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Autore: Letizia25    27/06/2015    8 recensioni
«Qual è la ragione di tutto questo?»
Lei fa per rispondergli, con le parole sulla punta della lingua. Ma proprio in quel momento, dalla camera vicino a loro si sente riecheggiare una risata, una risata di un ragazzo biondo che sta a cuore ad entrambi.
«Lui. Lui è l’unica ragione. Lo è sempre stato e per sempre lo sarà. Non posso permettermi di perderlo, non adesso, non quando posso rimediare a tutto il dolore che ho causato ad entrambi. È troppo importante per me.»
*
Da quando Letizia è tornata a New York, sono passati due lunghissimi mesi.
Lei si è rifatta una vita, ma dall’altra parte dell’Oceano qualcuno non ha dimenticato niente.
Una festa a sorpresa porterà tante novità a galla, e anche tanti problemi, facendo incrinare ogni rapporto.
Poi il destino gioca le sue carte.
Letizia si troverà a lottare per far rimanere vivi quei ricordi che l’hanno salvata, farà di tutto pur di farli riaffiorare e finalmente capirà cosa vuole davvero.
Troverà la sua unica ragione.
*
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=1hwVDTRBxpE&feature=youtu.be
*
Sequel della mia long Ovunque sei. La trovate sul mio profilo, buona lettura ;).
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just us'
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24 . The only reason
 
 

Don’t talk, let me think it over
How we gonna fix this?
How we gonna undo all the pain?

 
Tell me, is it even worth it?
Looking through a straight line
Taking back the time we can’t replace
 
All the crossed wires
Just making us tired
Is it too late to bring us back to life?

 
When I close my eyes and try to sleep
I fall apart, I’m fighting hard to breathe
You’re the reason, the only reason
 
Even though my dizzy head is numb
I swear my heart is never giving up
You’re the reason, the only reason

 
I feel you burning under my skin
I swear I see you shining
Brighter than the flame inside your eyes
 
Bitter words spoken
Everything broken
It’s never too late to bring us back to life

 
5 Seconds of Summer – The only reason

Tre anni. Tre lunghi, lunghissimi anni sono passati. Tre anni fatti di sorprese, di gioie, di dolori, di bei ricordi insieme. Tre anni che hanno visto crescere quei sei ragazzi, li hanno visti iniziare il loro cammino da soli nella vita, hanno visto le loro paure sgretolarsi per lasciar posto a certezze solide su cui poter contare. Alle cicatrici del passato hanno messo nei loro cuori l’amore.
Forse quell’amore di cui si legge tanto libri. Forse quel grande amore da film. Forse quell’amore di cui si sente tanto parlare nelle canzoni. Forse quell’amore che si cerca in ogni dove ma non si trova da nessuna parte fino a che non è lui stesso a venire da te, per stravolgerti la vita.
Tre anni importanti, per quei sei ragazzi che hanno capito sul serio di essere diventati una famiglia, un po’ particolare, ma una famiglia, bellissima, unica, speciale, che mai e poi mai vorrebbero cambiare. Tre anni di lotte con i cuscini, di nottate passate a vedere film ingozzandosi si schifezze, di litigi, di risate, di lacrime, di sorrisi, di abbracci, di baci, di pazzie belle e buone. Tre anni di loro e del loro affetto.
 
Il primo anno era stato quello più difficile di tutti.
Letizia aveva deciso di mettere in pratica quell'idea che aveva avuto poco prima che Luke avesse l'incidente, una decisione che aveva sconvolto tutti da quanto era stata inaspettata. Quella di andare a vivere in Australia, con Luke e gli altri, lavorando con il distaccamento della sua casa discografica, - la Sony - di Sydney.
E l'avrebbe anche fatto subito, se non ci fosse stata Keli. Perché anche la bionda aveva deciso di andare dall'altra parte del mondo, per restare con Ashton. Solo che le mancava l'ultimo anno di superiori, e avrebbe preferito finirlo a New York, come per chiudere in bellezza una parte molto importante della sua vita, per poi cominciare una migliore, insieme al suo ragazzo.
Letizia non se la sentiva di lasciarla sola, per tutto un anno. E alla fine avevano deciso - le due amiche e i ragazzi - di aspettare che Keli finisse la scuola. Perché poi la bionda aveva già pensato a tutto: si sarebbe iscritta alla facoltà di Arte di Sydney ed avrebbe studiato lì, così da essere più vicina ai suoi amici.
I signori Wilson, nonostante la paura e la preoccupazione per le ragazze, avevano accettato la cosa anche se sapevano che sarebbe stata dura vivere così lontani dalla figlia.
«Verremo a trovarvi spesso.» avevano promesso le due ragazze. Una promessa che avevamo sempre mantenuto, ogni volta. Perché in fondo fa sempre piacere tornare a casa propria, qualche volta. Anche perché Letizia aveva ceduto il suo appartamento a sua cugina Lucille, quindi poteva benissimo tornarci quando preferiva, insieme alla bionda e agli altri.
E così quei primi dodici mesi erano passati, lentamente e con parecchie difficoltà. Ma erano passati.
Luke e Ashton ogni volta che potevano, prendevano l'aereo e restavano a New York per qualche giorno, a volte solo loro due, a volte con anche Michael e Calum a fare compagnia.
Non era stato semplice, perché spesso la mancanza, la nostalgia e la tristezza si facevano sentire. Ma poi Keli aveva finito la scuola. E finalmente la parte della loro vita era cominciata.
 
Il secondo anno era andato molto meglio.
Keli aveva iniziato l’università e Ashton era il ragazzo più felice della terra – come Luke, del resto – ad avere la sua ragazza nuovamente per casa. Come lo erano anche Michael e Calum, che a quelle due proprio non riuscivano a non voler bene.
Perché quelle due semplicissime ragazze erano riuscite a stravolgere la vita di quei quattro, che mai e poi mai si sarebbero aspettati di poter tenere così tanto a qualcuno. Perché alla loro amicizia, nessuno di loro avrebbe mai potuto rinunciare, mai.
Quell’anno era stato anche l’inizio della nuova carriera per Letizia. Nuove canzoni, nuovo CD, fan sempre più numerosi e sempre più meravigliosi, che le davano sempre la carica per ogni cosa. E poi, per ciliegina sulla torta, il manager della mora – Carlos era rimasto a New York, ma seguiva la sua pupilla come sempre, nonostante fossero a kilometri di distanza – e quello dei ragazzi avevano deciso, insieme ai presidenti delle due case discografiche, di far aprire alcuni dei concerti del tour dei ragazzi proprio a Letizia.
Non c’era stata esperienza migliore di quella. Aveva calcato molti dei palchi più famosi al mondo, insieme ai suoi migliori amici, al ragazzo che amava, alla sua migliore amica che ogni tanto la accompagnava. Insieme, avevano visto tantissimi posti, tantissime città in cui la mora non era mai stata. Erano passati da un hotel all’altro alla stessa velocità con cui ci si cambia i calzini. Avevano fatto ascoltare la loro musica a così tante persone che alla fine avevano perso il conto. Per non parlare delle interviste, alla radio, alla TV, negli stessi hotel. Era stata catapultata in un mondo completamente nuovo, diverso, bellissimo nonostante le miriadi di cose da fare. Era stato veramente la cosa migliore che – dopo Luke, ovviamente – potesse capitarle nella vita: condividere con i suoi idoli, con le persone che più stimava – e che stima tutt’ora – quella parte dell’essere musicisti, il poter donare qualcosa agli altri con i loro modo di esternare i loro sentimenti.
Era stato magico quell’anno, bellissimo, pieno, intenso, vissuto, sentito. Ma mai quanto il seguente.
 
Il terzo anno – che non è ancora finito – infatti aveva visto un periodo di riposo per i ragazzi. Due mesi circa, sufficienti a riscattare tutto il tempo che non erano riusciti a spendere insieme come avrebbero voluto. Si erano concessi una vacanza, non molto lunga in America, dopo una settimana passata a New York, per poi volare a Los Angeles e restarci il resto del mese che si erano concessi.
Poi nuovamente a Sydney, e nuovamente in studio a registrare, mentre Keli continuava con gli studi, ottenendo i migliori risultati del suo corso e ricevendo una borsa di studio per andare a studiare a Londra per un intero semestre. La bionda era rimasta scioccata dalla notizia, non riuscendo a decidere il da farsi.
«Vai, potresti non avere più un’occasione simile per un bel po’ di tempo.» le aveva consigliato Ashton, riuscendo a convincerla. Perché benché ci fosse stata una volta quando loro avevano fatto tappa lì per il tour, viverci per un po’ di tempo sarebbe stata tutta un’altra cosa.
Una volta partita Keli, i ragazzi erano rimasti a casa per poco. Il CD era pronto e il loro manager aveva proposto loro un nuovo tour, per poi lasciare loro un anno completo di riposto. Dopo tutto, era da cinque lunghi anni che quei quattro ragazzi lavoravano sodo e si meritavano una sana ricompensa per tutto quello che avevano fatto. Così alla fine erano partiti, agli inizi di febbraio.
Ma anche Letizia era rimasta a casa per poco. I primi tempi era andata spesso a far visita dai familiari dei ragazzi, che tante volte la facevano restare a pranzo o a cena. Dopo tutto, ormai lei e Keli erano diventate parte di quella bellissima e fantastica famiglia.
Poi, verso metà marzo, Keli aveva avuto la brillante idea di invitare tutti da lei, a Londra, anche perché una delle date del tour dei ragazzi avrebbe avuto luogo in quella grande città. E ritrovarsi, dopo tre mesi, tutti insieme, era stato bello, veramente bello. Si erano concessi alcuni giorno, sufficienti per lenire quella distanza che li separava, ma a cui erano abituati e che riuscivano a gestire.
 
«Finalmente ti hanno lasciata andare!» esclama Keli alzando le braccia in alto e sorridendole divertita.
È tornata a Sydney da una settimana, dopo l’esperienza a Londra, e non fa altro che esasperarsi per ogni minima cosa. Perché le era mancata la casa che adesso lei e la sua migliore amica condividono con quei quattro squinternati, e l’emozione di essere di nuovo lì è così tanta e intensa, che non riesce a tenersela dentro.
Letizia le fa la linguaccia e la prende a braccetto. «Non è colpa mia se mi fermano.» dice a sua discolpa, riferendosi alle fan che l’avevano fermata circa una decina di minuti prima, davanti al negozio dai cui lei a la bionda erano appena uscite. «E poi dovresti saperlo che lo faccio con piacere.» prosegue, continuando a camminare per quelle vie che ormai conoscono come le loro tasche, sotto quel cielo limpido di inizio autunno. Ancora non le sembra vero di vivere quella stagione in quel modo, anche se sono passati anni e quella città adesso le entrata nel cuore come mai si sarebbe aspettata.
Svoltano a destra e si trovano finalmente davanti casa, pronte per quello che di lì a breve avverrà.
«Quando pensi che arriveranno?» chiede la bionda aprendo la porta e posando la spesa in cucina.
«A momenti. Grazie al cielo John è riuscito a sistemare tutto.» risponde la mora, mettendo in ordine.
Keli sorride e sospira, lasciandosi cadere su una sedia lì vicino. «Non vedo l’ora che arrivino. Non ce la faccio più ad aspettare. Sono tre mesi che non li vediamo!»
Perché sono passati tre mesi da quei pochi giorni trascorsi insieme nella capitale inglese. Dopo quella piccola parentesi, i ragazzi avevano avuto sempre moltissimi impegni in giro per il mondo, e a malapena erano riusciti a parlarsi per qualche minuto con la videochiamata di Skype la sera. Ma quei pochi minuti bastavano sempre per ricordare a tutti loro che c’era qualcuno che a casa li avrebbe sempre aspettati, con tutto l’amore di cui potevano essere capaci, sia per i loro amici, che per i ragazzi per cui la mora e la bionda avevano del tutto perso testa e cuore, travolte com’erano dai loro stessi sentimenti, che ogni volta si rivelavano sempre più profondi e intensi di quella precedente.
«Dai che sono passati in fretta.» la consola l’amica, con un sorriso divertito ed intenerito sul viso, perché la bionda non cambierà mai, neppure quando avrà novant’anni smetterà di essere così affezionata a qualcuno.
«Parla per te!» esclama Keli. «Tu ogni tanto vai con loro, mentre io…»
«Mentre tu hai più tempo a disposizione di me per andare, perché io ho i miei impegni a lavoro. Ma rifiuti sempre perché dici che vuoi restare con me.» finisce la frase la mora, sedendosi accanto all’altra.
E non passa neppure una frazione di secondo, che entrambe si guardano e si mettono a ridere di cuore, perchè proprio non potrebbero mai chiedere nulla più di quel che anno, ‘ché come migliore amica non potrebbero avere persona migliore di quella che adesso hanno davanti a loro.
Proprio in quel momento il campanello suona, e subito la bionda corre ad aprire, con il sorriso raggiante e molto più bello del solito.
 
«Non vedo l'ora di tornare a casa, sono sfinito!» esclama Ashton, sdraiato sui sedili posteriori del loro furgoncino, che ormai usano solo loro, quando devono tornare a casa dall’aeroporto.
Michael sorride, stringendo la mano di Calum, che intanto dorme beatamente, dopo quel volo durato più di un giorno intero, con tutti i vari scali che hanno fatto per tornare in Australia. E si ritrova a pensare a quanto il rapporto con quel ragazzo moro sia cambiato durante quegli anni. Ci sono stati così tanti alti e bassi che ha perso il conto, ma che gli hanno dimostrato quanto il minore ce l’abbia messa tutta per abbattere le sue insicurezze, le sue paure. E lo ha fatto solo per lui, per Michael, l’unica persona che potrebbe mai amare, perché un ragazzo come lui non lo troverebbe da nessun’altra parte, neppure volendo. Ci sono state tante di quelle discussioni e di quelle scenate di gelosia tra di loro, che spesso finivano per non parlarsi per giorni interi, cercando di non darlo a vedere durante i concerti. Ma alla fine, chi dei due aveva torto lo ammetteva e l’altro lo perdonava, conoscendo bene il carattere un po’ orgoglioso di entrambi. E nonostante siano passati anni, per entrambi è come se ogni giorno si innamorassero di nuovo, sorprendendosi sempre di quanto siano legati, indissolubilmente. Anche se non se lo dimostrano spesso, sanno di amarsi più di quanto vogliano ammettere, e non potrebbero mai pensare ad una vita senza l’altro, neppure volendo.
«Chissà come se la sono passata le altre due.» commenta il ragazzo dai capelli rossi, sorridendo, 'ché non vede l'ora di abbracciarle. Le sono mancate tanto le loro migliori amiche, troppo, specialmente la mora. «Sicuramente si saranno date alla pazza gioia.» commenta il più grande mettendosi seduto, mentre un sorriso gli cattura le labbra. «Luke, tu che dici?»
Il biondo, sentendosi chiamato in causa, volta un attimo la testa indietro, prima di tornare con gli occhi sulla strada. Sta guidando, deve date attenzione, specialmente a quell'ora di punta.
«Non lo so. Probabilmente avranno dormito benissimo, senza Michael e la sua chitarra.» risponde con un sorriso, facendo ridere il riccio di gusto, mentre l'altro lancia ad entrambi un'occhiata offesa.
«Certo che siete proprio stronzi quando vi ci mettete.»
Luke ride a crepapelle, scoccando un'occhiata d'intesa ad Ashton, che alza il pollice con aria divertita.
Il biondo torna ad osservare la strada, con la testa invasa da mille e mille pensieri, pensieri riguardanti una ragazza mora, un po’ più bassa di lui, che riesce a fargli battere il cuore con niente, pensieri che lo fanno semplicemente sorridere di felicità.
Finalmente stanno tornando a casa, dopo mesi e mesi di tour in giro per il mondo. Da oggi il loro anno di riposo è finalmente iniziato e Luke non vede l’ora di trascorrerlo con tutte le persone a lui più care, soprattutto non vede l’ora di passare un po’ di tempo con la sua ragazza, che durante tutte quelle settimane che non sembravano voler aver fine, gli è mancata troppo.
Svolta a sinistra, e il vialetto di casa loro si fa subito vedere. Ma non fa in tempo neppure a parcheggiare, che subito Ashton salta giù e corre a suonare il campanello. E gli altri tre sorridono divertiti, quando Keli esce di corsa e travolge il suo ragazzo, buttandolo a terra e stringendolo forte.
«Non cambierà mai.» commenta Michael, togliendosi la cintura.
«Chi?» chiede Calum, svegliato da tutto quel trambusto.
«Il bell’addormentato finalmente ci degna della sua presenza!» esclama Luke con il sorriso sulle labbra, mentre scende dal furgoncino e comincia a scaricare i bagagli dalla bauliera.
«Keli. Ha letteralmente mandato Ash a terra.» gli dice Michael, prima di scoccargli un veloce bacio sulle labbra e facendolo sorridere, felice per quelle piccole attenzioni che l’altro ogni tanto gli dà.
«Che strano.» commenta divertito il moro imitando il biondo.
 
Appena apre la porta, un Ashton un po’ stanco ma sorridente e felice come non mai le si para davanti, e Keli grida per la sorpresa, per la felicità, per l’emozione, prima di abbracciarlo così stretto da fargli mancare il respiro e così improvvisamente da far cadere entrambi per terra.
Senza aspettare oltre, fanno combaciare le loro labbra, in modo semplice, un po’ timido, come loro solito, mentre le loro mani si cercano, si stringono, si accarezzano ed i loro cuori battono così forte che sembrano quasi due martelli pneumatici da quanto fanno rumore.
Si sono mancati così tanto, che ancora non sembra vero a nessuno dei due di essere nuovamente insieme. Insomma, tutti quegli anni passati insieme, quella convivenza bellissima ed un po’ inaspettata, lei che a volte li aveva raggiunti durante i vari tour, quel sentimento che li univa in maniera indissolubile – nonostante tutti i kilometri, i momenti di gelosia, le discussioni, le incomprensioni –, erano stati i regali migliori che la vita avesse mai potuto fare ad entrambi. E non riusciranno a ringraziare mai abbastanza il cielo per tutto quello che hanno e che mai e poi mai si lasceranno scappare. Si amano tanto, Ashton e Keli, e questo è l’importante, e lo sarà sempre, qualunque cosa accada. Perché vogliono costruirsi una vita insieme loro due. Non adesso, che ci sono ancora così tante cose da fare. Tra un po’, giusto perché Keli possa finire gli studi e trovare il lavoro di guida turistica che ha sempre sognato fin da bambina. Possono aspettare ancora un po’, l’importante è rimanere insieme.
«Ti amo, Ashton.»
«Ti amo, Keli.»
 
Letizia si alza con calma, cercando di non farsi prendere troppo da tutte quelle emozioni che le stanno attraversando il cuore, come invece fa la sua amica. Solo che non fa in tempo ad uscire di casa, che subito sente un grido e vede la sua migliore amica per terra, seduta sopra Ashton che non la smette di ridere.
«Keli, non ce lo ammazzare. Lo vogliamo tutto intero!» esclama Calum scendendo dal furgoncino, quello stesso furgoncino che Letizia aveva preso con loro il primo giorno che era arrivata a Sydney.
Senza aspettare oltre, corre dal moro e lo stritola in un abbraccio, a cui subito il ragazzo risponde con quell’affetto a cui la ragazza non si è ancora abituata del tutto. Perché Calum è Calum e ci è voluto del tempo per far funzionare quella che adesso è un’amicizia tutta particolare solo per loro, fatta di silenzi, di occhiate d’intesa, di abbracci dati all’improvviso, come i messaggi inaspettati mandati nel bel mezzo della notte. Non hanno bisogno di molto per capirsi e a entrambi va bene così, perché proprio non potrebbero chiedere niente di meglio.
«Ciao Cal!» esclama lei, senza staccarsi da lui, che la culla un po’ tra le braccia forti e ben fatte.
«Ciao lupacchiotta.» risponde lui, con quell’aggettivo che ormai tutti – a parte Keli e Luke – usano da quelli che ormai sono diventati anni.
Calum non si sarebbe mai aspettato di poter avere un’amica femmina. Invece il destino gliene ha riservate ben due, quelle due ragazze che considera le migliori amiche che potesse avere. Letizia è dello stesso parere, specialmente perché non avrebbe mai pensato di poter costruire un’amicizia così solida con quel ragazzo che se ne stava sempre in silenzio e di cui non riuscivi mai a capire niente. Si voglio troppo bene, Calum e Letizia, per potersi permettere il lusso di perdersi.
«Grazie di tutto, Cal.»
«Grazie a te, per ogni cosa.»
 
«Ehi, anche io voglio salutare queste due!» esclama Michael, come al solito interrompendo un bel momento.
«Il tuo tempismo del cavolo proprio non ci era mancato, sai Mike?» gli dice Keli abbracciandolo forte.
Subito il ragazzo dai capelli rosse risponde alla stretta, ed entrambi restano così, vicini, in silenzio, a riprendere un pochino di tutto quel tempo passato lontani. Perché anche la loro amicizia è maturata nel tempo, cambiando spesso direzione, facendoli scontrare, portando tanti, tantissimi litigi, spesso avvenuti per delle sciocchezze, ma a cui bastava un semplice «Scusa.», e tutto tornava come prima. Perché loro due sono così, troppo diversi per capirsi, ma troppo affezionati l’uno all’altra per lasciarsi.
«Sei una stronza anche tu, ma ti voglio bene lo stesso.»
Lei, divertita, gli fa una linguaccia, prima di stringerlo ancora più forte. «Ti voglio bene anche io, Mike.»
 
Calum intanto lascia Letizia, che gli sorride e si avvicina ad Ashton, ancora a terra. Gli porge una mano, che lui subito afferra per mettersi in piedi, sistemandosi i vestiti tutti spiegazzati.
«Tutto intero?» gli chiede lei, abbracciandolo piano, con il sorriso sulle labbra.
«Diciamo di sì.» dice lui, stringendo la mora in uno dei suoi migliori abbracci. «Anche se ancora non capisco perché faccia così tutte le volte.»
Letizia si ritrova a ridere, di cuore, per l’osservazione del riccio. «Capiscila, siete stati fuori tre mesi e lei non ce la faceva più ad aspettare.»
Ashton si ritrova a sorridere, inconsapevolmente, e stringe un po’ di più la sua tappetta.
Quante cose sono cambiate tra loro due! Non si sarebbero mai aspettati un rapporto simile tra di loro, fatto di tante battute – a volte pungenti –, di tante parole dette quasi mai al momento giusto, ma che hanno sempre dato un aiuto in qualsiasi caso e in qualsiasi situazione, di abbracci sentiti fin dentro le ossa, abbracci che ogni volta riescono a rimettere a posto tutto, come marchi di quella loro bellissima amicizia.
«Lupacchiotta?» chiama Michael, mentre Keli va a salutare Calum.
La mora si stacca a malincuore dal ricco, che le sorride e le scompiglia un po’ i capelli.
«Ti voglio troppo bene, Ash. E grazie di tutto.»
«Grazie a te di esserci, tappetta.» le sussurra, felice di avere un’amica come lei – sempre sorridente, forte, disponibile, affettuosissima, solare, divertente, e molto, molto testarda, che non si fa problemi ad ascoltarlo anche alle tre di notte, che riesce a tirarlo su con poco, che c’è sempre, anche quando non le chiede niente – facendola sorridere di cuore, prima che il ragazzo dai capelli rossi la abbracci forte da dietro.
 
«Moro!»
«Bionda!»
Ecco come si salutano, Calum e Keli, ogni singola volta. Ormai tutti in quella piccola grande famiglia hanno dei soprannomi e loro non sono stati risparmiati.
Senza pensarci due volte, di stringono forte quei due, ‘ché si erano mancati da far schifo. Perché potrà sembrare strano, ma il moro riesce a parlare con la bionda di tutto, a qualsiasi ora del giorno, senza preoccuparsi di poter essere preso per strano o peggio. Si capiscono come non si sa cosa. Certo, ce n’è voluto di tempo prima che Calum si aprisse a Keli e a Letizia, ma quel tempo è stato ben ripagato da quel meraviglioso rapporto che si è creato in poco tempo.
E neppure Keli si sarebbe mai immaginata di poter costruire un rapporto così bello e così profondo con lui, quel ragazzo silenzioso, che solo lei – dopo Michael – riesce a far parlare per parecchi minuti. Si vogliono troppo bene, Calum e Keli, e mai potrebbero pensare di poter stare l’uno senza l’altra, sarebbe impossibile.
«Mi sei mancata tanto. Ti voglio troppo bene.»
«Anche tu Cal, anche tu mi sei mancato. E sappi che ti voglio troppo bene anche io.»
 
Subito la mora si volta tra quelle braccia forti che ben conosce, braccia che la stringono con affetto, ritrovandosi davanti un Michael corrucciato.
«Perché mi lasci sempre da ultimo?» le chiede, con il labbro tremulo, facendola ridere di cuore.
«Penultimo, vorrai dire.» lo corregge lei, prima di stringerlo fortissimo.
In quei mesi Michael le era mancato così tanto, specie il suo fare baccano fin da quando è piedi la mattina oppure le volte in cui si mette a suonare la chitarra a notte fonda, svegliando tutti gli altri. Le sono mancati i suoi sorrisi sinceri, i suoi abbracci caldi e affettuosi, le sue parole di conforto. Le era mancato tutto di lui, il suo migliore amico. E per Michael la cosa è più che reciproca, perché proprio non riesce a stare senza quella ragazza così speciale per più di dieci minuti, figuriamoci tre lunghi, lunghissimi, infiniti mesi! I minuti che avevano a disposizione non erano mai abbastanza per parlare, per sfogarsi, per capirsi. E loro avevano assoluto bisogno di ogni singolo secondo che il ragazzo aveva a disposizione, per sentirsi meno lontani. Non riuscirebbero mai a stare uno troppo distante dall’altra.
«Non ce la facevo più, mi sei mancata da far schifo.»
Letizia non riesce a non sorridere, perché la sincerità di quel ragazzo è una delle tante qualità che apprezza di più di Michael, perché esce fuori sempre e solo al momento giusto.
«Ora però sono qui. E ricordati che ti voglio bene.»
«Anch’io Leti, ti voglio bene anche io.»
Ad un tratto, un colpo di tosse li fa dividere, spezzando quella piccola magia che si era creata attorno a loro.
Letizia si volta, ed è come se tutto ad un tratto il mondo avesse deciso di fermarsi proprio in quell'istante.
 
E mentre gli altri si stanno salutando, Luke è ancora intento a posare tutti i bagagli.
Mi dessero mai una mano, pensa divertito, ‘ché alla fine tocca sempre a lui a mettere tutto in ordine. Una volta finito, chiude la bauliera e si avvicina agli altri. E subito Keli gli corre incontro, con un sorriso felicissimo sulle labbra. Lui apre le braccia e lei non ci pensa due volte a buttarcisi, stringendolo fortissimo.
«Mi sei mancato, scemo.» lo saluta, usando quel nomignolo che ormai usano solo per loro due.
«Anche tu mi sei mancata, scema.» risponde lui, abbracciandola a sua volta.
Eccola lì, la sua migliore amica, una ragazza a volte un po’ svampita, troppo chiacchierona, ficcanaso, ma dolcissima e affettuosa, pronta sempre a farsi in quattro pur di farlo stare bene. E Luke ringrazia sempre il cielo per avergli fatto incontrare una persona così speciale, che non potrebbe mai sostituire con nessun altro.
Una volta divisi, Keli gli sorride e gli passa una mano tra i capelli biondi, facendolo sbuffare.
«Va’ da lei. Non lo ha mai ammesso in questi mesi, ma le sei mancato parecchio.»
Il biondo sorride, felicissimo di sentire una notizia simile, perché anche a lui è mancata, e adesso non vede l’ora di poterla stringere a sé e stare con lei, per recuperare tutto il tempo perso. Ecco perché tossicchia un pochino, informando gli altri due della sua presenza e facendoli dividere.
E quando finalmente i suoi occhi incontrano quelli grandi e scuri della ragazza davanti a lui, tutto il resto sparisce, non esiste più, come se volesse lasciare un piccolissimo spazio solo per loro due in quell’infinità che molti chiamano universo.
 
Si guardano, si osservano con calma, occhi negli occhi, il cuore che batte peggio di un tamburo, le mani e le gambe che tremano, gli occhi un po’ lucidi e le labbra catturate da un sorriso.
Avete presente quando dite che vi manca da morire una persona, ma che capite quanto vi è mancata sul serio solo quando la vedete dopo tanto tempo? Ecco, queste è esattamente quello che Luke e Letizia stanno provando, dentro di loro: un miscuglio confuso di felicità, incredulità, sollievo, amore, tutto messo alla rinfusa che non fa capire più niente.
Si guardano a lungo, e finalmente riescono a trovarsi, negli occhi dell’altro, riescono a trovare ogni parte di loro, tutte quelle piccole parti che pian piano l’altro si prende senza permesso e senza restituirle indietro neppure una volta, come se gli appartenessero di diritto.
«Ciao Luke.» riesce finalmente a salutarlo lei, spezzando quel silenzio durato troppo a lungo, con il cuore che le batte così forte nel petto che potrebbe scoppiarle da un momento all’altro. Avere Luke davanti a lei le fa sempre questo strano effetto: le manda completamente il cervello in black out, senza che lei possa far qualcosa per restare lucida, e non riesce più a controllare nessuna delle sue emozioni. Ma anche il biondo non è da meno, perché quegli occhi che lui si è sognato ogni notte, quegli occhi che cerca sempre tra la folla ogni volta che sono lontani, adesso sono lì, davanti ai suoi, a mostrargli quel mondo di cui non si stancherà mai di imparare qualcosa di nuovo.
E Luke non ci pensa due volte a stringerla finalmente tra le sue braccia, per far combaciare ogni loro imperfezione, per sentire i loro cuori battere allo stesso folle ritmo, per sentire finalmente quel senso di completezza che solo lei riesce a dargli.
E Letizia si aggrappa a lui, lo stringe forte come se potesse svanire da un momento all’altro, come se avesse paura di vederlo sparire da un momento all’altro. Lo stringe e non lo lascia andare, ha bisogno di sentirlo vicino, di sentire il suo respiro che le accarezza la pelle, che la fa rabbrividire. Necessita di quel cuore che sente battere allo stesso ritmo del suono. Ed è sicura che non riuscirebbe mai a sentire un suono migliore di questo neppure tra mille anni, quando loro saranno già morti e solo il loro amore continuerà ad esistere al posto loro, per sempre.
Senza fretta, lasciano che le loro labbra si trovino, e che finalmente ogni singolo pezzo torni al proprio posto, come se i loro baci avessero il potere di lenire tutto ogni volta, come se riuscissero a rimarginare le ferite che provoca il tempo che scorre, come se fossero l’antidoto al più potente dei veleni, alla più dolorosa delle malattie. È questo il potere vero di un bacio? Ancora non l’hanno scoperto, ma va bene così. A loro basta semplicemente potersi ritrovare dentro l’altro, sempre, in ogni istante.
 
Sono passati tre anni da quella notte. Tre anni da quando Letizia e Luke si sono finalmente ritrovati, per non lasciarsi mai più. Tre anni da quando hanno dato finalmente vita ad una storia bellissima, unica, la loro storia. Tre anni da quando avevano deciso di condividere e di affrontare tutto, insieme: gioie, dolori, sogni, speranze, incertezze, paure. Tre anni passati ad amarsi completamente, senza alcuna riserva, donando tutto quello che potevo, e anche molto in più. Tre anni passati a conoscersi sempre di più, sempre meglio. Tre anni fatti di amore, di tenerezza, di discussioni folli e spesso insensate che si risolvevano in un sorriso ed un bacio, di attimi di gelosia, che però andavano subito in frantumi, perché l’altro faceva sempre capire che non ci sarebbe stato nessun altro, mai, nessun’altro a parte loro.
Quei tre anni insieme sono stati i migliori della loro vita. Hanno condiviso tante esperienze insieme, esperienze che li hanno fatti crescere. Le discussioni non sono certo mancate, discussioni che tuttavia alla fine si chiudevano con un bacio o un sorriso. Quei tre anni hanno fatto capire a entrambi che non potrebbero mai stare l'uno senza l'altra, non ce la farebbero. Si vogliono e si amano troppo per permettersi il lusso di perdersi.
 
Stanno camminando mano nella mano per le vie di Sydney da quelle che potrebbero sembrare ore, oppure minuti passati troppo lentamente. Ma non ci badano, Luke e Letizia, presi come sono a gustarsi quell'attimo tutto per loro. O almeno, Letizia lo sta facendo, preda di una felicità senza precedenti.
Luke invece sta cercando in ogni modo possibile di restare calmo. Cosa piuttosto difficile, visto quello che ha in mente di fare da quelli che ormai sono mesi. Mesi passati a chiedersi se quella decisione avrebbe potuto rovinare tutto, se era quella giusta, se avrebbe fatto meglio a lasciare le cose così come stavano. 
La risposta a tutte quelle domande gli era arrivata quando, tre mesi prima, si erano incontrati nell'appartamento di Keli a Londra. Ed era stato lì che aveva capito, che quella era la cosa giusta da fare, era il rischio da correre per quel sogno, per quella speranza in cui crede da parecchio tempo ormai. 
Alla fine aveva deciso di parlarne con i suoi amici in aereo, perché comunque i dubbi c'erano. Dopotutto, è normale in una situazione simile. All'inizio i ragazzi erano rimasti in silenzio, per l'enorme sorpresa, perché mai si sarebbero aspettati una decisione così da parte del loro, o almeno, non in quel momento. 
Michael era sbiancato e se non ci fosse stato Calum sarebbe sicuramente svenuto. Ashton era ammutolito tutto insieme e lo aveva guardato come se davanti a lui ci fosse stato un alieno e non il suo migliore amico. Calum era stato l'unico a capire il biondo. Dopotutto, erano amici da tutta una vita e non importava neanche più che si dicessero le cose, perché riuscivano capirle subito negli occhi dell'altro. Ed era stato proprio il moro a dargli – inconsapevolmente – l’aiuto più grande di tutti. «Perché no? Sareste felici entrambi.»
Ed ora eccolo lì, Lucas Robert Hemmings, con il cuore che batte così forte da far male ed il corpo che trema, per paura di commettere anche solo il minimo passo falso. 
Continuano a camminare, con le mani sempre unite, come a volersi sorreggere l'un l'altra. 
La ghiaia scricchiola sotto le loro scarpe e la brezza leggera di quel pomeriggio li fa rabbrividire un po'. 
Dopo qualche minuto si ritrovano davanti ad un vecchio pontile e, senza indugio, i piedi della mora conducono entrambi fino al parapetto in fondo al corridoio di legno, fino ad appoggiarci sopra le mani per poter guardare il mare lievemente increspato dalla brezza. 
«Mi sembra di non avere limiti quando sono con te.» dice Letizia, spezzando quel silenzio con parole così vere, così sincere e così profonde che Luke ne rimane spiazzato. Si limita a far intrecciare nuovamente le loro dita, mentre il suo cuore non la smette di galoppargli nel petto, quasi volesse uscirne. 
Intanto la mora si è persa ad osservarlo, per l'ennesima volta in quelle ultime ore. Ora si sofferma sulla punta del naso, ora sullo zigomo, sul quel poco di barba che ha sulle guance, su quelle ciglia lunghe e folte, su quelle labbra carnose che mai potrebbe smettere di baciare, su quegli occhi dello stesso colore del cielo che la fanno sentire a casa sempre, in ogni situazione. 
«Leti, ho una cosa da dirti.» ammette il biondo, facendola tornare da quel suo fantasticare su di lui. E lei lo guarda attentamente, perché un tono così serio da parte sua non lo ha mai sentito. 
Luke prende un respiro. Ora o mai più.
Un altro respiro ancora, mentre i battiti del suo cuore aumentano senza sosta,  prima di incatenare i suoi occhi a quelli della ragazza e trovate finalmente il coraggio di dirle tutto quello che sente, nonostante la voce tremula, nonostante le gambe che proprio non vogliono sapere di sorreggerlo, nonostante le mani che non ci pensano neppure per un secondo stare ferme. 
Letizia lo nota, che c'è qualcosa, anche se ancora non ha capito di cosa si tratti. Si limita a prendere entrambe le mani del suo ragazzo tra le sue. Ed è proprio in quella stretta che Luke finalmente trova quel grammo di coraggio che gli mancava. 
«Letizia Hyle, ormai sono tre anni e mezzo che ci sopportiamo, tre anni che non facciamo altro che vivere di noi e della nostra storia. Tre anni in cui ho capito che non voglio più perderti, per nessuna ragione al mondo. Perché sei troppo importante e una vita senza te non avrebbe alcun senso. Sono tre anni che viviamo insieme sotto lo stesso tetto, e ogni giorno mi dimostri che amare te è stata la scelta migliore della mia vita. E lo so che non ci vediamo spesso, perché quel facciamo richiede tanto. Ma, giuro, non hai idea di quanto mi faccia male ogni giorno che passo lontano da te. E lo che adesso sembro una di quelle donne delle serie TV che danno di matto. Non mi interessa, proprio perché è vero. Sono matto, matto da legare. E tutto questo a causa tua, che proprio non ci pensi ad andare via dalla mia vita, ma che anzi ci entri ogni volta sempre più a fondo, facendomi diventare parte di te. E lo so che quel che sto dicendo adesso forse non ha alcun senso. Ne sono consapevole. Ma voglio farti capire che tu sei unica per me. Sei la mia unica ragione. Lo sei sempre stata. Lo sei stata all'inizio di tutto. Quando ancora non riuscivo a capire i miei sentimenti per te. Quando alla fine ho capito di amarti come non ho mai amato nessun altro in vita mia. Quando sono venuto a New York solo per te. Quando ho accettato il tuo aiuto per ricordare. Lo sei stata per ogni volta che avrei voluto mollare tutto, ma tu non me lo hai permesso. Quando ho deciso di tornare casa per non farti più soffrire. Lo sei stata per tutte le notti insonni passate a pensarti, a chiedermi cosa tu stessi facendo, se mai mi pensavi ancora. Quando ti ho mandato quel messaggio perché senza di te quella non era più vita. Quando sono tornato da te, per non lasciarti più andare. Lo sei stata in tutti questi anni che abbiamo passato insieme. Lo sei anche adesso, che ti sto aprendo completamente il mio cuore, perché so che lo tratterai con cura. Sei sempre stata la mia unica ragione. Lo sarai sempre.»
E Letizia proprio non sa cosa rispondere a quelle parole, a tutto quell'amore che Luke le ha trasmesso, alla loro storia fatta di fiducia, coraggio, incertezze, paura, fatta di loro e di tutte le loro imperfezioni che riescono semplicemente a rendere tutto perfetto. Non sa cosa dire, non sa cosa fare. Il cuore le martella così forte nel petto da farle quasi male. Ed è sicura che Luke riesca a sentirlo, il suono del suo cuore, forte chiaro in mezzo a quel silenzio intorno a loro. Si può rimanere senza parole davanti all'amore, senza essere in grado di rispondergli, per confermare tutto? Perché sì, Letizia vorrebbe confermare ogni singola parola che Luke le ha detto, con il cuore in mano. E non si rende ben conto di star dando voce ai suoi pensieri.
«Anche tu sei sempre stato la ragione di tutto. Di ogni volta che mi sono rialzata dopo esser caduta a terra, perché c'eri tu che mi tenevi. Sei stato tu l'unica ragione per cui mi sono lasciata amare, solo e soltanto da te. Sei stato la ragione che ha curato ogni mia ferita, con pazienza, con affetto, con amore. Sei stato la ragione che non mi ha mai lasciato neppure per un istante, nemmeno quando eravamo e siamo lontani. Sei stato la ragione per cui non smesso di combattere, mai. Perché ti volevo e ti voglio con me, adesso e per tutto quel tempo che il destino ha deciso per noi. Sei la ragione per cui non mi sono mai arresa, nonostante la distanza e tutti gli altri problemi che abbiamo affrontato insieme, a testa alta. Sei la ragione per cui ho stravolto la mia vita. E credimi, rivivrei mille e mille volte ancora tutto quel che ci è successo in tutti questi anni, se il risultato è poterti avere nella mia vita. Sei la ragione che non mi fa mai pentire della scelta che ho fatto e che farei sempre e comunque, perché io senza te non sono niente, la mia vita senza te non è niente. E tu non hai idea di quanto questi anni con te e con gli altri siano stati importanti. Perché mi hanno fatti capire che siete voi le persone che voglio e che vorrò sempre nella mia vita. Perché so che ci saremo sempre, gli uni per gli altri, qualunque cosa accada. E sappi che mi ha stravolto la vita, tu. Mi hai cambiata senza rendertene conto. Ci sei entrato lentamente, quasi di soppiatto, come se avessi paura di essere scoperto. Hai curato ogni parte di me da tutte quelle ferite che erano rimaste aperte. Sei riuscito a trovare quelle parti di me che sentiamo disperse in quello stesso limbo che aveva preso anche me. Senza accorgertene, mi hai insegnato a combattere, ad essere più forte, giorno dopo giorno. Non ti sei mai arreso con me, non lo hai mai fatto. Anche tu sei la mia ragione, Luke, e lo rimarrai fino a che non ci sarà qualcosa più grande di noi a dividerci. E io ti ringrazio, Luke, per ogni singola parte di noi.»
Si guardano, incapaci di dire altro perché forse per il momento hanno detto tutto quel che c’era da dire, con i cuori ancora troppo scossi da quell'emozione così intensa che li ha attraversati, cambiandoli irrimediabilmente. Si guardano, e finalmente riescono a capire, riescono a dare un senso a tutto, senza sforzo, seguendo semplicemente il consiglio dei loro cuori. Ed è grazie a quel consiglio, ma sopratutto grazie alle parole di lei, se Luke riesce a trovare il coraggio per fare quell'ultimo passo. 
Perché quelle parole sono quelle che aveva sempre cercato, in ogni dove, ma che non era mia riuscito a trovare. Sono quelle parole che vanno ad incastrarsi perfettamente nel suo cuore, come quell'ultimo pezzo che manca per far funzionare quel meccanismo alla perfezione. 
Senza aspettare oltre, con ormai il cuore che lo sta facendo impazzire e con le mani che non riescono a smettere di tremare, prende dalla tasca del cappotto una piccola scatolina di velluto blu e si inginocchia, esattamente davanti a Letizia, che ormai ha capito cosa ha in mente il biondo, ma che ancora non riesce a credere che stia succedendo davvero. 
«Lo so che siamo giovani e che per queste cose c'è tempo. Ma io e te ne abbiamo affrontate così tante insieme, che non vedo perché dovremmo rimandare ancora. Quindi...»
Si ferma un attimo, per ammirare il volto della ragazza che ama, un volto, un'espressione felice al limite dell'impossibile, sconvolta, sorpresa, incredula. Ma sopratutto, completamente, incondizionatamente ed irrimediabilmente innamorata. 
Luke fa un respiro e cerca di raccogliere tutto il coraggio che ha. È arrivato fin lì senza intoppi, non può fermarsi proprio adesso. Ecco perché prende l'ultimo respiro prima di schiarirsi la voce, per poi aprire quella scatolina e rivelarne l'anello chiaro e sottile, semplice, che brilla al suo interno. Non sa ancora spiegarsi il perché lo abbia scelto. Sa solo che appena lo aveva visto, aveva pensato che sarebbe potuto andare bene solo al dito della ragazza che ama e con cui vorrebbe condividere la sua vita, fino alla fine.
Fa un altro respiro e finalmente riesce a dare voce a quella piccola grande spettanza che gli ha preso il cuore e che non lo lascerà mai fino a che non avrà ottenuto una risposta.
«Letizia Hyle, mi concederesti l'onore di diventare mia moglie e di essere la mia unica ragione per il resto della nostra vita?»
E lei non ci crede, non riesce a credere che Luke le abbia chiesto davvero una cosa simile. Una cosa così importante a cui aveva sempre pensato come un sogno troppo lontano per lei. Un sogno che tuttavia si sta facendo reale, un sogno che è a portata di mano, così vicino da lasciarla completamente basita e così felice che non sa né cosa fare né cosa dire. Un sogno, una speranza, una promessa che vuole prendersi e mantenere fin quando avrà vita dentro di sé.
Lo guarda negli occhi. Vorrebbe dire tante di quelle cose, che non basterebbe una vita intera. Ma in realtà sa che cosa rispondere. Lo sa bene già da tempo, ancor prima che Luke glielo chiedesse. 
«Sì, Luke Hemmings. Sì, sì, sì!»
E Luke non aggiunge altro. Semplicemente, le infila l'anello al dito, notando che davvero è perfetto per lei. Si alza, con il cuore che ormai potrebbe smettere di battere da un momento all'altro. 
E la bacia, Luke. Bacia Letizia come se fosse l'ultimo volta che lo fa, come se non avesse più altro tempo, quando in realtà il tempo per la loro storia ha iniziato il suo nuovo corso solo adesso. 
E Letizia bacia Luke come se avesse bisogno di accertarsi che tutto quello che stanno vivendo non è un sogno, ché è reale, vero, unico, meraviglioso, irripetibile, indescrivibile, straordinario.
Sono solo loro. Sono semplicemente Luke e Letizia, due ragazzi che il caso ha voluto far incontrare. Li ha fatti innamorare e li ha messi così tante volte alla prova, solo per far capire loro che sono fatti l'uno per l'altra, sono fatti per stare insieme, sono fatti per completarsi a vicenda, sono fatti per affrontare insieme le difficoltà della vita, sono fatti per crescere insieme, sono fatti per passare insieme tutta una vita.
Sono fatti per amarsi, Luke e Letizia.
E non ha alcuna importanza quante sfide dovranno affrontare, quali problemi si troveranno a dover risolvere, quanto discuteranno, come sarà il loro futuro, cosa vivranno e cosa incontreranno nella loro vita, cosa condivideranno e cosa sconvolgerà completamente tutto. L'importante è che lo facciano insieme, che restino, che si diano forza e che si sorreggano l’un l’altra, che si amino sempre. Perché il resto verrà da sé. 
Si amano, Luke e Letizia, si completano come solo due persone innamorate possono fare, con le loro carezze; con i loro abbracci; con i loro baci; con i loro momenti insieme e quelli trascorsi lontani; con le parole che si sono dette e con tutte quelle altre che avranno da dirsi nei giorni, nei mesi e negli anni che verranno; con i loro caratteri diversi che si amalgamano e si uniscono, dando così vita a qualcosa di unico e di meraviglioso. Si amano, ed è questa la cosa più importante di tutte.
 
Letizia è l'unica ragione di Luke.
Luke è l'unica ragione di Letizia.

 
Ed è questo ciò che conterà, ora e sempre.
 
 
 
 
 
THE END





Letizia
Bellissimi, ciao a tutti! Ebbene... Siamo arrivati alla fine anche di questa storia, di questo sequel, di questa seconda avventura che è durata la bellezza di sette mesi.
Sette mesi in cui ho messo tutto quello che avevo per renderla la miglior cosa della mia vita, sette mesi per farla venire come avevo pensato.
Ed il fatto che The only reason sia venuta proprio come avevo pensato mi rende troppo felice! Perchè ho messo tutto di me in questa storia, ci ho messo il cuore e l'anima, ho dato tutto quello che avevo a questi sei personaggi che mi mancheranno moltissimo d'ora. Mi mancherà aspettare il sabato per aggiornare e per rispondere alle vostre recensioni che mi hanno sempre fatta sorridere e piangere da quanto siete sempre state dolci. 
Ma... Per i ringraziamenti meglio se li faccio dopo, così piango per bene alla fine *^*. Ora passiamo al capitolo ;)
Allora, da quando Luke e Leti si sono rimessi insieme a capodanno nel capitolo 23, sono passati per 3 ANNI. Cavoli, di cose ne sono successe davvero tantissime *^*.  Keli e Leti che vanno a stare in Australia, i ragazzi ed il tour, Leti che ogni tanto li accompagna e che continua il suo lavoro a Sydney, poi Keli che va a Londr, i CD e tutte le bellissime esperienze che i nostri piccini hanno vissuto insieme. Uffa, già mi vien da piangere, perchè sono tutti cresciuti e stanno vivendo la loro vita com'è giusto che sia *^*. Sono così orgogliosa di loro *^* <3.
I ragazzi tornano a casa, deheheh. Belli che sono *^*!!!!!!!!!!!!!!!!! Cal e Mike stanno ancora isieme, come Luke e Leti, Ash e Keli. E poi ci sono pure le amicizie che si sono rafforzate, che hanno unito tutti i ragazzi in maniera diversa gli uni agli altri. Amicizie che sono diventate la cosa più bella che tutti e sei - dopo l'amore - hanno nelle loro vite :3 *^*
E poi... La parte più bella di tutte.
LUKE E LETI SI SPOSANO, LUKE E LETI SI SPOSANO, LUKE E LETI SI SPOSANO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
BALLIAMO LA CONGA, GRIDIAMO, CANTIAMO, PIANGIAMO TUTTE LE NOSTRE LACRIME!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
SI SPOSANO, SI SPOSANO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Si sposeranno, avranno un cane e tantissimi bambini *^*. No, ok, torno seria che forse è meglio, ahahah :)

Ok, scusate il momento sclero, ma giuro che questa è sempre stata la fine che avrei voluto dare ai miei Luzia. Un lieto fine ben meritato, dopo tutto quel che ho fatto loro passare, ahahah. Seriamente, i miei personaggi poterbbero farmi causa per tutto quel che faccio loro succedere. Ma... Poi però dovrebbero ringraziarmi, dato che il lieto fine non lo faccio mai mancare a nessuno u.u :D *^*.
Giuro, non avrei mai creduto di poter affrontare una cosa simile e faticosa come portare avanti un sequel. Però sui personaggi di Ovunque sei avevo ancora troppe cose da dire, alcune lasciate in sospeso, che avevano il diritto di avere un seguito, pur di farle vivere a loro *^*. Sono davvero contenta per quest'esperienza, anche se credo che sarà l'unica che farò. Insomma, per le altre storie che ho in mente non sono previste cose in sospeso o sequel di alcun genere, quindi godetevi questo per adesso ;).
E adesso... I passerei ad i ringraziamenti.
Per prima cosa ringrazio i ragazzi per tutto quello che mi danno ogni volta. ogni giorno, senza che se ne rendano minimamente conto. Li ringrazio soprattuto per The only reason, per la canzone che mi ha fatto diventare fan (e qui si spiega il perchè del titolo: un ringraziamento da parte mia verso i 5SOS per avermi fatta entrare nel loro bellissimo mondo e per avermi fatto conoscere persone meravigliose).
Poi ringrazio Keli, che in questo sequel mi ha dato parecchio e che, con il suo modo di essere e di comportarsi, mi ha fatto riflettere moltissimo sull'amicizia.
Rngrazio anche Letizia, la nostra protagonista insime a Luke, che sul serio ne ha passate di tutti i colori *^*. Letizia è un personaggio molto particolare. Nei primi capitoli di Ovunque sei aveva moltissimo di me. Ero io in tutto. Poi però ha iniziato a vivere la sua storia, a fare le sue esperienze, distanzioandosi da me e diventando qualcosa di autonomo. La ringrazio perchè mi ha aiutata a far chiarezza su troppe cose in sospeso nella mia di vita.
E, infine, ringrazio voi. Ringrazio i miei lettori per ogni cosa che hanno fatto per questa serie, per questa parte importantissima della mia vita che ormai è giunta al termine, soportandomi e supportandomi in ogni modo possibile ed inimmaginabile. Vi ringrazio di tutto cuore per il tempo che avete dedicato a questa storia e per tutte le volte che mi avete fatto sapere quel che ne pensavate con una piccola recensione. Ringrazio le 27 persone che l'hanno messa tra le preferite, i 7 che l'hanno messa nelle ricordate ed i 27 che l'hanno messa tra le seguite. Vi ringrazio per ogni cosa e spero che la storia di questi sei personaggi vi sia piaciuta almeno un pochino, spero che vi abbia dato qualcosa, che vi abbia fatto spuntare un sorriso, che vi abbia fatto sclerare nel bene o nel male. Spero semplicemente di avervi dato qualcosa, anche se piccolo.
Beh, adesso questa avventura è finita sul serio. Grazie ancora per ogni cosa.
Vi ricordo solo le altre storie che ho in corso:
- Insegmani a vivere (che aggiorno ogni lunedì ed ogni giovedì)
- Links con Nanek (che aggiorno ogni mercoledì)
- Inatteso (che aggiorno ogni volta che i capitoli saranno pronti)
- Give me love and fill me in (che finisce domani).
Grazie ancora per ogni cosa. Non avete idea di quanto mi abbiate resa felice!!!!! <3
Piccola cosa per i lettori silenziosi. Mi farebbe tantissimo piacere sapere che cosa ne pensate della storia: se vi è piaciuta oppure no, se avete critiche da fare, se avete consigli da dare. Fatemi sapere, ci conto! <3
Detto questo, ho finito sul serio.
La storia su Letizia e Luke, Ashton e Keli, Calum e Michael finisce qui. Grazie ancora per ogni cosa, vi voglio davvero troppo bene! <3
Un bacione grande grande ed un lunghissimo abbraccio, con tutto l'affetto che ho nel cuore, Letizia <3
   
 
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