Run Kevin!
Nick
Jonas era seduto comodamente in una gossa poltrona di pelle in mezzo al salotto
di casa sua, nel bel mezzo della caotica Los Angeles.
Con
la coda dell’occhio il ragazzo guardò suo fratello Joe sdraiato sul divano che
dormiva beatamente, la bocca semi aperta e uno sguardo sereno dipinto sul
volto.
Dormissi io sempre così, pensò Nick prima di tornare a dedicarsi alla sua
lettura con un lieve sorriso che gli increspava le labbra.
-
Nick! - lo chiamò una voce dalla cucina.
-
Che c’è Kevin? - domandò Nick voltandosi verso la porta chiusa della cucina.
-
Hai visto il mio telefono? - chiese Kevin Jonas. - Non lo trovo.
-
Hai provato sul tavolo? - consigliò il giovane Jonas.
Pausa
durante la quale, probabilmente, il maggiore dei tre fratelli Jonas cercava.
-
Non c’è! - disse Kevin.
-
In camera tua? - provò di nuovo Nick calmo.
Accadeva
quasi quotidianamente che Kevin perdesse il suo cellulare e, come al solito,
toccava sempre a Nick aiutarlo a trovarlo.
-
Ho già guardato, non c’è - disse Kevin.
-
Nella tasca dei pantaloni? - suggerì il minore, beffardo.
-
Non sono mica idiota, Nick, ovvio che non c’è!
-
E allora chiama con il telefono di casa al tuo numero così lo trovi - disse
Nick esasperato.
Kevin
borbottò qualcosa di indecifrabile attraverso la porta, poco dopo il giovane
Jonas sentì uno strano suono soffocato sotto di se, si alzò, seppur di
malavoglia, e guardò sotto il cuscino della poltrona per controllare che non ci
fosse ciò che credeva.
Ovviamenete
il cellulare di Kevin si trovava sotto il pesante cuscino della poltrona dove
il fratello maggiore di Nick, spesso e volentieri, ci trascorreva ore e ore a
dormicchiare.
Nick
si raddrizzò con il telefono ancora in mano e fece per andare da Kevin a
darglielo, ma prima che faccesse un passo la sua attenazione si rivolse a un
brave articolo della rivista che stava leggendo.
Sembrava
un articolo come altri, me nel titolo Nick ci lesse la rovina, con mani
tremanti presa la rivista e la lesse a bassa voce.
Kevin Jonas dice:
“Basta con i Jonas Brothers”
Kevin Jonas, ventuno anni e membro più anziano
della boybend di fama mondiale Jonas Brothers, sembra aver deciso di mettersi
in proprio.
- Sono stanco di tutte le fan che mi
accaniscono ogni giorno, della musica della bend mia e dei miei fratelli con la
quale facciamo solo canzoni per poppanti … io pretendo qualcosa di più, basta
con i Jonas Brothers mi metto in proprio, credo proprio che inizierò una
carriera come solista - dice Kevin durante un intervista segreta chiesta da
quest’ultimo.
Alla domanda su cosa avrebbero fatto gli altri
due fratelli Jonas, Joe, di diciannove anni e Nick di sedici Kevin ha risposto
ridendo.
- Non ho idea di cosa faranno, forse
continueranno, ma dategli un paio d’anni e i Jonas Brothers saranno
dimenticati.
A quanto pare i Jonas Brothers, la bend che fa
sospirare migliaia di adolescenti sta per avere una fine.
Nick
dovette rileggere l’articolo per sei volte prima che il messaggio di ciò che
c’era scritto gli entrasse bene in testa e, una volta capito di cosa parlava,
ogni parola che leggeva era come un pugno in pancia accompagnato da una rabbia
crescente.
-
Dategli un paio d’anni e i Jonas Brothers saranno dimenticati - mormorò Nick
flebile ripetendo le parole dell’intervista.
Questa
Kevin gliel’avrebbe pagata, eccome se gliel’avrebbe pagata.
Con
passo pesante entrò in cucina reggendo con una mano il telefono di Kevin e con
l’altra la rivista.
Kevin
era seduto su una sedia e picchiettava le dita sulla superficie lustra del
tavolo, irritato, ma non appena vide Nick con il suo cellulare sorrise.
-
Grande Nick, l’hai trovato! - esclamò alzandosi per raggiungere il fratello.
Nick
rimase paralizzato sulla soglia della stanza.
-
Ehi stai bene? Sei pallido come un fantasma - chiese il maggiore
improvvisamente preoccupato. - Tutto okay con la glicemia?
Parlava
del diabete del fratello minore, ma Nick non fece caso a quelle parole.
-
Kevin - disse Nick - ti do dieci secondi di vantaggio.
-
Di che stai parlando? - domandò il maggiore confuso.
-
Otto secondi Kevin - sibilò Nick.
-
Ma di che diavolo parli? - chiese il maggiore che però ebbe il buon senso di
indietreggiare al suono del tono di voce del fratello.
-
Di che cosa parlo? Parlo di questo - e indicò la rivista. - Quattro secondi
Kevin.
-
Non ho la più pallida idea di che cosa stai parlando - borbottò il maggiore.
-
Tre, due, uno. CORRI KEVIN SE CI TIENI ALLA PELLE! - gridò Nick.
Quella
volta Kevin non se lo fece ripetere due volte e tagliò la corda uscendo di
corsa dalla cucina.
Nick
gli stava alle calcagna.
-
Ma che diavolo ti è preso? E’ uno dei sintomi della glicemia troppo bassa? -
domandò Kevin rifugiandosi in cucina nascondendosi dietro al tavolo.
-
Parlo del fatto che vuoi lasciare il gruppo, cretino! - gridò Nick tentando di
raggiungerlo.
-
Chi vuole lasciare cosa? - domandò una voce impastata dal sonno, Joe, che non
appena entrò in cucina si ritrovò davanti una scena degna di ogni reality show,
Nick aveva un espressione che raramente si trovava sul suo viso calmo e pacato
e Kevin aveva uno sguardo contrito, sorpreso, scioccato e insieme preoccupato.
-
Questo idiota vuole lasciare il gruppo! - urlò Nick.
-
Io?! - domandò scioccato Kevin.
-
Kevin?! - disse Joe sorpreso.
-
Nick ma che cavolate stai sparando? - domandò Kevin.
-
Ho letto l’intervista, scemo, l’ho letta e non mi raccontare cazzate! - gridò
il minore.
In
quel momento Joe rimpianse con tutto se stesso che i suoi genitori,
-
Calmati Nick! - lo pregò il mezzano.
-
Calmarmi? Calmarmi?! Joe nostro fratello ci ha mentito, vuole lasciasre il
gruppo e tu mi dici di calmarmi? - sbraitò il minore.
-
Io non ho mai pensato una cosa simile! - si difese Kevin.
-
Allora vuoi dirmi che ho letto un intervista falsa e che non vuoi fare il
solista? - ringhiò Nick.
-
Io fare il solista? - disse Kevin indicandosi con l’indice, poi scoppiò in una
risata fragorosa.
-
Non c’è nulla di divertente! - sibilò Nick.
-
Nick e io che ti credevo il più intelligente! - ridacchiò Kevin.
-
Ehi! - si offese Joe.
Kevin
lo ignorò e tornò a ridere a crepapelle.
-
Kevin che accidenti vuoi dire - borbottò Nick testardo.
-
Nick io a mala pena canto in ogni canzone e secondo te mi metto a fare il … - e
tornò a ridere.
Nick
capì che cosa intendeva, se non cantava mai come faceva a fare il solista?
Ora
tutto aveva senso e Nick si sentì arrossire fino alla punta dei capelli.
-
Ah è vero - mormorò il minore - scusa Kevin è stato un mio errore.
-
No problem, fratellino ma pomettimi una cosa - disse Kevin perdonando subito il
fratello minore.
-
Cosa?
-
Promettimi di ricordarmi di non lasciare mai il gruppo, ci tengo alla mia
pelle.
Nick
annuì e sorrise felice solo Joe sembrava scontento.
-
Scusatemi, volete dire che ho perso mezz’ora del mio sonnellino pomeridano per
niente? - domandò scontento e irritato.
Kevin
e Nick risero mentre Joe tornava in salotto.