Prima di entrare nella stanza, avverti subito qualcosa di sbagliato. Il silenzio innaturale, complice del male, è già un indizio per capire. Tutto ciò che ti si trova intorno, sta cercando di fartelo capire.
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Prima di entrare nella stanza, avverti subito qualcosa di sbagliato. Il silenzio innaturale, complice del male, è già un indizio per capire. Tutto ciò che ti si trova intorno, sta cercando di fartelo capire. L’unico suono è quello dei tuoi passi, mentre il male già osserva ogni tua singola mossa, captando le tue intenzioni ancor prima di te stesso. Quando vi accedi all’interno, il tanfo di decomposizione ti riempie i polmoni, fin dentro l’anima. L’ormai povero disgraziato è irriconoscibile, uomo o donna che fosse. I capelli scuri strappati, i lineamenti del viso deturpati da innumerevoli ferite, il petto aperto a scoprire la cassa toracica. È uno spettacolo terribilmente macabro, ma c’è un che di affascinante nella scena; nell’angolatura del cadavere, nel modo in cui gli organi distrutti fuoriescono dal corpo, nel modo in cui la macchia di sangue si è sparsa sul tappeto. Distratto dalla visione, non ti accorgi di non essere solo nella stanza, finché quattro suoni identici, a brevi distanza l’uno dall’altro, non ti fanno rizzare i peli sulle braccia. Capisci subito che un’oscura presenza si trova con te in quel luogo dannato, e che quello è il rumore della morte. Finalmente, vedi il male sulla tua destra. Un grosso corvo nero ti sta osservando, da molto prima che tu ti sia accorto di lui. Ad un certo punto spicca il volo, fino a balzare su quel cadavere inerme, e il pranzo è servito. Osservi la sua maestosità mentre si ciba, osservi il suo manto nero e l’espressione soddisfatta nei suoi occhi mentre il sangue gli cola dal becco, ultimo residuo dell’organo mangiato. E quando il male si gira e ti guarda dritto negli occhi, togliendoti il respiro, il suo sorriso ti pare quasi umano..