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Autore: Niley story    07/07/2015    2 recensioni
Qual è il vero lieto fine? Cosa significa davvero questa parola? Tutti ci parlano di lieto fine, tutti lo cercano, tutti lo vogliono. Ma che cos'è?
Killian se lo è chiesto per un po' di tempo, ma ora...ora è tutto chiaro. Per lui, per Emma, per...
Non importa, ciò che importa è che "e vissero per sempre felici e contenti" non è un lieto fine e ora lui lo sa. Loro lo sanno...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~I rumori dei passi dei bambini che correvano per la casa erano ben udibili << Tanto non mi prendi! >> canticchiò il più piccolo mentre il fratello maggiore, Henry lo inseguiva << Questo lo dici tu! >>. << Hey hey ragazzini, fate attenzione! >> li richiamò la madre seduta sulla poltrona con il giornale nella mano sinistra e una tazza di fumante cioccolato caldo nell’altra. I bambini come loro solito la ignorarono e continuarono a ridere. << Ti ho preso! >> disse Henry afferrando il polso del fratellino e gettandolo sul letto per fargli il solletico. Quando la porta principale si aprì i due smisero di scherzare e il più piccolo si fiondò con i piedi a terra gridando << Papà! Papà! >> scese in fretta e furia le scale e appena il padre si voltò dopo aver chiuso la porta gli saltò letteralmente in braccio << Eccolo qui! Il mio piccolo pirata! >> Killian sfoderò uno dei suoi sorrisi smaglianti che gli venivano naturali quando si trovava di fronte alla sua famiglia. << Ciao papà >> disse Henry scendendo le scale, ormai era diventato un ragazzo di 16 anni, viveva con Emma, Killian e Liam. Liam Jones era il figlio di Killian ed Emma, lo avevano chiamato così in onore del fratello dell’ex capitan Uncino. Aveva gli azzurri color ghiaccio esattamente come quelli del padre, capelli biondo scuro come quelli del nonno David, le labbra sottili anch’esse ereditate dal padre e il nasino invece era come quello della madre ed aveva 4 anni. Era abbastanza alto per la sua età e molto iperattivo e determinato ad ottenere sempre ciò che vuole. Henry ora sapeva di avere non solo due mamme ma anche due papà, Killian e Robin. Inoltre anche Regina e Robin avevano dei figli, Roland che ormai aveva 9 anni e poi Christopher di 6 anni e Caleb di 4 anni. Killian si avvicinò a Henry e gli scompigliò i capelli per poi abbracciarlo, successivamente poggiò Liam a terra e andò a salutare la moglie. Emma sorrise guardandolo e posò il giornale sul tavolino. Il marito si chino su di lei per baciarla sulle labbra, un bacio intenso come il loro amore. Killian si protese su di lei poggiando entrambe le mani sul suo volto per approfondire il bacio, sì proprio così entrambe le mani, Killian era riuscito a rientrare in possesso della sua mano anni prima, proprio grazie all’aiuto della Salvatrice ma questa è un’altra storia... << Affittatevi una stanza! >> rise Henry guardandoli, anche Liam sorrise coprendosi la bocca con entrambe le mani. Killian ed Emma si separarono e lui lanciò uno sguardo ai ragazzi << Una stanza eh? >> chiese avvicinandosi ai due, colse di sorpresa Henry afferrandolo per la vita e caricandolo in spalla << Hey no! Mettimi giù! Sono grande per queste cose! >> << Grande?! Ah che spiritoso. Qualche anno in più e pensa di essere grande >> Killian getta Henry sul divano per poi iniziare a fargli il solletico. Liam corre in difesa del fratellone afferrando la mano destra del padre ma questo lo afferra per la vita gettandolo su Henry e facendo il solletico ad entrambi << Coraggio pirati! Fatemi vedere cosa siete capaci di fare contro il vostro capitano! >> Killian rideva al suono delle risate di quei due piccoli mocciosi che insieme alla donna che li stava guardando gli avevano riempito la vita. << Va bene! Può bastare, dai, lasciali stare >> intervenne Emma alzandosi in piedi, in realtà amava vedere quella scena ma i due figli avevano ormai le lacrime agli occhi per le troppe risate. Henry e Liam ripresero fiato e si misero a sedere. << Com’è andata oggi in ufficio? >> chiese Emma poggiando le mani sulle spalle del marito, lei non era fatta per stare in casa, moriva dalla voglia di tornare ad occupare il suo ruolo di sceriffo ma per farlo avrebbe dovuto aspettare ancora altri tre mesi, i tre mesi mancanti per la nascita di Leila, la futura sorellina di Henry e Liam. << Giornata tranquilla, io e tuo padre ce la siamo cavata egregiamente come al solito tesoro >> << Già, parlando di mio padre, questo fine settimana, cioè domani, i miei verranno a pranzo qui e ovviamente anche Regina e Robin >> << E mi stai avvisando perché… >> << Perché mi darai una mano a cucinare >> disse Emma scoccandogli un bacio sulle labbra per poi sorridergli << Mi sembra giusto…hai già fatto la spesa? >> << Sì, l’ho fatta stamattina >> << Avrei potuto farla io >> << Lo sai che non mi piace dipendere dagli altri >> << Giusto! >> << Papà papà! Io ho aiutato la mamma a portare le buste >> esultò il piccolo Liam e con un salto afferrò il collo di Killian da dietro aggrappandosi a lui << Ah ma davvero? Che bravo ometto che sei >> il padre riuscì ad afferrare il figlio in modo da prenderlo in braccio e sedersi sul divano accanto ad Henry, anche Emma prese il posto accanto al marito e poi accesero la televisione per vedere un film. Emma poggiò il capo sulla spalla destra di Killian, Liam invece che era seduto sulle sue gambe, posò la testa sul suo petto, Killian avvolse il braccio sinistro intorno alle spalle di Henry per attirarlo a sé e istintivamente sorrise guardando la televisione. Non c’era avventura, né oceano, né tesoro che potesse essere comparato con quello che aveva lui, con quello che stava vivendo in questo momento. Forse, pensò tra sé e sé, i pirati viaggiano in lungo e in largo negli oceani solo per trovare un posto da poter chiamare casa, ma il punto è che non c’è casa se non ci sono persone che ami e che ti amano. E Killian lo aveva imparato, aveva imparato anche che fare il padre non era così facile, spesso Emma lo rimproverava perché non sapeva dare un freno definitivo a Liam e anzi lo lasciava fare qualsiasi cosa chiedesse di fare. Quella sera ordinarono la pizza, Liam ne andava pazzo. << Papà posso avere un altro trancino? >> << Un altro trancino? >> rise Killian prendendo un’altra fetta di pizza per il figlio << Guarda che hai combinato Liam, ti sei sporcato tutta la maglietta con la salsa >> osservò Emma guardando la maglietta che prima era bianca. << La maglietta? E perché la faccia? Sembra che si sia tuffato nella pizza >> rise Henry e con lui anche tutti gli altri mentre Liam si puliva il muso con il braccio destro << Liam!!! >> lo richiamò la madre << Cosa? >> << Appena hai finito di mangiare vai a farti una doccia prima di andare a letto >> << Va bene mammina >> << Mammina? Sei un adulatore >> rise Killian prendendo il figlio per la vita e facendolo sedere sul suo grembo << Già, mi chiedo da chi abbia preso >> Emma inarcò un sopracciglio guardando il marito, eh sì sapeva perfettamente da chi aveva preso. Finita la pizza Liam si leccò la mano destra << Liam! >> Emma lo rimproverò per l’ennesima volta mentre Henry e Killian ridevano << Va bene, ho capito. Andiamo a lavarci piccolo pirata pasticcione >> Killian si alzò in piedi e afferrò il figlio per le braccia da dietro sollevandolo di peso e trascinandolo così verso il bagno. Una volta arrivati a destinazione lo posò a terra e chiuse la porta del bagno << Ora infilati nella vasca prima che sale la mamma >> << Mi togli la maglietta papi? >> il piccolo Liam sollevò le braccia attendendo che il padre gli togliesse la maglietta, Killian lo fece e poi riempì la vasca con l’acqua tiepida. Una volta riempita la vasca Killian mise il bambino dentro << Papi mi dai la Jolly Roger? >> << La Jolly Roger? vediamo un po’ dove l’hai messa… >> Killian si guardò intorno fino a quando non individuò il modellino in miniatura della sua nave, lo prese e lo mise nella vasca facendolo galleggiare. << Ecco qui! Arriva la nave dei pirati!!! >> disse Killian avvicinandola al figlio << Presto spugna! Vento in poppa! Siamo diretti verso l’isola che non c’è per uccidere il malvagio Peter pan! >> disse il bambino prendendo possesso della nave << Signorsì capitano! Ma si ricordi che dobbiamo fare attenzione alle sirene >> << Mi hai preso per uno senza veduto Spugna? Io sono capitan Uncino! Il re dei sette mari! >> a quelle parole Killian scoppiò a ridere << Che cos’è uno senza veduto? >> << Uno…spro…spro…spro senza veduto >> << Uno sprovveduto? >> << Sì quello! È uguale! >> Liam schizzò l’acqua addosso al padre per ripicca vedendolo ridere << Hey! Non schizzare l’acqua! >> ordinò l’adulto ma poco dopo si trovò coinvolto in una guerra di schizzi d’acqua. Dopo aver fatto il bagno e messo il pigiama Killian ordinò a Liam di andare a dare la buonanotte alla madre e al fratellino e così fece. Corse a piedi scalzi verso il divano e si gettò sopra a pancia in giù gattonando vicino ad Henry << Buonanotte fratellone >> gli diede un bacio sulla guancia e poi lo scavalcò come se non ci fosse << Buonanotte mammina >> raggiunse Emma e gli diede un bacio sulla guancia << Buonanotte tesoro >> sorrise Emma << Buonanotte rompi scatole, ah! Mi fai male togliti di dosso >> Henry gli prese il braccio e facendo attenzione a non farlo cadere lo fece sedere sul divano. Killian mise il bambino a letto e poi gli diede un bacio sulla fronte stava per andarsene ma Liam gli afferrò la mano << Papà aspetta. Prima di andare mi racconti la storia del pirata e la salvatrice? >> Killian sorrise, eh sì Liam amava quella storia nonostante non sapesse che parlasse proprio dei suoi genitori << Okay, fatti più in là. Allora, c’era una volta… >> e così sedendosi accanto al figlio iniziò a raccontare la storia. Quando Liam finalmente cadde nel mondo dei sogni Killian si alzò lentamente senza fare troppo rumore e sull’uscio della porta si incontrò con Henry, gli fece segno con l’indice di fare silenzio e poi gli sorrise scompigliandogli i capelli e dandogli un bacio sul capo << Buonanotte ragazzino >> << Notte papà >>.
Così finalmente anche lui poté ritirarsi nella sua stanza ma soprattutto da sua moglie. Emma era stesa sul letto con un libro tra le mani, Killian si tolse la camicia mentre la osservava, il lume sul comodino illuminava il suo viso, i suoi occhi erano concentrati sulla lettura, i capelli dorati le incorniciavano il volto…il volto di una principessa, una vera principessa. Emma però non era una semplice principessa, non era una di quelle ricche, viziate e capricciose, lei era una principessa di quelle che sanno cosa vuol dire lottare, quelle che affrontano i problemi, quelle che si sacrificherebbero per il bene degli altri e darebbero tutto per le persone che amano. Emma era la salvatrice, con tutte le responsabilità che quella parola portava con sé. Dopo aver poggiato la camicia sulla poltrona, Killian si avvicinò a lei gattonando sul letto << Togli le scarpe >> ordinò Emma senza neanche guardarlo, l’uomo rise ed obbedì per poi avvicinarsi alla moglie. Le diede una bacio sulla spalla ed Emma sorrise chiudendo il libro e voltandosi verso di lui << Si sono addormentati? >> chiese guardandolo << Sì, tutti e due >> << Ma che bravo padre >> << Visto? >> le diede un bacio sulla guancia mentre Emma allungava il braccio per poggiare il libro sul comodino. << Cosa stavi leggendo? >> chiese lui lanciando un’occhiata al libro, Emma scrollò le spalle << Un giallo >> << Che sarebbe…una storia simile ai casi della polizia giusto? >> Emma rise annuendo col capo, suo marito faceva ancora un po’ di fatica ad abituarsi a quel mondo. << Qualche volta dovremmo porta Liam ed Henry nella foresta incantata >> << Ma sì! Facciamogli conoscere i troll, i giganti, gli unicorni, le fatine e…che altro c’era? >> rispose ironica Emma << Hey è un suo diritto! >> affermò il pirata, la donna roteò gli occhi << Va bene. Come vuoi >> Killian sorrise e posò le sue labbra su quelle di lei, baciandola con dolcezza e passione due sentimenti che sapeva infondere benissimo con la sua bocca. Emma intrecciò le dita della mano destra nei capelli di lui, stendendosi sul letto. Killian le morse il labbro inferiore, amava sentire quella donna in tutti i sensi. Allungò la mano e spense il lume, le lasciò una scia di baci sul collo tenendo una mano sul suo ventre, Emma chiuse gli occhi godendosi il momento quando…<< Mammina, papino posso dormire vicino a voi? >>. Emma e Killian scattarono appena udirono la voce del piccolo Liam. Lo videro sulla soglia della porta mentre si strofinava l’occhio destro con la mano e stringeva un cane di peluche nell’altra. Henry arrivò correndo dietro di lui << Mi dispiace, non sono riuscito a fermarlo in tempo >> disse posando le mani sulle spalle del fratellino. Emma e Killian si lanciarono uno sguardo e poi sorrisero << Dai, venite qui >> disse Emma tendendo il braccio destro verso i figli, Liam non se lo fece ripetere due volte e gattonando si posizionò in mezzo ai due genitori. << Io sono grande per dormire sul letto con mamma e papà >> disse Henry incrociando le braccia. << Va bene, come vuoi ragazzino >> rispose la madre stendendosi sul letto, Killian sistemò la coperta addosso a Liam e poi lanciò uno sguardo da Henry << Sicuro? >> << Beh…magari faccio compagnia a Liam, nel caso poi voglia tornare in camera >> << Ah certo! Che bravo fratello maggiore >> rise Emma vedendolo avvicinarsi al letto << Beh devo esserlo. Ho 4 fratelli e tra poco una sorella >> disse guardando la pancia di Emma << Sì, questo è vero >> la madre gli scompigliò i capelli mentre lui si adagiava accanto a lei, Liam posò il capo sul petto del padre e allungando la mano destra prese quella di Henry. Dopo essersi assicurato che tutti fossero sotto le coperte Killian tese il braccio sinistro per raggiungere la mano di Emma ed intrecciare le loro dita. Eh sì, nessun sono e nessuna fiaba poteva competere con quella realtà. Mai aveva immaginato di poter avere un lieto fine, mai aveva immaginato di poter avere QUEL lieto fine. Il più bello di tutti. Quello dove vissero felici e contenti giorno per giorno, con la loro famiglia e il loro amore.
 
   
 
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