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Autore: Nicholas_    30/06/2015    0 recensioni
Se avesse lasciato Haruka Nanase, avrebbe avuto un'esistenza di gran lunga più serena. Ma per cosa avrebbe battuto il suo cuore? Quale fine eternamente irraggiungibile l'avrebbe tenuto vivo?
[ Rin!Centric | Riflessioni di Rin su Haru e Sosuke | Lievi accenni ai rispettivi pairing (RinHaru e SoRin) ]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Haruka Nanase, Rin Matsuoka, Sosuke Yamazaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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    Erano i momenti più felici per Rin, e Haruka non l'avrebbe mai saputo. Non perché non dovesse, non c'era nulla da tenergli nascosto. Rin e Sosuke non facevano sesso, trascorrevano le serate in dormitorio guardando film e facendo battute. Rin aveva più volte cercato di raccontarlo ad Haru, col sorriso ancora sulle labbra, quasi a ricambiare i racconti di questi sulle sue uscite con Makoto o Rei e Nagisa, ma Haru non sembrava affatto interessato ad ascoltarlo. Il modo in cui tagliava corto, costringendolo a scegliere tra l'interrompersi o il parlare da solo, sciacquava via ogni traccia di divertimento dai ricordi di Rin di quelle serate, finché il rosso non aveva capito e aveva smesso di provare a raccontare. 

Non che con Haru non ci fossero belle giornate, anzi, il suo fidanzato era l'unico in grado di generare in lui una felicità di tale intensità. Ma queste giornate erano così sporadiche...
La felicità quotidiana di Rin risiedeva in quelle serate, e Haru non l'avrebbe mai saputo. Rin lo trovava brutto. Come poteva non domandargli mai, dopo avergli raccontato delle sue uscite con Makoto, se avesse avuto un amico comparabile alla Samezuka? Certo, Haruka sapeva che il compagno di stanza di Rin fosse Sosuke, ma non si era mai preoccupato di chiedergli se avessero ripreso ad andare d'accordo, se fossero veramente amici.
(Che l'ostilità di Haru dipendesse dal fatto che Sosuke non aveva fatto parte del loro vecchio club di nuoto, Rin si rifiutava di considerarlo, dal momento che lo stesso sarebbe valso per Rei.)

C'erano altre cose che Haru non gli chiedeva.
Ad esempio, se Rin stava leggendo, Haruka non gli domandava mai cosa. Allo stesso modo, quando Rin diceva di aver visto un film, il suo fidanzato annuiva e non domandava mai quale. A Rin sarebbe piaciuto, sebbene già sapesse che i loro gusti non coincidevano. Ma questo non aveva importanza, a Rin non interessava che Haru gli chiedesse quale film aveva visto per poi proporgli di rivederlo insieme. A Rin interessava solamente che Haru si interessasse di lui.

Con Sosuke non era così. I loro gusti in parte coincidevano, in parte no. Sosuke, però, gli chiedeva sempre cosa stesse leggendo o guardando, e se il responso non lo soddisfaceva rispondeva Certo che hai proprio dei gusti di merda; ma a Rin andava più che bene così. Ridevano.

A volte Sosuke faceva battute sconce. Rin gli dava corda.
Quando poi capitava che fosse solo con Haru e fosse arrabbiato con lui, pensava che avrebbe potuto mettere da parte il proposito di non disturbarlo più con i racconti di quanto succedeva alla Samezuka, anzi pensava che avrebbe potuto direttamente riferirgli uno di quei dialoghi sconci. Forse, forse allora Haruka si sarebbe ingelosito, e la gelosia l'avrebbe spinto a considerare anche quell'enorme porzione della vita di Rin che si svolgeva quando non erano insieme. Rin ci pensava e moriva dalla voglia di dirglielo, ma non lo faceva mai, perché amava Haru e non voleva ferirlo, e aveva paura che avesse potuto reagire nel modo opposto, disinteressandosi ancora maggiormente per insicurezza o sentimento di sfiducia nei suoi confronti. Per punirlo.

Rin pensava alle serate con Sosuke, guardando film che piacevano ad entrambi. Pensava a come la mano di Sosuke fosse sempre pronta a ricambiare la sua stretta, come fosse automatico per ognuno, quando acquistava una lattina, acquistarne una seconda. Pensava a come sarebbe stato essere fidanzato con Sosuke piuttosto che con Haru, e si rispondeva. Bello.
Poi si ricordava.
C'era una ragione se si era innamorato di Haruka e non di Sosuke, c'era una ragione se Haruka era sempre stato il centro verso cui spontaneamente tendeva ogni sua azione. C'era una ragione se, tornando dall'Australia, non aveva pensato a Sosuke.

Sosuke aveva molti difetti. La maggior parte di essi erano elevazioni a potenza di quelli di Rin, ragion per cui il rosso non poteva permettersi di criticarli. Ne facevano eccezione altri, la mancanza di spirito di squadra, ad esempio. Rin ricordava quanto successo quando erano bambini, e ne ricordava il dolore, ma era un dolore molto meno intenso di quello legato ai ricordi tristi in cui compariva Haruka. Questo perché Haru era il suo fidanzato, mentre Sosuke era suo amico. Forse il migliore, ma comunque un amico, e perdonargli le cose era molto più facile, così come era molto più difficile che nascessero aspettative nei suoi confronti.

Rin non lasciava Haru, perché sapeva che se l'avesse fatto, se si fosse messo con Sosuke, avrebbe iniziato a nutrire maggiori aspettative nei suoi confronti, e dimenticare i suoi sbagli sarebbe diventato più difficile e doloroso, e tutti i difetti del suo migliore amico avrebbero sovrastato i pregi che ora lo facevano apparire preferibile ad Haru.

Rin realizzava che quando si pensava fidanzato con Sosuke, non pensava realmente a Sosuke, ma a un'idea di lui. No, neppure...
Non era un'idealizzazione di Sosuke, quella che Rin immaginava. Era un'idea di un ragazzo perfetto, che aveva lo spirito di squadra e la passione di Haru, la scherzosità di Sosuke, la loquacità di nessuno dei due... ecco, era l'idea del suo ragazzo ideale, appiccicata sull'immagine di Sosuke, perché solo lì Rin immaginava di poterlo trovare, dal momento che non avrebbe saputo dove altro guardare.

Rin si chiedeva se non avesse dovuto lasciare Haru. Non per mettersi con Sosuke, ma per smettere di star male per l'assenza di interesse di Haru, per i lunghi periodi vuoti tra un giorno felice e l'altro.
Rin sapeva che ognuno aveva dei fardelli nella vita, tra i suoi poteva elencare la morte del padre, la perdita della retta via in Australia; ma era convinto che ognuno ne portasse anche uno insolvibile. Il fardello insolvibile ti consuma, ti arrovella. Il suo era Haruka Nanase.
Se avesse lasciato Haruka Nanase, avrebbe avuto un'esistenza di gran lunga più serena. Ma per cosa avrebbe battuto il suo cuore? Quale fine eternamente irraggiungibile l'avrebbe tenuto vivo?

Rin aveva letto una citazione, che diceva Il tempo che hai perso per la tua rosa è ciò che fa la tua rosa tanto importante, e sebbene si rendesse conto che ogni secondo perso per Haruka lo rendesse più importante, non smetteva mai di regalargli il suo tempo.
   
 
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