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Autore: Angelina88    29/06/2015    0 recensioni
questo libro parla dell'adolescenza di Jessica e Marion che sono le protagoniste del racconto. Tratta degli amori delle avventure e delle vicende che si possono vivere nel corso di quel particolare ed affascinante periodo della vita
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Bella, l’unico aggettivo adatto per descriverla… quella che mi accingo a raccontare è la storia di un’amicizia fantastica, nata in una promettente giornata di settembre.

 Primo capitolo

Appena entrato, il professor Bruce ci disse
“da oggi avrete una nuova compagna,
- entra pure Marion -… ragazzi questa è Marion Bamhra si è trasferita qui da Chicago. Siete la classe migliore dell’istituto, io e tutti i colleghi ci aspettiamo da voi il miglior comportamento atto ad accoglierla…”
Da quando era entrata fino ad allora era stata con gli occhi bassi, all’improvviso li alzò e la tristezza che vi lessi faceva decisamente a pugni con i meravigliosi lineamenti da indiana che la caratterizzavano, allora il prof. disse:
“Bè Marion, laggiù accanto a Jessica c’è un posto libero, accomodati pure”.
Ecco che venne verso di me e si sedette, mi rivolse un sorriso e le dissi:
“Piacere, Jessica White”
e lei:
“Marion Bamhra, piacere mio”;
detto questo si girò e trasse fuori dalla borsa il suo block notes. Dopo 50 minuti suonò la tanto attesa campanella della prima ora, mi volsi verso la mia nuova e indubbiamente meravigliosa compagna che aveva una vellutata pelle ambrata, capelli neri come l’ebano, mossi e lunghi fino alla vita, un fisico da top model nascosto da un largo maglione di cotone con colori sgargianti chiaramente fatto a mano e pantaloni neri piuttosto attillati, lineamenti splendidi, fini ed infine occhi castani profondi e tristi, e le dissi:
- piuttosto noiosetta la lezione del professor Bruce, non trovi? Però è un uomo meraviglioso, è buono come il pane e ci spalleggia sempre, solo che le scienze naturali non sono il mio forte…
lei mi chiese
- scusa allora perché hai scelto di seguire questo corso?
- perché ho una mezza idea di diventare medico e quindi le scienze naturali possono servirmi e poi scusa, non ti sei forse accorta dei bei ragazzi che lo seguono?!
allora Marion con un sorrisetto sulle labbra gettò attorno a sé un’ occhiata disinteressata finita la quale convenne dicendomi:
- Bè Jess, hai proprio ragione!!!!
Fu così che iniziò la nostra conversazione; a quel punto continuai:
- Quali sono le ragioni che ti hanno spinta ad allontanarti da Chicago?
E lei con gli occhi bassi mi rispose: - il divorzio dei miei genitori, io sono stata affidata a mia madre ed insieme ai miei fratelli ci siamo trasferiti qui…
- Oh, mi dispiace! dissi con sincerità
- Credimi, è stato un bene per tutti, né io né Paola né tanto meno Brandon potevamo continuare a sentirli litigare, o peggio picchiarsi…spero solo che la mia Ollie non faccia troppa difficoltà ad ambientarsi… sai, è piuttosto timida, non fa amicizia con la mia stessa facilità… è come se non si fidasse delle persone attorno a lei, una cosa terribile per una bimba di dieci anni… sai è tutto il contrario di me, io infatti sono smodatamente fiduciosa nei riguardi delle persone, mi ricordo che la mia prof. del vecchio liceo mi riprendeva a proposito…
proprio in quel momento entrò la signora Ice, il cognome le si addiceva, noi alunni eravamo soliti chiamarla ‘Benito’ allora dissi a Mary:
- ecco che arriva la terribile ‘Benny’,
poi ti spiego- stai attenta perché è severissima…
- Signorina White non so se si è accorta che sono entrata…
- ecco appunto, bisbigliai.
- Sì signora, mi scusi
- Vedo una faccia nuova accanto a te… deve essere Marion, mi sbaglio?
- No, è esatto, sono proprio io
- Bene signorina Bamhra, spero che tutti quei bei paroloni coi quali sei stata presentata siano confermati da un opportuno comportamento…su vieni alla lavagna, ti faccio fare un po’ di esercizi per verificare se sei alla pari col programma.
Come se non avesse saputo che per essere in quella classe Mary aveva dovuto superarare l’esame di ammissione, che donna acida… la tenne alla lavagna per tutta l’ora e lei se la cavò brillantemente, non fece un errore né di calcolo né di procedimento.
- Wow Mary, sei stata fantastica, gliel’ hai proprio fatta a quella megera! Lei mi rispose con un sorriso ed un’alzata di spalle dicendomi
- Avevo un professore molto in gamba nel vecchio liceo. Il resto della classe la guardava con occhi sgranati, lei rivolse un sorriso radioso a tutti e si sedette accanto a me chiedendomi:
- Qual è il prossimo tiranno al quale saremo soggetti?
- Vai tranquilla ora c’è francese e il prof. oltre ad essere affascinante è simpaticissimo! Dai è l’ultima ora prima dell’intervallo, poi ti porto a fare un giro della scuola…
Detto questo il professor Gupierre fece la sua spettacolare entrata facendoci l’occhiolino, Marion come immaginavo rimase colpita e mi rivolse un sorriso di conferma alla presentazione del prof. che le avevo precedentemente fatto. Anche lui come gli altri professori mostrò un particolare interesse nei suoi confronti, impiegò poi la sua ora nella presentazione del programma che svolgeremo quest’anno e del progetto di interscambio con una scuola francese, che ormai quasi tutti diciassettenni possiamo intraprendere. Dopo la sua lezione suonò la campanella dell’intervallo ed io e la mia nuova amica incominciammo a girare la nostra immensa scuola, all’interno della quale ci sono più licei, l’ala scientifica pullula di bei ragazzi e infatti vi portai Jess e intanto, mentre la raggiungevamo parlavamo di me e della mia famiglia che è formata da sei persone: mia madre Caroline, mio padre Charles, mia sorella Jane ventitreenne, il mio fratello gemello Jacob ed infine Samuel il coccolino di famiglia che ha cinque anni. Io sono alta, magra, ho capelli lisci, biondi e lunghi; occhi che variano dal verde all’azzurro in base al tempo, pelle chiara come la neve e guance rosee… non mi lamento di me stessa, anzi ho parecchi ammiratori, peccato che quelli che interessano a me, come Joshua; sembrano avere altro per la testa… appena lo nominai, spuntò fuori dalla sua classe e mi corse incontro per salutarmi, gli presentai Marion e una volta allontanate mi disse che avevo buon gusto e che comunque, visto il modo in cui si era affrettato per salutarmi baciandomi sulle guance, potevo ancora sperare. Lei mi raccontò di Edoardo, il ragazzo italoamericano col quale stava da circa un anno a Chicago e della loro smodata passione per la pallacanestro, si erano infatti conosciuti in campo, Mary giocava a basket da quando aveva otto anni e nello stesso tempo coltivava interessi un po’ più femminili si può dire: la danza classica . Per quanto mi riguarda sono un po’ più lazzarona infatti non faccio attività fisiche ma mentali: suono il violino, il pianoforte e vado a lezioni di canto. Quel pomeriggio le lezioni finirono alle quattro, finalmente fuori ci abbracciammo e ci demmo appuntamento per la mattina seguente davanti a scuola.
- Mamma!!! Gridò Jess non appena varcò la soglia della sua abitazione, una villa estesa in periferia di Salisbury, proprio in riva al lago Cheapeake Bay, e Caroline le venne incontrò un po’ preoccupata per la troppa euforia con la quale era stata salutata
- Che c’è Jess, perché urli tanto?
- Mamma, a scuola è arrivata una ragazza nuova semplicemente fenomenale, ha origini indiane, si chiama Marion… mi è bastato guardarla per un attimo negli occhi per capire che è una persona meravigliosa… sappi che diverrà la terza gemella!…

Intanto anche Marion giunta davanti al suo condominio non vedeva l’ora di dire a sua madre della bellissima giornata che aveva passato. La madre di Marion si chiamava Elisabeth ed era un’italoamericana piuttosto alta, scura sia di carnagione che di capelli e aveva due brillanti occhi verdi che parevano smeraldi, gli stessi occhi di Paola. Arrivata al suo pianerottolo Marion suonò il campanello e sentì una flebile voce di bimba che domandava:
- Chi è?
Al che Marion col cuore gonfio di tenerezza:
- Apri amore, sono io
Ecco allora che la piccola Ollie aprì l’uscio e saltò in braccio alla sorella che la strinse in un abbraccio affettuosissimo. Entrarono in casa e si gettarono sul divano.
- Allora piccolina, come è andata a scuola? chiese alla sorella:
- Bene, sono tanto simpatici i bimbi di qui, non mi hanno presa in giro perché sono una mezzo sangue, come Hermione Granger sai?! (la sorellina di Mary come del resto lei stessa aveva una vera e propria passione per Harry Potter) e anche la maestra è molto simpatica… In cuor suo Mary ringraziò il padre eterno ricordando come fosse stato difficile per la piccola Ollie accettare di lasciare Melody, la sua amichetta del cuore.
- E a te sorellina come è andata a scuola? Chiese Paola interrompendo i suoi pensieri.
- Bene, disse lei abbracciandola forte, bene come non mi era mai andato un primo giorno di scuola… ho conosciuto una ragazza speciale che si chiama Jessica. Proprio in quel momento la chiave girò nella toppa ed ecco che Elisabeth entrò con un sorriso radioso dicendo:
- Guardale qua le mie donne, come è andata oggi tesoro? chiese a Mary - Benissimo mamma, le rispose correndo ad abbracciarla, ho conosciuto una ragazza fantastica, si chiama Jessica, è la mia compagna di banco…
- Vedi di non chiacchierare troppo! - Non ti preoccupare mamma, la mia fama di secchiona mi seguirà anche in questa scuola!
- Non ne dubito tesoro mio, non ne dubito!
- E a te come è andata? Com’è il nuovo lavoro? Elisabeth Watson aveva trovato lavoro come segretaria in un’università.
- Molto bene, anche i miei colleghi si sono mostrati molto aperti e disponibili… bè incrociamo le dita ragazze!!!
- Bene direi che il bilancio della nostra prima giornata allo sbaraglio è decisamente positivo, hai sentito, anche la nostra piccola Ollie si è ambientata piuttosto bene! Ora mamma vado a scaricare la mia posta elettronica e a studiare un po’. Ma dov’è Brandon?
- L’ho mandato a fare la spesa, arriverà tra poco.
Mary abbandonò il soggiorno per recarsi nella sua stanza che ovviamente, pur essendocene altre, divideva con la sua adorata sorella e vide che le avevano scritto in parecchi: in primo luogo suo padre che pur essendo tanto iroso voleva bene alle sue piccole donne, peccato papà, pensava lei tra sé, che non sei mai stato capace di dimostrarcelo! Poi Edo, e ancora i nonni, i coniugi Watson che chiedevano come fosse stato l’impatto con la nuova realtà ed infine Hermann il suo migliore amico, che chiedeva notizie. Dopo aver risposto a tutti Mary cercò su internet informazioni sui corsi di danza classica che si svolgevano in quella cittadina: la danza insieme al canto erano cose alle quali non avrebbe mai potuto rinunciare. Ballava dalla tenera età di quattro anni e cantava, come diceva la mamma, da quando aveva cominciato a parlare, ed era bravissima in entrambe le cose: nei saggi a cui prendeva parte a Chigago aveva sempre il maggior numero di balletti rispetto a tutte le sue compagne di corso e svolgeva spesso e volentieri la parte della protagonista. Chi la guardava muoversi così aggraziatamente sulle punte non poteva fare a meno di commuoversi ed assistere allo spettacolo con occhi lucidi e sgranati. L’acutissima voce era invece un dono ereditato da nonna Rashmi, a detta di suo padre, lei purtroppo non aveva di lei che un flebile ricordo risalente a parecchi anni prima quando, ancora una famiglia felice, avevano passato una lunga vacanza in India presso i nonni paterni. Poi un paio di anni dopo entrambi i genitori di Ushok, suo padre, erano rimasti vittime di una fulminante meningite ed insieme a questa tragedia era arrivata la depressione di papà ed il fallimento di tutto ciò che nel corso della sua vita aveva costruito. Questa passione per il canto aveva portato Marion a frequentare nel vecchio liceo il corso di canto corale, sperava che anche nella nuova scuola ci fosse quest’opportunità. Trovate le informazioni che cercava si ripromise di andare ad iscriversi presso la palestra di cui aveva letto non appena finito di studiare, si mise dunque d’impegno ed eccola un’ora dopo sfrecciare sui suoi pattini in linea assieme alla sorellina dirette verso la palestra. Giunte a destinazione si trovarono di fronte un modernissimo edificio dipinto di allegri colori, le ragazze Bamhra entrarono e si iscrissero al corso di danza classica, ognuna in base alla fascia d’età: riempirono il modulo d’iscrizione e lo consegnarono all’efficiente segretaria , la quale disse loro giorni e orari dei corsi ed il nome delle insegnanti che li avrebbero tenuti. Soddisfatte le sorelle si avviarono verso casa dove la mamma con Brandon le stava aspettando per cenare; consumarono la cena raccontandosi episodi della loro giornata e dopo aver messo a posto tutto, si misero tutti assieme davanti alla televisione. Verso le dieci sia Marion che Paola, dopo aver salutato la mamma e Brandon, che aveva un anno in più di Marion, con un bacio andarono a letto: Ollie si addormentò subito mentre Mary, dopo aver recitato le preghiere, si addormentò pensando alla sua nuova classe, (i cui membri si erano presentati durante la pausa pranzo), ma soprattutto a Jess.
   
 
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