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Autore: pineapplemoustached    28/06/2015    0 recensioni
È la prima volta che scrivo. È una fanfiction in cui Tony e Pepper si sono lasciati e il lettore (la protagonista) inizia a lavorare per lui. All'inizio avrà qualche difficoltà, ma come si fa a non amare Tony?
Se la storia vi piace (lo spero vivamente) lasciatemi qualche commento.
Buona lettura :)
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Jarvis, Nuovo personaggio, Sorpresa, Tony Stark, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ancora una volta ero sul jet, guardavo fuori dal piccolo finestrino circolare, solo che questa volta eravamo diretti verso casa. Un po’ mi dispiaceva tornare, avevamo passato poco tempo fuori, però tutto era perfetto, non avrei mai voluto rovinarlo.
Non appena atterrammo sulla Stark Tower, Tony mi diede un dolcissimo bacio sulla fronte “Tony torna preso” feci una piccola pausa e continuai sorridendo “Abbiamo un’armatura da finire”
Sorrise “Non preoccuparti”
“Stai attento…” dissi con una punta di preoccupazione
Tenendo le mani strette sulle mie spalle mi guardò dritta negli occhi e con tono fermo disse “Hey è con IronMan che stai parlando” poi mi strinse forte a sé e ridemmo insieme.
Subito dopo entrò nella sua armatura e in un attimo lo vidi volare via nel cielo.
Non ho motivo di preoccuparmi, non è la prima missione della SHIELD a cui prende parte, inoltre ha ragione, lui è IronMan. Scrollandomi le preoccupazioni di dosso entrai nella torre diretta nel mio “studio”, dove sapevo che avrei trovato tutto il lavoro arretrato che nessuno aveva svolto. Ovviamente così fu, sulla scrivania c’erano un sacco di buste sparse, come se qualcuno le avesse lanciate con noncuranza, di fianco alla scrivania c’erano delle scatole di cartone. Che dovrei farci con quelle? Sospirai Beh, da qualche parte devo pur iniziare… mi accomodai sulla sedia e iniziai a smistare la posta. Ci sono un sacco di persone strapagate per non fare niente in questo palazzo, possibile che nessuno abbia avuto cinque minuti per controllare almeno la posta?! In quel momento avrei voluto tirare su il telefono e licenziare tutti.
Per controllare la posta mi ci vollero più di due ore, in realtà non erano così tante, ma i miei pensieri continuavano a tornare su Tony e io continuavo a mettere le buste nel posto sbagliato. Fui costretta a ricontrollare fin troppe volte. Finito con la posta non ebbi nemmeno il coraggio di aprire le scatole che si trovavano sul pavimento. Ero troppo preoccupata, non potevo negarlo, e non volevo rischiare di fare qualcosa di sbagliato.
Vorrei almeno sapere dove si trova in questo momento… Con lo SHIELD non si può mai sapere, potrebbe anche trovarsi a Sokovia a combattere contro un esercito di robot… Ok, basta pensare, ho bisogno di distrarmi. Decisi di scendere nel laboratorio per continuare a lavorare sull’armatura. Non fu una grande idea, non resistetti nemmeno venti minuti in quel laboratorio. Forse… forse potrei provare a guarda un film… Tornai ai piani superiori, entrai nella camera che io e Tony condividevamo, accesi il portatile collegato all’enorme televisore e feci partire la mia serie preferita. Quel letto senza Tony mi sembrava fin troppo freddo e grande. Non stavo ascoltando nemmeno una parola proveniente dalla televisione; ero troppo agitata per rimanere sdraiata sul un letto da sola. Finalmente la miglior idea che mi fosse mai venuta durante tutta quella giornata apparve nella mia mente. Scesi per l’ennesima volta, questa volta ero diretta nella palestra situata appena sopra il grande laboratorio. Misi dei pantaloncini e una maglietta bianca e iniziai a correre sul tapis roulant. Continuavo a controllare il telefono nella speranza di trovare qualche messaggio da parte di Tony, ma niente. Dopo circa venti minuti scesi dal tapis roulant, fortunatamente ero riuscita a scaricare un po’ della tensione. Senza nemmeno fermarmi un attimo per prendere fiato, mi infiali due guantoni e iniziai a prendere a pugni il sacco bianco e rosso appeso al centro della palestra. In pochissimo tempo, non solo prendere a pugni il sacco mi lasciò senza forze, ma riuscì anche a calmarmi quasi totalmente. Lasciai i guantoni in palestra e mi diressi verso il bagno per fare una doccia. Rimasi pochissimo sotto la doccia, mi asciugai in fretta e furia e controllai nuovamente il telefono. Ancora niente. Si è fatto tardi… sarà meglio che mangi qualcosa e che vada a letto… Raccolsi le ultime forze e andai in cucina. Iniziai ad aprire svogliatamente le antine dei mobili e il frigorifero. Ero troppo stanca per cucinare, in più non avevo fame. Presi della frutta e la frullai con del gelato, in seguito andai a stendermi sul divano con un libro in mano. Sentivo le palpebre pesanti e continuavo a rileggere la stessa frase del libro senza comprenderne il significato. Forse è meglio che vada a letto. Allungai la mano in cerca del telefono che esattamente in quel momento iniziò a suonare.
“Tony!” esclamai senza lasciargli il tempo di parlare “Dove sei?”
“Ascolta, stanno arrivando degli agenti dello SHIELD a prenderti, vai con loro”
“Cosa? Perché? Va tutto bene?” sentivo un gran rumore di sottofondo
“Sì, non preoccuparti… semplicemente va con loro”
“Tony io—“ la linea cadde. Sono certa che si fossero messi d’accordo, poiché proprio in quel momento JARVIS mi notificò l’arrivo di Steve. Dopo quella chiamata il sonno mi era passato del tutto e l’ansia e la paura che ero riuscita a mandar via stavano prendendo il sopravvento. Il tempo si fermò, l’unica cosa che ero ancora in grado di fare era pensare a tutte le cose brutte che potevano essere successe a Tony.
Sentii una mano stretta attorno alla mia spalla scuotermi “Prendi le tue cose, dobbiamo andare”
“Steve?” ma quando è arrivato in questa stanza?
“Forza, dobbiamo andare”
“Cosa sta succedendo?” cercai di mantenere la calma, ma ero terrorizzata
“Ho ricevuto una chiamata da Tony, mi ha chiesto di venirti a prendere e di portarti allo SHIELD, ha detto che presto tornerà” nemmeno lui era calmo, ma sembrava sincero
“Dov’è Tony”
“Non lo so”
Alzai le sopracciglia “Steve” dissi scandendo ogni singola parola “Dov’è Tony”
“Non lo so, lo SHIELD non mi tiene informato su tutto.
Non ero sicura se credergli o no, ma non avevo molta scelta
“Prendi le tue cose e andiamo” disse sorridendo.
Nella fretta presi una borsa e senza fare troppo caso a quel che prendevo, infilai dentro qualche maglietta, la biancheria intima e dei pantaloni.
 
In un attimo arrivammo allo SHIELD sull’Harley del capitano.
All’interno dello SHIELD, Steve, mi accompagno in quella che sarebbe stata la mia sistemazione per la notte. La stanza era situata parecchi piani sotto terra e sembrava più una prigione. “Immagino che lo SHIELD non è abituato ad avere ospiti”
“Beh diciamo che non è abituato ad avere un certo tipo di ospiti”
Ridacchiai. Le pareti della mia stanza erano bianche e all’interno di essa c’erano solo un letto e un lavandino. Su una delle quattro pareti c’era un’enorme finestra “Nessuno mi guarderà mentre dormo, vero?” dissi indicandola.
Il capitano rise “Non preoccuparti e dormi tranquilla”. Mi augurò la buona notte e mi lasciò sola nella stanza.
Dormire… come se potessi… mi misi seduta sul letto abbracciando le ginocchia
Tony… Torna preso e tutto intero….
   
 
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