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Autore: _anitraM_love_18    27/06/2015    0 recensioni
"io credo che le persone non si dimenticano, non puoi dimenticare da un giorno all’altro chi ti ha fatto sorridere, piangere o battere il cuore, le persone non si dimenticano, cambia solo la nostra opinione su di loro, diciamo che cambia la loro parte nella nostra vita." questa lettera è tratta da una storia realmente accaduta e da un'amore realmente provato. spero davvero che vi piaccia, buona lettura.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Terni,10/11/2012
Amore mio,
Ti scrivo questa lettera per farti sapere quanto sei stato importante per me.
4/07/2011: quella sera è stata fantastica, a me piaceva Andrea ed avevo appena scoperto che io non gli piacevo, casualmente tu, l’ultima persona da cui sarei andata a piangere, tu, eri li, a consolarmi, a starmi vicino, ad abbracciarmi e a fare di tutto per farmi capire che lui era un cretino, che se faceva così non mi meritava e che mi sarei dovuta innamorare di un ragazzo a cui piacevo veramente, beh, indovina, quella sera mi sono innamorata di te.
5/07/2011 ore 23.25 ero nel posto giusto al momento giusto, il giorno più bello della mia vita, il nostro primo bacio, un luogo buio, seduti vicino ad una parabola satellitare, l’una accanto all’altro, ed eravamo allo stesso punto della sera prima, tu che mi consolavi per Andrea e ancora non l’avevi capito, a me non interessava lui, ma ero persa per te.
Te lo dissi, ero nervosissima ed in preda all’ansia per la tua reazione, le tue parole furono: in quel momento mi si illuminò il mondo e mentre tu ti avvicinavi mi scoppiava la testa per tutti i pensieri che ci passavano dentro, mi chiedevo:” che succederà dopo? Chi mi assicura che lui mi ama come lo amo io? Come faccio a sapere che dopo non mi deluderà?” poi c’è stato il bacio… All’improvviso tutte quelle domande sono scomparse e ci sono rimaste soltanto 5 parole nella mia testa da quel momento: “SONO SICURA CHE TI AMO!”.
Da quel momento, da quando sono tornata a casa quella sera, ho iniziato a pensare a cosa avrei fatto se non ci fossi stato tu, tu, che mi dicevi che non mi avresti mai lasciato, tu, quella persona sempre presente a cui non importava niente se a mia madre andasse bene o no se stavamo insieme, tu, l’unica persona a cui pensavo quando mi svegliavo la mattina e prima di addormentarmi la sera, tu, la persona che amavo. Si è vero, ti amo, sopra ad ogni cosa, ti amo più di quanto io ami la mia vita, ti amo perché tu sei la mia vita, chiedimi tutto, ma non di rinunciare a te, non chiedermi di dimenticare tutto quello che è successo e quello che abbiamo passato insieme, ma questa è una cosa che hai fatto.
 
14/07/2011: Dalla tua espressione non ti è risultato molto difficile lasciarmi, ho pensato: “sono stata una vera cretina a credergli, ma ora è fatta, mi sono innamorata di lui ed è finita, ora sono di nuovo sola contro tutti, solo che questa volta non ci sei più te ad abbracciarmi e a dirmi che qualsiasi cosa succeda noi staremo sempre insieme, perché questo non è più vero” quella sera però mi sono resa davvero conto di quanto tenevi a me, perché mi dissi: .
In quel momento scattò un altro bacio, ma la cosa non finisce qui, mia madre sa perfettamente cosa sta succedendo e continua sulla sua strada senza arrendersi, ma nonostante lei fosse sola e noi eravamo in due è riuscita a separarci.
20/07/2011ore 21.10 questa cosa non l’ho sopportata, tu, la persona che credevo fosse la più sincera con me, mi ha lasciata facendomelo dire dal mio migliore amico, lui mi ha presa da parte, io non lo volevo ascoltare perché qualsiasi cosa voleva dirmi poteva aspettare, prima dovevo salutare te, ma appena gli dissi: < Dai, puoi aspettare un secondo? Saluto Alessio e torno qui, 2 minuti!> lui mi prese per un braccio e mi disse subito: < Marti ma non capisci? Non puoi più salutarlo baciandolo e chiamandolo amore!> Io a quel punto mi fermai, mi scomparve il sorriso dal volto e mentre avevo lo sguardo preoccupato e gli occhi pieni di lacrime lui mi disse: mia madre?? E che centra mia madre ora?? Se mi amavi veramente non mi avresti mai lasciata. Non ti parlai per tutto il mese, arrivò la fine dell’estate e poi non ci siamo più visti per altri nove mesi, ciò ha facilitato tutto, perché se ridevo e scherzavo con i miei amici e tu non c’eri non ti pensavo, ma i ricordi tornavano sempre a tradimento la notte.
Ma il tempo passa, passa veloce e senza che me ne accorgessi è arrivato l’ultimo giorno di scuola.
8/06/2012: il giorno dopo sarei partita per trasferirmi come tutte le estati, quando tornai a casa dopo nove mesi il mio pensiero va di nuovo a te, pensavo: “chi sa cosa succederà quest’estate? Chi sa se gli piaccio ancora? Perché mi sono innamorata di lui?” le solite domande a cui non troverò mai risposta, inizia un’altra estate e la prima persona che vedo sei tu, passa velocemente tutto giugno e inizia luglio.
 
9/07/2012 ore 16.25: eravamo da soli di nuovo seduti l’una accanto all’altro sulla panchina vicino alla fontana, tu mi hai abbracciata e di nuovo nella mia testa ci sono state altre domande:” ci sto cascando di nuovo? È solo una presa in giro o mi ama veramente? Mi mentirà di nuovo?” quel pomeriggio mi sono rifiutata di baciarti, quel pomeriggio ho creduto che a te non te ne è mai importato niente di me, ma la domanda è: avevo ragione? È una domanda che mi sono posta tante vote quel giorno e sono arrivata ad una conclusione: NO, non avevo affatto ragione, rileggendo il messaggio che mi hai mandato l’anno prima ho deciso di darti un’altra occasione, il messaggio diceva:< Si, sono geloso, sono geloso perché ho paura che tu possa trovare qualcuno migliore di me…> solo ora ti dico che io non potrò mai trovare qualcuno migliore di te, perché anche se tu hai tutti i difetti del mondo io ti amo, e quando una persona ama un’altra persona tutti i suoi difetti si trasformano in pregi, e tu per me sei unico.
 
10/07/2012 ore 00.40: stessa scena di quel pomeriggio, noi due, seduti sulla stessa panchina vicino alla stessa fontana, eravamo insieme, tutto il resto del mondo l’ho scordato, eravamo rimasti io, te e quella vecchia panchina rottamata, tu che con il pensiero mi implori di baciarti, io che lo capisco e con le tue labbra a due centimetri dalle mie muovo il collo leggermente in avanti e mi perdo in quel bacio dolce, come una carezza del vento, ma allo stesso tempo intenso come l’amore che mi lega a te, l’attesa è breve, l’attesa di quel giorno che sapevo che prima o poi sarebbe arrivato.
 
25/07/2012 ore 18.37: per un solo bacio rifiutato si spegne il fuoco che ci ha tenuti uniti per 15 giorni, non è stato facile, sono stata tre giorni a piangere sul letto e mangiando a stento, non era affatto facile, tre giorni per pensare all’errore che avevo fatto, quindi mi sono riposta la stessa domanda:< avevo ragione quando credevo che a te non è mai importato niente di me?> SI, avevo pienamente ragione, era vero, forse mi stavi davvero solo prendendo in giro, ci ho pensato e ripensato per tutto il mese, piangendo sulla spalla dei miei migliori amici che erano gli unici con cui potevo sfogarmi, quella domanda mi ritornava in mente tutte le sere, a volte rispondevo si, a volte no, ma poi la risposta è cambiata ed è diventata: e lo hai fatto.
 
12/08/2012: compleanno di Alessandra, eravamo andati a fare un giro, tu dissi: io sorrisi, tu mi guardasti e dissi:<… e qualcuno che si avvicina a te…>.
Dopo questa frase scattò un altro bacio e con questo il mio pensiero è stato:” sì, mi ama veramente…” convinzione che è durata poco.
 
9/11/2012 ore 22.30: mi hai lasciata di nuovo, ma la cosa che è successa dopo non mi è piaciuta per niente, baciare una mia amica davanti a me non è stata una dimostrazione né uno sbaglio, quella sera, l’ultima sera d’estate, non ti ho neanche salutato, anche se il giorno dopo sarei ripartita per tornare a casa e non ci saremmo visti per altri nove mesi.
21/06/2013 ore 14.50: Io ero lì, tu eri lì e tanto per fare una cosa diversa stavamo litigando, ma ora era per una cosa nuova, questa volta era colpa mia, beh certo, non devo farmene una colpa se stavo cercando di dimenticarti ( anche se poi non ci sono riuscita), ma di certo sono stata stupida a credere di poterlo fare in un solo giorno con una persona che neanche conoscevo, ci ho provato mille volte con errori che ora mi pento di aver commesso, se è per questo non è neanche servito a molto, perché non sono neanche riuscita a dimenticare la sera del nostro primo bacio, non ti ho mai dimenticato, non ci sono mai riuscita, nei mille rapporti che ho avuto non ti ho mai dimenticato e credimi, non è bello baciare un ragazzo e pensare a te (di questo passo non ti dimenticherò mai).
Ad ogni modo, questa è stata un’altra estate di me e te.
 
21/06/2012 ore 16.25: finito di litigare abbiamo iniziato a parlare tranquillamente e c’è stata quella parte che non dimenticherò mai, come infondo tante altre, mentre mi guardavi respirasti profondamente e abbassando lo sguardo mi dissi: io non dissi niente, ti abbracciai soltanto, la risposta era chiara, volevo te, come negli ultimi due anni, volevo solo te, ed eco un nuovo bacio, uno di quelli della tipologia più bella, perché era quello che mi diceva: almeno era quello che sentiva il mio cuore, la mia testa sentiva una cosa totalmente diversa:< brava! Qui inizia un’altra estate di lacrime!>.
Si, aveva sicuramente ragione la mia testa, perché negli ultimi due anni è stato così, ma a me non interessava, perché io ti amavo, solo di questo mi importava, questo e basta.
 
3/07/2013 ore 01.30: in DUE ANNI la prima volta che mi hai davvero sorpreso, serata praticamente indimenticabile, c’era una canzone in sottofondo dei Ricchi & Poveri “se mi innamoro” e tu mi dissi:< Ti devo dire una cosa che sicuramente ti scandalizzerà> Io: e tu ci sei davvero riuscito a scandalizzarmi, perché mi dissi: a quel punto non sono riuscita a fare niente se non sorridere, baciarti e dirti: e neanche immaginavi quanto.
Questa volta sentivo che il nostro amore era destinato a non finire più ed anche quando sei partito continuavo a pensarla così.
 
12/07/2013 ore 17.00: è stato un pomeriggio tragico, salutarti per me è stato davvero difficile, sapere che non potevo stare con te, abbracciati, baciarti, parlarti o anche soltanto tenerti per mano per un lunghissimo mese mi uccideva dentro, non ce la facevo a lasciarti, era più forte di me, la cosa più brutta è che non è che potevo, ma addirittura dovevo farlo, io in Italia, tu in America, ci separavano migliaia di chilometri ed enormi distese d’acqua, per un mese abbiamo parlato solo su whatsapp e non immagini quanto mi mancavi, mi mancava tutto, la tua voce, le tue labbra, le tue mani, perfino il tuo odore, ho fatto il conto alla rovescia dei giorni che mancavano al tuo ritorno da quando sei partito ed il giorno in cui sei tornato non mi sembrava vero.
 
11/08/2013 ore: 23.47: è stata una sensazione unica poterti riabbracciare, mi sembravi un po’ strano, ma ho subito pensato che eri stanco.
 
12/08/2013 ore 23.52: Ho avuto come l’impressione di essere usata, offesa, tradita, non eri felice se non mi rovinavi anche il compleanno di una mia amica vero? Le tue parole esatte sono state: a quel punto non potevo fare altro che dirti: e poi andarmene lasciandoti da solo mentre una lacrima mi scendeva lenta sul viso seguita da tante altre, scoppiai tremendamente a piangere appena mi sdraiai sul letto, non ci potevo credere, continuavo a sperare che tutto quello fosse un solo un incubo e presto mi fossi svegliata, ma non era così, era la realtà, quell’amore in cui credevo tanto era scomparso lasciandomi da sola in un bagno di lacrime per l’ennesima volta, ma non voglio più pensarci, perché sto piangendo anche ora, quindi chiudo questa lettera.
Amore mio, voglio che tu sappia che nonostante tutto quello che mi hai fatto passare io continuo ad amarti anche se so che è da stupidi, ma lo farò per sempre, perché con tutti i tuoi difetti, per me sei perfetto, ti amo e lo dirò sempre, perché è vero, è vero tutto ciò che ti ho detto in tutte queste pagine cose che non ho il coraggio di dirti a voce e che scrivo qui perché tanto so che questa lettera tu non la leggerai mai, sei importante e non voglio perderti, se ci sarà ancora posto per me nel tuo cuore sappi che io ci sarò sempre, nel posto giusto e al momento giusto, solo per te… TI AMO!!!
TUA PER SEMPRE…
Terni, 23/04/2015
Amore mio,
Oggi ho ritrovato la lettera che ti avevo scritto due anni fa, è incredibile, ti ho praticamente raccontato la nostra storia in pochissime pagine contenenti ben tre anni di noi, beh, forse è meglio dire tre estati di noi. In realtà io mi ero fermata nel racconto della sera del 12/08/2013, la sera in cui mi hai lasciata, te lo ricordi vero? Beh, probabilmente mi ero fermata lì perché non riuscivo ad andare avanti, ho scritto:” non voglio più pensarci, perché sto piangendo anche ora”, ho deciso di continuare questa lettera per raccontare i due anni successivi alla fine, perché si, ancora ricordo tutto, poi dimmi che non ti amo davvero se ce la fai!
9/11/2013 ore 21.50: Finalmente era arrivato l’ultimo giorno d’estate, ero decisa a dimenticarti, o almeno a non perdermi più nei tuoi occhi, più la seconda opzione forse, perché io credo che le persone non si dimenticano, non puoi dimenticare da un giorno all’altro chi ti ha fatto sorridere, piangere o battere il cuore, le persone non si dimenticano, cambia solo la nostra opinione su di loro, diciamo che cambia la loro parte nella nostra vita. Comunque, ricordi il ragazzo con cui stavo all’inizio dell’ultima estate che ti ho raccontato? Il motivo per cui stavamo litigando? Quello a cui poi ho rinunciato per te? Ok, ti rinfresco la memoria, era Gabriele, beh, verso novembre l’ho rincontrato, abbiamo parlato e mi ha detto delle cose assurde che non so neanche se siano vere, mi ha detto che quando litigavate gli dicevi che non c’era problema, che io sarei stata d’estate con te e d’inverno con lui, questo mi ha fatto arrabbiare così tanto da perdere completamente la lucidità al punto d’essermi fatta convincere a tornare con lui, ci ho provato, giuro, ma il pensiero di te non se ne andava mai.
Ti pensavo, e speravo che almeno tu stessi bene, lo speravo per te ed anche per me, perché sai che se stai male tu, sto male anch’io, ma no, tu non lo sapevi, non sapevi niente, non immaginavi niente, non immaginavi cosa avessi dentro o di come me la stessi passando, ero cambiata e di questo credo te ne fossi accorto anche tu, prima per la strada camminavo sempre con lo sguardo rivolto verso il basso per paura di incrociare il tuo, poi col tempo ho ricominciato ad alzarlo, fino a camminare a testa alta, imparando a cercare occhi che non fossero i tuoi, ma la speranza di vederti arrivare da lontano non è mai svanita.
Ogni volta che parlavi con le altre, ci scherzavi, provavo una fitta al cuore, volevo solo urlare e scappare via, poi col tempo ho imparato a girarmi dall’altro lato e a far finta che tu non ci fossi, quando mi arrivava un messaggio all’inizio speravo sempre che fosse il tuo, sempre, ogni volta, poi ho imparato a domare quell’illusione, autoconvincendomi che non saresti tornato, ma nonostante questo il pensiero di te non andava mai via, ma la sai una cosa? Mi sembra alquanto normale. Spiegami tu, se ne sei capace, come si fa a dimenticare occhi come i tuoi, una risata così piccola ma che riusciva sempre a contagiarmi, quel sorriso a volte nascosto da quelle labbra che avrei voluto riempire di baci per tutta la vita, allora ho fatto un respiro profondo e mi sono detta:” cosa posso farci? Ormai è andata così…” e ho cercato persone che fossero simili a te, dopo di te, ho cercato qualcuno che ti assomigliasse caratterialmente, fisicamente, una battuta uguale o un accenno, qualcosa, qualunque cosa per non perderti del tutto, dopo di te, ho cercato ancora te, ma c’era Gabriele a dimostrare che avevo scelto l’opposto, mi sono detta:” meglio così, è meglio che non mi ricordi di lui!” sono stata con ragazzi che mi facevano ridere, che mi trattavano bene, sembravo felice, giuro! Eppure c’era un vuoto che non riuscivo a riempire, perché solo chi manca può riempire i vuoti che lascia, ma tu non c’eri, e Dio, non andava bene niente se non c’eri, e l’ho capito troppo tardi, quando quella volta, al posto di dire il suo nome, io dissi il tuo.
 
22/04/2014: Forse il giorno più brutto della mia vita, il tuo addio.
Te lo ricordi? Stavamo litigando, (tanto per fare una cosa diversa) sta volta su facebook, in preda a tutta quella rabbia senza neanche rendermene conto ti dissi: La tua risposta fu breve, agghiacciante, mi prese impreparata e vulnerabile, sei parole, sono bastate per farmi crollare il mondo ancora più giù di quanto già fosse:< Se la pensi così allora ADDIO!>. Addio? Allora è vero, impassibile, insensibile, quando ho letto il messaggio ho pensato “amore mio, ma che sei diventato?” ti giuro che la voglia di farla finita era troppo forte, se non ci fosse stata mia sorella lo avrei fatto davvero, tu come ti saresti sentito? Era tutto pronto, avevo persino detto addio a tutti i miei amici, scrissi una lettera a i miei genitori e una a te, (non ci sperare, quella è stata distrutta) allora uscì sul balcone della mia camera da letto, tempo di finire la sigaretta e mia sorella era lì fuori con le lettere in mano, mi guardo impaurita e mi disse:< e queste che diavolo significano?!?> Le spiegai tutto, dissi che non potevo andare avanti, che senza di te la mia vita non aveva senso e che quella sarebbe stata la via più facile, fortunatamente lei, anche se in preda al panico, mi fece ragionare, e allora rinunciai a quella follia, ma comunque il tuo pensiero non se ne andava.
 
27/04/2014: è strano, quando pensi che nella tua vita tutta vada per il verso sbagliato, succede qualcosa di completamente inaspettato: MARCO… ti dice niente questo nome per caso? Esatto, il biondino di quell’estate, è davvero strano, credevo di provare davvero qualcosa per lui, forse era semplicemente perché avevo bisogno di qualcuno che non fossi te per sorridere.
Quando ci siamo messi insieme d’un tratto ho smesso di pensarti, le cose possono cambiare da un momento all’altro, tutto quello che si aveva prima con una persona può svanire nel nulla, se in quel momento ti avessi avuto davanti avrei iniziato a dirti tutte quelle frasi che mi rimbombavano nella testa a ripetizione, ma la realtà non era più quella, perché ormai io e te non eravamo più niente, i ricordi erano tutto ciò che mi rimaneva, ma in poche parole avevo smesso di illudermi, avevo smesso di aspettare e di credere che tu potessi ancora amarmi, mi ero rassegnata e ormai avevo perso la voglia di rincorrerti o di chiederti:< Come stai?>, avevo smesso di chiedermi tante cose, avevo smesso anche di chiedermi se ancora a volte mi pensavi. Marco veniva a trovarmi quasi tutti i giorni, veniva a casa mia e spesso c’eri anche tu, non sapevo perché, forse non sopportavi la sua faccia, la sua voce o forse eri solamente gelso, ma comunque ti si leggeva negli occhi che non lo sopportavi minimamente.
3/07/2014 ore 23.57: ultimi minuti del giorno, madò che bacio! Insensato, ma allo stesso tempo maledettamente bello, il giorno che speravo non sarebbe mai arrivato, ricordo tutto alla perfezione, tu te lo ricordi? Quando hai cercato di darmene un altro mi allontanai, ma la cosa bella è che non ci ho neanche ragionato sopra, è stato un gesto spontaneo, quando mi chiesi il perché io ti risposi: e cristo, era vero! All’inizio ci sei rimasto un po’ male, ma credo sia normale.
I giorni dopo non immagini quanto sono stata male, ho iniziato a mangiare man mano sempre di meno, semplicemente non mi andava, più tardi dopo cinque bocconi ero già piena, e con il tempo ho iniziato a vomitare anche quelli, ho capito che c’era un problema, non so perché ma il mio istinto lo collegava a te, ma non credevo ce lasciando Marco questo problema sarebbe svanito, ma così è stato, tutt’ora non riesco a spiegarmi cosa fosse.
 
7/07/2014 ore 01.15: Lo lasciai, ma mi sentivo così stronza solo perché lo avevo fatto tramite messaggio, ma non potevo rimandare al giorno dopo o a quando sarebbe venuto da me, perché avevo paura che guardandolo negli occhi, per il bene che gli volevo, non avrei trovato il coraggio di farlo, lo so, sono una codarda, ma era così. I giorni dopo ho ricominciato a sentirmi meglio, avevo ricominciato anche a mangiare ed era tornato tutto alla normalità, ma Mirco non c’era e neanche tu.
 
14/07/2014 ore 22.47: eravamo sempre sulla stessa panchina, io, te, Daniele, Agnese e Michele, io e te eravamo vicini, mi abbracciavi e mi accarezzavi il braccio così dolcemente che avrei potuto impazzire da un momento all’altro, poi eccola, la bomba atomica, potente, inaspettata, distruttiva, un bacio, un altro, solo che ora non ho avuto la forza di spostarmi.
 
16/07/2014: Ti dice niente questa data? Ore 18.47: Stavamo aspettando l’autobus, motivo? Elena e VALENTINA! Dovevano tornare a casa, ma perché ne sono uscite dalla loro casa voglio sapere?!? Vabbè, comunque sia, qui stiamo parlando di un bacio, ma questa volta non era per me, ho pensato subito:” cosa? Due giorni fa ha baciato me ed ora bacia lei? Che diavolo significa?” eravate da soli, pochi metri più in là di noi, e poco dopo aver finito di far conoscere le vostre tonsille ci avete raggiunti, ti sei seduto vicino a me, la tenevi per mano, l’hai avvicinata a te e gli hai stampato un bacio mentre guardavi me, e allora ho pensato:” ah, ecco cosa significa, significa che sei un cretino!!” mentre lo pensavo vi guardavo e ti giuro non volevo, ma non sono riuscita a trattenermi, mi  scappato un sorriso un po’ nascosto, oh, andiamo, vuoi davvero farmi ingelosire con quella bambina?? Ho sempre meno parole per te. Beh, fai come vuoi, il gioco è questo? Ok, giochiamo.
 
19/07/2014: Ops! Ma quello che ho appena baciato era il tuo migliore amico? Scusami, non me ne ero accorta, errore mio! L’hai guardato in cagnesco per tutta la sera, ed io ho pensato:” oh mio Dio, ha anche il coraggio di essere geloso di me ora? Davvero, stai diventando un bambino, proprio come la tua nuova fidanzata, vergognati, sei solo un idiota, non vali niente!!”.
 Dio, non immagini quanta rabbia repressa avevo dentro, la rabbia di tre anni in cui ho solo perdonato e dimenticato i tuoi errori, avevo finalmente detto basta e quella notte non riuscendo a dormire ho iniziato a pensare, come ho detto prima, che ho sempre perdonato e dimenticato, e allora mi sono detta:” e ora che faccio se torna? Perdono o dimentico?” me lo sono chiesto tutta la notte e sono arrivata ad una semplicissima conclusione:” Fanculo! Non sono Gesù e non ho l’Alzheimer, non perdono e non dimentico, non se lo merita!” e ho iniziato a cancellare tutto, le nostre foto, le nostre chat, il tuo numero di telefono, ti ho persino bloccato da facebook in modo da non poter vedere le tue foto o i tuoi stati, non ci tenevo ad entrare su facebook e trovare sulla mia home la notizia “Alessio Filippi si è fidanzato ufficialmente con Valentina Francioli” quindi ho bloccato anche lei, pochi giorni dopo è tornata su, e… wow, notizione, quell’arpia avrebbe fatto la mia scuola… oddio, ma non me ne va bene nessuna in questo periodo, ho sorriso a stento dicendo:< sul serio??> con tono felice per non farle capire quanto la odiassi e dare sia a te che a lei una soddisfazione immensa, così ho avuto un idea, le ho detto:< wow! Fantastico! Senti fammi sapere in che classe ti mettono, almeno chiedo alla vice preside se mi dà la tua per il tutoring, io sono brava in economia aziendale quindi se ti serve una mano puoi chiamarmi tranquillamente ok?> mentre parlavo tenevo un sorriso a 36 denti così tirato che se non mettevo la bocca normale credo mi sarebbe rimasta paralizzata, tu mi guardasti strano e lei anche peggio di te, continuando a sorridere mi allontanai mentre pensavo:” che per caso vi ho colti impreparati? Non te lo aspettavi brutta arpia vero?? Beccatevi questa e vedete di andarvene va!” in realtà un po’ tutti erano sorpresi dalla tranquillità con cui stavo prendendo la notizia, ma la verità è che dentro bruciavo!
 
7/09/2014 ore 14.48: Mmm… è lei la ragazza giusta per una relazione seria, sisi… se è così allora perché stai baciando me? Pensavo:” davvero, ma come fai? Sei una persona incoerente di tuo, parli di lei, dici di essere innamorato e poi cogli al volo la prima occasione anche solo di sfiorare le mie labbra con le tue” mi veniva quasi da ridere, a questo pensiero, sorrisi dolcemente quando ti allontanasti di mezzo centimetro, in quel momento pensai:” tu mi hai illusa per tre anni e mezzo, beh, ora ti illudo io facendoti credere che ci potrà ancora essere ancora qualcosa tra me e te!” andai avanti così tutto il giorno ed è strano, ma ogni volta che mi davi un bacio non sentivo più quei brividi o quei pensieri d’amore assordanti che avevo provato fino ad all’ora, però ero gelosa di lei, non mi sapevo spiegare il perché, ora però credo quella fosse solo rabbia repressa.
I giorni dopo mi sono comportata come se quel giorno non fosse mai esistito, mi guardavi sperando di incrociare il mio sguardo, ma non ti degnai neanche di quello, ovviamente tu non dicesti niente a Letizia e neanche io, principalmente non mi interessava, avevo semplicemente imparato a comportarmi indifferentemente a ciò che facevi te, avevo imparato a pensare solo a me, perché avevo capita che i questo mondo più dai e più si scordano di te, avevo spento ogni tipo di sentimento: amore, rabbia, odio, avevo anche imparato a non sperare in una cosa essendo sicura al 100% che sarei rimasta delusa, però ne era rimasto uno: l’indifferenza, anche se non sono sicura che sia un sentimento.
 
9/09/2014: finita anche quest’estate, musica, balli e risate, quella sera non mi stancavo mai di ridere con i miei amici di sempre, tranne te ovviamente, da quel giorno mi sono comportata come se tu non esistessi, si vedeva che ci stavi male, ma era l’unica cosa che ti meritavi, anche se stavi con lei continuavi a fissarmi, ma io non facevo lo stesso, finita anche quella serata salutai tutti, questa volta anche te anche se per ultimo, prima di salire in macchina mi voltai, tu eri li, a guardarmi, ti venni incontro, ti salutai con due baci su entrambe le guance, poi senza neanche pensarci ti abbracciai, quando mi staccai ti sorrisi dolcemente e ti accarezzai lentamente il viso, d’un tratto la mia schiena venne percorsa da un brivido quando ti guardai negli occhi, un nero intenso, probabilmente come il tuo cuore che in quel momento sembrava si fosse addolcito per un secondo, ti abbracciai di nuovo e ti dissi:< Ci vediamo la prossima estate…> ti diedi un altro bacio sulla guancia, quando provai a staccarmi non ce la feci, mi cingevi i fianchi con un abbraccio potente e non avevi intenzione di mollare la presa, mi spostai con il collo e Dio, eravamo vicinissimi, la voglia di baciarti era immensa, ma mi era rimasta ancora quel poco di dignità che volevo conservare, quindi non lo feci, ti dissi soltanto:< Ora però devo andare> tu mi rispondesti con tono pacato, semplice, quasi fastidioso, mentre ancora mi stringevi dicesti:< vorrei tanto che non lo facessi!> dopo circa venti secondi allentasti la presa, respirai profondamente ed anche dopo aver tolto le mie mani dalle tue spalle comunque non riuscivo ad andarmene, avrei voluto così tanto restare lì per sempre, preda del tuo odore, mi tenevi ancora le mani sui fianchi tirandoli dolcemente verso di te sempre di più, quando la voglia di sfiorarti le labbra fu pressoché incontrollabile, mi feci forza, ti presi i polsi e tolsi le tue mani da me, il sol pensiero che tutto quello che credevo fosse parte del passato in realtà era ancora parte del presente, non ero mai stata cattiva con nessuna, ma verso quella ragazza, verso di lei provavo un odio indescrivibile, con lei avrei potuto tirare fuori tutta la mia cattiveria e scagliargliela contro brutalmente da un momento all’altro, senza nessuna pietà, come avrei voluto prenderla per i capelli a sbatterla contro un muro! La odiavo, anche più di quanto odiavo me stessa per essermi innamorata di te!
 
24/02/2015 ore 17.07: Ed eccoci qui, siamo da capo, non io e te, ma io e Gabriele, era una cosa abbastanza complicata, non so cosa avesse, ma continuava a piacermi da oltre due mesi, forse era semplicemente perché tu lo odiavi, comunque sia questa è la data e l’ora in cui ci siamo messi insieme, non mi metto a raccontare tutti i particolari, perché so che non interessano e preferiresti non saperli.
 
04/04/2015 ore 17.16: Ok, io non ce la faccio più, sono quattro persone diverse che mi dicono di averlo visto con un’altra, qualcosa di vero c’è sicuramente! Ero in giro con un’amica quando un altro mi ha detto la stessa cosa, ero più arrabbiata di come lo sia mai stata con te, ho iniziato a cercarlo ovunque, poi iniziato a pensare:” dov’è che a lui piace di più andare? Il posto in cui mi ha portata più spesso?” la risposta apparve subito chiara: ALLA PIAZZA! Mi diressi dritta lì con la mia amica, quando d’un tratto lo vidi lì, insieme alla sua di “amica” mi misi a poco più di un metro di distanza da loro fissandoli, lei lo guardava come se fosse Dio sceso in terra e come se non bastasse erano a due centimetri di distanza, e mi è venuto subito in mente la frase che mi aveva detto quel pomeriggio come tutti i giorni che gli chiedevo di uscire in quel periodo per giustificare il fatto che non sarebbe uscito con me, la frase era:” scusami amore, non posso uscire, lo sai che mio nonno sta male, ho paura per lui e voglio stargli vicino, mi dispiace tanto, ti giuro che mi farò perdonare!” ogni volta che me lo diceva io decidevo di crederci.
Dato che quei due non si accorgevano che ero lì, probabilmente perché erano impegnati ad avvicinarsi sempre di più lentamente fino ad essere arrivati quasi a sfiorarsi con le labbra, decisi di parlare per farli accorgere della mia presenza, mi schiarii la voce e dissi:< Bella figa tuo nonno, complimenti!> al sentire la mia voce quel bastardo si giro e mi guardo in preda al terrore come per dire:” oddio, ed ora che fa?” guardai prima lui e poi lei con un sorriso malefico e d’un tratto è tornata la Martina cattiva senza sentimenti, anche se quella è durata molto poco.
Lui si alzò e guardandomi mi disse:< Ok, sta tranquilla posso spiegarti tutto!> sempre con quell’espressione e con tono calmo e quasi divertito dissi:< Cosa vuoi spiegarmi? Il modo in cui mi hai cornificata con lei? Lo so, o meglio, ho intuito che è una puttana, ma non mi interessano i dettagli grazie> in un certo senso speravo che quella si fosse arrabbiata quando le ho dato della puttana, che si alzasse e che iniziasse a darmi addosso insultandomi e alzando le mani, se solo mi avesse toccata avrei iniziato a tirare pugni random fino a quando non fossi stata completamente sporca del suo sangue, ma per mia sfortuna lei non fece niente, rimase seduta a fissarci con un’espressione quasi impaurita, lui mi disse:< Ok, ora andiamo di là e chiariamo tutto, va bene?> io risposi sempre molto tranquillamente:< non c’è niente da chiarire, è chiaro, ci abbiamo già provato mille volte ed è sempre stato così che è andata a finire, quindi è ovvio, non siamo fatti per stare insieme, basta> lui mi guardò questa volta con un’espressione quasi sconvolta ma visibilmente sofferente, disse semplicemente un “ti prego” ma io sempre con l’indifferenza sul volto per non fargli capire che faceva male anche a me mi girai e dopo aver fulminato quella ragazza con lo sguardo feci per andarmene quando lui mi prese per il poso chiamandomi “amore”.
Intorno a noi c’era tantissima gente, la maggior parte probabilmente lo conosceva, pensavo:” amore? Ha davvero avuto il coraggio di chiamarmi così?” e allora non ce l’ho fatta più, mi sono girata in un millisecondo più arrabbiata che mai e gli tirai uno di quegli schiaffi pieni d’ira con tutta la forza cha avevo, mi guardavano tutti sconvolti, lui compreso, iniziai ad urlare dicendo:< Amore un cazzo! Io c’ho messo l’anima, io mi sono messa in gioco per te, io ci credevo davvero, ma a ‘na certa… ma chi te se ‘ncula??” mentre dicevo queste parole guardandolo negli occhi notavo che alcuni erano sconvolti, altri sorpresi, altri ancora addirittura divertiti, io ero arrabbiata, come non mai, ci fu un attimo brevissimo di silenzio, poi ripresi con un tono leggermente più calmo, ma ancora si sentiva quella punta d’odio che mettevo nelle mie parole:< allora, adesso io sarò anche una cretina ed un’ingenua perché ho creduto a tutte le stronzate che mi hai detto in un mese e mezzo, ma ricordati che tu resterai sempre un fallito ed un grandissimo infame oltre che un fottuto falso!> Guardai la ragazza che ricambiava il mio sguardo, con gli occhi ancora più impauriti di prima, e sempre con la speranza che avevo prima e riportando i miei occhi su di lui dissi:< E adesso lo sai che fai?> dopo neanche due secondi di silenzio alzai di nuovo la voce, questa vota anche più di prima e continuai:< ADESSO TI PRENDI QUELLA PUTTANA E TE NE VAI A FANCULO!!>.
Mi girai e me ne andai ancora più arrabbiata di prima, è proprio a causa di questa terribile rabbia che probabilmente non sono riuscita a versare una lacrima anche se fino a quel momento ci avevo tenuto, ed anche parecchio.
Comunque sia erano già un po’ di giorni che io e te avevamo ricominciato a parlare su whatsapp, ti eri lasciato già da parecchio tempo con quella e colsi al volo l’occasione per dirti a grandi linee quello che era successo, sapevo infondo che se c’era una persona che poteva aiutarmi a distrarmi ed a pensare ad altro quella eri tu.
 
11/04/2015 ore 20.49: Sono arrivata!! Festa del tuo 18° compleanno, venni subito da te per salutarti abbracciarti e farti tanti auguri di buon compleanno, non avevo mai scordato la data dal nostro primo bacio, forse perché penso che il non dimenticarsi la data di nascita di una persona sia il regalo più bello.
Ok, sapevo di voler dimenticare tutto quello che era successo la settimana prima, quindi ho iniziato a bere, ad un certo punto non sapevo più neanche quello che mi davano, buttavo giù e basta, ma comunque bevevo, da lì in poi non ricordo niente, ho solo pochi flash confusi, ricordo solo che stavo malissimo, ricordo te che mi asciugavi le lacrime delicatamente mentre mi chiedevi con la tua solita voce dolce:< Ma perché hai bevuto così tanto?> e lo so, non dovevo dirlo, ma ero ubriaca e sparavo parole a caso, ti dissi:< Mi manca Gabriele, mi manca da morire!> mi guardasti un po’ deluso e mi dicesti:< Va bene, dai, non ci pensare ora, andiamo a farci due passi!> mi appoggiavo a te, ma camminare mi sembrava man mano sempre più facile, a un certo punto dovevi andare via un attimo e chiedesti a Cami di reggermi, a quel punto non ce la feci, non lo so perché l‘ho fatto, ma ho chiamato Gabriele, io non sentivo assolutamente niente, quindi Cami ha un po’ fatto da passa parola, gli dissi che ero alla tua festa, che avevo bevuto troppo e non sapevo più cosa stessi facendo, quando sei tornato lì hai sentito il discorso e quasi arrabbiato te ne sei andato, poco dopo eri con altri tuoi amici a pochi passi da noi, quando risposi “no” alla domanda che mi aveva fatto che era:< Poso chiamarti sta notte verso le due?>  e lui rispose che allora non ci tenevo sul serio a lui mi alterai terribilmente presi il telefono e iniziai ad urlare dicendo:< AH, IO NON CI TENGO A TE? SONO UBRIACA E LA PRIMA COSA CHE PENSO E’ DI CHIAMARTI E SAREI IO QUELLA CHE NON CI TIENE? SAI UNA COSA? È VERO, NON CI TENGO PER NIENTE, PER ME PUOI FARE QUELLO CHE TI PARE, E FINITA, MA RICORDATI CHE STA VOLTA L’HAI DECISO TE!!!” attaccai il telefono, ti guardai e vidi che mi fissavi intensamente con un sorriso stampato sulla faccia, siamo stati tutta la sera appiccicati, io non avevo intenzione di lasciare te e tu ne avevi tanta di meno di lasciare me.
12/04/2015 ore 16.00: ci incontrammo alla solita fontana ed il discorso si apri con il tuo racconto di ciò che era successo quando me ne sono andata la sera prima, era un’infinità di risate, più tardi in cerca di un po’ di ombra andammo sullo spiazzetto di sopra, non sapendo che fare dopo un sigaretta iniziammo a scattarci foto a caso, che ancora ho sul telefono, stavamo seduti vicinissimi ed ho iniziato a giocare con il tuo orecchio (sai quanto mi diverto), nel tentativo di spostarti finimmo con le labbra a meno di due centimetri di  distanza, e un brivido mi percorse tutto il collo, un bacio, un altro e Dio com’era bello.
Quella settimana continuammo a parlare su whatsapp tutti i giorni e tu apristi l’argomento dicendo:
-Ci ho pensato molto, su cosa fare… e sono giunto ad una conclusione: che ho finito con le stronzate, per una volta voglio vedere com’è essere una persona seria, vorrei avere una cazzo di storia senza bugie, senza corna, senza il bisogno di nascondere niente….
Ed ecco qua, un altro brivido, non è possibile che sta ricominciando tutto da capo, tutte quelle domande, tutti quei dubbi, mi stavano tornando in mente senza darmi un attimo di pace, quindi risposi:
-e sei sicuro della persona con cui la vuoi?
La tua risposta fu esattamente quella che volevo:
-              Ho riflettuto anche su questo, e cazzo, sei stata la persona che ha tenuto di più a me e dopo tutte le cazzate che ho fatto ci tieni ancora, sei la persona con cui avrei dovuto avere una storia seria sin dall’inizio senza fare cazzate…
Il mondo mi s’illuminò, ma tutti i dubbi e le domande che avevo all’inizio erano tornati a tormentarmi.
 
19/07/2015 ora 16.06: eravamo a casa tua e giocavamo all’xbox, e non smettevo di pensare alla settimana prima, finita la partita iniziammo a sentire un po’ di musica, eravamo sdraiati sul letto vicinissimi, era quasi impossibile respirare, senza parlare semplicemente ci avvicinammo ancora un po’,  e scattò quel bacio che ancora oggi ricordo, nonostante sia passato già un mese, un bacio così semplice ma che è riuscito a riaprirmi tutte le ferite ed i ricordi del passato, un bacio così intenso da riuscire a farmi smettere di pensare con lucidità, le cose da quel giorno sono cambiate radicalmente, la mia vita, prima complicata e continuamente tormentata, era tornata ad essere quella di una volta, semplice e meravigliosa, semplicemente perché tu eri tornato.
Ho passato momenti speciali e sentivo che qualcosa in noi era cambiato, mi venivi a prendere a scuola tre volte a settimana nonostante questo significasse tornare a casa un’ora dopo il normale e ogni volta che potevi prendevi l’auto per vedermi, quello è stato il periodo più bello degli ultimi due anni, eri tornato ad essere mio e, per quanto avessi tentato di evitarlo negli ultimi due anni, io ero tornata ad essere tua, ma nonostante tutti i brutti colpi presi negli ultimi anni, non smettevo mai di innamorarmi.
02/05/2015 ore 17.46: arrivai finalmente alla solita fontana anche se con qualche minuto di ritardo, eravate li te, Daniele e Francesca e invece di baciarmi come facevi sempre ti limitasti ad un semplice bacio sulla guancia, avevo l’impressione che qualcosa non andava, salutai gli altri me mi misi seduta accanto a te, passarono pochi minuti rima che tu mi presi la testa tra le mani, mi stampasti un bacio sulla fronte e avvicinandoti all’orecchio mi sussurrasti:” dobbiamo parlare…” la tua voce sembrava preoccupata più che triste e allora capii che c’era qualcosa che non andava.
Mi presi per mano e mi portasti alla panchina sulla quale ci sedemmo, mi cinsi le spalle con un braccio ed esitando un po’ prima di parlare con la mano sul volto mi dissi:< Io ci ho provato sul serio, ma non voglio più prendere per il culo nessuno, ho provato ad andare oltre il “ti voglio bene” con te e sembrava che stesse funzionando sul serio, con te ci sto bene, ma non voglio più fare le cazzate di una volta, mi dispiace> a quel punto trasalii, non me l’aspettavo sul serio, alzai gli occhi al cielo per evitare di piangere, ma senza successo, una lacrima mi rigò la guancia ed approfittando del tuo attimo di disperazione me l’asciugai in fretta sperando che tu non avessi visto, non volevo scoppiarti a piangere davanti, eri già abbastanza disperato per il fatto di farmi stare male, ma avevo una voglia di sfogarmi che neanche immagini, avrei voluto iniziare a singhiozzare lì in quel preciso momento, alzarmi e farti vedere quello che mi stavi facendo provare, prenderti a pugni, insultarti per poi andarmene e non parlarti mai più, tuttavia anche se te lo saresti meritato, restai ferma in silenzio al mio posto, mentre tu mi guardavi impaurito dalla mia reazione, quando ti guardai mi prese una fitta al cuore e ti ascoltai dare altre spiegazioni che ora non ricordo, probabilmente perché in quel momento ero troppo impegnata a tentare di sciogliere il nodo che mi si era formato alla gola, quando ci riuscii ti abbracciai, ti diedi un bacio sulla guancia e restai un attimo con la testa tra il tuo collo e la spalla, assaporando quell’ultimo momento di contatto e cercando di concentrarmi sul tuo profumo in modo da non dimenticarlo mai, sapevo che quella sarebbe stata l’ultima volta che ti avrei sentito così vicino e volevo ricordare ogni secondo.
La tua tensione si sentiva, la mia tristezza anche, avvicinando le labbra al tuo orecchio e notando il punto preciso in cui mi piaceva tanto morderti sorrisi, poi aggiunsi le prime parole che dissi da quando mi avevi annunciato la tua decisione:< tranquillo, passerà, come sono passati gli ultimi quattro anni.> non ci credevo profondamente, più che altro perché quegli anni non erano passati mai, facevano solo meno male del solito, ma lo dissi ugualmente, non ero capace di consolare me stessa, ma almeno volevo provarci con te, ti stampai un ultimo bacio sulla guancia assaporando quel dolce ma malinconico momento sapendo che non sarebbe più tornato, chiusi forte gli occhi e nel giro di due secondi il nodo nella mia gola era grande il doppio di quello che ero riuscita a sciogliere pochi minuti prima, ti strinsi forte a me cercando di calmarmi, ma quando sentii di non riuscire più a trattenere le lacrime mollai la presa e feci per andarmene, ti mi bloccasti prendendomi per il giacchino e dicendo un “no” secco e preoccupato, io ti dissi semplicemente:< lasciami> senza neanche voltarmi mentre un’altra lacrima mi rigò un guancia seguita poi da mille altre, quando mi liberai dalla tua presa continuai a camminare sentendoti gridare il mio nome e venire verso di me, allora chiusi gli occhi e strinsi i pugni, pregando che non mi raggiungessi per poi vedermi in quello stato con il mascara sbavato e il naso rosso, per fortuna non mi raggiungesti mai ed arrivata a casa provai come un senso di sollievo per il fatto che almeno tu non mi abbia vista piangere, vedendomi in quel modo mia sorella capii subito quello che era successo, si arrabbiò a morte, come mia madre, ma mio padre iniziò ad alterarsi vedendomi triste ed infine ad infuriarsi vedendomi piangere mentre guardavo una stella, si, proprio la nostra, non sapevo il motivo né mi interessava, ma quella sera la nostra stella era visibile da casa mia, ok, ti chiederai quale stella, non te ne ho mai parlato, ma la sera del nostro primo bacio, quando riaprii gli occhi scostandomi da te ed accoccolandomi sulla tua spalla guardai il cielo e vidi una stella luminosissima, al centro di un piccolo rombo formato da altre stelle, non so se fosse un costellazione, ma non me l’ero mai dimenticata, dopo quella sera non l’ho più vista, fino a quel momento e ogni notte mi piace andare fuori dal mio balcone per ammirarla, perché si, si vede anche da lì, ed è bella esattamente come la ricordavo.
Caro Alessio,
Non avrei mai pensato a questa fine ripensando a tutte le nostre notti in cui mi stringevi, cosa siamo diventati? Forse è naturale stare così, ma pensavo fossimo invincibili, quindi fa male dirti che finisce qui, spero tu possa incontrare un amore, così grande da stare male, forse capirai che hai fatto a me, so che sarà difficile trovare un posto intatto in me, so che dovrò combattere come un guerriero o chi sa che, per spazzarti via da dentro me.
Ora, una cosa è certa: da te non ci torno, ma non mi pento di niente, se c’è una cosa che ho imparato crescendo, è che non ci si pente ma delle cose che fai se mentre le ai fatte eri felice… e non immagini quanto lo ero io, mi hai regalato emozioni che probabilmente non proverò mai più, continuerò a cercare, solo che ora la persona che cercherò non sarai tu, un giorno capirai che sbagliavi quando ogni volta che litigavamo non mi parlavi, mi trattavi male e continuavi, mi facevi versare lacrime e te ne fregavi, perché sapevi che comunque andava avevi la certezza in tasca che sarei tornata, sentirò la mancanza della tua voce, delle tue mani che mi sfiorano il viso in maniera dolce, delle parole tenere sussurrate all’orecchio, sentirò la mancanza nel mio letto, mi mancherai tu ed ogni nostro attimo perfetto, ora puoi anche gridare con tutta l’anima ma non ti sentirò, sentivo tutto ma imparato a non sentire niente, non sono più la stessa, realizzi che non sono più com’ero la prima volta, mi hai fatta soffrire, soffrendo sono cresciuta, chi sa se proverai dolore vedendomi sorridere affianco ad un ragazzo, se soffrirai appena saprai che sto con un altro, ormai non spero più che tu torni, mi mancherai, ma ormai fai parte dei ricordi…
Nonostante tutto, il primo amore, la stella più bella, resterai sempre tu…ADDIO…


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