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Autore: dreamer_J812    28/06/2015    3 recensioni
HTTYD-Pirate AU.
Astrid Hofferson fa parte di una temibile ciurma di pirati.
Hiccup Haddock è figlio del re di un piccolo regno.
Il destino farà incrociare i loro cammini.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Hiccup non riusciva a dormire.
Continuava a rigirarsi nell’amaca cercando una posizione comoda, ma l’insonnia era dovuta a ben altri motivi.
Continuava a pensare ad Astrid e a quello che era successo poche ore prima. Le scene continuavano a tornargli nella mente come dei flash: la bionda che ballava davanti a lui, che gli sorrideva, che gli accarezzava il mento con le sue dita affusolate, che si avvicinava a lui… e quel “quasi” bacio.
C’era cascato come uno scemo. Come aveva potuto credere che lo avrebbe baciato? Si sentiva stupido anche ad averlo solo pensato.
Ripensava alle sue gambe snelle, alla sua pancia piatta, ai suoi lunghi capelli biondi, alle sue curve, alle sue labbra che per un momento erano state così vicino alle sue.
Aveva scosso la testa tentando di scacciare quei pensieri. Ma che gli prendeva? Non aveva mai fantasticato in quel modo su una ragazza, non era da lui! Non doveva pensare a quelle cose. Non si doveva innamorare di lei.
Ma non riusciva a togliersi dalla testa il suo sorriso; era così naturale, così luminoso, così bello. Così bella. Dio, quanto era bella.
Che gli stava succedendo? Astrid gli faceva uno strano effetto, o forse era solo l’alcool. Basta cercare scuse. Non poteva continuare a mentire, per lo meno non a se stesso.
Era innamorato di lei.
Hiccup Horrenous Haddock III, futuro re di Berk, si era innamorato dell’audace piratessa Astrid Hofferson.
Quando finalmente lo aveva ammesso, si era sentito da una parte più leggero e sollevato e dall’altra…nella confusione più totale. Che avrebbe fatto ora? Non si era mai innamorato prima e immaginava che quando sarebbe successo sarebbe stato di una principessa, una duchessa, una contessa… insomma una nobile, come voleva suo padre, anche se nella sua testa sognava di sposare una semplice donna di paese. Ma di certo non aveva mai pensato a una piratessa!
Ma quella non era una piratessa qualunque, era Astrid Hofferson, la donna più bella, sicura, forte, affascinante, intelligente che Hiccup avesse mai conosciuto.  
Ora che aveva confessato a se stesso i propri sentimenti, cosa avrebbe fatto? Come doveva comportarsi? Lei non doveva sapere cosa provava il castano, nessuno avrebbe dovuto saperlo.
L’amore era una debolezza che avrebbe potuto distruggerlo.
Non era certo così che si era immaginato la sua vita; a bordo di una nave pirata a fare lo sguattero e ad innamorarsi di una piratessa.
Quella ragazza aveva rovinato tutto. Doveva togliersela dalla testa e dal cuore, il prima possibile. Ma come faceva se non riusciva a pensare ad altro che a lei?
Tutti quei pensieri e quelle domande erano stati interrotti da un cigolio; qualcuno aveva aperto la porta della stiva e Hiccup aveva chiuso gli occhi fingendo di dormire. Philip era rientrato dalla sua notte di baldoria, ma non sembrava particolarmente felice. Probabilmente era solo la stanchezza o il dopo sbronza, dato che si buttato subito sul suo materasso e si era addormentato.
Hiccup aveva deciso di fare altrettanto e finalmente era riuscito a prendere sonno.
 
Il mattino seguente si era svegliato all’alba e si era messo subito al lavoro insieme agli altri, come ormai era abituato a fare.
Con sua grande sorpresa aveva notato che Eret e Snotlout non lo prendevano in giro per quanto era successo la sera scorsa, che Philip non si stava vantando con gli altri e che tutti si comportavano esattamente come se non fosse successo niente. Il castano si era chiesto per un secondo se non fosse stato tutto frutto della sua immaginazione.
In quel momento Astrid aveva fatto il suo ingresso sul ponte.
-Allora donnette ce la vogliamo dare una mossa?!
Aveva il tono duro e impassibile di sempre e del sorriso della sera precedente non ce n’era neanche la traccia.
Alle sue parole i ragazzi si erano messi a sgobbare con più foga.
Pochi minuti dopo la grande figura di Alvin era comparsa dietro di lei.
Non lo vedevano quasi mai, stava sempre chiuso nella sua stanza a fare chissà che cosa e chi avesse avuto la malsana idea di disturbarlo non avrebbe fatto una bella fine. Una cicatrice che Eret aveva sul petto ne era la prova. Astrid era l’unica che poteva entrare nella sua stanza quando voleva e ci passava molto tempo a parlare di piani di attacco, programmi di rotta e a studiare mappe. C’era chi diceva che avevano una storia, tutte cavolate secondo Fishlegs, il quale sosteneva che la bionda passasse così tanto tempo con Alvin per il semplice fatto che era vice capitano e che questa nomina fosse dovuta a una stretta parentela. Altri dicevano che l’incarico era dovuto a ben altri motivi, ma in ogni caso rimaneva un mistero.
All’arrivo del capitano i ragazzi avevano smesso di fare quello che stavano facendo e si erano subito messi sull’attenti, in riga, davanti a lui.
-Come procede?- aveva chiesto l’omone ad Astrid mettendole una mano sulla spalla e osservando la ciurma.
-Bene. Stiamo procedendo come previsto.
-Eccellente.- aveva detto entusiasta, ghignando, poi aveva bisbigliato qualcosa all’orecchio della ragazza- Di un po’, il principino si sta ambientando?
Astrid aveva lanciato un’occhiata ad Hiccup che, capendo che stavano parlando di lui, era stato assalito dall’ansia e dal timore e aveva distolto lo sguardo cercando di non darli a vedere.
-Sì, diciamo che se la cava.- aveva risposto la bionda sempre a bassa voce, con un tono misto tra l’arrabbiato e il disgustato.
-Continuate a lavorare bestie!- aveva esclamato l’omone vedendo che i ragazzi continuavano a starsene lì impalati a fissarlo, poi se n’era andato con Astrid sul ponte di comando e la bionda si era messa al timone al posto di Christian.
I giovani si erano subito rimessi a sgobbare, intimoriti dalle grida del capitano.
Il castano stava pulendo il ponte strofinando un bruschino per terra, quando aveva alzato il capo per asciugarsi il sudore e il suo sguardo si era posato sull’affascinante figura della bionda.
Hiccup si era perso a guardarla. Impugnava il timone con forza mentre scrutava l’orizzonte con sguardo severo, a testa alta, con la baldanza e la determinazione che aveva sempre.
La ragazza, sentendosi osservata, aveva voltato la testa in direzione del castano, che tanto era incantato da lei da non riuscire a distogliere lo sguardo; lo aveva guardato per un paio di secondi, per poi tornare a guardare il mare, facendo finta di niente, ma continuando a sbirciare con la coda dell’occhio nella direzione di lui per vedere se la stava ancora fissando.
Philips era arrivato in quel momento alle spalle della ragazza, la quale si era voltata e aveva cominciato a parlare con lui, risvegliando Hiccup dal suo sogno.
Non sarebbe mai stata sua.
Doveva farsene una ragione.
 
Era giunto il crepuscolo.
In quel momento si trovava sul ponte, seduto per terra, con la schiena appoggiata alla parte laterale delle scale che conducono al ponte di coperta. Si stava riposando dopo un’altra faticosa giornata di lavoro, quando qualcuno si era avvicinato a lui e lo aveva svegliato bruscamente con una pedata.
Il giovane, mentre cercava di rimettersi in piedi, aveva alzato la testa ritrovandosi davanti la bionda.
-Muoviti!
Hiccup non aveva avuto il tempo di rispondere.
-Stasera niente cena. Sei di vedetta. Quando vedi terra, una nave o qualsiasi cosa, mi chiami.- aveva spiegato come se parlasse con un deficiente.
Hiccup detestava quando lo trattava come uno stupido, ma aveva deciso di lasciar perdere.
Detto questo la giovane se n’era andata avviandosi verso le scale.
-Posso almeno sapere dove siamo o dove stiamo andando?- aveva chiesto il castano leggermente irritato dal comportamento di lei.
La bionda si era fermata di scatto e si era voltata verso di lui guardandolo con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
-Caraibi.
 
 
Angolo della Pazza
Hi guys! Sono consapevole che questo capitolo non è dei migliori e che sicuramente è meno ricco di fatti e azioni ed è più riflessivo e descrittivo, ma serve per continuare la storia e capire certe cose. Mi rifarò con i prossimi capitoli e, per farmi perdonare per la mia assenza,  domani mi metto subito a scrivere il prossimo. Ci tenevo a ringraziare tutti quelli che leggono, seguono e recensiscono, mi date la forza di continuare a scrivere quando la mia autostima fa cilecca. Grazie a tutti e un bacione!
   
 
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