Volevo dedicare questa fanfiction a BlueTardis per avermi dato il prompt e avermi semi obbligata a scriverla :')
Buona lettura!



Tornai al bunker dopo un pomeriggio passato in biblioteca. Avevo lasciato Dean e Castiel là per vedere se riuscivano a trovare qualcosa fra tutte le carte degli Uomini di Lettere, mentre io cercavo dei casi simili nei vecchi giornali del posto. Questa volta il caso era vicino, per fortuna. Dopo l’ultimo non avevo molta voglia di spostarmi e lasciare quella che ora era la nostra nuova casa.
Parcheggiai l’Impala e mi diedi uno sguardo nello specchietto retrovisore, sistemai i capelli e scesi inspirando una grossa boccata d’aria. L’unica cosa che volevo fare ora era mangiare la mia cena e andarmene a dormire. Le ricerche erano state pesanti e mi faceva male la schiena per tutto il tempo in cui ero stato piegato sul tavolo della biblioteca. Chiusi lo sportello anteriore e feci il giro per aprire quello del passeggero e prendere la cena e un paio di libri che avevo preso in prestito. Mi guardai intorno guardingo e mi avviai verso la porta del bunker.
Appena entrai non vidi nessuno, né nella stanza antecedente alla biblioteca, né in quest’ultima. Scrollai le spalle e scesi le scale diretto ad uno dei tavoli in legno chiaro. Salii i pochi scalini che dividevano la prima stanza dalla seconda e lasciai sopra una di quelle scrivanie il sacchetto con la cena e i libri. Mi guardai intorno ancora una volta cercando mio fratello o Cas ma di loro, nemmeno l’ombra. Scrollai nuovamente le spalle e feci schioccare il collo. Magari erano semplicemente andati a fare un giro, pensai.
Mi diressi verso la mia camera e sentii dei gemiti provenire da quella di mio fratello.
“Ma che...?” sussurrai fra me e me. Mi avvicinai di più e mi fermai davanti alla sua porta sentendo chiaramente la voce di Dean gemere ‘Cas’ prima che un'altra voce, quella dell’angelo, gemesse forte in risposta. Guardai la porta scioccato e con la bocca spalancata, la mia mente era focalizzata solo su Dean e Cas, nella stessa stanza che gemevano.
Chiusi gli occhi e rabbrividii per le immagini che il mio cervello partorì. Presi un respiro profondo, girai i tacchi e me ne andai velocemente da lì, tornando nella biblioteca. Volevo mettere più distanza possibile fra me e quello che stavano facendo quei due. Insomma, ero felice per loro, e per me che non avrei più dovuto assistere alle loro occhiate piene di tensione sessuale repressa, ma sapere per certo quello che facevano era davvero imbarazzante.




A/N: salve!
Uhm, non so cosa sia uscito sinceramente, spero solo che vi piaccia e, beh, se vi piace fatemelo sapere :3
Alla prossima!

Sullivan's dream