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Autore: Hypperealism    29/06/2015    1 recensioni
-"Ci rendiamo conto che sono le due di notte e che dovremmo essere a dormire? "
E mi guarda con quei occhi. Gli stessi che quando ti regalano uno sguardo, ti mangiano da dentro. Gli stessi in cui affondi e stai talmente bene che non te ne frega nulla di respirare.
-"Sono le due di notte e tu sei ancora nel mio letto. Che penserà tuo padre, eh? E se, casualmente, se la prendesse con te? Non lo accetterei. "
Ho il terrore. Suo padre è il nuovo compagno di mia madre. Se solo mia madre sapesse in realtà che razza di essere è, a quest'ora sarebbe fuori casa.
-"Piccola mia, senti, devi stare tranquilla. Davvero. "
Mi abbraccia da dietro. Sento proprio i suoi muscoli sulla mia infinita pancia.
È sempre stato così con me da quando è arrivato. Dolce e premuroso, ma molto silenzioso. E i suoi abbracci riescono a cancellare ogni mia paranoia. Ah, se solo capisse che è speciale!
Si sente urlare dal corridoio mia madre.
-"El! A dormire. Domani hai il tuo primo giorno di scuola!"
Merda. Primo giorno di scuola. E io non me lo sono ricordata.
-"Ian dormi con me, fratellino? Per favore.. "
Guarda il soffitto. È sospeso nei suoi pensieri.
Genere: Angst, Drammatico, Erotico, Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Scolastico, Universitario
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[Ian's pov] -"Ah ah... Spiritosa. " Siamo all'entrata della High Tecnology School. Aspetto che arriva Sara, la mia teorica fidanzata. Avete presente la ragazza perfetta, occhi blu, lentiggini, pelle bianca e capelli ricci arancioni? Cicciottella al punto giusto con il sorriso perfetto e un carattere stupendamente socievole e gentile? Ecco, è lei. Ma non la vedo arrivare. Inconfronto vedo Jared. Alto, castano sul dorato, spalle larghe. Il quaterback della squadra di football della scuola. Ed è il mio amore segreto. -"Ian, hai visto chi c'è all'entrata? " El. Mi sono perso un secondo e guarda che pasticcio. -" No, ora andiamo che stiamo ritardando. " La prendo per mano e la porto dentro la scuola. Era la prima volta che ci mettevo piede dentro. La cosa più bella è che c'è El con me. E sta volta non sono solo. Non passerò più un altro anno d'inferno tra i corridoi e le aule, i bagni sporchi che sembrano saloni del bar e persone che reputo poco importanti. C'è lei. È nervosa, sento la sua stretta farsi dura e la vedo mordersi quel magnifico labbro carnoso rosso. -"El, piccola. Ti accompagno in classe? " Dubita prima di rispondere. Non sa cosa dire. Vedo il suo sguardo passare da me alle classi. -" Ehm.. Ti darebbe fastidio accompagnarmi? " A me? Fastidio? È pazza. Ma proprio fuori di testa se lo pensa. -" Qual'è l'aula? " ... Due ore dopo, esco dall'aula per andare nel laboratorio di Scienze e Tecnologie Applicate. Tutti sono agli armadietti per cambiare il materiale. Io e El abbiamo gli armadietti tra l'aula di arte e la finestra. Mi dirigo verso i nostri armadietti. Sono gli ultimi sei armadietti. Il mio è il numero 336 mentre quello di El è il 333. Il suo è vuoto. Non c'è nessuno da questa parte del corridoio. Prendo il materiale e vado in laboratorio con la speranza di rivederla di sfuggita mentre cammino. Sono rimasto solo nel corridoio. Sento l'eco dei miei passi. Arrivato davanti la porta del laboratorio noto che il prof non c'è ancora. Entro e mi siedo al primo banco. L'unico vuoto. Suona la canpanella. Entra un ragazzo. Non lo guardo, sono troppo occupato a sistemare i miei appunti e i quaderni. -"È libero? " Mi giro. Dio, è lui. Jared. È bellissimo. Guardo l'aula, noto che sono occupati. Mi sta prendendo per il culo? -" Si, certo. Siediti pure. " Entra il prof e il silenzio cala su tutta la classe. -" Salve ragazzi, sono il professore Jamie Clifford e come potete immaginare sono il professore di S. T. A. Scienze e Tecnologie Applicate. Ora, per conoscerci meglio, faremo un compito d'ingresso. Dovete scrivere il più possibile del vostro coinquilino di banco. E non dovete né fare poemi né inventare il compito. Avete due ore. Da... Adesso. " Cavolo. Guardo di sott'occhio il mio compagno di banco. Vedo che sta scrivendo. Cerco di spiare. -" Mi stai copiando, Ian O'shea? " -" Sto cercando di capire cosa stai scrivendo, Jared Stryder, visto che non ci siamo mai parlati prima né abbiamo mai preso un frappè insieme. " Vedo un tatuaggio molto carino sul suo polso, assomiglia ad una croce greca. Cerco di non pensare a lui. Mi offusca la mente. Guardo la finestra e penso a come sta passando la giornata El. Ah, povera piccola. Stamani tremava dal nervoso. Me la sono presa a cuore come la sorella che non ho mai avuto. È passata un'ora e io ho solo scritto:'Ragazzo, 17 anni, frequenta i miei corsi, è un essere umano e non è affetto da cazzite acuta' okay, cazzite acuta è un po' esagerato ma non ho di meglio da scrivere. -"Signor O'shea, ha finito di guardare la finestra? Per favore, pensi al compito più che alla fidanzata. " Risata generale. Merda. Sento il rossore delle mie guance bruciare. È molto imbarazzante. Troppo. Ok. Guardo l'orologio. Mancano 10 minuti alla fine della lezione. -" Potete consegnare il compito. " Mi alzo, lascio sul bancone il compito, prendo lo zaino ed esco dall'aula. È lì, la vedo. Con il suo maglione blu, quello che gli ho regalato io a Natale. El. [El's pov] Mi sono persa. Dove sarà la sala comune? Mmm... Esco dall'aula, prendo il quaderno di disegno. Incomincio a pasticciare qua e là, l'ora di trigonometria è stata stressante. Braccia familiari mi cingono i finchi. -"Mi sei mancata. " Quanto può essere dolce un ragazzo? Lui è... Sveglio, affascinante.. Lui è Ian. Ed è la miglior persona al mondo. -" Anche tu fratellino. Ma se ti comporti così davanti a tutti mi scambiano per l'amante. " Mi aiuta a mettere il quaderno e le matite nella sacca, mi prende per mano, e ci dirigiamo verso il parcheggio della scuola. -" Com'è andata la giornata fin'ora? " -" Mi sei mancata. Troppo. È stato imbarazzante. E immagina un po'? Sono con Jared Stryder! Tu invece? " Potevo dirgli che mi fa male la testa e tutte le varie ossa? Nah. -" Bene, è andata bene. E anche tu sei mancato. " Apro la porta, esco e mi incammino verso la fermata degli autobus. Sento il suo sgurdo su di me. Ma faccio finta di niente. -" Andiamo a casa? " Mi guarda sconvolto. Io, che chiedo di tornare a casa? Sto malissimo. -" Stai bene? No, perchè.. " -" Tranquillo, portami a casa. " Ascolto il silenzio che si è creato. E sono anche piuttosto brava. Tanto quanto Ian. Può avere qualcosa a che vedere con il fatto di essere cresciuta da sola senza avere diritto di parola. Sono diventata un esperta ad ascoltare le cose che nessuno dice. Ascolto il silenzio e noi-Ian e io-abbiamo molto da dire. Anche se non ho ancora capito bene cosa... Lo guardo. I suoi occhi verdi. Quei occhi timidi. Ian, un ragazzo che sta sempre sulle sue, nessuno lo cercava, lui per altri era il ragazzo invisibile, che aveva voglia di piangere ma non ci riusciva, aveva un nodo alla gola, la notte gli incubi lo rimangiavano. Ogni giorno lottava contro tutto e tutti, nessuno lo salvava. Adesso è diverso. È forte. Ha combattuto i suoi incubi, e sono riscita a salvarci. Grazie a lui ho dato vita ad una piccola felicità. Abbiamo i nostri giorni perfetti, i nostri viaggi mentali, i nostri attimi intensi e i nostri abbracci speciali. Non ho rimpianti e non nego che se avessi saputo come sarebbe stata la mia vita con lui, l'avrei fatto venire molto prima. -"El, perché stai con me? Perché non mi hai già abbandonato?... " Poi arrivano le sue domande come acqua congelata. -" Non avrei motivo. Né il bisogno. Quindi perché dovrei farlo? "
   
 
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