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Autore: principessanonima    07/07/2015    2 recensioni
Australia, Sydney. Ashton Irwin a soli diciannove anni è il capo della gang più temuta e ricerca della città. Allyson Summers segue il padre a Sydeny dopo che questo viene chiamato dalla polizia di Stato per fermare una volta per tutte i 5 Seconds of Summer.
Ma cosa succede quando Allyson verrà rapita da Ashton? Può l'attrazione nascere tra questi due opposti?
Dal capitolo:
L'aveva uccisa. Non con un'arma da fuoco, ma decidendo di allontanarsi da lei.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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AVVERTENZA: CONTENUTI FORTI          
Guardavo,e nel guardarlo sentivo un acuto piacere:un piacere simile a quello dell'uomo che muore di sete e sa che il pozzo fino al quale si è trascinato è avvelenato,e tuttavia si ferma a bere la divina bevanda.

Se c’era una cosa veramente positiva della villa quella era la cucina.  Allyson guardava la tavola con gli occhi che le brillavano – c’era di tutto: pancarrè, marmellata, succhi di tutti  i gusti,  latte, caffè, nutella, burro e vegemite, cornetti e tanto altro.  Una colazione che si sarebbe aspettata se si trovasse al Buckingham Palace, non nella villa del più grande criminale del paese.                                                      
C’era l’imbarazzo della scelta, ma alla fine optò per il solito : pancarrè con marmellata di fragole e un bicchiere di succo alla pesca.                                                                                                                                                      
La mora era particolarmente felice quel giorno, il pensiero che suo padre la stesse cercando in qualche modo le dava speranza e sicurezza.  Non che n’era sorpresa, sapeva che suo padre avrebbe fatto di tutto affinché  la trovassero.                         
–Vuole qualcos’altro ?-  le domandò la cameriera, una gentilissima donna che solo quel giorno aveva conosciuto.  Perché gente del genere lavorava per quei criminali?  Cosa li spingeva a farlo?
Lei scosse la testa. –Sto apposto così Olga, grazie-
In quel momento, entrarono nella stanza tutti e quattro i ragazzi sedendosi accanto a lei. Era la prima volta che li vedeva quella mattina, sicuramente si erano rinchiusi nell’ufficio di Ashton per parlare d’affari e le loro espressioni serie ne erano la conferma.
-Avete parlato di mio padre? Sapete altro?- domandò in generale ma i suoi occhi erano puntati su Ashton. Non la calcolarono minimamente, come se lei non fosse seduta con loro.
-Allora?-
-Stai zitta- la riprese bruscamente Luke. Allyson non insistette, evidentemente non era  giornata anche se per loro non era mai una buona giornata.
Passò qualche minuto prima che si alzassero. Lei rimase ancora seduta, prima o poi dovevano pur dirle qualcosa!
Quando ormai credette di non ricevere nemmeno un saluto, Ashton si bloccò prima di uscire e le parole che disse dopo – con un tono ancora più freddo del solito- le fecero raggelare il sangue .
– Tra venti minuti nel mio ufficio- 
 
 
 
Allyson aveva paura. Non quella paura che persisteva da quando era stata catturata, questa era molto peggio.
Era di fronte all’ufficio di Irwin e  la mano rigida sulla maniglia non voleva proprio saperne di abbassarla.
Era vestita con un semplice leggings nero e una maglietta grigia che le scopriva leggermente la spalla.
Sospirò, chiuse gli occhi e spinse la porta. Se avesse fatto tardi, sarebbe stato alquanto imbarazzante raccontare il motivo.
Erano tutti lì: Ashton seduto al solito posto,  Michael sulla poltroncina di fronte la scrivania, Luke disteso sul divano e Calum appoggiato al muro affianco alla finestra.
Puntarono tutti gli occhi su di lei.
-Siediti- le disse Ashton calmo, indicando la poltrona affianco a quella di Clifford.
-Preferisco stare in piedi- rispose, non volendo avvicinarsi a loro.
-Sono io che do gli ordini, perciò siediti ora!-
Allyson allora non esitò, già aveva paura di lui quando era calmo non osava immaginare quando si incazzava.
Non appena si sedette, Michael si alzò e con una corda che teneva nascosta dietro la schiena la legò alla poltrona.
Allyson sgranò gli occhi impaurita. –Che volete farmi?-
Michael aumentò la stretta della corda in modo che non potesse muovere neanche un muscolo. Spostò lo sguardo sugli altri ragazzi per cerca di capire qualcosa.  Calum non la guardava, teneva la testa abbassata,  Luke e Ashton erano completamente indifferenti.
I quattro fecero uscire dalle tasche dei passamontagna e li indossarono.
Allyson iniziò a tremare e la prima lacrima scappò bagnandole la guancia destra. –Che state facendo?!-
Era sconvolta.
Ashton prese una videocamera con il cavalletto  e la posizionò al centro della stanza, dritta di fronte a lei.
-Questo è un messaggio per tuo padre, tranquilla- disse sghignazzando. Dopo averla accesa,  si misero affianco a lei.
Ashton e Luke ai lati, Michael dietro di lei e Calum vicino alla videocamera.
I suoi occhi sgranarono non appena vide Ashton cacciare un coltello affilato, allora capì.
-Avevi detto che non mi avresti uccisa, tu..tu oh mio dio-
Non riusciva a pensare a niente  se non a quanto fosse stata ingenua a cascarci così.
-Siamo criminali dolcezza, mentire è una sciocchezza  per noi-
Allyson sbiancò di colpo e ormai era in un fiume di lacrime.
Calum approfittò di quel momento per dare il via al video.
-Salve Signor Summer, volevamo farle vedere come sta la sua adorata figlia- iniziò Ashton.
-Sta bene, non c’è che dire-
Improvvisamente qualcuno le tirò i capelli facendola gridare dal dolore. Non aveva mai avuto così tanta paura in vita sua, non riusciva neanche ad aprire gli occhi.
-Vuoi dire qualcosa Ally?-  le chiese Luke. Stronzo.
La ragazza smise per un secondi di piangere  e puntò i suoi occhi scuri dritti alla videocamera.
-Arrestali papà, prendi questi stronz..-
Qualcosa di freddo e appuntito toccò la sua gola, irrigidendola.
-Dici un’altra parola e ti giuro che andrò più a fondo-
Ricambiò lo sguardo con tutto il disprezzo che provava verso di lui. – è solo questione di tempo- sputò.
Il suono di uno schiaffo rimbombò nell’ufficio e la testa di Allyson Summers completamente voltata con la guancia rossa.
-Non parlargli mai più con quel tono!- urlò Luke. Gli occhi della ragazza si riempirono di nuovo di lacrime.
Cosa aveva fatto di male per meritarsi tutto quello? Perché non poteva vivere una vita felice come tutte le ragazze della sua età?
Lei voleva andare alle feste, divertirsi, uscire con le amiche, lamentarsi dei professori, voleva un ragazzo da amare, voleva ridere, voleva vedere l’ultimo film uscito nelle sale cinematografiche,  voleva passare del tempo con Lana e Jayden, voleva vivere.
-Adesso scendiamo a compromessi- disse Ashton.  – Noi ti restituiremo tua figlia a patto che ci lasciate stare, giuro Summers che se mi freghi io non ci penserò due volte ad ucciderla, sai bene che lo farò-
Detto questo il filmato terminò. Si levarono i passamontagna – chissà poi a cosa erano serviti-  e tutti fieri si diedero il cinque.
Allyson era ancora legata alla poltrona, la testa china con i capelli che la coprivano, muta.
Luke, Michael e Calum guardarono Ashton in attesa di qualche ordine.
-Calum, slegala e portala in camera sua-
 
 
 
 
La passeggiata fino in camera fu silenziosa, gli unici rumori provenivano dai loro passi. Allyson si rifiutava di alzare lo sguardo, era come se i capelli la facessero da scudo, e ogni tanto tremava poiché la temperatura si era abbassata.
Quando arrivarono alla sua stanza, Calum si grattò la nuca. –Bè, ciao-
Finalmente Allyson alzò la testa e la sorpresa negli occhi del ragazzo non le sfuggì. Non aveva capito che lo schiaffo di Luke le aveva provocato dei danni seri: al lato del labbro usciva del sangue e il livido sulla guancia si era gonfiato notevolmente.
Calum allungò una mano per toccarlo, ma Allyson dovette fraintendere il gesto poiché indietreggiò spaventata.
-Io..io non volevo farti del male- disse.
-è un po’ troppo tardi, non credi?- ribatté acidamente.
Sapeva che Calum era l’unico che non aveva fatto praticamente niente, ma sicuramente se non fosse che doveva occuparsi della videocamera avrebbe fatto la stessa cosa dei suoi compagni.
-Cosa succederà se mio padre accetta il patto?-
Non dubitava su suo padre, ma non era sicura che era d’accordo anche su tutto il resto.
Avrebbe accettato di lasciarli liberi per lei? 
Ashton era il motivo per cui si erano trasferiti a Sydney!
-Non hai sentito? Ti lasceremo libera-
Libera. Una parola che  credeva di non sentire più.
-Ok-
 
 
 
Allyson non uscì più dalla stanza. Per la cena aveva chiesto ad Olga, che era venuta per darle dei nuovi vestiti, se poteva mangiare in stanza.
In realtà non aveva per niente fame, la donna però non volle sentir ragione e si era lasciata convincere che almeno un filetto lo avrebbe mangiato.
Ecco perché quando bussarono alla porta, aprì senza chiedere chi fosse. Indietreggiò spaventata quando vide Ashton.
-Ciao Allyson-
La ragazza sperò che Olga arrivasse il prima possibile.  Non era sicura di potersi fidare neppure di lei, ma non voleva stare sola con lui.
Ashton assunse la stessa espressione sorpresa di Calum non appena vide  il suo viso in quelle condizioni.
A differenza di Calum, Ashton rimase totalmente impassibile.
-Sei fortunata ad avere un padre che ti ama così tanto-
Allyson lo guardò confusa. –Di cosa stai parlando?-
-Ha ricevuto il messaggio forte e chiaro, torni a casa Summers-
 
 
 Autrore:  Innanzitutto volevo ringaziare tutti coloro che hanno messo questa storia tra i preferiti, seguiti e ricordati. Passando a capitolo, spero vi sia piaciuto !! Finalmente  Ally torna a casaaa !


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