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Autore: Cronos22    30/06/2015    2 recensioni
Che cosa può succedere se uno strano essere si mostrasse a Beach city per la prima volta?
Quali segreti avvolgono il suo animo nascosto?
Ma in tutto questo egli non sarà mai da solo,sarà accompagnato nel suo viaggio da una fidata compagna,la quale presto capirà che il suo destino è molto più di essere una semplice pedina dell’universo.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pearl/Perla
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di una gemma'
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Perla e Lance
 
Mentre Perla si dirigeva con passo leggiadro e sognante verso il giovane Lance, la ragazza intravide un qualcosa che la lasciò apparentemente scioccata ed allibita; le sua intera collezione di spade si materializzò improvvisamente dalla colonna d’acqua dove il giovane risiedeva, fluttuando tutte intorno al suo letto, attirando l’interesse del giovane che estasiato ammirava ogni singolo fodero dinanzi a lui, fino a quando il suo sguardo luminoso e avido di conoscenza si bloccò davanti ad una spada ricurva, racchiusa al suo interno da un fodero nero con delle striature rosso cremisi simili a delle vene, collegate al centro da un simbolo racchiuso in un rombo dove vi era un drago che sembrasse sputare fiamme stilizzate dinanzi a se.
-Come hai fatto a materializzarle?- domandò Perla a Lance svegliandolo dalla sua trance mentre si  avvicinava lentamente a lui con passo gentile, saltando da una colonna d’acqua all’altra fino a che non lo raggiunse
-Onestamente mia cara Perla non saprei nemmeno io come sia riuscito a farlo- ritornando a guardare le spade con un grande sorriso che decorava il suo volto, -ho solamente poggiato i piedi sopra la colonna d’acqua, mentre mi stavo sedendo per sgranchirmi un po’ la schiena e sono magicamente apparse- voltando il suo sguardo verso gli occhioni blu luminosi della gemma, la quale rimanendo inizialmente perplessa dalla strana spiegazione del suo ospite, cominciò a pensare ed a riflettere ad una possibile spiegazione che le potesse permettere di dare una risposta a questo strano enigma che si era appena verificato nel momento stesso in cui aveva lasciato Lance da solo, senza però riuscire a trovare nulla che giustificasse questa bizzarria, sospirando pesantemente e facendo preoccupare il giovane al suo fianco si inscurì leggermente in viso ed abbassò lo sguardo verso il letto.
-Perla- disse attirandone la sua attenzione, -pensi che abbia fatto qualcosa di male?- le domandò con un filo di voce, cercando di non incontrare il suo sguardo.
-Certo che no Lance!- risposte sedendosi accanto a lui -sono rimasta solamente scioccata di come il santuario ti abbia dato l’accesso alla mia collezione- osservando le spade che fluttuavano senza peso davanti a loro -Ma in fin dei conti non è una cosa importante di cui preoccuparsi- chiudendo gli occhi e cominciando sorridere, lasciando inizialmente confuso il ragazzo, ma rasserenandolo con il suo comportamento stranamente spensierato.
-Ti posso chiedere dove hai trovato tutte queste spade?- domandò il ragazzo mentre tornava nuovamente ad osservare le armi davanti a lui, -ognuna di loro avrà una storia e sono curioso di conoscere ogni evento le abbia riguardate- sfoggiando un grande sorriso
-Non pensavo che spade ti interessassero così tanto?- domandò felicemente incuriosita -pur avendo perso la memoria, forse questa era una tua sorta di passione che sta riemergendo nuovamente fuori- incrociando le braccia al petto ed annuendo con la testa con soddisfazione, con il ragazzo che nuovamente confuso non riusciva a capire dove volesse arrivare Perla con quella parole.
-Comunque ritornando alle spade- ritornando ad osservare negli occhi il ragazzo con una strana eccitazione -C’è ne qualcuna in particolare che desta il tuo interesse?- gli domandò mentre con la mano destra faceva ruotare lentamente le lame intorno a loro, con Lance che osservava con attenzione ognuna di loro, fino a quando i suoi occhi non furono catturati nuovamente dal fodero oscuro che aveva osservato qualche tempo prima che Perla arrivasse.
-Questa qui- Le rispose allungando lentamente il braccio verso di essa, toccando delicatamente il fodero con la punta delle dita, -quale potrà mai essere la sua storia?- si domandò internamente mentre scrutava ogni singolo dettaglio che quel disegno antico potesse fornir lui.
-Questa lama ha un passato oscuro- disse cupamente la gemma afferrando la spada, tenendola con cautela con entrambe le mani -Oscuro come quello del suo precedente proprietario-continuò sospirando mentre sfoderò lentamente la lama che aveva lo stesso colore nero del fodero.
-Qual è stato il suo scopo?- osservando la lama nera come la pece, che invece di riflettere la luce sembrava assorbirla, lasciando Lance sempre più incuriosito da quel manufatto
-Fu utilizzata molti millenni or sono per eliminare molti esseri viventi- rinfoderandola lentamente, -Umani- guardando il giovane, -e gemme- toccandosi il gioiello con la mano sinistra; - fu un’arma di distruzione che fece solo del male e mai del bene- lasciandola nuovamente fluttuare verso le altre -ed il suo proprietario- tremando leggermente al solo pensiero -Sapher, il generale oscuro è morto molto tempo fa lasciando questa arma senza un padrone- chiudendo gli occhi cercando di non far cadere una lacrima per la paura che il ricordo di quella persona le stava infondendo.
-E quindi l’hai presa a lui?- domandò il giovane mettendo una mano sulla spalla della gemma cercando di farla rasserenare con quel suo gesto.
-No- rispose guardandolo negli occhi -aveva già perso quell’arma molto tempo prima che sparisse definitivamente- lasciandosi cadere lentamente sulle spalle del giovane, -la trovai insieme alle mie compagne non troppo tempo fa all’interno di un tempio abbandonato, dove giaceva infilzata dentro una roccia, con il fodero impolverato situato a pochi centimetri da essa- chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare dal giovane, che improvvisamente cominciò ad accarezzarle la chioma con la mano destra.
-La domanda che mi pongo però è una- esclamò Lance mentre con la sinistra si grattava la testa per la confusione -se quest’arma era lo strumento del generale Sapher, come è possibile che abbiate ritrovato la sua arma ma non i suoi resti?-
-Non ti so rispondere a questa domanda- ridestandosi lentamente dalla spalla del giovane -sono millenni che ormai non si fa più vedere- facendo un piccolo sorriso rilassato, -quindi posso trarre la conclusione che ormai egli non sia più in circolazione.-
-Quindi quest’arma non ha più un padrone- allungando nuovamente la mano verso l’arma quasi ne fosse ipnotizzato -non sarebbe male se…-venendo risvegliato dalla ragazza che gli diede uno schiaffo sulla mano
-È uno strumento pericoloso di morte e molto oscuro- disse solennemente rivolgendogli uno sguardo in parte adirato e nervoso -non ti posso permettere che ti corrompa.-
-Perla- esclamò il giovane scuotendo lievemente la testa mostrando dissenso verso le parole della sua amica -Pensi davvero che le armi corrompano le persone?- voltandosi, guardandola dritta negli occhi -oppure siano le persone a corrompere gli strumenti con cui agiscono?- lasciando Perla senza parola nell’essere stata messa davanti a questo dilemma, -Io qui non vedo altro che una spada che potrebbe essere usata per difendere le persone anche se sembra oscura e minacciosa- poggiando entrambe le mani su quelle di lei
-Non so perché, ma qualcosa mi dice che dovrei essere in possesso di questa katana, e come se mi stesse chiamando- stringendo lievemente le mani, -lo so che può sembrare stupido, ma è come se una parte di me la desiderasse ardentemente per sentirmi nuovamente completo- con delle piccole lacrime che si stavano formando ai bordi dei suoi occhi mentre pronunciava quelle parole -l’unico problema è che non mi ricordo se sono stato uno spadaccino oppure no- con Perla che liberando le mani da quelle del giovane, si sbatté successivamente con forza la mano sul viso in segno di frustrazione nel vedere quel momento toccante rovinato da una frase fuori luogo.
-Quindi secondo te dovrei dare quest’arma- indicandola con la mano -uno strumento pericoloso sia per un esperto che per un novizio… a te?-
-Si- ribatté con le lacrime che sparirono magicamente dai lati dei suoi occhi -non pensi sia una buona idea?-
-Sinceramente no- incrociando le braccia al petto -ma ho la strana sensazione che non riuscirei a farti desistere- sospirando pesantemente, -quindi l’unico modo per vedere se tu sia veramente in grado di maneggiare quest’arma sarebbe una piccola competizione di scherma contro di me- massaggiandosi nel mentre il viso con gli occhi chiusi -l’unico problema è che nelle tue condizioni in questo momento non sei grado di sostenere un carico come quello- dischiudendo lentamente l’occhio destro, osservando le bende che avvolgevano il corpo di Lance.
-Posso tranquillamente sostenere quella piccola sfida- disse fiduciosamente alzandosi lentamente in piedi
-ti dimostrerò che sono stato uno spadaccino-camminando lentamente intorno al letto barcollando leggermente, -ed avrò quella spada- fermandosi ancora una volta dinanzi a Perla con un enorme sorriso sul volto.
La gemma nel mentre lo vedeva camminare lentamente intorno a lei e poi di lì a poco fermarsi con quel grande sorriso la lasciò estremamente sorpresa ed allibita, nel vederlo raggiungere un tale miglioramento in poco tempo, ma anche nel constatare una notevole fiducia in capacità che non si ricorda neanche di possedere a causa della sua amnesia, cominciando improvvisamente a ridere, lasciando perplesso il ragazzo che cadde sul letto di faccia mentre sentiva ancora la gemma ridere.
-Perché stai ridendo?- alzando lentamente il volto dal materasso con aria sconsolata, gonfiando leggermente le guance per la frustrazione.
-Niente di eccezionale- Rispose accarezzandogli dolcemente la chioma -è raro che riesca a divertirmi così spensieratamente senza pensare troppo- osservando nel mentre la sua stanza con sguardo perso nel vuoto.
-Capisco che hai dei doveri- ribatté Lance ruotandosi con il corpo, rivolgendo il viso verso l’alto, socchiudendo lievemente gli occhi -dopotutto la vita non è abbastanza lunga per perdersi costantemente nei problemi-sbadigliando mentre pronunciava le ultime parole.
-Sei stanco?- domandò concentrando i suoi occhi verso il giovane disteso e con gli occhi chiusi accanto a lei.
-Solo un po’-ridacchio leggermente
-Allora è meglio che lascia riposare date le tue condizioni- con Perla che si stava accingendo ad alzarsi dal letto per lasciare riposare da solo Lance, quando all’improvviso senti il fiocco del suo vestito venire afferrato e leggermente tirato all’indietro, guardandosi alle sue spalle, notando il giovane che la osservava intensamente e senza alcuna intenzione di rilasciare la sua presa sull’ornamento che decorava il suo vestito.
-Aspetta- esclamò con tono canzonatorio mentre lasciava delicatamente la presa dal fiocco -prima avrei due favori da chiederti- continuo ridacchiando, lasciando inizialmente confusa la gemma, che felicemente rassegnata si lasciò cadere nuovamente seduta sul letto.
-Non uno, ma due favori vorresti chiedermi?- incrociando le braccia al petto e sorridendo nel mentre immaginava quali potessero essere le possibili richieste del ragazzo accanto a lei.
-Il primo favore è più per conoscenza personale- alzando la mando ed indicando con il dito la gemma sulla fronte di Perla -ho capito che non sei umana, quindi cosa sarebbe questo oggetto che hai sulla fronte?-
-Questa- toccandosi la gemma sulla fronte con le dita -è la mia gemma- rispose massaggiandosela delicatamente, -come hai detto prima non sono umana, ma faccio parte di una razza aliena di gemme che possono assumere forma fisica corporea attraverso particelle di luce, ci permette di evocare la nostra arma peculiare ed in caso di gravi ferite o traumi riportati possiamo ritirarci al suo interno per curarci e rigenerarci, anche se ci lascia vulnerabili ed inoltre non abbiamo la necessità di dormire o mangiare per sopravvivere- con il ragazzo che la osservava con sempre più interesse durante la spiegazione.
-Quindi non hai bisogno di dormire o mangiare- strofinandosi la chioma con la mano, cercando di capire ogni cosa la ragazza gli aveva appena spiegato -ma hai provato a fare una di queste due cose?-
-Diciamo che ci ho provato- balbettando per l’imbarazzo -cioè ho provato a mangiare, ma non riesco ad ingoiare qualcosa perché penso che sia leggermente disgustoso- distogliendo lo sguardo da lui -per quanto riguarda dormire invece non ho provato a farlo.-
-Ed è esattamente qui che volevo arrivare- ribatté sogghignando -come secondo favore volevo chiederti se per questa notte tu potessi rimanere qui con me e farmi compagnia- con Perla che diventò improvvisamente azzurra in volto, visibilmente imbarazzata per la proposta che Lance le aveva appena fatto, cercando a gesti di declinare l’offerta e cercando le parole per rispondere negativamente senza però riuscire a trovarle, cercando di escogitare nel mentre un modo per uscire da quella situazione imbarazzante, quando all’improvviso il ragazzo le afferrò dolcemente la mano guardandola con quei sui occhi rossi teneri ed indomiti che la stavano lentamente facendo sciogliere, facendole provare ancora quella strana sensazione a cui lei non riusciva a dare una spiegazione.
-D’accordo- rispose abbassando lentamente la testa per lo sconforto che provava per sé stessa e l’imbarazzo per la situazione venuta a crearsi -ti prego però di distogliere per qualche secondo lo sguardo- con Lance che ubbidendo alle parole della gemma, chiuse gli occhi, mentre lei con il potere della sua gemma cambiando rapidamente il suo vestito con un pigiama color acquamarina leggermente attillato, distendendosi successivamente accanto al giovane, che aprì lentamente gli occhi, arrossendo lievemente mentre osservava così da vicino la ragazza che lo aveva curato.
-Perla- balbettando leggermente -ti ringrazio per aver accettato- cercando di nascondere il suo imbarazzo ed il suo evidente rossore da una falsa sicurezza.
-Non c’è problema- girandosi di lato, focalizzandoli sull’evidente rossore del giovane, nascondendo un piccolo sorriso canzonatorio, nato dal fatto di non essere la sola imbarazzata – Però c’è una cosa che dovresti spiegarmi- ritornando a guardare il soffitto della sua stanza -come si fa a dormire?-
-Molto semplice- rispose chiudendo gli occhi -per prima cosa dopo esserti distesa, chiudi gli occhi e prova a non pensare più a nulla- sbadigliando leggermente mentre spiegava -prova a creare il vuoto nella tua mente e soprattutto ricorda di rilassarti- addormentandosi immediatamente, con la ragazza che lo guardò inizialmente stupita nel vedere con quanta facilità egli cadde in un sonno profondo, cercando successivamente di rilassarsi, poggiando la testa sul cuscino, chiudendo lentamente gli occhi ed eseguendo dei respiri lenti e profondi, fino a quando all’improvviso mentre cercava di addormentarsi, nella sua mente si materializzò l’immagine serena del ragazzo che aveva accanto nel momento in cui l’aveva trovato in quel campo erboso privo di imperfezioni, con il vento che gli scuoteva con dolcezza la lunga chioma ed i raggi del sole illuminavano il suo viso.
Improvvisamente l’immagine del ragazzo che aveva davanti ad i suoi occhi scomparve, ritrovandosi catapultata all’interno di quella grande distesa erbosa, con il vento che soffiava con delicatezza da occidente e con un grande albero, che con le sue fronde sembrava danzare a ritmo di una melodia che solo lui poteva riuscire a sentire.
-Quindi questo significa dormire- guardandosi intorno con meraviglia -È come se fossi entrata in un’altra realtà che puoi plasmare per creare un luogo rilassante sia per la mente che per il corpo- cominciando a camminare lentamente verso l’albero.
-Non sempre è così- disse una voce provenire da dietro il grande albero -a volte il sognare si può rivelare più snervante della realtà stessa.-
-Chi sei?- domandò Perla allarmata da un possibile intruso.
-Non riconosci più la mia voce?!- domandò retoricamente Lance, uscendo da dietro l’albero ridendo, causando l’incredulità della gemma nel vederlo proprio lì dinanzi a lei, ma soprattutto in piedi e senza alcuna ferita a contornare il suo corpo, perfettamente in salute ed in grado di camminare senza difficoltà verso di lei.
-Come riesci a camminare così bene?!- domandò ancora scioccata -ma soprattutto come hai fatto a guarire così in fretta?!-
-Questo è un sogno mia cara Perla- rispose Lance massaggiandosi il retro del capo incapace di dare una spiegazione chiara all’amica -all’interno di essi noi possiamo fare qualunque cosa ad eccezione di quello che sta accadendo in questo momento.-
-Cosa starebbe accadendo di strano?- guardandosi intorno non riuscendo a capire cosa volesse dire il giovane con le sue parole.
-Condividere un sogno non è umanamente possibile- avvicinandosi lentamente e fermandosi a pochi passi da lei – sicura che non sia un altro dei tuoi poteri?-
-Non posso esserne totalmente sicura visto che è la prima volta che provo a dormire-portandosi le mani sul mento cercando di pensare ad una spiegazione -Forse…-venendo interrotta da Lance che la abbracciò improvvisamente, facendola azzurrire completamente e lasciandola senza parola ed incapace di elaborare un pensiero.
-Non mi importa sapere il perché- disse guardandola negli occhi -per me adesso l’importante è ritrovarmi qui insieme a te- osservando la gemma che lentamente alzò i suoi occhi azzurri come il cielo verso di lui, incrociandolo il suo -dal primo momento in cui ti ho vista Perla, tu per me sei diventata molto importante-accarezzandole con delicatezza la chioma color pesca -Non so per quale motivo, ma ho cominciato a sviluppare qualcosa per te, in questo poco tempo che sono rimasto con te ho sviluppato dei sentimenti che vanno oltre la semplice gratitudine- stringendola un po’ di più a se -ma avevo paura perché non sapevo e non so tutt’ora chi io sia- tremando leggermente -quando mi hai visto camminare la prima volta e cadere, in realtà stavo cercando di scappare- lasciando la gemma in parte ferita da quell’ammissione -aveva paura di te, una paura che alla fine si è rivelata irrazionale, perché tu sei stata la persona o gemma più buona che io avessi mai avuto la fortuna di incontrare, anche se non ne ricordo altre- ridacchiando leggermente, cercando di nascondere l’imbarazzo per la sua attuale confessione.
-Lance voglio essere onesta anche io- esclamò Perla continuando a guardarlo negli occhi -anche io dal primo momento in cui ti ho visto ho provato qualcosa per te, anche io ero spaventata, eri uno sconosciuto, non mi sembrava normale, ma in questo poco tempo che siamo rimasti insieme la mia unica paura rimasta era quella se tu provassi non lo stesso- accarezzandogli lentamente il volto con la mano -Ora so che quella paura era infondata- sorridendo con affetto.
-Due sconosciuti che per il volere del fato si sono incontrati- con Lance che accarezzò anch’egli il viso perlaceo della ragazza -è che in poco tempo hanno sviluppato dei sentimenti l’uno per l’altro- avvicinandosi lentamente al viso della gemma -e non posso esserne più che felice- avvicinando lentamente le sue labbra verso quelle di Perla, baciandola con passione, venendo ricambiato da lei, che nel mentre con il braccio cercava di avvicinare di più il ragazzo a lei, non volendo che quel momento finisse mai, dimenticandosi entrambi del luogo dove essi si trovassero, concentrati unicamente l’uno sull’altro e su quel sentimento che ormai li aveva legati indissolubilmente.
se non ci conosciamo ancora profondamente proviamo affetto l’uno per l’altro-
Nel frattempo nel mondo reale, Ametista tornando a casa ormai al calar della notte inoltrata, mentre entrava trovò la porta del tempio stranamente aperta e lentamente senza far alcun rumore, per evitare di attirare attenzioni indesiderate, vi entrò lentamente al suo interno, dove trovò Garnet in piedi con le braccia conserte sopra la cascata più grande della stanza di Perla intenta a guardare un qualcosa con strano interesse, che il giovane quarzo viola in lontananza non riusciva a scrutare con chiarezza.
-Chissà cosa starà guardando- pensò la gemma viola, saltando le varie cascate, fino a raggiungere la compagna, dove finalmente comprese il motivo del suo interesse -MA COSA?!- urlò internamente mentre vedeva Perla coricata accanto ad un ragazzo che non aveva mai visto prima, avvicinandosi infuriata verso di loro, venendo intercettata dalla gemma rossa, che le afferrò le spalle con forza, fermandola.
-Non svegliarli-lasciando basita la gemma da quelle parole -avremo tempo di far loro delle domande quando si saranno svegliati- guardando la gemma furibonda accanto a lei, che stringeva i pugni per la rabbia -però ora lasciamoli dormire.-
-Tu lo sapevi- osservando la Garnet con diffidenza -Lo hai sempre saputo- sentendosi presa in giro dalla compagna.
-Visioni del futuro- aggiustandosi comicamente il visore con le dita, lasciando ametista sospirare pesantemente, mentre usciva dalla stanza della sua amica.
-Tu stai lì pure a guardarli-facendo un breve saluto con la mano di spalle -io me ne vado a letto- uscendo dalla stanza, lasciando da sola Garnet, la quale continuava ad osservarli con curiosità, ma al tempo stesso con gioia e felicità, sperando in cuor suo che l’amica potesse finalmente trovare la felicità che a lungo a meritato e che nessuno è stato in grado di darle realmente.
 
Note dell’autore
Io: È incredibile
Lance: Cosa sarebbe incredibile?
Io: Che voi due neanche il tempo di arrivare al secondo capitolo e già vi perdete l’uno per l’altro?!
Perla (ridacchiando): Cosa ti potevi aspettare?!
Io (facendo roteare gli occhi): In che senso Perla?
Perla: Non si può comandare il cuore
Io (mano sulla fronte): Certo…come no
Lance: Non essere così disfattista
Io: Lo sarò fino a quando non mi darete motivo di non esserlo
Lance (sospirando): Ho compreso… mi sa che oggi il capitolo lo chiudo io al posto tuo
Io: Perché?!
Lance (scuotendo la testa): Sei troppo disfattista oggi e non saresti concentrato
Io: Allora chiudi pure il capitolo
Lance: Ovvio che lo faccio…Va bene appassionati di Fanfiction ci vediamo al prossimo capitolo
  
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