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Autore: JeyCholties    02/07/2015    4 recensioni
[Apollo&Talia]
Ad Apollo non basta provocare Talia attraverso i sogni, oh no... Lui deve continuamente sfidarla e spingerla oltre i suoi limiti.
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« Non avrei alcuna possibilità contro un dio... » replicò Talia, incrociando le braccia.
« Non ne avresti nemmeno se io fossi un semidio come te » Apollo sfoggiò un perfetto sorriso arrogante.
« Su questo non ne sarei tanto sicura » Talia fece un passo verso di lui.
« Davvero? Quindi tu sostieni di potermi battere se io rinunciassi ai miei poteri...? » commentò, improvvisamente interessato, Apollo.
« In un combattimento corpo a corpo? Senz'ombra di dubbio » disse Talia, con sicurezza.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Talia Grace
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La provocazione di Apollo

 
Talia fece scivolare le mani sul petto di Apollo e cercò nuovamente le sue labbra.
Apollo sorrise e la baciò con passione, mentre la attirava a sé, Talia gemette lievemente quando Apollo le morse il labbro; le dita lunghe del dio si infilarono sotto la sua maglia e …
Talia si svegliò di soprassalto, con il fiato corto.
Percorse con sguardo agitato l'accampamento delle cacciatrici intorno a lei, mentre si passava una mano sul collo madido di sudore.
Intorno a lei si udiva solo il crepitio del fuoco, ancora acceso fra le tende.
Talia si era addormentata sotto le stelle, da quando era diventata luogotenente e su di lei gravavano fiumi di responsabilità riusciva a tranquillizzarsi solamente fuori dalla tenda: fissava la distesa stellata per ore intere prima che il sonno sopraggiungesse.
Talia tossì lievemente, sgranchendosi la gola secca.
Era la prima volta che faceva un sogno del genere.
Tralasciando la parte erotica/romantica che le faceva venire voglia di vomitare, Talia non aveva sognato mai tanto intensamente. Le sembrava di aver veramente baciato Apollo.
Improvvisamente si portò le dita alle labbra, terrorizzata.

« Qualcosa non va? »

Talia trasalì, voltandosi di scatto verso il bosco circostante, dal quale era provenuta la voce.
Poi lo vide.
E si chiese come avesse fatto a non vederlo prima.
Apollo era comodamente appoggiato a una sequoia, indossava un paio di occhiali da sole e intorno a lui brillava una leggere aura, che gli conferiva uno strano aspetto angelico.

« Che ci fai qui? » domandò Talia, alzandosi e lanciandogli un'occhiata allarmata.

« Sono venuto a rubarvi i marshmellow » disse Apollo, con un sorrisetto furbo.

Allungò la mano dove teneva un paio di marshmellow che Talia e le altre avevano cucinato qualche ora prima.
Talia aggrottò la fronte, le sembrava troppo strano che avesse sognato Apollo proprio mentre lui gironzolava nel loro campo, a meno che...

« Sei stato tu! » esclamò Talia, puntandogli il dito contro.

« Abbassa la voce o sveglierai tutto il campo » disse Apollo, per poi aggiungere « A fare cosa? »

« Ad entrare nel mio sogno » sibilò Talia, accarezzando con la punta delle dita la fodera del coltello.

« Ooh quello! Beh non sembrava ti dispiacesse... » commentò Apollo « Se sai quello che intendo » aggiunse con voce maliziosa, percorrendo con lo sguardo il corpo di Talia.

« No, non so quello che intendi... Ma so dove ti ficcherò questo coltello se non lasci in pace me e le mie Cacciatrici! » Talia era scattata in avanti e puntava contro il petto di Apollo il coltello che lei stessa aveva affilato quella mattina.

Apollo alzò le mani e rise, sinceramente divertito.
« Addirittura? » commentò sarcastico.

Talia contrasse la mascella, tentando di contenere i propri istinti omicidi, in fondo era sempre il fratello di Artemide e non poteva mancare di rispetto alla dea.
Talia ritrasse il coltello e fece un respiro profondo.

« Ti conviene andartene ora prima che svegli l'intero campo » disse risoluta, facendo qualche passo indietro.

« Ti sei già arresa? Che delusione! Pensavo che la nuova luogotenente fosse più coraggiosa... » la provocò Apollo, facendo a sua volta un passo indietro, e inoltrandosi nella foresta nera.

« Non sono stupida, Apollo... Non avrei alcuna possibilità contro un dio... » replicò Talia, incrociando le braccia.

« Non ne avresti nemmeno se io fossi un semidio come te » Apollo sfoggiò un perfetto sorriso arrogante.

« Su questo non ne sarei tanto sicura » Talia fece un passo verso di lui.

« Davvero? Quindi tu sostieni di potermi battere se io rinunciassi ai miei poteri...? » commentò, improvvisamente interessato, Apollo.

« In un combattimento corpo a corpo? Senz'ombra di dubbio » disse Talia, con sicurezza.
La ragazza infatti sospettava che il dio si fosse adagiato sugli allori – nel vero senso della parola – da parecchio tempo.

Apollo fece una smorfia sorpresa.

« Scopriamolo subito » fece un altro passo indietro, invitandola a lasciarsi alle spalle l'accampamento.

Talia esitò, non poteva abbandonare le sue compagne nel cuore della notte, ma qualcosa la spingeva ad accettare quella sfida.
Apollo parve leggere le sue preoccupazioni.

« Non ti preoccupare, resteremo in zona... »
Talia strinse le labbra e corrucciò la fronte, poi si distese in un sorriso sbarazzino.
« Va bene, Lampadina »
Apollo sorrise a sua volta e si incamminò fra gli alberi, seguito dalla Cacciatrice.
Raggiunsero una piccola radura a una decina di metri dall'accampamento: Talia si posizionò di fronte ad Apollo.

« Stabiliamo delle regole » cominciò la ragazza, estraendo un altro coltello dalla tasca.

« Va bene » Apollo si tolse la giacca e la lanciò sull'erba alle sue spalle, rimanendo in jeans e maglietta bianca.

« Tu non userai in alcun modo i tuoi poteri »
Apollo annuì.

« Sono vietati i colpi nelle zone delicate del corpo: occhi, testa, tempie, seno e zona inguinale » continuò ad elencare Talia.
Apollo si lasciò sfuggire un sorriso divertito.

« Puoi usare un coltello, a patto che tu non decida di scuoiarmi come un pesce » Talia glielo lanciò e Apollo lo afferrò al volo.

« Vincerà quello che riuscirà a immobilizzare l'altro per tre volte » concluse Talia, grugnendo e schioccandosi le nocche.

« Ci andrò piano con te, dolcezza » Apollo fece un giro completo con la testa, facendola scrocchiare.

« Non preoccuparti, Autoabbronzante » commentò Talia, infilandosi il coltello nella cintura.

« Al mio tre... Uno... Due... » disse Apollo, ma non attese il tre, si lanciò verso Talia non appena disse 'due'.

La ragazza non si lasciò impressionare dallo scatto.
Si spostò di lato e colpì il braccio di Apollo, quello che teneva il coltello.
Il ragazzo non se lo lasciò sfuggire, ma Talia lo colpì con un calcio sul fianco.
Apollo non perse l'equilibrio, si voltò e le assestò una ginocchiata sulla gamba.
Talia cadde a terra, le sue dita affondarono nella terra.
Apollo era molto più forte di quanto non sembrasse, ma era lento... quasi statico. Puntava tutto sulla forza.

« Ti ho fatto male? » chiese Apollo, chinandosi verso di lei.
Talia approfittò di quel momento per rialzarsi e colpirlo con un pugno dritto sul naso.
Sentì l'aristocratico naso del dio rompersi sotto le sue nocche, non ci fu suono che le diede più piacere.
Apollo indietreggiò sorpreso.
Talia estrasse il coltello dalla cintura e aggirò il dio, Apollo si girò ma Talia gli afferrò il braccio e glielo torse obbligandolo verso il terreno.
Ci volle un po' ma con il coltello puntato alla gola e la leva sul braccio la Cacciatrice costrinse il dio in ginocchio.
Rimasero in quella posizione per qualche secondo, poi Talia si chinò verso l'orecchio di Apollo e sussurrò: « Ho vinto il primo round ».

Il dio rise piano, e quando lei lo lasciò andare non perse tempo...
La afferrò e la scaraventò per terra. Talia rimase senza fiato, Apollo era coperto di sangue ma non aveva perso il suo portamento elegante.
Nonostante le stesse inchiodando un braccio e bloccando il bacino con una gamba non sembrava la stesse immobilizzando come un cobra immobilizza la sua preda.
Anzi, sembrava tutt'altro. Una strana danza. Fatta di giochi di potere. E il dio sapeva come esercitare il proprio controllo su di lei.
« Non essere precipitosa... »
Talia tentò inutilmente di liberarsi, ma non riusciva a muoversi.
Successivamente ritornarono in piedi, spazzolandosi via la terra di dosso.
Fra di loro si era creata una nuova intesa, si scambiavano occhiate di muto rispetto.

Ad attaccare questa volta fu Talia, corse verso di lui: il coltello teso davanti a lei.
Apollo le afferrò il braccio, Talia si divincolò e tentò di colpirlo con un calcio.
Lo raggiunse ma il dio non fece una piega.
La trasse verso di sé, torcendole il polso e facendole sfuggire il coltello dalle dita.
Talia non si perse d'animo, diresse un gancio destro verso il volto di Apollo.
La sua mano si schiantò contro la guancia e la ragazza gli indirizzò anche una testata.
Non le faceva male nulla, nelle sue vene scorreva l'adrenalina e non si era mai sentita così viva.
Apollo non la lasciò andare, le tirò il braccio e la colpì con una gomitata sulle costole.
Talia rimase per la seconda volta senza fiato dal dolore.
Tuttavia, nonostante avesse la vista offuscata dalle lacrime, spazzò via le gambe del dio con un piede, facendolo cadere a terra.
Lei cadde sopra di lui, ma si assicurò di poter avere il controllo.
Si mise a cavalcioni su di lui, stringendo le cosce intorno a suoi fianchi.
Avvolse una mano sul collo di Apollo e lo inchiodò a terra, con l'altro braccio bloccò la mano di Apollo che reggeva il coltello.
Apollo si morse il labbro, Talia vedeva chiaramente che si sforzava di non usare i suoi poteri.
La mano libera di Apollo cercò quella di Talia avvolta al suo collo, tentando di allontanarla.
Talia strinse i denti ma Apollo era più forte di lei, la ragazza assecondò i movimenti del ragazzo.
Apollo sollevò la testa tentando di spingerla via.
Talia all'ultimo momento, emise un ringhio strozzato e si abbassò di colpo assestando un' altra testata sul naso di Apollo.

« Porco Zeus » grugnì il dio, la lingua impastata di sangue.
Talia sorrise vittoriosa, mentre gli strappava il coltello dalle mani e glielo puntava contro.
« Due a uno per me » dichiarò orgogliosa, nonostante non avesse nemmeno la forza di alzarsi da sopra di lui.
Quando si ritrovarono nuovamente uno di fronte all'altra, più o meno coperti di sangue, camminarono un po' in cerchio cercando di studiare le mosse dell'altro e di riprendere fiato.
Entrambi si era riappropriati del coltello e si muovevano lenti, ma vigili.
Apollo sputò per terra, poi si diresse verso Talia a passi spediti, con tutta l'intenzione di romperle un braccio o qualcos'altro.
Talia non si lasciò spaventare dallo sguardo del dio, le bastava immobilizzarlo un'altra volta e avrebbe vinto.
Ma Apollo non era dello stesso parere perché tentò di afferrale la spalla, Talia lo evitò girando su sé stessa e colpendolo sull'addome.
Apollo approfittò di quella mossa per afferrarla per il collo e sbatterla contro una sequoia lì vicino.
Talia si contorse senz'aria, tentando di ferirlo con il coltello.
Ma Apollo la immobilizzò e le puntò il coltello sulla pancia con un sorrisetto soddisfatto.
« Due a due »
Quando fece un passo indietro lasciandola libera, la Cacciatrice fece l'errore di lanciarsi subito verso di lui.
Apollo alzò un braccio e sfruttò la velocità della ragazza per scaraventarla verso il suolo.
Talia rotolò sull'erba tossendo, ma non perse la presa sul coltello.
Quando Apollo si chinò verso di lei, tentò di ferirlo sulla spalla ma i suoi movimenti ormai erano rallentati dall'improvviso dolore e dalla stanchezza.
Apollo intercettò il suo movimento e la bloccò per la terza volta sul terreno.
Talia si lasciò sfuggire un sospiro tremolante, non era mai stata così stanca e dolorante in tutta la sua vita.
Apollo lanciò via i coltelli ma non si spostò da sopra di lei.
Anzi, prima che Talia potesse prevederlo, il dio schiacciò le sue labbra contro le sue.
Talia tentò di divincolarsi, quel bacio sapeva di ruggine e di colpevolezza.
Il bacio si interruppe improvvisamente, com'era iniziato.

« Ho vinto e ho riscattato il mio premio » sussurrò Apollo, compiaciuto.

Talia non osò muoversi, fissava il cielo stellato. Senza fiato.
Cosa era appena successo?
Il dio del sole l'aveva baciata?
Apollo si alzò, recuperò la giacca e poi si voltò verso Talia.

« Hai bisogno di una mano? » la voce era divertita come sempre.

« No » soffiò Talia, con l'unico briciolo di forza che era riuscita a racimolare.

« Riprenditi... Non vorrei mai che la mia Cacciatrice preferita rimanesse paralizzata a vita » commentò Apollo, lanciandole qualcosa sul petto.
Poi scomparve in un lampo di luce.
Talia tossì piano, portandosi una mano verso la bocca.
Inclinando piano la testa riuscì a vedere il sacchettino di ambrosia che Apollo le aveva lanciato sul petto.





__________ Salve semidei!
Vi sono mancata? Spero di sì.
Comunque io vi avevo promesso qualche one-shot su Talia e Apollo e infatti eccomi qua...
Spero vi piaccia e sopratutto spero che nulla sia troppo OOC. Attendo i vostri pareri *^*
Bacioni, -JC.

 

  
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