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Autore: bibersell    07/07/2015    2 recensioni
One-Shot riferita al capitolo "Il racconto del ragazzo coi dread" della mia nuova LongFic Oblio.
Cosa succedeva in casa Tyrell prima che Storm venisse arrestato?
Qual'era il rapporto tra Loran e Cheikh prima che i due passassero la notte in galera?
Aprite e lo scoprirete!
Genere: Angst, Dark, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Mille pezzi di..Storm
 
Prima parte

Ero stufo di rubare al mercato. Con quello non sarei arrivato da nessuna parte. Io volevo evolvere la mia attività, se così la si potesse definire.
Io e Cheikh eravamo bravi. Lui aveva il viso pulito da bravo bambino. Si vestiva bene nonostante la sua famiglia non potesse permettersi molto e faceva di tutto per essere sempre in ordine. Completamente il mio opposto che indossavo sempre gli stessi jeans con le macchie di fango e sporco che andavano accumulandosi e coi buchi sulle ginocchia che sembravano delle voragini. Per non parlare delle scarpe talmente consumate da avere una suola inesistente.
Avevo un aspetto sciatto che inspiegabilmente attirava molte ragazze. Non avevo compiuto nemmeno quindici anni e già ero stato con tutte le ragazze del quartiere. Ma quel dettaglio non mi toccava particolarmente. Usavo quelle ragazze solo per il piacere che trovavo nello sfogare il mio istinto primitivo. Loro non contavano veramente e quelli che lo facevano erano veramente pochi.
Cheikh era un amico fidato a cui ero molto affezionato e lui ero uno di quelli che contavano, poi c'era mio fratello Jack. A lui dovevo tutto. Era stato lui a tirare su la famiglia dopo la morte di nostra madre per overdose.
Par quanto riguarda l'uomo che aveva contribuito alla nostra nascita non ne sapevo nulla, non conoscevo nulla di lui. Nonostante Jack avesse messo entrambi nei casini numerosissime volte per colpa del suo carattere impulsivo e la sua tendenza a non usare mai la testa ma solo l'istinto, mi aveva cresciuto come meglio aveva potuto e io gli ero grato per quello. Aveva provveduto al cibo, alle bollette, alla casa quando io ero troppo piccolo per farlo e nessuno era disposto ad aiutarci. Non sostanzialmente almeno.
Ci servivano i soldi, tanti soldi per poter scappare da quella città desolata. Dovevo guadagnare molto in poco tempo e non avevo l'età adatta per lavorare, senza considerare il fatto che non sapessi fare nulla. L'unica cosa in cui riuscivo erano quei furtarelli che facevo con Cheikh al mercato.
Eravamo una bella squadra. Lui distraeva e io rubavo. Nessuno si era mai accorto di nulla e se lo facevano era troppo tardi per prenderci.

«Dobbiamo farlo, Cheikh» dissi al ragazzo che se ne stava seduto al mio fianco. Ci trovavamo negli ultimi posti del solito autobus che dopo scuola ci riportava a casa.
Non avevo nemmeno specificato a cosa mi riferissi, non ne aveva bisogno visto che non parlavano d'altro da settimane. Io volevo farlo. Volevo mettere in scena una vera rapina.
Procurarsi i passamontagna sarebbe stato un gioco da ragazzi-i quali eravamo, ironia della sorte- e le pistole già le avevamo. Jack ne aveva regalata una ad entrambi ma non l'avevamo mai usate.
Non ne avevo mai sentito l'esigenza.

«Lor che faremo se ci prendono? Stiamo parlando di rubare soldi non mele al mercato» rispose Cheikh guardando fuori dal finestrino.

«Non lo faranno. Ci sono dei locali a nero che non hanno le telecamere e non sporgeranno denuncia. Non possono essendo abusivi» ribadii sicuro di me e cercando di convincere anche lui. «Quei soldi servono ad entrambi. Lo sai» continuai facendo leva sui suoi punti deboli che ormai conoscevo bene.

Lui annuì semplicemente e sembrava che stesse prendendo seriamente in considerazione l’idea. «Jack cosa ne dice?» chiese il mio amico.
Cheikh cercava sempre il parere di mio fratello vedendolo come un mentore da idolatrare. Lui sosteneva che era per via del fatto di essere figlio unico e che invidiava tutti i ragazzini con fratelli, ma io sapevo che cercava solo l'approvazione di un adulto.

«Lui non ne sa un cazzo di questa storia» risposi malamente infastidito dalla presenza di Jack in quel discorso.

«Se lo facciamo, dobbiamo studiare un piano dettagliato» disse lui. Cheikh e le sue paranoie da perfezionista.

«Si, tutto quello che vuoi» risposi prestandogli poca attenzione «Basta che lo facciamo»

«Non ne sono ancora sicuro, Loran» si affrettò a chiarire il mio amico.

Mi rimisi le cuffiette e feci partire la canzone dichiarando la conversazione finita. Cheikh non provò nemmeno a parlarmi per continuare il discorso o avviarne un altro. Mi conosceva e sapeva bene come era fatto. Mi capiva e riusciva a interpretava i miei gesti, sapeva che in quel momento non tirava aria e che era meglio starsene zitto.
Forse quella era la cosa che apprezzavo di più in quel ragazzo dai capelli biondi così corti che non avrei mai detto che tra quasi otto anni sarebbero stati acconciati in numerosissimi dread.


**
Quando arrivai a casa trovai mio fratello steso sul divano con una bottiglia di birra stretta nella mano. Indossava soltanto un paio di pantaloncini corti del pigiama e sembrava intendo a guardare uno stupido reality televisivo.

«Fratellino» mi salutò appena mi vide facendomi il cenno tipico dei militari. Non gli risposi nemmeno dirigendomi direttamente verso il frigo. Aprendolo vidi che era completamente vuoto.

«Non c’è un cazzo da mangiare» ringhiai in direzione di Jack.

«I soldi sono sul mobile» rispose inalterato continuando a guardare la televisione «Se hai fame vatti a comprare qualcosa»

Ovvio che avessi fame. Ero appena tornato da scuola diamine. Non mangiavo da ieri sera.
Presi i soldi sulla credenza e uscii di casa. Prima di chiudermi la porta alle mie spalle vidi una ragazza uscire nuda dal bagno e dirigersi sul divano.
L’unica cosa che pensai in quel momento fu: non mi siederò mai più là sopra.

 

Note
Il racconto è molto breve, lo so, ma è più un esperimento che altro. 
Vorrei scrivere una serie di One Shot dedicate a Storm in modo da rendere più chiaro il personaggio e capirlo completamente.
Questi racconti saranno dedicati a precise parti della sua vita, ad esempio il suo primo incontro con la misteriosa Rute, la prima volta che la ucciso e cose di questo genere. 
Se l'idea vi piace fatemelo sapere con una recensione e se siete timide basta che inseriate questo racconto tra i preferiti/seguiti/ricordate.
Insomma mi farebbe piacere conoscere la vostra opinione in merito. Se non vi piace l'idea non continuerò.
Baci
-B

P.s. Ieri vagando per il Web ho trovato la foto di questo modello e ho subito pensato a Storm.
Okay, io lo immagino in tutto altro modo e sono sicura che lo stesso sia per voi, ma questa foto lo ricorda tantissimo.


 
  
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