«Sarei perso senza di te» disse Enea.
«Non ti risulterà facile perdermi, dato che sono intenzionata a rimanerti accanto a lungo» lo rassicurò.
«Non avrei mai immaginato di incontrare una ragazza come te».
«E come sono?». Iniziava a tremare e le prime morse di imbarazzo misto ad ansia le attanagliavano le viscere. Non ne sarebbe uscita viva, ne era certa.
Lo sguardo di lui divenne sognante e innamorato, le mani intrecciate con quelle di lei.
«Così.. così tutto. Sei bella, intelligente, auto-ironica e a modo tuo sai essere sexy. Sei molto più donna di molte ragazze che si definiscono “vissute”. Tu sei la ragazza più donna che io conosca». Sembrava nervoso e in difficoltà.
«Sono la tua donna?». Non ragionò neanche quando pose questa domanda, ma si preoccupò subito per la risposta; socchiuse gli occhi.
«Sei la mia donna».
All'unisono si avvicinarono: cuori, occhi e anime si sfiorarono prima delle labbra; poi mani, stomaco e polmoni si mossero insieme. “Lo amo”, era questo il solo pensiero che aleggiava nella mente di Selene in quel momento. Lo amava, e nulla avrebbe cambiato quello che provava.