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Autore: takeonlyabreath    04/07/2015    0 recensioni
“Quando si è piccoli, la notte fa paura perché ci sono mostri nascosti sotto al letto.
Da grandi, i mostri sono diversi: insicurezza, solitudine, rimpianti.
E anche se si è più grandi e più saggi, ci si ritrova ad avere ancora paura del buio.”
Shaylee è una ragazza che viene da Darwin, si trasferisce a Sydney insieme al suo migliore amico per frequentare l'University of Sydney.
Darwin era diventata troppo opprimente per lei, ogni angolo dove si voltava c'era un pezzo di passato che tornava.
Cambierà tutto a Sydney o il passato tornerà a tormentarla?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Appoggiai la testa al sedile socchiudendo per qualche secondo gli occhi per poi girarmi verso il finestrino alla mia destra. Sospirai guardando le nuvole coprirmi la visuale delle città che stavamo sorvolando. Eravamo in viaggio da solo mezz’ora e ce ne attendevano ancora due e mezzo, circa. Eravamo partiti alle quattro del mattino, per arrivare a Sydney alle otto, peccato che ci fosse stato un ritardo di un’ora per maltempo e in quell’ora avevo esaurito tutta la batteria del telefono ed ora mi ritrovavo con il telefono al 20% e niente da fare. Mi girai verso Calum e sbuffai leggermente appoggiando la testa sulla sua spalla, presi una cuffietta levandogliela dall’orecchio ‘’Cal, mi sto annoiando.’’ Lui si girò verso di me alzando gli occhi al cielo e io gli sorrisi angelicamente
‘’Beh? Io che posso farci?’’ sbottò lui togliendosi anche l’altra cuffietta ed appoggiandosi il cellulare sulla gamba
‘’Non so, potresti farmi compagnia e parlare un po’’’
‘’Alle cinque e mezza del mattino, sei seria Shaylee?’’ disse sarcastico per poi scuotere leggermente la testa e mettersi una mano in tasca estraendo il suo iPod e passandomelo.
Sorrisi soddisfatta e mi sporsi verso di lui dandogli un bacio sulla guancia, mi rimisi seduta al mio posto ed infilai una mano nella mia enorme felpa nera prendendo le mie cuffiette, le attaccai al cavo e sbloccai l’iPod sorridendo quando notai che come immagine di sfondo aveva una nostra foto. Andai sull’icona della musica e scelsi ‘Stand in the rain- Superchick’ e ripresi a guardare fuori dal finestrino notando che il cielo pian piano si stava schiarendo.
Sorrisi quando mi resi conto che finalmente ero sull’aereo che mi stava portando lontano dal mio minuscolo paesino. Per carità, mi sarebbero mancati mia madre e il suo compagno, ma vivere in un paesino di soli 1000 abitanti a 30 chilometri da Darwin era diventato monotono e opprimente quindi decisi di trasferirmi a Sydney per frequentare la University of Sydney e il mio migliore amico, Calum, decise di venire con me ed ero davvero felice di questo .Avevo scelto di frequentare la facoltà di scienze politiche, mentre lui avrebbe frequentato architettura. Sbadigliai e chiusi gli occhi appoggiando la testa sulla sua spalla addormentandomi lentamente.


Aprii un occhio e subito dopo l’altro sbattendo le palpebre più volte per poi mettermi dritta sul mio sedile e girarmi verso Calum che era ancora attaccato al suo telefono, mi tolsi le cuffiette mettendo in pausa la canzone e mi schiarii la gola
‘’Cal, quanto manca?’’ domandai in un sussurro scuotendolo leggermente per attirare la sua attenzione.
‘’Ancora mezz’ora ed atterriamo.’’ Annuii e gli tolsi il telefono dalle mani infilandolo nella tasca della mia felpa lui si girò di scatto verso di me fulminandomi con lo sguardo
‘’Che diavolo fai Shay?’’
‘’Manca ancora mezz’ora, io non so cosa fare e  mi annoio.’’ Girai completamente la testa verso di lui.
‘’Anche Ashton frequenta la nostra Università, però frequenta economia ed è al secondo anno’’ lo guardai confusa.
‘’Irwin? Il tuo vicino di casa?’’ Lui annuì e subito dopo sentimmo la voce del pilota che ci avvertiva di allacciare le cinture di sicurezza per l’atterraggio.
Me l’allacciai ed appoggiai la testa sul sedile.



Rimasi a guardare fuori dal finestrino per tutto il tragitto dall’aeroporto all’università, una volta arrivati pagammo l’autista, uscii dalla macchina e presi la mia valigia dal bagagliaio.
Con Calum mi avviai verso l’entrata della scuola, ci dirigemmo in segreteria e mi appoggiai al tavolo e mi schiarii la voce cercando di attirare l’attenzione della segretaria.
La donna alzò lo sguardo su di noi e ci sorrise cordialmente ‘’salve ragazzi, posso fare qualcosa per voi?’’
‘’Siamo i due nuovi studenti, Calum Hood e Shaylee Wilson’’ parlò Calum di fianco ed io annuii
‘’Okay, aspettate un attimo’’ aprì un cassetto e prese due cartelline aprendole per poi porci due fogli ciascuno
‘’Questi sono i vostri corsi ed una mappa del campus’’ poi si girò e prese due chiavi dal quadro reticolato che si trovava dietro di lei porgendocele.
‘’Le vostre camere sono nel primo dormitorio’’ ci sorrise un’ultima volta per poi tornare a fare quello che stava facendo prima che la interrompessimo.
La ringraziai e poi presi la valigia dirigendomi al nostro dormitorio.
‘’Speriamo che il mio compagno di stanza non sia uno sfigato che puzza’’ si lamentò Calum al mio fianco, mi girai verso di lui fulminandolo con lo sguardo tirandogli una gomitata nel fianco.
Lui ridacchiò e mi mise un braccio intorno alle spalle attirandomi più vicino a se ‘’lo sai che scherzo nana’’ alzai gli occhi al cielo sbuffando scherzosamente. Iniziammo a salire le scale lentamente, visto il mio passo da lumaca.
‘’A che piano sei?’’ gli chiesi quando arrivammo al primo ‘’terzo, stanza 329. Te?’’
‘’Quarto, stanza 346’’ lui annuì e dopo qualche minuto arrivammo al terzo piano.
La sua stanza era la seconda. Cercai di tenere a mente il numero, in caso avessi avuto bisogno di qualcosa. Lui si avvicinò, appoggiò lo sua valigia per terra ed estrasse le chiavi dalla tasca posteriore dei suoi jeans. Stava per infilarla nella toppa quando io lo chiamai, lui si girò leggermente confuso e con un gesto della mano mi invogliò a parlare.
‘’Non mi saluti nemmeno?’’ gli feci il broncio per poi ridere leggermente.
Lui alzò gli occhi al cielo sorridendo e si avvicinò velocemente a me, posò una mano sul mio fianco e si abbassò per darmi un bacio sulla guancia io sorrisi, ripresi la valigia che avevo appoggiato a terra e iniziai a salire le scale per raggiungere il secondo piano. Una volta raggiunto il corridoio iniziai a camminare per cercare la mia stanza. 344..345..346. Era la penultima del corridoio, presi un respiro profondo ed estrassi la mia chiave dalla tasca della felpa. Ce n’erano due, una da quanto avevo intuito serviva ad aprire il portone del dormitorio, mentre l’altra serviva per la porta della stanza. Sospirai per la seconda volta nel giro di un minuto ed infilai la chiave nella toppa facendola girare due volte, la estrassi dalla serratura e me la buttai in borsa, abbassai la maniglia ed entrai trascinandomi dietro la valigia. Mi ritrovai davanti una ragazza che stava controllando qualcosa in borsa, alzò di scatto lo sguardo e spalancò di scatto gli occhi avvicinandosi a me titubante. Avevo un aspetto così terribile? Mi tese la mano sorridendo impercettibilmente.
‘’Tu devi essere la mia compagna di stanza, scusa ma non mi aspettavo che arrivassi oggi. Comunque io sono Jordyn. Jordyn King.’’ Disse porgendomi la mano, io le sorrisi stringendogliela.
‘’Stai tranquilla. Io sono Shaylee Wilson, piacere’’ Districammo la stretta ed io avanzai nella stanza andandomi a sedere sul bordo del letto non disfatto.
‘’Io ora devo andare a lezione, però quando finisco se ti va ti faccio vedere un po’ il campus.’’
Io annuii sorridente ‘’Va bene, ora io dormo un po’. Per che ora? Così almeno mi metto la sveglia per non essere in ritardo.’’
Lei pensò per qualche secondo ‘’Facciamo per l’una? Almeno mangiamo qualcosa insieme.’’
Io annuii e lei mi salutò per poi uscire dalla stanza. Mi alzai e andai a dare un giro di chiave alla porta. Mi girai e osservai la stanza. Era abbastanza grande, le pareti erano rigorosamente bianche. Due letti a una piazza e mezza con le coperte color crema  erano addossati alla parete ed avevano vicino due piccoli comodini con un cassettino. A separare un letto dall’altro c’era una portafinestra che dava su un balcone. Mi avvicinai guardando fuori e vidi due sedie di plastica scassate. Mi rigirai e posai la valigia vicino al letto. Alzai lo sguardo e notai un armadio a due ante appoggiato contro il muro di fronte al mio letto, aprii le ante e vidi che all’interno dell’anta sinistra c’era uno specchio lungo, inoltre in basso aveva anche tre cassetti. In più all’angolo avevo anche una scrivania con sopra una lampada. Sorrisi ‘’mica male’’ dissi in un sussurro per poi buttarmi sul letto togliendomi le scarpe decidendo di sistemare dopo tutta la roba. Raccattai la borsa che avevo buttato vicino alla valigia e presi il telefono con il carica batteria. Lo attaccai alla presa e misi il telefono in carica. Sbloccai il telefono ed impostai la sveglia per mezzogiorno, lo riposi sul comodino e chiusi gli occhi stringendo il cuscino.
 
Due colpi. Altri due colpi.
Aprii un occhio e poi un altro, mi sporsi dal letto per afferrare il telefono e vedere l’ora. 11.48. Okay, chiunque avesse interrotto il mio pisolino prolungato si poteva considerare salvo. Mi alzai stiracchiandomi e mi avviai alla porta sbadigliando rumorosamente. Essendo sicura al 100% che fosse Calum aprii la porta ancora sbadigliando dandogli bella vista delle mie tonsille. Sbarrai gli occhi quando vidi, sì Calum, ma in compagnia di un altro ragazzo. Interruppi immediatamente lo sbadiglio
‘’Hey Shay, interrompiamo qualcosa?’’ Disse con un sorriso spostandomi con una mano dalla porta entrando nella camera seguito subito dopo dall’altro ragazzo. ‘’Fate pure con comodo.’’ Dissi ironica e chiusi la porta alle mie spalle.
L’amico, presumo, di Calum si fece avanti sorridendo ‘’Io sono Michael Clifford e sono il compagno di stanza di Calum’’ io gli sorrisi, sempre se si può considerare un sorriso il mio appena da sveglia.
‘’io sono Shaylee Wilson, la migliore amica di questo cretino.’’ Dissi indicando il ragazzo che si era sdraiato sul mio letto a pancia all’aria con le braccia dietro la testa
‘’Sai che Michael è un amico di Ashton?’’ Disse sedendosi contro la spalliera del letto mentre Michael si andò a sedere sul bordo del letto. Mi sedetti sulla sedia della mia scrivania.
‘’Ah davvero?’’ Lui annuì
‘’Che fai dopo?’’
‘’La mia compagna di stanza mi porta a fare un giro del campus.’’
Calum alzò gli occhi dal suo  telefono e guardò Michael ‘’ci aggiungiamo a loro?’’
L’altro alzò le spalle ‘’se a loro va bene, volentieri.’’
Calum si girò verso di me e mi sorrise ‘’Vero che a te va bene ?’’
Alzai gli occhi al cielo e lui si alzò di scatto dal letto raggiungendomi ‘’hai osato alzare gli occhi al cielo con me, signorina?’’
Io ridacchiai leggermente e lui mi mise un braccio intorno al collo iniziando a scompigliarmi i capelli. Dopo varie mie preghiere e risate di Michael smise
‘’Allora, ci volete?’’ Io annuii e si avviarono alla porta
‘’per che ora?’’ Mi chiese Michael
‘’All’una fatevi trovare giù.’’
Loro annuirono ed uscirono dalla stanza salutandomi. Sentii la sveglia suonare e mi avvicinai disattivandola. Notai di avere una chiamata persa di mia madre, decisi di richiamarla ed aprii la portafinestra sedendomi su una delle sedie di plastica. Mi portai le gambe al petto ed attesi. Al quinto squillo rispose ‘’Tesoro’’
‘’Ciao mamma’’
‘’Sei arrivata?’’ Sentii dei rumori di padelle e scommisi che stava cucinando.
‘’Sì, scusa se non ti ho chiamata prima però ero davvero stanca e allora ho dormito un po’’’
‘’Stai tranquilla tesoro, com’è lì? Hai già conosciuto qualcuno?’’
‘’Sì, la mia compagna di stanza e dopo mi porta a fare un giro per il campus. Ah, anche il compagno di stanza di Calum.’’
La sentii sospirare ‘’bene, fai attenzione tesoro.’’
Aggrottai la fronte sebbene sapessi che non mi potesse vedere ‘’mamma? Tutto a posto?’’
‘’Certo tesoro, solo che mi manchi già’’
Sorrisi dolcemente ‘’tornerò presto a trovarti, tranquilla mamma. Ora però vado a sistemare la valigia.’’
‘’Va bene tesoro, a presto, ti voglio bene.’’

Sorrisi di nuovo e misi fine alla chiamata, mi alzai tornando in camera e mi chiusi la finestra alle spalle. Guardai il telefono e vidi che avevo ancora 55 minuti per prepararmi e mettere le cose un po’ in ordine. Presi la valigia appoggiandola sul letto ed aprendola. Presi le prime magliette e felpe appendendole, per poi passare a quei due tre vestiti che mi ero portata dietro ed infine ai pantaloni della tuta e ai jeans. Poi aprii il primo cassetto dei tre che erano sul lato destro dell’armadio e ci misi dentro l’intimo mentre in un altro ci  misi le calze. Le scarpe le buttai all’interno dell’armadio alla rinfusa. Guardai di nuovo l’ora e vidi che avevo tempo di farmi una doccia. Presi un nuovo paio di slip e un reggiseno. Decisi di tenermi i jeans e presi una camicetta di jeans. Andai in bagno e chiusi a chiave. Aprii l’acqua lasciando che diventasse tiepida e mi spogliai. Buttai l’intimo sporco in uno dei due cestoni dei panni sporchi e mi infilai sotto la doccia. Non mi feci lo shampoo perché mi ero lavata i capelli prima di partire. Stetti sotto la doccia per circa dieci minuti/un quarto d’ora, uscii e mi asciugai. Mi infilai l’intimo e subito dopo i jeans chiari, mi infilai la camicia con le maniche a tre quarti. Mi misi davanti allo specchio e mi diedi una pettinata. Uscii dalla stanza notando che Jordyn non fosse ancora arrivata, mi sedetti sul letto e presi le mie all star alte bianche.
Sentii la serratura scattare e vidi Jordyn entrare ‘’Hey, scusa il ritardo ora possiamo andare.’’ Disse sorridendomi.
Io annuii e mi alzai dal letto prendendo la borsa, il cellulare e le chiavi buttandoli all’interno della borsa.
Uscii dalla camera e Jordyn chiuse la porta a chiave. ‘’oh, Jordyn non ti dispiace e si aggiungono a noi due miei amici?’’
Anche perché è troppo tardi ora per dire di no, dissi nella mia testa.
‘’No, anzi mi fa piacere!’’ mi disse con un sorriso che ricambia mentre iniziammo a scendere le scale.
‘’Allora Shaylee, che ramo hai preso?’’
‘’Scienze politiche, te?’’
‘’Bello! Io economia.’’
Mi presi due minuti per osservarla. Era leggermente più alta ed era magra. I capelli erano di un biondo scuro mentre gli occhi erano verdi. Arrivammo al piano terra ed uscimmo dal portone entrando nel cortile.
Mi guardai intorno e intravidi Calum e Michael sotto ad un albero ‘’eccoli, vieni.’’
Presi per un braccio Jordyn e la trascinai dai due.
‘’Hey ragazzi, lei è Jordyn, la mia compagna di stanza. Jordyn loro sono Calum e Michael.’’
Loro due si alzarono e sorrisero a Jordyn salutandola.
‘’Bene, ora sono affamato. Andiamo a mangiare?’’ Disse Michael mettendosi una mano sulla pancia e facendo una smorfia.
‘’Sì, sono d’accordo con lui, dove andiamo?’’ Disse Calum guardando Jordyn ‘’Possiamo andare alla caffetteria del campus, fanno dei panini ottimi.’’
Noi annuimmo e la seguimmo ridendo e scherzando.
 
Entrai nella stanza due ore e mezza dopo seguita da Jordyn e mi buttai sul letto sbuffando. In caso non si fosse capito, sono una ragazza molto, molto pigra.
‘’Non dirmi che sei già stanca!’’ Disse Jordyn che si sedette alla sua scrivania tirando fuori il telefonino dalla sua giacchetta di jeans.
‘’No, ma va. Però un po’ di riposo non mi farebbe male, di nuovo.’’
Lei scoppiò a ridere e scosse la testa. ‘’Comunque stasera c’è  una festa in un pub qui vicino, se ti va possiamo andarci e possiamo invitare anche Michael e Calum.’’ Disse alzandosi e buttandosi sul letto.
‘’Sì, ci sto.’’ Annuii e presi il telefono mettendolo in carica, sebbene fosse ancora all’80%.
Lei batté le mani felice e io ridacchiai mettendomi a pancia in giù ed appoggiando la testa su una mano, lei si mise seduta contro la spalliera del letto incrociando le gambe.
‘’Beh, raccontami un po’ di te.’’ Mi disse e mi schiarii la voce iniziando a parlare.
Andammo avanti a parlare per ore. Tutto sommato mi trovavo bene, nonostante fosse il primo giorno.
 
Beh okay, mi aspettavo sinceramente di meglio, però è solo il primo capitolo quindi, per ora, ancora non mi lamento.  Allora questo capitolo è abbastanza monotono e noioso però dal prossimo magari inizierà a succedere già qualcosa.
Boh datemi una possibilità? Hahaha.
Niente, un bacio e alla prossima. (Se ci sarà una prossima volta)
   
 
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