Capitolo 1


"Devo davvero ammetterlo ragazzo tu ha grande talento! Sei ammesso." 

Fermiamoci un attimo, dobbiamo ancora arrivare a questo punto della storia. Molto piacere, mi chiamo Jake Smith, ho diciannove anni e sono di Sidney. Ho finito da un anno il liceo e non sapendo cosa poter fare decisi di frequentare un corso per barman. Il college non fa per me non sono un genio e neanche un grande studioso. Tutti i miei amici sono andati al college oppure a lavorare da qualche parte lontana ed io come sempre ero (e sono tutt'ora) lo sfigato senza progetti per il futuro. Decisi appunto di frequentare per cinque mesi una scuola per barman, ero il più bravo del mio corso e finii gli studi prima. La persona che stava parlando è il proprietario del bar "Blue skies" quello dove domani andrò a lavorare. Il locale si trova nella zona periferica della mia città, dicono che sia un posto carino e gradevole, inoltre il capo mi paga bene. Sicuramente avete notato la sua strana parlata. Abram Golubev, il proprietario, viene dalla russia e parla un'inglese "alla bona" come si suol dire. È un bell'omaccione robusto, con una bella pelle abbronzata, la faccia tonda e paffuta con dei piccoli occhietti e dei bei baffoni neri. Quest'ultimo si può definire il suo tratto speciale. Golubev è molto simpatico e la risata non gli manca mai, penso che mi troverò bene. 

"La ringrazio signore, significa molto per me." Risposi sorridente.
"Ragazzo tu ha letto modulo che io ha dato te ieri?" Mi chiese Abram.

Ah già il modulo di ieri! Pagine e pagine e pagine, che noia. Ma dai! Su quel modulo non ci sarà mica scritto di sposare un tricheco, dopotutto è una bugia innocente. Una verità diversa, che sarà mai.

"Ma certo", dissi sorridendo.
"Tu essere ragazzo d'oro. Viene al bar alle diciotto di domani, ti presento staff", disse lui.
"Bene a presto signore", lo salutai accompagnandolo verso il portone di casa mia.

Tutto liscio come l'olio. Andrà alla grande, chissà se ci sarà pane per i miei denti fra lo staff. Qualche bella ragazza bionda alta e slanciata come piacciono a me. Non vi fate ingannare dal l'apparenza, al liceo ne ho avute tante di belle ragazze. Ero il don Giovanni della St. Jamie High School. D'altronde chi non vorrebbe stare con un moretto dagli occhi neri e penetranti. Stronzo e dolce allo stesso tempo, un casanova a tutti gli effetti. Va bene, va bene la smetto. Non siete in grado di apprezzare la  vera bellezza.
Questa sera propongo di mangiare un bel piatto di spaghetti e di farsi una bella dormita sperando che quello stupido di Tyler non faccia casino o che torni tardi. Oh che sbadato! Tyler Jones è il mio coinquilino, è canadese ma si è trasferito qui circa tre anni fa, infatti il liceo lo abbiamo frequentato assieme. Non fraintendetemi, è molto simpatico ed è anche il mio migliore amico ma per i miei gusti è un po' troppo attivo. Sta spesso a delle feste quando non va a lavoro. Fa il commesso in un negozio di scarpe, grandi ambizioni quel ragazzo.

"Ti ho preso una cosa", disse il coinquilino porgendomi una bustina.
"Come mai questo regalo?" Chiesi quasi incredulo. 
Tyler che fa regali è un evento degno di essere trascritto sul calendario.
"Per il lavoro, so che sei stato ammesso".
"Come fai a saperlo?" 
"Tu ha grande talento tu essere bravo!" Rispose imitando Glubev. "Credo che tutto il condominio lo abbia sentito. D'altronde dentro la bustina troverai una cosa utile.
Aprii la busta e dentro ci trovai un pacco gigantesco di preservativi. Entrambi come stupidi cominciammo a ridere. Ma cosa potevi aspettarti da Tyler, è pur sempre il mio migliore amico e un motivo ci sarà.
Mangiammo insieme gli spaghetti e parlammo di vecchi ricordi del liceo. L'ultimo anno per la festa della scuola ci vestimmo da donne, bei ricordi quelli. Oppure quando ricoprimmo di uova e carta igienica il motorino della sua ex. Insieme siamo un caso perso, tutti i professori ce lo dicevano. Ritornando alla sua ex, beh era una vera puttana e se lo meritava. Lo ha mollato il giorno del suo compleanno dicendo che aveva bisogno di stare 'libera'. Libera per correre da un giocatore di football. Non mi ci fate ripensare, sembravo un cuscino quel giorno, ero pieno di lacrime e muco. Che schifo! 

"Jake è mezzanotte", disse distogliendomi dai miei pensieri.
"Il tempo passa veloce, meglio andare a dormire", risposi io sbadigliando.
"Hai ragione."



ANGOLO AUTRICE : Salve a tutti! Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto :)
Pian piano spero possiate appassionarvi a questa storiella. Accetto con piacere consigli che possano migliore la storia e anche me ^-^ . Grazie dell'attenzione! Alla prossima👋