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Autore: Pleurite98    29/06/2015    8 recensioni
|Con un fantastico sondaggio alla fine del capitolo 12|
Una casa da un pessimo arredamento finto moderno. Un solo ingresso. Nessuna finestra.
Quattordici concorrenti di un reality catapultati in un vortice di terrore, in un incubo da cui non possono fuggire.
Un gruppo di persone deciso a dimostrare quanto la società sia corrotta dai media e dalla televisione, pronto a smascherare l'ipocrisia e a mettere a nudo l'uomo nella sua brutalità con tutti i mezzi a disposizione.
Il pubblico da casa, il televisore fisso sul quinto canale giorno e notte.
Anziane, bambini, uomini d'affari incollati davanti allo schermo col cellulare nelle mani ed il cuore che batte a mille.
Quanto è realtà e quanto è finzione?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Capitolo 6
 

Scarlett finì di sistemare alcune provette e si slacciò il camice bianco, lo ripiegò con cura e lo adagiò sul ripiano di metallo.
Assistente di laboratorio. Poteva dirsi abbastanza soddisfatta di quello che era diventata la sua vita dopo quello stupido reality.
La luce al neon del corridoio tentennò un po', la ragazza si guardò attorno alla ricerca di qualcun altro, ma non riuscì ad individuare nessuno.
Doveva essere l'ultima anche quella sera, stava diventando ormai un'abitudine chiudere i vari locali e lasciare la chiave nel vaso del platano davanti all'ingresso.
La rossa si alzò gli occhiali con l'indice ed il medio della mano destra mentre camminava a passo svelto verso la sua utilitaria verde bottiglia.
Si sentiva stranamente osservata, come un coniglio che salta per il prato conscio della presenza del lupo, ma senza la capacità di poterlo individuare.
Scrollò le spalle ed aprì la portiera della vettura prendendo posto sui sedili di finto cuoio beige rovinati dal tempo.
Accese la radio gracchiante trafficando con la rotellina della frequenza fino quando non ne trovò una non disturbata, si sarebbe decisa ad andare ad una concessionaria per trovare qualcosa di meglio, prima o poi.
-Ci è appena stato comunicato il decesso di un altro ragazzo all'interno della casa, si tratta del diciassettenne Robert Stewart, la terza vittima dopo Chris Mclean ed Helen Black. La produzione continua a sconsigliare al pubblico a casa di sintonizzarsi sul quinto canale e di votare partecipando al massacro, ma la situazione è sempre più critica, mai era stato realizzato uno share così alto, in almeno un'abitazione su tre la televisione è accesa proprio sul programma.
Intanto continuano le ricerche delle ex-star del reality Courtney Barlow ed Heather Wilson, può tutto questo essere collegato? Il prossimo appuntamento è fra un'ora esatta, qui, su radionews24.-
concluse la speaker radiofonica mentre Scarlett aggrottava le sopracciglia.
Che situazione assurda, poteva dirsi fortunata che Chris avesse deciso di rinnovare il cast per quella stagione.
Incredibile che fosse morto, anche se non le dispiaceva più di tanto non riusciva a realizzare quanto fossero veri i fatti che si stavano susseguendo.
Uscì dal parcheggio dell'edificio, prosegui per un centinaio di metri e poi svoltò per una stradina avvolta dagli alberi, da quando aveva scoperto quella scorciatoia impiegava mezz'ora di meno per tornare a casa.
Ancora quella sensazione, ancora quel peso a gravarle lo stomaco, sentiva la presenza di qualcuno, poteva percepirla.
Non vedeva l'ora di arrivare a casa per lavarsi tutto di dosso con una bella doccia ghiacciata.
La sua attenzione si spostò su un'auto poco più avanti, ferma sul ciglio della strada, preceduta dal triangolo di emergenza che si illuminò sotto la luce dei fari.
Una donna di media statura si gettò in mezzo alla carreggiata agitando le mani per aria.
Scarlett si irrigidì di colpo premendo con forza il piede sul freno e sterzando per cercare di evitarla.
Quando realizzò di averla schivata di pochi centimetri il sollievo si unì ad un improvviso senso di rabbia, aprì la porta della vettura e ne uscì gridando.
-Che cosa le salta in mente?! Avrei potuto ucciderla!-
La donna deglutì mentre riprendeva la calma.
-Deve aiutarmi, è la batteria, è morta! Sono ferma qui da due ore e non è ancora passato nessuno.-
-Chiamare il carro attrezzi?- sbuffò la rossa rientrando in macchina per avvicinarla all'altra -Almeno ha i cavi?-
-Certo.-
si affrettò la sconosciuta aprendo lo sportello del passeggero ed estraendo quello che Scarlett aveva richiesto.
TUMP.
-Che è stato?- chiese voltando lo sguardo verso gli alberi intanto che la donna alzava il cofano.
-Uhm?- domandò l'altra sbucando con la testa del veicolo con i cavi ancora in mano.
-Ho... Ho sentito un rumore.- balbettò la rossa.
Si sentiva ancora quei maledetti occhi addosso, che qualcuno la stesse veramente seguendo?
-Impossibile, ci siamo solo noi.- disse la donna tirandosi su le maniche della felpa blu.
TUMP.
-Ancora! Lo ha sentito adesso?- esclamò Scarlett saltando sul posto.
Si era fatto più forte, sembrava essere incredibilmente vicino, come qualcosa che picchiasse contro una superficie più dura.
Qualcuno era lì con loro, si avvicinò alla donna cercandone la sicurezza.
-Sentito cosa?- domandò a sua volta la castana guardando stranita la ragazza.
-Quel rumore!- sbraitò istericamente.
Come poteva essere così sorda? Era stato così forte e violento quella seconda volta!
TUMP.
Un brivido le percosse la spina dorsale arrivandole fino alla testa.
Era dietro la macchina.
Incrociò lo sguardo della donna e le fece segno di stare zitta.
Allungò un passo con circospezione, facendo in modo di essere il più silenziosa possibile, un altro passo, un altro ancora, mancava poco meno di mezzo metro alla fine della vettura.
Nessuno.
-Non c'è nessuno...- sussurrò guardando la donna.
-Sarà stato il vento.- disse l'altra stringendosi le spalle e avvicinandosi a lei.
TUMP.
Scarlett spalancò gli occhi verde smeraldo dietro le lenti dei suoi occhiali.
Veniva... Veniva... Dal bagagliaio?
Poggiò le dita sul metallo freddo facendo scattare la serratura.
Più sollevava lo sportello più una smorfia di terrore si faceva spazio sul suo volto.
-Noah?- bisbigliò mentre il ragazzo si dimenava dalle corde che gli avvolgevano i polsi e le caviglia bofonchiando qualcosa reso incomprensibile da un pezzo di nastro che gli tappava la bocca.
La rossa percepì la presenza della donna alle sue spalle e le sferrò una gomitata in pieno ventre, si girò di scatto e cominciò a correre.
La sconosciuta si asciugò della saliva che le era uscita dalla bocca lanciandolesi dietro.
Scarlett non doveva smettere di correre, odiava dover fare sforzi fisici, ma non poteva permettersi di mollare.
Noah... Courtney ed Heather, era tutto collegato e lei era la prossima.
Era vicinissima al laboratorio, le sarebbe bastato arrivare fin lì ed era in salvo, maledetto il momento in cui aveva poggiato il cellulare sul sedile.
Doveva trovare un telefono.
-Aiuto!- gridò col fiato che aveva in gola senza smettere di correre un momento, si guardò alle spalle, aveva distanziato la sua inseguitrice di cento metri e... che stava facendo? Tornava indietro?
Notò con la coda dell'occhio che Noah era riuscito a sgusciare fuori dal bagagliaio cadendo per la strada.
La castana lo sollevò di peso e lo ricacciò dentro, assicurandosi di chiudere a chiave.
Grandioso, aveva guadagnato altro distacco.
-Aiutatemi, aiuto!- urlò di nuovo, nella speranza che qualcuno passasse di lì, ma conscia che per le campagne alla periferia di Toronto non ci fosse mai un'anima viva.
A duecento metri da lei si faceva sempre più chiara la luce dei lampioni accesi nel parcheggio davanti al laboratorio.
Ce l'aveva quasi fatta, bastava un altro piccolo sforzo.
Si sarebbe chiusa dentro, avrebbe chiamato la polizia e poi si sarebbe nascosta in qualche armadietto.
Fra l'altro si ricordava perfettamente il modello dell'auto della donna, così anche non avendo la targa avrebbe potuto stringere il campo di ricerca.
Avrebbe anche potuto rilasciare un perfetto identikit, magari sarebbe passata come un'eroina.
“Colei che è scappata ad un tentato rapimento ed ha consegnato nelle mani della giustizia un'affiliata al gruppo terroristico.”
La porta era a dieci metri, si gettò con tutto il corpo verso il platano all'ingresso ed estrasse la chiave dal terriccio umido.
Si guardò le spalle, era vicina, stava arrivando.
Cercò di infilare la chiave nella serratura riuscendo solo a graffiare tutt'intorno.
Lanciò un grido acuto cercando di recuperare la calma, ma la mano le tremava bruscamente e non c'era verso di aprire quella dannatissima porta.
-Aiuto! Maledizione!- imprecò colpendo il vetro.
Si girò nuovamente, eccola.
La sconosciuta dalla felpa azzurra era ad un passo da lei.

-E ora è il caso che andiate a dormire, domani vi aspetta una sfida davvero dura.- li invitò l'uomo col fucile.
Nessuno si mosse dal suo posto.
-E'-E' morto?- balbettò Jenna con gli occhi sbarrati.
-Certo che è morto, che domande.- le rispose la donna abbozzando un sorriso perverso.
Non aveva mai particolarmente notato Robert, non aveva avuto l'occasione di farci quattro chiacchiere, ma se lo ricordava bene, sembrava così un bravo ragazzo, una persona buona.
Le venne in mente mentre si aggiustava i capelli biondi poco prima di entrare nell'ascensore solo qualche giorno prima, mentre rideva felice, mentre chiacchierava in disparte con Seth... Seth, come doveva sentirsi in quel momento?
Il ragazzo non si muoveva, era rimasto immobile al suo posto, come pietrificato, non aveva avuto il tempo materiale per metabolizzare quello che era appena successo.
Non aveva avuto tempo di realizzare nulla di quello che stava succedendo e non lo avrebbe mai avuto.
-Ti piace, vero?-
Ricordava perfettamente la voce del biondo, i suoi occhi grigi come una pietra chiara bagnata dalla rugiada, la sua allegria incondizionata, le sue preoccupazioni.
Ora più nulla.
Era morto? Com'era possibile che fosse morto?
Era con lui fino a un momento prima.
Lo avevano ucciso? Come avevano potuto ucciderlo? Perché?
-Ho detto a letto.- ribadì freddo l'uomo -Non avete la minima idea di quello che vi aspetta domani.-
No, aveva ragione, non avevano la minima idea di quello che avrebbero dovuto affrontare e questo Killian lo sapeva bene.
Ogni singolo minuto in quella casa era imprevedibile, tutto quello che credeva di sapere era che non si sarebbero mai messi a sparare all'impazzata su di loro.
Volevano un vincitore.
Doveva avere il tempo di pensare a come uscirne, a come fare uscire gli altri.
Era sicuro che i suoi genitori stessero già facendo qualcosa, ma era abbastanza agire dall'esterno?
L'FBI non poteva trascurare una cosa del genere, probabilmente la notizia si stava diffondendo in tutto il mondo e allora che avrebbe fatto la gente?
Li avrebbe guardati morire?
Si avviò lentamente verso la sua camera da letto, seguito uno alla volta dai compagni, stremati e arresi.
Ora che era morto Robert avrebbe dovuto passare la notte da solo e la cosa gli faceva dannatamente paura.

Almond si infilò sotto le coperte, non pensava più a nulla, non aveva più nessuno stato d'animo ad infestarle la testa, solo il vuoto.
Per un momento si sorprese, era come se un buco nero le si fosse formato nello stomaco e la stesse trascinando nel buio, scoppiò in una grossa risata.
Era felice, ma era felice per davvero?
Sicuramente era spaventata, non dalla situazione, ma da se stessa.
Quindi non era più felice?
Stava impazzendo, sì, forse era quella la verità.
-Almond- sussurrò Sophia con la testa poggiata sul guanciale -Non so cosa succederà domani, ma se vogliamo uscirne vive dobbiamo restare unite, siamo o non siamo compagne di stanza?-
La ragazza si domandò cosa ci trovasse Almond di tanto divertente in una situazione del genere per ridere così tanto.
Ma in fondo non le importava, che ridesse pure, quello che contava era che la aiutasse nel caso del bisogno.
La mente della ragazza era fredda, analitica, non si era lasciata impressionare più di tanto dalla situazione.
Si era conservata sana, doveva avere la forza per reagire, ma essere lucidi in una situazione del genere può essere considerato sano?
-Compagne di stanza.- le rispose Almond allungando un braccio fuori dal letto e afferrando la mano di Sophia che fece lo stesso.

Jenna diede la buonanotte prima a Seth e poi a Light, che si fermò qualche secondo sull'uscio della sua stanza.
Stava piangendo?
Quel bel ragazzo dai capelli neri a ciuffi biondi aveva davvero una lacrima a rigargli la guancia?
Light si asciugò il volto con la manica della camicia e diede un colpetto sulla spalla di Jenna.
-Dovevo esserci io.- disse solamente mentre la ragazza gli sforzava un sorriso per cercare di tranquillizzarlo.
Era un mostro, lo aveva fatto di nuovo, era stato capace di salvarsi per quanto inconsapevole mentre qualcuno ci aveva rimesso la vita.
Quella mostruosità doveva finire.
Li avrebbe assecondati giusto il tempo per capire cosa fare e poi l'avrebbero pagata tutti, tutti quanti.
-Ma non è andata così, pensa a quello che puoi ancora fare, non a quello che è già stato fatto.- gli disse abbracciandolo dolcemente per poi lasciarlo andare e dirigersi verso la sua camera.
Dante si sfilò la canottiera bianca pronto per andare a dormire, abbozzò un sorriso ai compagni di stanza e si lasciò cadere sul materasso.
Un pensiero lo fulminò di colpo.
Killian era rimasto solo?
Lui era il compagno di stanza di Robert e ora che non c'era più avrebbe dormito in una camera vuota, impregnata della presenza ormai svanita dell'altro.
Se uno fra loro tre fosse andato da lui non ci sarebbe stato problema, sarebbero stati due per stanza.
Ma non aveva il coraggio di andarci lui e sapeva che nemmeno Light avrebbe mai accettato.
Spostò velocemente lo sguardo su Seth, dormiva.
Doveva decidersi, avrebbe fatto il patetico codardo o avrebbe raggiunto il biondo?
Scosse la testa per smettere di pensare, doveva agire e basta.
Se lo diceva sempre: “Meglio vivere di azzardi che di rimpianti”.
Era ora che finalmente mettesse in pratica il suo motto.
-Dove stai andando?- gli domandò Light da sotto le coperte.
-A far compagnia ad un amico.- rispose l'altro uscendo dalla stanza.
Il moro entrò nella camera dell'altro facendo scricchiolare la porta, Killian aprì gli occhi senza muoversi, sorrise.
Nessuno dei due osò aprire bocca.

Marylin tastò il suo iPod fino a quando il volume della musica non si alzò al massimo, non voleva pensare a niente.
Si portò le mani alle orecchie spingendo le cuffiette il più dentro possibile.
Hide my head I wanna drown my sorrow, no tomorrow, no tomorrow.
Era un terribile incubo, il suo più grande sogno che si sgretolava.
La tappezzeria più bella che si staccava lasciando il posto a un muro freddo e scrostato.
And I find it kind of funny, I find it kind of sad,
Non dovrebbe essere una bella esperienza partecipare ad un reality show?
Perché a lei? Perché tutto a lei?
The dreams in which I'm dying are the best I've ever had.

Kyte girò la testa dall'altra parte.
Maledetto il momento in cui quella ragazza era arrivata nella sua camera, teneva la musica ad un volume così alto che avrebbe potuto distinguere ogni singola parola della canzone che stava ascoltando.
Già era impossibile dormire per lui, in quelle condizioni poi.
Stava diventando isterico, le mani gli sudavano abbondantemente e la mascella gli tremava.
Aveva bisogno di una dose, ne aveva bisogno subito.
Si morse il labbro fino a quasi sanguinare quando decise di alzarsi.
Uscì in corridoio non curante di quello che pensava la mora e si avviò verso il bagno.
-E' questa la nostra richiesta.-
Kyte credette di riconoscere la voce dell'uomo col fucile parlare nel salotto.
Si nascose dietro l'angolo e sporse leggermente la testa per vedere meglio cosa stesse succedendo.
L'uomo se ne camminava avanti e indietro con un telefono all'orecchio, la donna si limava le unghie a gambe accavallate sul divano e l'uomo con la pistola era ancora a fare la guardia all'ascensore.
-Non mi interessa se è difficile, o li farete arrivare entro domattina o un altro ragazzo morirà.-
Sembrava abbastanza seccato, ma cosa voleva ottenere da chi stava all'altro capo della cornetta?
Qualcosa per la mattina dopo? Che cosa poteva essere?
Un picchiettio sulla sua spalla richiamò la sua attenzione e lo fece voltare di scatto.
L'uomo con l'uzi era immobile davanti a lui, in un millesimo di secondo alzò l'arma in aria e gliela fece ricadere con sul cranio, facendolo accasciare a terra privo di sensi.
L'aggressore superò il corpo con passo leggero e si fermò davanti agli altri.
-Credo sia il caso di addormentarli subito.-

Angel accarezzò la fronte di Lukas mentre lui cercava di non pensare al dolore.
-Sta facendo infezione Angeline, lo so, sta facendo infezione.- disse con una voce flebile e rotta dall'emozione.
-Non ti preoccupare, ci sono io. E puoi chiamarmi Angel.- lo rassicurò la bionda. asciugandogli il sudore freddo che gli bagnava il viso.
-Sta facendo infezione, morirò, io non voglio morire Angel.- continuò scuotendo la testa e chiudendo gli occhi.
La ragazza gli afferrò il polso.
-Ascoltami Lukas, tu non morirai, ti rimetterai, vedrai, domani riusciremo ad avere un dottore, si risolverà anche questo.- cercò di dire sforzandosi di non piangere.
-Dammi altre pastiglie, ti prego.- la implorò il moro.
Angel si alzò dal letto su cui era seduta e prese la scatola di medicinali che aveva portato con sé.
Se fossero andati avanti così sarebbero finiti in fretta, inspirò a pieni polmoni per farsi coraggio e prese due pasticche.
-Ecco.- disse infilandogliele in bocca e aiutandolo a deglutire con un bicchiere d'acqua -Starai bene Lukas, starai bene e potremo rimanere insieme per sempre.-
-C-Cosa?-
balbettò il ragazzo rispostando lo sguardo verso la bionda che aveva ripreso ad accarezzarlo.
-Niente, Lukas, niente.-

Pam aveva ucciso una ragazza a sangue freddo.
Poteva vedere ancora i suoi occhi, sentire ancora la sua voce.
L'aveva fatto davvero? Non era tanto meno mostruosa di suo padre allora.
Cosa avrebbero pensato le sue sorelle?
La stavano guardando ora, lo sapeva, ne aveva la certezza, e non da dietro lo schermo di un televisore.
Sentì qualcuno prenderle la mano sotto le coperte, doveva essere Jenna, ma cosa cavolo voleva da lei in un momento come quello?
Aprì gli occhi, ma ad aspettarla non c'erano i capelli neri e lisci della compagna di stanza, se non quelli di qualcuno che conosceva molto bene.
-Ruby?!- bisbigliò sorpresa.
-Mh?- mugugnò Jenna dal suo letto senza ricevere alcuna risposta.
La ragazza sdraiata nello stesso di Pam si raccolse i mossi capelli rossi e fece segno all'altra di rimanere in silenzio.
-T-Tu non puoi essere qui!- sussurrò nuovamente.
La visitatrice portò la mano dell'amica al suo cuore, poteva sentirlo battere, ma lei sapeva dell'impossibilità della cosa, stava diventando pazza?
La rossa tolse la mano dalle sue labbra e indicò la porta, Pam si rannicchiò su se stessa guardando in quella direzione.
Un fumo grigiastro stava entrando da ogni fessura.

-Fatto?- domandò la donna ancora intenta a limarsi le unghie.
-Saranno tutti nel mondo dei sogni ormai.- sogghignò l'uomo con la pistola.

Blainely O'Halloran strabuzzò gli occhi.
-Vogliono venti maiali? E cosa se ne fanno di venti maiali?-
Jessica Finnley non si degnò di alzare lo sguardo dal suo palmare e continuò ad inviare messaggi.
-Non ne ho idea, ma se non glieli diamo qualcun altro morirà.- bofonchiò scocciata.
-Ma l'FBI non sta facendo niente?- continuò imperterrita la conduttrice.
-Certo che sta facendo qualcosa, Blainely, non so se ti sei resa conto della situazione in cui ci troviamo, per ora è bene assecondare quegli uomini per vedere cosa vogliono.- sbottò la donna.
-Due ragazzi sono morti! Chris McLean è stato ucciso!- rispose allibita alla contestazione di Jessica.
-Quanti sentimentalismi, credi che a me non importi? Certo che mi importa!- pronunciò la donna cominciando a perdere la pazienza.
Josh passò di fianco alle due quando la direttrice non lo richiamò a loro.
-Josh.- scandì fredda.
-Sì Jessica?- le chiese spiazzato il conduttore.
-Porta via le tue cose, sei licenziato.- affermò con altrettanto gelo.
L'uomo impallidì in volto, mentre quello di Blainely si contorceva in una smorfia.
-L-Licenziato?- balbettò la bionda.
-Sì, devo ripeterlo? Svuota il tuo camerino.- intimò con sguardo truce Jessica ancora intenta a cercare di procurarsi i maiali.
-M-Ma...- cercò di ribellarsi l'uomo.
-Niente ma, Josh, lasciatelo dire, tu rovini il doposhow, ci vogliono facce nuove, volti freschi.- gli spiegò impassibile mentre l'altro si lasciava prendere dalle lacrime -E santo cielo, non perdere quel poco onore che ti è rimasto!- concluse facendo per girare sui tacchi prima che Blaineley l'afferrasse per il polso.
-Sentiamo, chi prenderà il suo posto allora?- domandò scioccata e inacidita.
-Quel giovanotto che ha lavorato come assistente, quello che è entrato nella casa, sarà Etienne la nuova star dello show.- sentenziò in fine Jessica.
-Etienne?! Uno stupido assistente non si prenderà il mio posto!- gridò questa volta Josh in preda dalla rabbia puntando un dito contro la donna -Ti chiameranno i miei avvocati, sei finita Finnley!- concluse facendo cenno ad una ragazza castana di prendere le cose dal suo camerino e uscendo dallo studio sbattendo la porta.
-Su Blainely, non ti pago per oziare, vai a prepararti.- ordinò lo squalo prima di andarsene definitivamente.
La conduttrice rimase impietrita per qualche secondo, girò lentamente la testa e fissò il ragazzo castano lavorare per il set con la cartelletta alla mano. Era il suo nuovo partner?

Josh afferrò il giubbotto all'ingresso e lo indossò velocemente, poggiando solo per qualche secondo la ventiquattrore per terra.
Jessica Finnley, quella stronza lo aveva appena licenziato, e dato del vecchio per di più!
Ma gliel'avrebbe pagata, oh sì, non lo conosceva bene, non sapeva cosa era capace di fare.
L'avrebbe ridotta al lastrico, tolto ogni singolo centesimo, sottratto il posto di lavoro, si era messa contro il ricco sbagliato e avrebbe fatto il conto delle conseguenze.
Un goccia fine di pioggia gli bagnò il viso.
Ci mancava solo che cominciasse a piovere, non aveva portato con sé l'ombrello quella mattina.
Era rimasto quasi un giorno intero in quel posto e quello era il ringraziamento.
“Sei licenziato”. Come no, i suoi avvocati avrebbero trovato un cavillo legale qualsiasi.
Il buio avvolgeva Toronto, schiarita solo dalle luci dei lampioni, non c'era quasi nessuna macchina in giro e l'uomo aveva preferito tornare a casa a piedi piuttosto che in macchina, doveva scaricare la tensione.
Il semaforo all'incrocio pedonale era illuminato di verde, sì affrettò per evitare che diventasse rosso.
Fu un attimo, non appena Josh mise piede sulle strisce pedonali una piccola macchina laccata di rosso lo travolse.
Un'altra goccia di pioggia scivolò lungo il suo viso fino a cadere per terra mischiandosi insieme al suo sangue sull'asfalto.

Sophia venne svegliata da uno strano verso.
Cosa stava succedendo?
Uscì ancora stordita dal sonno da sotto le coperte e si infilò le ciabatte per ciondolare fino all'armadio.
Si vestì ritrovando giusto quella lucidità per abbinare accuratamente i vari capi d'abbigliamento.
-Almond?- chiamò sotto voce -Almond?- ripeté a voce più alta.
La mora si rigirò innervosita nel letto.
-Ti sembra il caso di svegliarmi?- le domandò scocciata.
-Oh scusa...- disse la castana spiazzata dal tono di voce dell'altra.
-Tanto ormai.- concluse sprezzante -Che è 'sto casino?- domandò sentendo i grugniti provenire dal corridoio.
-E' quello che mi sto domandando anche io.- le rispose Sophia -Muoviamoci.- continuò uscendo dalla stanza nel momento esatto in cui l'uomo con l'uzi comicnciò a percorrere il corridoio con un megafono stretto fra le mani.
-IN PIEDI! Sveglia ragazzini, tutti in salotto. Hop hop, scattanti!- urlò a gran voce dentro l'apparecchio.
Seth si affacciò all'uscio sfregandosi gli occhi.
-Ma che succede?- balbettò con la bocca impastata.
-Vi aspetta una bellissima sfida!- gli rispose l'uomo facendogli l'occhiolino.
-Una sfida?- mugugnò Killian infilandosi una camicia nera .
-Stiamo scherzando? Lukas ha bisogno di un medico, subito!- sbraitò Angel spalancando la porta.
-Senti, carina, lo decidiamo noi chi ha bisogno di cosa qui.- le contestò seccato l'individuo -In ogni modo vi do cinque minuti, chi farà tardi avrà una piccola punizione.-

I dodici ragazzi si raggrupparono nel salotto com'era stato loro ordinato, disposti uno vicino all'altro, come per sentire la sicurezza dei compagni per poter trarne conforto.
Un assordante verso di animale rimbombava in tutta la struttura.

L'uomo con l'uzi passò il megafono a quello con il fucile.
-Eccoci alla vostra prima sfida, ragazzi! Non siete emozionati? Lasciate che ve la illustri, ma prego, seguitemi, si svolgerà in piscina, che abbiamo accuratamente provveduto a dragare.- cominciò facendosi strada verso la sala designata -Per prima cosa vi divideremo in squadre, vi abbiamo sorteggiato e questo è il risultato: la squadra uno è composta da Kyte, Killian, Jenna e Marylin, la due da Sophia, Light, Lukas ed Almond, mentre la terza dai rimanenti, ovvero Dante, Seth, Pam ed Angel.-
I concorrenti si guardarono fra loro con gli occhi bassi e stringendo le labbra, preoccupati per quello che doveva ancora venire.
-Non è possibile, io devo essere in squadra con Lukas!- obiettò Angeline.
-Le squadre sono state fatte e non si torna indietro.- le rispose l'uomo aprendo la porta a vetri della piscina e facendo entrare i ragazzi.
Non appena videro cosa si nascondeva all'interno un sussulto gli percorse la schiena.
Killian strinse con forza la mano di Dante, davanti a lui.
Nella vasca non vi era più una traccia d'acqua, ma venti maiali grugnivano rumorosamente camminando sulle piastrelle azzurre.
Alcuni rimanevano fermi, altri si muovevano all'impazzata, cercando di uscire da quel posto.
-Come potete vedere ci sono venti maiali, uno di loro è un maiale molto speciale, ma di questo ne parleremo dopo, perché non tutti voi parteciperete alla sfida, infatti un componente per squadra, da voi scelto naturalmente, verrà ammanettato a queste catene ed issato fino al soffitto, ogni venti minuti verrà fatto ricadere a terra per poi tornare su. Divertente, no? E sapete dove si trova la chiave che apre tutte e tre le manette? Qui viene il bello! E' nello stomaco di uno di quei bellissimi porcelli! Vedete là in fondo?- disse l'uomo indicando la fine della lunga sala, ove vi era un tavolo con sopra vari tipi di coltelli -Lì ci sono le armi che potrete usare per trovare la famosa chiave, non vi giri per quella bella testolina di usarle contro di noi, perché non ci penseremo due volte a farvela esplodere. Come si dice? Chi tardi arriva male alloggia, dunque appena do il via vi conviene correre molto veloce! Naturalmente chi per primo troverà l'oggettino bramato e liberato il proprio compagno farà vincere la propria squadra. I quattro vincitori non solo avranno l'immunità per l'eliminazione che avverrà domani, ma avranno anche diritto a medicinali ed eventuali cure mediche, dunque in bocca al lupo. Prima di partire voglio sapere però i nomi dei tre prescelti che non prenderanno parte al gioco, avete cinque minuti di tempo per comunicarmi le vostre scelte.- concluse orgoglioso mentre i concorrenti si dividevano nei gruppetti antecedentemente stabiliti.

Team 1
Jenna si mangiucchiò un'unghia nervosa, non era finita in squadra né con Light né con Seth, si sentiva persa, abbandonata a se stessa.
Poi pensò a cosa avrebbe fatto il ragazzo con gli occhiali senza di lei, non sembrava così forte da affrontare una sfida del genere, ed in fondo non lo era nemmeno lei.
Uccidere dei maiali, degli animali? Perché una cosa così orribile? Che avevano fatto loro di male?
Kyte squadrò i suoi compagni da capo a piedi, era leggermente scocciato di essere finito con la sua nuova compagna di stanza, ma era quasi certa che sarebbe potuta rivelarsi abbastanza utile, certo, non era all'altezza, però c'era qualcosa in lei di battaglievole, in un'occasione del genere era senza dubbio necessario.
Killian si passò una mano fra i capelli biondi, rialzandosi la frangia.
Dante non era nella sua stessa squadra, si stupì a pensare proprio a lui, ma d'altronde era stato così carino a fargli compagnia quella notte, era stato inaspettato, una bella sorpresa.
Uno di loro doveva andare alla gogna, non era pronto a dire chi, non voleva assolutamente pronunciare un nome, loro... loro erano suoi amici.
Marylin guardò innanzitutto il tavolo delle armi, fra tutte spiccava in mezzo una grande motosega, non era sicura di essere così veloce da prendere quella, ma la voleva ad ogni costo, doveva uccidere dei maiali? Lo avrebbe fatto.
Ci avrebbe messo tutta se stessa, ma ci sarebbe riuscita, vincere significava più tempo, altri giorni di vita.
-Lo faccio io.- disse Jenna con un filo di voce facendo un passo avanti.
I suoi compagni la guardarono avanzare verso l'uomo col fucile.
La mora si voltò per un istante.
-Non riuscirei mai a fare del male ad una creatura, vi rallenterei e basta, ma voi vincete, mi raccomando.- bisbigliò cercando di abbozzare un sorriso mentre la donna le ammanettava i polsi alle catene penzolanti dal soffitto.

Team 2
Sophia non si sarebbe mai fatta sfuggire quell'occasione, era ora di prendere le redini del gioco, se volevano vincere dovevano fare esattamente quello che diceva lei.
-E' ovvio che Light deve partecipare, io non mi faccio problemi a fare a pezzi uno stupido maialino, nemmeno Almond immagino. Lukas, qui tu sei l'unico problema, con un proiettile nella gamba non faresti altro che metterci in difficoltà, come se non partecipassi, ed io voglio evitare di perdere un altro concorrente mandandolo alle catene. Questo è quello che penso.- sentenziò la castana.
Il gelo si diffuse nelle membra degli altri componenti della squadra.
Light non avrebbe mai permesso che una cosa del genere accadesse, Lukas stava già abbastanza male per soffrire ancora, non potevano permettersi di aggravare la sua situazione, sarebbe potuto morire.
Certo, la caduta in sé non lo avrebbe ucciso, ma nelle condizioni in cui già si trovava non potevano rischiare.
-Che stai dicendo Sophia? Piuttosto ci vado io.- disse cercando di trattenere il nervosismo che gli fremeva sotto la pelle.
-Tu non vai proprio da nessuna parte.- ribadì la ragazza -Tu che dici Almond?-
La ragazza interpellata non sapeva cosa rispondere, nemmeno a lei sembrava giusto mandare al patibolo quel povero ragazzo, ma in fondo il discorso di Sophia aveva un suo filo logico.
-Compagne di stanza.-
-Ha ragione Sophia, Light.- disse quasi senza accorgersene.
Il ragazzo fece una smorfia di disgusto.
-Bene, allora la metteremo ai voti, chi dice che...-
-Fermo.-
lo interruppe Lukas afferrandogli il braccio. -Ha davvero ragione lei. Se poi vinciamo avrò delle cure mediche, no? E' così che deve andare.-
-Ma... Ma Lukas...-
cercò di obbiettare Light senza risultato, mentre il moro prendeva posto a due metri da Jenna.

Team 3
Gli occhi di Angel brillarono di rabbia.
-Che cazzo state facendo?- gridò guardando Lukas venire ammanettato.
Almond abbassò lo sguardo, mentre Sophia ricambiò i suoi urli con un sorriso smagliante.
-Siete morti, tutti e tre! Avete capito? Siete morti!- urlò nuovamente mentre Pam e Dante la tenevano per calmarla sotto gli occhi terrorizzati di Seth.
Jenna era legata, la fissò intensamente, non voleva le accadesse nulla di male, non voleva accadesse nulla di male a nessuno, ma perché proprio a lei?

La ragazza si accorse dello sguardo e allargò le labbra in un sorriso rassicurante.
Pam lasciò il braccio della bionda, sorpresa da una chioma di capelli rossi che correva saltellando in mezzo ai maiali, scosse la testa. No. Ruby non era lì, era morta e non sarebbe mai più tornata.
-Allora?- disse cercando di tranquillizzarsi -Chi ci va?-
Angel scosse la testa fermamente mentre Seth non riusciva a guardarla negli occhi.
-Vi prego, non mandate me, vi prego.- bisbigliò.
Le rotelle nel cervello di Dante lavoravano freneticamente.
Aveva un solo obbiettivo in quel momento, la sopravvivenza immediata.
Ma era conscio del fatto che non poteva pensare solo a quello, doveva guardare anche al futuro, doveva essere sicuro che il pubblico votasse per salvare lui.
-Per me non c'è problema, amico, mi offro io.- disse tirando una pacca sulla spalla di Seth.
Angeline fece una smorfia irritata.
-Bene.- concluse freddamente.
Seth fece fatica a riconoscerla, dov'era finita la ragazzina che cucinava biscotti per tutti la mattina? Possibile che quella situazione li stesse cambiando? O forse si stavano solo rivelando per quello che erano in realtà?

-E ora che abbiamo i nostri tre ragazzi fortunati possiamo cominciare! Siete pronti? VIA!- gridò l'uomo col fucile.
I nove ragazzi in gara cominciarono a correre a tutta velocità verso il tavolo con le armi, ve ne erano esattamente tante quante loro.
Light arrivò per primo e afferrò un coltello da caccia per poi gettarsi subito dentro la piscina.
Il ragazzo venne seguito da Kyte, che prese il machete, e da Killian, che strinse la prima cosa capitatagli fra le mani, ovvero un lungo tridente affilato.
Dopo i tre ragazzi arrivarono Sophia e Marylin, entrambe dirette sulla motosega.
La castana l'agguantò per l'impugnatura mentre l'altra per la parte dentata.
-Leva subito quelle mani.- le intimò Sophia con voce tagliente.
-Levale tu.- ribatté decisa l'altra ragazza.
La prima guardò sorridendo la manopola da girare assicurandosi che l'altra la notasse.
Marylin fece appena in tempo a togliere le mani dalla lama che Sophia aveva avviato la motosega, terrorizzata la mora si gettò istintivamente a terra mentre la castana le faceva l'occhiolino e si avviava verso la vasca come una modella su una passerella.
Marylin non fece in tempo a rialzarsi che Pam afferrò il secondo coltello da caccia ed Angel una sega dentata.
Seth, ultimo insieme ad Almond, le pose una mano aiutandola a rialzarsi.
-G-Grazie.- balbettò la ragazza sorpresa dell'azione del castano.
-Figurati, se non rimaniamo amici fra di noi siamo finiti.- le sorrise il ragazzo.
I tre guardarono sul tavolo, erano rimasti due coltelli da cucina ed un trapano elettrico.
-Che schifo.- disse Almond fissando le tre diverse armi, per poi scoppiare in una risata.
-C'è l'imbarazzo della scelta direi.- affermò beffarda Marylin prendendo un coltello, seguita da Seth e dalla mora che si ritrovò con un trapano fra le mani.

L'uomo con l'uzi poggiò la sua arma a terra e cominciò a issare Dante, Jenna e Lukas fino al soffitto.
Un grande timer posto sulla parete cominciò l'inesorabile conto, avevano venti minuti per trovare la chiave senza far cadere i ragazzi nemmeno una volta, solo venti minuti, non avrebbero mai potuto farcela.
Jenna fece penzolare le gambe, dovevano essere almeno cinque metri quelli.
Chiuse gli occhi.
Non doveva pensarci, avrebbero trovato il modo per farli scendere il più in fretta possibile, allora sarebbe stato come se nemmeno ci fosse salita.
Lukas si stava arrendendo, abbassò la testa guardando a terra.

Avrebbe voluto scendere, avrebbe voluto almeno scrivere l'ultima poesia dedicata a sua sorella.
Avrebbe voluto rivedere i suoi parenti solo per una volta, per l'ultima volta, ma quello non gli era concesso.
Dante strinse forte i denti, non soffriva particolarmente di vertigini, ma sapere di dover cadere da quell'altezza non poteva fare altro che accelerargli il battito cardiaco.
Guardò la collanina appesa al suo collo.
“L”. Luke.
Ora avrebbe saputo anche lui cosa significava provare vero dolore fisico.
19 minuti e 12 secondi.

Almond carezzò il muso rosa e peloso di uno di quegli animali camminanti per il fondo della piscina, aveva una macchia nerastra sul fianco destro.
La bestia stava grugnendo quasi disperata fino ad un momento prima, ma nel momento esatto in cui la mano della ragazza l'aveva toccata aveva smesso guardandola con i suoi grandi occhioni.
Sembrava che le stesse chiedendo di tirarla fuori da quel posto, ma lei non poteva, non poteva fare assolutamente niente.
Kyte non fece un movimento molto ampio, caricò solamente la forza del braccio alzandolo sopra la testa e fece ricadere il grosso machete sul volto dell'animale, davanti agli occhi spaesati di Almond.
Uno schizzo di sangue bagnò entrambi, mentre un feroce lamento richiamò tutte le altre creature, era iniziato il massacro.
La mora non riuscì a fare un passo, era come pietrificata.
Non appena sentirono l'odore del sangue fresco gli altri diciannove maiali cominciarono a correre, per il perimetro della vasca, accalcandosi fra loro, mentre altri saltavano alla ricerca di una via di fuga.
-Lo volevi tu?- domandò Kyte ad Almond -Beh ormai è un po' tardi.-
Non appena Sophia vide che qualcuno aveva avuto il coraggio di dare il via al gioco girò la manopolina nera attivando la grossa motosega, adocchiò il maiale più piccolo che aveva a tiro e vi si scagliò contro aprendogli il ventre.
Marylin la guardò disgustata, quella ragazza era un vero e proprio mostro, si girò il coltello fra le mani e usò la punta affilata per pulirsi un unghia.
Gliel'avrebbe pagata la stronza, ancora non sapeva come, ma non gliel'avrebbe fatta passare liscia.
Seth non avrebbe mai potuto uccidere una di quelle creature, si avvicinò ad Almond ed insieme si lasciarono cadere con la schiena contro il bordo della vasca, mentre i maiali si accalcavano dalla parte opposta.
-E' da pazzi.- sussurrò.
-I-Io non posso.- balbettò la mora.
-Non credo che qualcuno possa davvero, ma Jenna, lei sarà delusa di me...- continuò il quattrocchi.
-Jenna?- si interessò Almond.
-Sì, io vorrei essere il suo eroe.- affermò con la testa bassa.
-E lo sarai.- rispose la ragazza levandosi in piedi e porgendogli una mano.
17 minuti e 34 secondi

Angeline si tuffò letteralmente sulla schiena di uno dei maiali più periferici, salendoci sopra a carponi, lo afferrò per le orecchie tirandogli la testa all'indietro e gli tagliò la gola di netto.
Una volta che il porco si era accasciato a terra, scacciò quelli intorno brandendo l'arma e iniziò a segare la pelle rosastra del ventre, tirandone fuori gli intestini.
Killian rabbrividì, davvero quella ragazza era capace di fare una cosa così?
Era capace lei e non era capace lui? Doveva essere davvero patetico, subiva impotente tutto quello che stava succedendo, ma se voleva salvare i suoi amici doveva fare qualcosa di più, brandì il tridente per aria e lo lanciò contro la testa di uno degli animali, facendolo accasciare a terra.
Anche Kyte e Sophia erano intenti a scavare nelle viscere degli animali uccisi in precedenza mentre Light e Pam si aggiravano attorno alle bestie indecisi sul da farsi.
Così come aveva fatto Seth, pure Light lanciò un'occhiata fugace a Jenna penzolare dal soffitto.
No, l'avrebbe salvata in tempo, non come il suo fratellino, questa volta ce l'avrebbe fatta.
Lanciò un grido per sfogarsi e si accanì contro la schiena di uno dei poveri animali.
La castana con la sua stessa arma cercava con lo sguardo Ruby fra i maiali, ma questa volta la chioma di capelli rossi non era visibile da nessuna parte.
Inspirò cercando la calma che stava perdendo e seguì Light conficcando la lama nel fianco di un porco e facendola scorrere lungo tutto il fianco mentre zampilli di sangue le schizzavano sul volto.
Continuò ad infierire sul corpo fino a quando qualcosa non la obbligò a fermarsi, ogni pugnalata che tirava diventava sempre più chiaro ai suoi occhi che non stava infilzando un povero maiale, ma una bambina dai capelli neri che lei conosceva bene.
Si paralizzò con gli occhi spalancati e piano le girò la testa.
Era sua sorella.
Poteva vederla benissimo, lei stava uccidendo sua sorella, proprio come suo padre, lui era dentro di lei, Pam era una parte di lui.
Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo e quando lo ebbe finito urlò di nuovo.
Seth ed Almond le corsero incontro e cercarono di calmarla.
Farfugliava di avere ucciso una ragazza, ma tutto quello che loro vedevano era solo il corpo di un maiale sventrato, il ragazzo riuscì a portarla in fondo alla vasca e la fece sdraiare, per poi tornare dalla mora.
9 minuti e 52 secondi

Sophia affondò nuovamente le mani nella poltiglia rossa sulla quale era inginocchiata prima di sbuffare rumorosamente, quella dannatissima chiave non era lì.
Sentì un rumore di passi fermarsi alle sue spalle, nel momento esatto in cui lei si scostò per vedere chi fosse la sega dentata di Angel andò a infilzarsi nel corpo morto del maiale.
-Angel!? Ma che cazzo fai?!- sbottò la ragazza dai capelli coloro nocciola balzando in piedi con la sua motosega.
-Ti ammazzo- grugnì estraendo a fatica l'arma dalla carne della bestia -stronza!-
Prima che potesse accorgersene la bionda le era saltata addosso facendole cadere la motosega a debita distanza e si era inginocchiata sulla ragazza.
Sophia deglutì nel sentire i dentelli sulla gola, guardò Angel fissa negli occhi e le rise in faccia.
-Che cazzo ridi?- le domandò la bionda con una smorfia.
-Niente, è la seconda volta che in dodici ore qualcuno mi sale addosso e cerca di uccidermi, fortuna che c'è Pam.- sogghignò per distrarre la ragazza e tirarle una gomitata in faccia.
La castana si divincolò velocemente da sotto il corpicino dell'altra e le assestò un colpo in pieno petto, facendola ruzzolare qualche metro più indietro.
-E voi non fate niente, mi raccomando! Lasciate che mi uccida.- sbraitò pulendosi del sangue dal viso, per poi tornare su Angeline -Provaci ancora e ti giuro che ti ammazzo.-
La bionda si asciugò le mani insanguinate sul maglione giallo evidenziatore guardandola in cagnesco.
Avrebbe ucciso Sophia Sparks, fosse l'ultima cosa che avrebbe fatto, ma l'avrebbe uccisa.
Doveva solo trovare il modo adatto.
6 minuti e 38 secondi

-Ti prego Light, ti prego.- singhiozzò Jenna mentre le manette cominciavano a lasciarle il segno.
-Situazione di merda, eh?- disse Dante volgendo la testa verso la ragazza.
-Moriremo, lo so.- sussurrò la mora.
-Può darsi, ma sicuramente non oggi.- sentenziò il ragazzo.
-Nessuno di noi morirà.- tossicchiò Lukas richiamando l'attenzione dei due, che si girarono sorpresi -Io penso, anzi, sono sicuro, che riusciremo ad andarcene tutti insieme di qui.- concluse abbozzando un sorriso affaticato.

Light affondò il coltello da caccia in mezzo agli occhi di una altro maiale facendo schizzare materia cerebrale tutt'intorno, le bestie erano come impazzite, si muovevano sconnesse, alcune correndo, altre lentamente, saltavano, scivolavano sul sangue dei loro vecchi compagni di tortura e grugnivano con strazio.
Doveva trovare la chiave, mancava sempre meno e poi sarebbero caduti, non poteva permetterlo, no, era fuori discussione.
Killian appoggiò malamente il piede al suolo e cadde stortandosi la caviglia, un grosso maiale si fermò sopra di lui, coprendolo con il suo ventre.
Era una femmina, il ragazzo poteva vedere distintamente le piccole mammelle, avrebbe ucciso una futura madre?
Strinse il tridente con la mano destra e chiuse gli occhi smettendo di pensare.
Lo infilzò appena sotto la gola e lo fece scorrere fino alle zampe posteriori.
La pelle si aprì come una cerniera, scaricandogli addosso tutte le interiora.
Frugò velocemente fra quello che credeva essere l'intestino e poi si arrese all'idea che la chiave non doveva essere lì.
4 minuti e 6 secondi

Marylin venne disturbata mentre era intenta a pulirsi le unghie da un grosso maiale che le si scontrò addosso, obbligandola a spostarsi.
La creatura le si avvicinò minacciosa, fino a spingerla in un angolo.
-Hey!- urlò la mora -Un aiutino magari?!-
Il porco emise un lungo soffio prima di grugnire ed avvicinarlesi ancora.
Aprì la bocca pronto ad agguantarla, mentre la ragazza brandiva il coltello da cucina cercando di fermarlo, ma nonostante gli stesse infliggendo numerosi e profondi tagli al muso questo non sembrava esitare ad accostarsi ancora di più.
Una fitta lancinante le avvolse il polso nel momento in cui la bestia glielo afferrò con i denti, strattonandolo.
TRRR.
Almond avviò il suo trapano facendolo entrare dentro l'orecchio del maiale e guardando la lama uscire dalla parte opposta.
La morsa si fece sempre più leggera, finché la ragazza non era completamente libera.
Marylin ne aveva abbastanza, si aggrappò ai bordi con un salto e si sedette sul ciglio con le gambe a penzoloni.
Kyte la guardò in cagnesco, evidentemente non era all'altezza di un lavoro del genere, nessuno lo era.
1 minuto e tredici secondi.

Dante guardò velocemente il timer alle sue spalle.
-Cazzo.- imprecò.
-O mio Dio, ci siamo.- sussurrò Jenna con lo sguardo torvo.
-Muovetevi maledizione, muovetevi!- gridò il moro con più forza che poté mentre Lukas abbandonava lo sguardo ai suoi piedi.

Seth guardò prima i ragazzi, poi l'inesorabile conto alla rovescia, non ce l'avrebbero mai fatta in solo un minuto.
Angeline urlò di rabbia, si caricò e si lanciò prima contro un maiale, poi contro un altro a pochi passi di distanza.
Non vi era più una singola piastrella azzurra sul fondo della vasca che non si fosse tinta del sangue di quelle bestie.
La ragazza estrasse a mani nude lo stomaco dai due poveri animali e vi fece scorrere le dita stringendolo come fosse una cannuccia.
Niente, c'erano ancora nove fottuti maiali, la chiave era in uno di quelli.
45 secondi.

Almond ne aveva ucciso uno.
Se n'era resa conto, aveva tolto la vita ad una di quelle creature.
Era stato così terribile e lei si sentiva... si sentiva... felice?
Premette di nuovo il grilletto dell'arma più inutile che potesse trovare e se ne saltellò ridacchiante fra gli animali.
Un solo colpo deciso nel bulbo oculare di uno, nella tempia dell'altro e nella gola di un ultimo e altre tre carcassa si erano accasciate a terra.
Seth la guardò sbalordito.
-Beh, vuoi essere l'eroe di Jenna o no?- lo incitò -Comincia a cercare.-
Non se lo fece ripetere due volte.
21 secondi.

In quei pochi secondi sia Kyte che Sophia avevano decapitato un animale con le loro armi, ma mentre per la ragazza era stato tutto sommato facile il ragazzo aveva dovuto sudare non poco.
Light si fermò all'improvviso dal rincorrere uno dei quattro maiali rimasti.
Il timer aveva bloccato ogni sua reazione, tutti rimasero immobili.
5 secondi

Angeline lasciò la presa della sega dentata facendola cadere rumorosamente per terra.
4 secondi

Almond tolse il dito dal “grilletto”.
3 secondi.

Seth rimosse il coltello da cucina dal ventre del primo animale ucciso dalla mora.
2 secondi.

Jenna guardò prima Lukas, poi Dante. Si aggrappò con le mani alla catena cercando di salire un pochino più in alto.
1 secondo.

Il tempo sembrò fermarsi all'improvviso per ricominciare a scorrere più lentamente.
Un rumore metallico.
Le catene che scorrevano.
I tre corpi che piombavano verso il basso.
Le grida disperate.
I grugniti.
Anche Killian lasciò andare il tridente.
-AAAAAAH!- gridò Dante afferrandosi la caviglia -Cazzo!-
Il biondo balzò fuori dalla piscina e balzò ai suoi piedi, dalla caviglia del ragazzo sporgeva un osso scheggiato mentre fiotti di sangue sgorgavano fuori dalla ferita.
Jenna aprì gli occhi lentamente, aveva preso una forte botta al fondoschiena e le gambe le facevano un male cane, eppure riusciva a muoverle fluidamente.
-Jenna!- urlarono al contempo Seth e Light, che si scambiarono uno sguardo sorpreso.
-Sto bene, continuate a cercare!- urlò la ragazza riprendendo la calma.
Lukas aveva perso i sensi ed Angeline si era precipitata da lui ì, lo aveva preso in braccio e gli accarezzava dolcemente i capelli neri come la notte.
Il timer scattò di nuovo.
20 minuti.

-Abbiamo venti minuti, tutti al lavoro, subito!- ordinò Kyte -Anche tu Marylin.- aggiunse severamente lanciando un'occhiataccia alla ragazza.
Seth riprese il lavoro da dove lo aveva iniziato.
Tagliò l'apparato digerente lì dove cominciava la gola e aprì il tubicino tagliando su un fianco.
Un liquido giallastro sgorgò fuori dall'incisione ed il ragazzo dovette trattenere un conato di vomito.
Sophia, Light, Kyte e Almond freddarono gli ultimi quattro maiali rimasti, ponendo finalmente termine agli strazianti versi.
Ogni ragazzo, fatta eccezione per Pam che ancora scuoteva la testa con il volto paonazzo in un angolo, stava scavando nel corpo di una di quelle bestie indifese.
Sophia si alzò arresa dalla sua carcassa quando un gemito soffocato attirò la sua attenzione.
Seth fece per girarsi, poi tornò a concentrarsi sul suo maiale.
Strinse con forza la mano sinistra in un pugno mentre con l'altra fingeva di tagliare ancora il tubicino.
Si era reso conto della presenza di Sophia alle sue spalle e quella ragazza non lo convinceva per niente.
Aveva trovato la chiave.
Sbuffò.
-E anche qui niente.- borbottò alzandosi in piedi.
Sophia lo guardò negli occhi, fece una smorfia e puntò un nuovo maiale, il pugno chiuso del ragazzo richiamò all'improvviso la sua attenzione.
-Io vado un attimo in bagno.- continuò il moro.
-Fa' pure.- gli rispose la ragazza sorridendo.
Non appena il ragazzo le ebbe voltato le spalle lei era piombata su di lui e lo aveva spinto a terra, sotto lo sguardo perplesso degli altri.
Gli afferrò il polso destro e lo batté contro il pavimento fino a quando Seth non aprì le dita rivelando la piccola chiave dorata.
-Lo sapevo.- affermò orgogliosa la riccia.
Il moro non le avrebbe mai ceduto la chiave, alzò la mano per aria e la lanciò il più lontano possibile.
La chiave scivolò sul sangue fino a fermarsi in mezzo alla piscina.
Tutti guardarono prima la chiave, poi Sophia.
Sophia guardò prima la chiave, poi tutti gli altri.
-Light!- gridò -Prendila!-
Killian saltò dentro la piscina gettandosi con la mano aperta, anche Light e Kyte non esitarono a correre verso la vittoria, così come Sophia lasciò bruscamente Seth e si lanciò scivolando sul sangue fresco.
Killian strinse il pugno, Light strinse il pugno, Kyte strinse il pugno.
Uno scampanellio richiamò tutti e tre, che alzarono lo sguardo verso l'alto.
-Ta-dan!- sorrise entusiasta Almond facendo dondolare la chiave sopra le loro teste.
Kyte le afferrò la caviglia, prendendosi un calcio in pieno volto.
-Tua, Sophia!- urlò la ragazza alla castana appena rialzatasi in piedi lanciandole l'oggettino.
-Presa!- esultò l'altra precipitandosi verso le scalette della piscina e correndo a slegare Lukas.
-Non c'è di che.- disse facendo un occhiolino ad un'Angeline sempre più seccata, per poi liberare anche Jenna e Dante, che questa volta non erano ancora stati alzati fino al soffitto.
-E così abbiamo una squadra vincitrice!- esclamò orgoglioso l'uomo con il fucile -Il team due è immune dall'eliminazione! Voialtri, andate a farvi una doccia, puzzate. Pubblico a casa, ricordatevi di votare numerosi e mi raccomando, non sprecate voti a favore di Light, Lukas, Almond e Sophia, non avranno bisogno del vostro aiuto!-

-In piedi.-
ordinò l'uomo slegando Courtney, Gwen, Heather e Duncan -Andiamo dai vostri amici.-



 

Angolo dell'autore
Sono sicurissimo di esservi mancato. (Seh, come no)
Sono felicissimo di aver aggiornato prima della mezzanotte, perché poi la mia carrozza ritorna una zucca.
Questo capitolo è stato più d'azione che di introspezione, spero vi sia piaciuto lo stesso.
Ricordatevi di votare numerosi chi volete fuori (tranne i quattro vincitori ovviamente).
Commentate in ancora di più e ditemi se siete pronti a vedere dei personaggi di Ridoncoulus Race spuntare nel prossimo capitolo.
Spero, e dico spero, lo abbiate visto.
Ma quante sorpresone ci sono stateee?
PS. felice di aver contribuito alla scommessa malata di due amici malati.

 

  
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