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Autore: courtneysmovieblog    30/06/2015    3 recensioni
Lo guardò, sorpresa. «Siamo in pace adesso. Non c'è più bisogno di combattere.»
Lui si grattò la nuca. «Be', sì… ma potremmo ancora farlo per divertimento.» Improvvisamente fece un gran sorriso. «Che ne dici di una rivincita?»

* * *
[Pre!Z]
[Traduzione a cura di Lady Alison]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Nota della traduttrice:
Buonsalve a tutti! Spendo due paroline per avvisare i lettori che quella che state per leggere è una storia scritta da un'autrice straniera, Courtney, e tradotta da Lady Alison. Trovate la storia in lingua originale su Tumblr: [LINK alla storia originale]. Mi occuperò personalmente di inviare le vostre recensioni (nel caso vogliate lasciarne una) all'autrice, sono sicura che sarà felice di ricevere un commento da parte vostra. Prossimamente pubblicherò altre traduzioni della stessa autrice, sperando che siano tutte di vostro gradimento come lo sono state per me.
Vi invito inoltre a dare una sbirciatina alla meravigliosa fanart di i-wanna-drown-in-gochiness ispirata alla storia che state per leggere. La trovate qui: [LINK].
Buona lettura! 

Alison


 



 

La prima volta è sempre la più difficile.


 

«Ti avevo detto di andarci piano,» mormorò Goku mentre trasportava una Chichi priva di coscienza, diretto ai Monti Paozu.
Avevano trascorso l'intera giornata a combattere. Normalmente, sua moglie non veniva con lui quando andava ad allenarsi, ma quella mattina si era ritrovato a pensare al loro incontro al Tenkaichi e le aveva chiesto come mai non si allenasse più.

Lo guardò, sorpresa. «Siamo in pace adesso. Non c'è più bisogno di combattere.»
Lui si grattò la nuca. «Be', sì… ma potremmo ancora farlo per divertimento.» Improvvisamente fece un gran sorriso. «Che ne dici di una rivincita?»
Lei batté le palpebre. «Intendi proprio adesso?»
«Sì!» le aveva detto allegramente. «Voglio dire, a te piace quando facciamo cose insieme, no?»
«Be'» esitò lei, lanciando un'occhiata ai piatti che l'attendevano nel lavandino. Poi ricambiò il sorriso.  «Okay, ci sto! Lasciami soltanto finire di pulire...»

 
Inizialmente l'intenzione era quella di un combattimento soltanto. Ma ogni volta che Goku vinceva, lei voleva immediatamente la rivincita. All'inizio lui era più che felice di concedergliela; non poteva che essere impressionato da come stava dietro alle sue mosse. Eppure quando furono al decimo incontro, aveva notato quanto lei sembrasse pallida e stanca.
«Forse per oggi basta così,» disse lui.
Chichi lo guardò di sbieco. «Stai dicendo che non riesco a starti dietro?» urlò lei, correndo verso di lui con un calcio pronto… solo per cadere a terra quando lui l'ebbe schivata.
Goku le diede una mano a rialzarsi in piedi. «No, sei fantastica. Davvero. Penso solo che dovresti riposarti.»
Chichi lo guardò in malo modo mentre cercava di riprendere fiato. «Stai… dicendo… che sono debole?» ansimò lei.
«Cosa? Non è quello che ho detto!» protestò Goku, ma Chichi non lo stava ascoltando.
«Ancora un round,» scattò lei.
«Oh, Chichi...»
«Ancora un...» disse barcollando vertiginosamente, i suoi occhi persi nel vuoto. Goku le mise una mano sul fianco per sostenerla. «Ancora un round.»
«Credo che tu abbia già fatto abbastanza,» asserì lui con fermezza.
«Non osare… dirmi che ho fatto abbastanza, Son Goku! Posso prenderti quando v...» la sua voce roca si spezzò in un sospiro esausto, e svenne tra le braccia di Goku.
Goku rise ripensandoci. Doveva ammettere di ammirare la testardaggine di Chichi. E per qualcuno che non fosse più interessato a combattere, lei era ancora forte.
Ora però non sembrava affatto così. Era distesa tra le sue braccia, debole e priva di difese. Sentendosi improvvisamente ansioso, la strinse più forte e accelerò il passo finché raggiunse la casa. La portò dentro e la sistemò delicatamente sul divano. Stava per andare in cucina a mangiare qualcosa, ma poi esitò. Era strano, ma non sembrava giusto lasciarla lì così, da sola. Avrebbe dovuto aspettare fino al suo risveglio.
Ma se non si fosse svegliata? Se avesse avuto qualcosa che non andava? Non si era sentita bene nell'ultima settimana. Goku non aveva pensato che ci fosse niente di male allora - gli era sembrata un po' stanca, tutto lì. Eppure ora si stava preoccupando sempre più. Era colpa sua se era svenuta, non avrebbe dovuto spingerla a combattere nemmeno se si fosse sentita meglio. E sembrava così pallida…
Atterrito, si inginocchiò e le controllò il battito. La carotide pulsava regolarmente contro il suo dito. Tirò un sospiro di sollievo. Si sarebbe rimessa.
Sospirò, sollevato, fissando lo sguardo su di lei. I suoi capelli neri erano usciti dallo chignon, sparsi sui cuscini. Alcune ciocche cadevano sui suoi occhi chiusi. Lui le scostò, le sue dita si erano soffermate distrattamente sui suoi capelli setosi per accarezzarli.
Era buffo, ma nel mentre della sua preoccupazione, non riusciva a fare a meno di pensare a quanto sembrasse carina stesa lì. I suoi lineamenti erano morbidi e pacifici, come se stesse avendo un bel sogno che non voleva finisse. Lui si avvicinò, notando il contrasto che le sue ciglia nere creavano con il pallore della guancia.
Proprio in quel momento, lei si mosse leggermente. Lui si tirò indietro, con la paura di aver fatto qualcosa che non avrebbe dovuto. Erano sposati da tre mesi e toccarsi a vicenda gli pareva ancora strano.
«È tutto ok,» gli diceva sempre lei, «Questo è quello che fanno i mariti e le mogli.»
Questo è quello che fa un marito. Lentamente, prese nuovamente ad accarezzarle i capelli. Prima di rendersene conto, la sua mano le stava carezzando il viso. Non era sicuro di cosa o del perché lo stesse facendo. Sapeva soltanto che era la cosa giusta.
Era così bella…
Questo era completamente nuovo per lui, questa improvvisa preoccupazione e tenerezza che sentiva nel guardarla, distesa lì. Nessuno dei suoi amici lo aveva mai fatto sentire così.
Appoggiò la testa sul petto di lei. La combinazione del suo battito e del suo respiro lo confortavano. Iniziò a sentirsi assonnato.
«È così che deve essere l'amore, Chichi?» mormorò.
Lei non rispose. Non aveva importanza. Voleva svegliarla, ma solo quando si fosse sentita meglio.
Alzò la testa e si avvicinò al suo orecchio. «Perché se è così, allora...» Esitò. Deglutì. Inspirò profondamente.
«…Penso di essermi innamorato di te,» sussurrò.
Impulsivamente, le prese il viso tra le mani e la baciò delicatamente sulle labbra. Lei sospirò e continuò a dormire. Sorridendo tra sé e sé, appoggiò di nuovo la testa sul suo petto e chiuse gli occhi.
Era la prima volta che l'aveva detto. Ma sapeva che avrebbe dovuto dirglielo di nuovo, non appena si fosse svegliata.

 

  
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