Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Parsy    07/07/2015    0 recensioni
Come nasce un angelo? Un demone? Uno shinigami? Che legami posso esistere tra loro? E soprattutto... perchè un'angelo sogna il proprio funerale?
[Avvertenze: la storia è stata incominciata quando del manga era appena uscito il capitolo 105, quindi ha una trama diversa da quella in corso della storia originale]
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Undertaker
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata come tante nella residenza Phantomhive…
Sebastian preparava la colazione da servire al suo padroncino; la sbadata MayRin sbagliava ancora una volta i misurini di detersivo da mettere nel bucato; Baldroy aspettava con ansia una nuova arma in arrivo dall’America; Finnian tentava di nascondere l’ennesimo disastro combinato nel giardino; Ciel Phantomhive dormiva ancora nel suo letto, almeno fino a quando il suo fidato maggiordomo diabolico non sarebbe andato a svegliarlo.
 

Se in quella casa fuori Londra il piccolo conte trascorreva una vita normale, nella capitale dell’Inghilterra una ragazza dai capelli biondi, dagli occhi color smeraldo e vestita di stracci vagava nei bassifondi alla ricerca di qualcosa da mangiare e di un posto in cui riposare.
Una ragazza sola, che per consolarsi ripensava ai suoi momenti di gloria, quelli nei quali volava libera nel cielo; ripensava anche a Gabriele, suo fratello.
Ogni angelo prima di diventare tale era un essere umano; un essere umano considerato degno, dall’anima pura, al quale corpo sono state attaccate un paio di ali bianche.
Capita a volte che un angelo ha ambizioni troppo alte nei confronti dell’umanità o fa qualcosa di grave; a questi vengono tinte le ali di nero e vengono scaraventati negli Inferi. Così nasce un demone.
A lei, invece, le avevano tagliate e ora deve vivere come quando era un essere umano.
Sophia vagava tra le strade peggiori di Londra, sperando inutilmente che qualcuno la aiutasse…
 

“Ceylon oggi?” diceva il giovane conte mentre copriva uno sbadiglio con la mano.
“Non vi smentite mai padroncino” rispondeva il maggiordomo nero. Sebastian aiutava il giovane Ciel a vestirsi mentre elencava tutti gli impegni giornalieri.
Quel giorno il giovane Phantomhive non aveva niente da fare, così trascorreva la giornata a ideare nuovi giochi e prodotti per la Funtom Company.
 

Orami si è fatta sera e Sophia si accovaccia vicino ad un vialetto per riposarsi. Le palpebre iniziavano a diventare pesanti…

“Hitsugi kazaru ERICA no hana no                                                                     
Hanakotoba wa "kodoku"

The ericas adorning the coffins
mean "loneliness" in the flower language”


Di nuovo quel sogno… Era questo che significava? Che sarebbe morta di nuovo come un essere umano? Nessuno dei suoi amici alati l’avrebbe aiutata?
Le ferite si sono riaperte ancora una volta…. Sentiva freddo, tanto freddo….
Non avrebbe resistito a lungo in quelle condizioni e sapeva che non doveva addormentarsi di nuovo; aveva paura di non risvegliarsi.
Ma non poteva resistere, non ancora per molto.
L’ultima cosa che vide prima di chiudere gli occhi era una carrozza passarle davanti per ignorarla come tanti altri e sulle proprie labbra la giovane fanciulla non sentiva altro che il sapore della morte…
 
Quando riprese conoscenza era in un posto buio, al riparo. Si accorse che qualcuno le aveva medicato le ferite e le aveva fasciate a dovere. Il solo pensiero che uno sconosciuto l’aveva spogliata per farlo la faceva arrossire, ma in fondo gli era grata.
Subito dopo si accorse di essere in una bara ed era vestita con uno splendido abito color verde muschio con i ricami giallo oro.
“Hi Hi Hi! Quindi sei ancora viva?” Una figura vestita di nero, con i capelli color argento tanto lunghi che gli coprivano persino gli occhi apparve al suo fianco.
“T-Tu chi sei?” chiedeva Sophia spaventata.
“Io sono colui che ti ha trovato per strada, che ti ha medicato per poi crederti morta e metterti in una fantastica bara fatta da me. Puoi chiamarmi… Undertaker!”
 
 
 
Angolo dell’autrice: Salve a tutti ecco il primo capitolo della storia. La canzone che trovate in blu è presa dal secondo musical di Kuroshitsuji. L’inizio di questa storia è tranquillo, ma già dal secondo capitolo entreremo nel vivo della situazione. Spero continuiate a leggerla e alla prossima!
 
   
 
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