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Autore: MauraLCohen    27/06/2015    6 recensioni
Un nome per un bambino e due genitori indecisi.
[DAL TESTO: "Scommetto che so tirare meglio di te..." disse poi Regina, lanciando a Robin uno sguardo di sfida. "E che c'entra questo, ora?" ribatté, osservandola molto perplesso... “Che ti passa per la testa, mia cara?” si chiese tra sé e sé.
Regina si alzò rapidamente in piedi, portando con sé l'uomo. "Facciamo una scommessa" annunciò, sorridendo. ]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una scommessa

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Com'era bella la Domenica, pensava Regina tra sé e sé. Di solito, quello era il giorno della settimana che preferiva: niente lavoro né impegni, solo lei e la sua famiglia. Sì, perché ormai erano trascorsi anni dall'ultimo sortilegio ed ella era persino riuscita a rimanere incinta di uno splendido bimbo che stava per compiere due anni.

Jason.
Così lo avevano chiamato.

Robin non era molto sicuro di questo nome ed infatti ancora storceva il naso.
Ahimè, egli non ebbe molta scelta: al quinto mese di gravidanza, Regina – che non pareva essere incinta per via del ventre semi-piatto – cominciò una vera e propria guerra col compagno per questi nomi. Ne erano saltati fuori di davvero assurdi, alcuni molto probabilmente nemmeno esistevano, ma Robin era fermamente convinto che il nome del suo secondo figlio maschio sarebbe dovuto provenire dalla Foresta Incantata.

<< Giammai >> aveva obbiettato, più di una volta, Regina. << Non chiamerò mio figlio con nomi indicibili, dovessi scommettere con te per salvarlo da questa sorte... >>.

E fu così che i due si ritrovarono seduti al tavolo, col PC acceso, nella speranza di trovarne qualcuno.
<< Marcus? Josh? >> proponeva Robin, scorrendo col dito quella lista infinita.
<< Mmh... Teniamo Josh in consi... Jason! Sì, ecco, il suo nome sarà Jason! >> Regina era balzata in piedi, tutta soddisfatta per quel – apparente – lampo di genio. << Nostro figlio si chiamerà Jason... >> ripeté, stavolta più calma.
Robin storse il naso << Jason? >> chiese, con una smorfia sul viso talmente buffa da far scoppiare Regina in una risata cristallina che riempì la stanza. << Fossi matto... >> continuò l'uomo, ancora più perplesso. << Mi hai bocciato Gralden per chiamarlo Jason? Storybrooke deve averti fatto male... >> E di questo Robin ne era certo: la sua compagna doveva aver respirato troppo smog che le aveva annebbiato il cervello se davvero voleva chiamare il loro bimbo Jason.
<< Scommetto che so tirare meglio di te... >> disse poi Regina, lanciando a Robin uno sguardo di sfida. << E che c'entra questo, ora? >> ribatté, osservandola molto perplesso... “Che ti passa per la testa, mia cara?” si chiese tra sé e sé.
Regina si alzò rapidamente in piedi, portando con sé l'uomo. << Facciamo una scommessa >> annunciò, sorridendo.
<< Un scommessa? >> Robin era sempre più perplesso.
<< Sì, una scommessa: andiamo nel bosco, avremo una sola freccia a testa, chi c'entra il ramo più in alto avrà libera scelta sul nome... Ci stai Robin Hood, o hai paura che la Regina Cattiva ti possa soffiare il titolo di miglior tiratore? >>.

SGRUNT.
L'unica cosa che passò per la testa di Robin in quel momento.
<< Tu sei tutta matta... >> la ammonì. << Sei incinta, non se ne parla proprio! E' troppo rischioso... >>
<< Avanti Robin, non te lo avrei proposto se avessi reputato la cosa pericolosa... Ammetti piuttosto che hai paura di perdere! >>
<< Tsk. Milady, si dimentica chi ha davanti! >> ribatté l'uomo, sorridendo malizioso. << E mi dica, Regina, se dovesse perdere la scommessa? >>
Regina lo guardò, sorridendo. << Se dovessi perdere – e ti assicurò che non accadrà – chiameremo nostro figlio – Blaaah – Gralden >>
<< E sia, hai vinto: faremo questa scommessa! >> acconsentì Robin, troppo sicuro di vincere.

*******

Passò un'ora precisa e Robin e Regina furono all'interno del bosco con una freccia ciascuno.
<< Allora, vedi quel ramo lì? >> chiese l'uomo, indicando con l'indice un albero che si trovava a diversi metri da loro. << Lo vedi? >> ripeté. << Sì, Robin, lo vedo! >> confermò Regina.
<< Perfetto. Il ramo più alto e quasi irraggiungibile quindi... Vince chi ci si avvicina di più! >>
<< Siamo d'accordo, Hood! >>
Al che l'uomo estrasse la freccia dalla sua faretra tenuta a mo' di cintura e tese la corda del suo arco, prendendo la mira. << Uno, due e... >> cominciò a contare. << Tre! >> in un lampo la freccia sparì dal suo arco... Andava veloce, dritta verso il suo obbiettivo: centrò il ramo che stava sotto quello prestabilito e Robin, tutto soddisfatto, disse << Ops... Mi sa che Gralden sarà felice di sapere come è stato scelto il suo nome! >>

Regina sorrise, quasi volesse fargli davvero credere che stesse vincendo. “Povero illuso” si disse tra sé e sé, estraendo anche lei la sua freccia e sistemandola nell'arco. << Ora guarda come si tira, Hood... >> lo prese in girò lei, scoccando quel bastoncino appuntito che rapidamente andò a conficcarsi proprio nel ramo che, a detta di Robin, era impossibile da raggiungere.
<< M-ma co-come? >> balbettò l'uomo, incredulo.
<< Aah mio caro, saluta Jason >> ridacchiò Regina, poggiando la mano del suo amato sul suo ventre.
<< Questa poi... Robin Hood è stato sconfitto. Che vergogna... >> Robin rise di rimando, mai si sarebbe aspettato di scegliere il nome di suo figlio in quel modo ma – e ormai lo aveva imparato – da Regina bisognava aspettarsi di tutto... E forse era proprio quello uno dei tanti motivi per i quali l'amava così tanto.

 


Note dell'autrice:

Bonsoir Oncers, con immensa gioia e soddisfazione, vi propongo questa sciocchezzuola nata in dieci minuti,
grazie a Mary (*abbraccia*) e all'event del gruppo We are out for prompt.
 Quasi mi è dispiaciuto far fare questa figuraccia a Robin, ma si sa: una donna, se vuole ottenere qualcosa, sa essere molto determinata...
Ehehehehe poveri maschietti.

 


 

 

 

   
 
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