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Autore: Robigna88    30/06/2015    1 recensioni
MEGA CROSSOVER TRA Supernatural/The Originals/The Vampire Diaries/Constantine
Quando Elijah viene rapito da sua madre, Esther, e Mikael torna di nuovo dal regno dei morti intenzionato ad eliminare Niklaus, quest'ultimo, come il minore dei Winchester, sa non gli resta altro da fare che chiamare i rinforzi.
Quando Dean diventa Demon-Dean, Cass sta per esaurire la sua grazia e Sam si ritrova da solo nel momento peggiore della sua vita, sa che c'è solo una persona che può aiutarlo.
I rinforzi hanno due begli occhi nocciola, le fossette sulle guance, un caratterino per nulla facile e si chiamano Allison Morgan.
Riuscirà Allison ad aiutare la famiglia degli Originali e la famiglia dei cacciatori? E quanto la sua presenza peserà sui vari equilibri?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
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15.

 

 

 

“Oh che palle!”

Allison chiuse per un attimo gli occhi, poi si voltò e fissò lo sguardo perplesso sull’uomo di fronte a lei.

Credeva che non avrebbe mai più visto quel viso, quel cappellino da baseball. Che non avrebbe mai più sentito quell’esclamazione pronunciata con quel tono. La sua presenza lì le faceva piacere, ma allo stesso tempo le dava un chiaro indizio sul posto in cui si trovava, e non era un indizio piacevole.

“Bobby?” chiese incredula. “Cosa… cosa ci fai qui?”

“Credo che tu lo sappia ragazzina.”

“Sono morta?”

L’uomo alzò un sopracciglio avvicinandosi di qualche passo, fino ad essere faccia a faccia con lei. “Cos’è, ti sei rincitrullita da quando sono morto? No che non sei morta. Non ancora almeno.”

Allison annuì cercando di elaborare tutte le informazioni in suo possesso, soprattutto le ultime parole di Bobby; non ancora… L’abbraccio improvviso dentro il quale l’uomo la strinse le fece dimenticare ogni cosa e si lasciò andare in quella stretta paterna.

“Bobby, cosa mi è successo? E che ci fai qui? Credevo fossi in Paradiso.”

“Sei in una specie di coma” le spiegò Bobby allontanandosi poco da lei. “Io ero in Paradiso ma a quanto pare sei un’anima succulenta e da lì mi hanno mandato qui per convincerti a rimanere.”

“Rimanere?”

“Sì… il Paradiso vorrebbe che tu ti lasciassi andare e trovassi la pace e altre cazzate del genere. Quindi mi hanno mandato affinché io ti racconti le meraviglie del grande hotel tra le nuvole.”

“E…?”

“E quel posto fa schifo!” esclamò Bobby.

Allison corrugò la fronte, poi allargò le braccia e sospirò. “Wow! Tu sì che sai come fare un’ottima pubblicità.”

Bobby si strinse nelle spalle. “Che vuoi che ti dica? È una noia mortale. Te ne stai lì, chiuso nel tuo paradiso personale a fare nulla tutto il giorno.”

“Effettivamente sembra terribile” constatò lei. “Ma c’è una cosa che ancora non capisco; questo che posto è? Non è l’Inferno, perché lì ci sono stata e non c’era una bella distesa di verde. Ma non è nemmeno il Paradiso perché sono stata anche lì e il mio personalissimo Paradiso assomiglia ad un’isola Caraibica. Non è neppure il Purgatorio perché sono stata anche lì ed era la Valle delle Lacrime e del sangue… niente di simile a questo. Quindi dove siamo esattamente?”

“Un’isola Caraibica?”

“Drink freschi, spiagge bianche e acque cristalline… riesci a pensare a qualcosa di più paradisiaco?”

Bobby piegò la bocca in una specie di smorfia, poi fece un grosso respiro. “Siamo nella tua testa,” le disse. “Quello che succederà da qui in avanti dipende da te.”

Allison fece un grosso respiro, poi si lasciò cadere sul prato verde e si guardò intorno. “Non è una novità!”

 

 

 

 

****

 

 

 

Elijah entrò di corsa dentro l’ospedale, passò tra la gente incurante di chi gli stava intono e seguì il suo udito fino alla sala d’attesa di fronte alla stanza di Allison.

Seduti su due divanetti e varie sedie di plastica se ne stavano Castiel l’Angelo e i Winchester, i fratelli Salvatore e il loro piccolo gruppetto, quel John Constantine che aveva conosciuto a New Orleans e qualche altra persona che non conosceva ma che sembrava tremendamente preoccupata.

Klaus lo raggiunse dopo poco, fissò gli occhi su Caroline per qualche secondo e poi diede una pacca sulla spalla al fratello. Poteva percepire il suo nervosismo, la sua paura per le sorti di quella donna che gli stava tanto a cuore.

“Tutta questa gente per una sola donna.” Klaus si avvicinò seguito da Elijah e abbozzò un sorriso per nascondere il fatto che anche lui, come tutti i presenti, sentiva un senso di apprensione fortissimo.

Damon, in piedi, si voltò a guardarlo. “Una donna piuttosto speciale.”

“Che diavolo è successo?” chiese Elijah avanzando di qualche passo. “E perché ci avete messo una settimana ad avvertirci?”

“Abbiamo avuto qualche altra piccola cosa di cui occuparci” la voce di Stefan arrivò calma ma decisa.

Il vampiro Originale sospirò avvicinandosi al vetro che divideva la sala d’attesa dalla stanza di Allison. Sul letto, addormentata, indifesa, inerme, giaceva la cacciatrice che lui era abituato a vedere sempre combattiva e autoritaria. Sentì la gola stringersi, si chiese cosa sarebbe successo, si chiese se, se fosse entrato a toccarla, lei avrebbe potuto sentirlo.

Mentre entrava nella stanza, decise che l’avrebbe scoperto.

 

 

 

****

 

 

 

“Quindi siamo nella mia testa. Ne sei sicuro?”

Allison girò la testa per guardare Bobby e tornò a guardare in alto il cielo azzurro sopra di loro quando l’uomo annuì sistemandosi il cappello.

“È la tua testa e chiedi a me se sono sicuro?” chiese lui incrociando le mani sullo stomaco. “Ti sei davvero rammollita da quando sono morto.”

“Sì, forse è davvero successo,” ammise lei. “O magari sono solo stanca; ho avuto parecchie cose da fare nell’ultimo periodo.”

“Raccontami. Non posso più vivere all’insegna dell’avventura, ma almeno posso sopravvivere a questa noia mortale tramite i tuoi racconti.”

“Beh per prima cosa, Dean è impazzito, quel dannato marchio lo manda fuori di testa. Ho provato a cercare una soluzione e credevo di aver scoperto qualcosa ma sono finita qui quindi non ne ho ancora parlato con lui. Ho passato la maggior parte del mio tempo a New Orleans, ad aiutare la famiglia dei vampiri Originali a tenere al sicuro una bellissima bambina figlia di una notte di soprannaturale passione tra un ibrido ed un licantropo, mio fratello è tornato in vita grazie all’incantesimo di un folle stregone che mi odia e… e questo è quanto.”

Bobby si mise a sedere. “Tutto qui?”

“Tutto qui?” Allison si alzò in piedi e gli si posizionò davanti. “Hai sentito quello che ho detto?”

“Quello che ho sentito è il racconto di una tipica giornata nella tua vista,” disse lui alzandosi.

“Credo che morire abbia danneggiato i tuoi neuroni. Sì, è vero che la mia vita non è mai tranquilla, come quella di quasi tutti i cacciatori del soprannaturale del resto. Ma il mio ultimo anno non è stato come lavorare a due casi contemporaneamente… cosa che ho fatto più di una volta, per la cronaca.” Allison riprese fiato e seguì Bobby che aveva preso a camminare. “È stato molto di più.”

“Quindi cosa vuoi fare? Rimanere qui un’altra settimana per riposarti?”

“Settimana?” chiese Allison. “Sono qui solo da qualche ora. Vero?” aggiunse confusa.

Bobby scosse il capo. “No, sei qui da una settimana, solo che il tempo passa molto molto lentamente. Te l’ho detto che morire è una noia mortale, a quanto pare stare a metà tra la vita e la morte anche.”

“Se il tuo compito è davvero quello di convincermi a venire con te in Paradiso, sappi che stai fallendo miseramente.”

“Magnifico!” esclamò Bobby. “Perché se decidi di rimanere significa che stai scegliendo di morire e se ti azzardi a morire, io ti ammazzo.”

Allison alzò un sopracciglio piegando poco il capo.

“Hai capito quello che intendo” le disse Bobby. “Ragazzina, tu hai ancora molto da offrire e da fare, non puoi morire.”

Lei si schiarì la voce passandosi una mano tra i capelli. Poi sentì un forte fischio, una luce accecante la costrinse a chiudere gli occhi. Quando li riaprì, Bobby era sparito, ma una figura familiare avanzava verso di lei.

“Oh mio Dio…” sussurrò. “Questa non me l’aspettavo.”

 

 

 

 

 

   
 
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