L’allegria in ogni sorriso, in ogni gesto, in ogni parola.

Parole celate nell’immortalare le immagini.

Parole dolci, affettuose.

Parole che a volte diventavano taglienti, fredde…

…dolorose.

Dolore che non traspariva nella semplice immagine di una fotografia.

Cose che non si vogliono ricordare.

Cose che comunque ci unirono di più…

…ma che facevano male.

Capitava, succedeva.

Rimaneva il rimorso nelle azioni compiute.

La voglia di abbandonare tutto.

Le lacrime amare versate.

Tutto va immortalato.

Che senso ha la vita, se vuoi mantenere solo i ricordi felici?

Si può veramente considerare vita, allora?

Domande che non hanno mai avuto risposta.

Perciò immortaliamo.

Immortaliamo anche i momenti tristi, quelli bui.

Perché c’è sempre un bel ricordo anche in quei momenti.

Il ricordo di essere andato avanti…

…di essere cresciuti.

Di aver avuto degli amici accanto.

Di essere stato forte.

È importante.

Riuscire a ricordare quei momenti con un sorrido.

Riuscire a tenerli dentro un album sempre sul comodino.

È il significato di essere diventati forti.

Riuscire a dire di esserci disperati per sciocchezze.

Cose inutili.

Ovvietà.

Pensare di essere riusciti ad uscire da dolori seri.

Che lasciano il segno.

Cose che con il tempo cono passate.

Cose che ci hanno scalfito, lasciandoci la cicatrice.

Cosa passate, vissute.

Insieme.

Tanto basta per riuscire a ricordarle con il sorriso.

La ferita non sanguina più, una volte che si è riusciti a superarla.

 

 

Poi immagini sfocate.

Decisioni.

Indecisioni.

Confusione.

Cose che portano ad una scelta.

Talvolta sbagliata o giusta.

Trovarsi davanti ad uno bivio.

Riuscire a ricordare senza dire “avrei dovuto fare un’altra scelta.

Quel che è fatto è fatto.

Il passato non ritorna.

Ma è da ricordare.

Serve a guardarsi avanti.

A vivere il presente.

A pensare al futuro.

Basarsi su quegli errori cercando di costruire una vita migliore.

Un finale adatto.

Un felici e contenti.

 

 

Poi sogni realizzati.

Le cose più belle da immortalare.

L’essere riusciti ad arrivare ad una meta.

La meta predisposta da anni.

Ballare a teatro, per Sango.

Diventare un attore, per Miroku.

Aprire un’azienda, per Sesshomaru.

Sposarsi, per Kagura.

Arrivare alle gare olimpiche, per Koga.

Avere una catena di negozi di moda, per Ayame.

Diventare una cantante e trovare l’amore, per me.

Poi tanti altri sogni.

Sogni per cui bisogna sacrificarsi.

Sogni che bisogna sacrificare.

Sogni impossibili.

Sogni reali.

Sogni che già si hanno sotto il naso.

L’essere accettati.

Amore mio, il tuo sogno è già stato realizzato da tempo…

Ora hai una famiglia.

Sogni crudeli, che ti non si possono realizzare.

Sogni dimenticati.

Sogni realizzati con tanta fatica.

 

 

Poi quella foto.

Quella foto che non vedevo da tempo.

Dove ci siamo tutti.

Tutta l’intera compagnia.

Io, te, Sango, Miroku, Sesshomaru, Rin, Kagura, Bankotsu, Koga, Ayame, Kikyo, Naraku, Kanna, Hojo.

Tutti.

Ora ognuno ha preso strade diverse.

Ognuna immortalata.

Strade faticate.

Alle volte non sempre dritte e facili da percorrere.

Però ci siamo aiutati, l’uno con l’altro.

Non abbiamo perso i contatti.

Siamo ancora qui.

Come in questa fotografia.

Come ai matrimoni, ai battesimi dei piccoli marmocchi appena nati.

Ancora insieme e non ci divideremo.

Ne abbiamo passate troppe insieme.

Il vento mi porta l’odore leggero del mare, deboli rumori provenienti dal paesino.

Sorrido, quando un fiore di ciliegio cade sulle mie gambe.

Lo raccolgo, lo annuso.

Dolce profumo della natura.

Delicatamente me lo ripongo fra i capelli.

Guardo il cielo, il sole brilla splendente.

Sembra sorridere anche lui.

Poi dei passi dietro di me, non mi giro, so già chi è.

-         Cosa fai, Kagome? - mi chiede, sedendosi accanto a me e sfiorandomi il viso.

-         Ricordo il passato. – rispondo semplicemente, godendomi il tocco delle sue dita sulla mia pelle.

-         A me piace di più vivere il presente. – sorrido, la nostra frase. Ricordare il passato, vivere il presente e…

-         A me pensare al futuro. -  ride anche lui, ora. Mi abbraccia e mi rilasso sul suo petto.

-         E dimmi… io ci sono in questo futuro? -  chiede, accarezzandomi la pancia lievemente rigonfia.

-         Ci sarete tutti e due, il mio futuro è basato su di voi. -  mi stringe più a se, continuando a sorridere.

-         E allora adesso ricordiamo il passato, amore. –

-         Già Inu Yasha, poi penseremo al futuro. Il nostro futuro… -

 

Ricordi d’amicizia.

Ricordi d’amore.

I dolci ricordi di una vita…

Che ci fanno vivere un presente…

E sognare un futuro…

  
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