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Autore: ImperialPair    07/07/2015    0 recensioni
Nessuno avrebbe potuto immaginare che due ragazzi, poco più che adolescenti, potessero essere dotati di una forza tale da battere gente molto più anziana di loro.
Erano talmente giovani che non sarebbero mai stati in grado di diventare veri stregoni. Era impossibile, erano solo dei ragazzini, come avrebbero potuto intraprendere qualcosa di così grande?
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Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shintarou Midorima, Taiga Kagami
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autore: AtobeTetezuka

-Titolo storia: Ajavor: il drago di magma

-Fandom: Kuroko no basket

-Personaggi: Kagami Taiga, Midorima Shintarou

-(Eventuali) Pair: Kagamido

-Generi: Avventura, Sovrannaturale, Fantasy, un leggero accenno di Shounen-ai

-Avvertimenti generali: 

-Avvertimento prenotato: Surreale (da sviluppare solo una delle seguenti categorie: vampiri, lupi mannari, fantasmi, streghe/stregoni, angeli&demoni)

-Note autore: http://www.dafont.com/it/augusta.font il font del titolo

Capitolo uno


Nessuno avrebbe potuto immaginare che due ragazzi, poco più che adolescenti, potessero essere dotati di una forza tale da battere gente molto più anziana di loro.
Erano talmente giovani che non sarebbero mai stati in grado di diventare veri stregoni. Era impossibile, erano solo dei ragazzini, come avrebbero potuto intraprendere qualcosa di così grande?
Se l'erano chiesti in moti, prendendo in giro in giro quella che in apparenza, almeno ai loro occhi, sembrava solamente una forte arroganza di chi credeva di essere il migliore, ma alla fine sembravano loro quelli da deridere per averli sottovalutati e per essere stati incapaci di raggiungere quei due giovani dotati di una potenza straordinaria, che due sedicenni non avrebbero mai dovuto possedere.
Si erano fatti battere da dei ragazzini, come avrebbero potuto superare una simile umiliazione?
Nessuno era riuscito a fermarli, sembravano dei mostri sotto sembianze di due stregoni. Per loro era impossibile immaginare che due giovani potessero arrivare a tanto, ma alla fine dovettero riconoscere la loro potenza e inginocchiarsi a essa rinunciando al loro sogno di diventare apprendisti del più grande degli stregoni che Ajavor avesse mai conosciuto: Aida Kagetora.

*~~~*

Sia Kagami sia Midorima avevano la piena certezza che Aida si divertisse alle spalle di quegli aspiranti apprendisti e che in realtà adorasse vederli soccombere sotto quelle prove da lui organizzare.
Per indire una sfida come quella cui stavano per andare incontro – che li avrebbe portati a morte certa – doveva esse un gran sadico.
A quale stregone sano di mente verrebbe in mente di proporre qualcosa del genere?
Avevano sempre immaginato che l'ultima prova starebbe stata la più ardua, ma nonostante lo sapessero, la loro mente non era mai arrivato a tanto. Come avrebbero potuto solo minimamente pensare che si sarebbero cacciati in qualcosa di una simile portata? Quell'impresa andava oltre le loro capacità.
Nemmeno il più forte degli stregoni sarebbe stato in grado di battere un Drago di Magma, almeno non senza un'adeguata preparazione fisica e menale, stato che loro non avevano andare raggiunto.
Come potevano fronteggiare un essere del genere per recuperare il suo cuore?
Erano forti, beh, per essere gli unici due ad esser arrivati fino a quel punto era ovvio che lo fossero, ma conoscevano i propri limiti e per questo sapevano di non aver ancora raggiunto il livello necessario per poter fronteggiare qualcosa di quel calibro: avevano ancora molta strada fare.
Sarebbe stato un suicidio, ma né Kagami né Midorima si sarebbero arresi, nonostante sapessero contro cosa stessero andando incontro. Erano certi che sarebbero andati contro morte certa, ma se ciò sarebbe avvenuto, l'avrebbero fatto con vero onore, come tutti quelli uomini deceduti per difendere quelle terre.

*~~~*

In quell'istante i due adolescenti erano lì, ad osservarsi negli occhi con uno sguardo che sembrava dire “Sarò io a vincere!”
Chiunque si sarebbe trovato nei paraggi avrebbe potuto avvertire la tensione che scaturiva dai due aspiranti apprendisti. L'ostilità che provano l'uno per l'altro era sempre stata evidente, anche dallo stesso Aida che aveva più volte notato la loro rivalità.
Si erano visti fin da subito come un ostacolo da abbattere per poter raggiungere il loro sogno, insomma si vedevano come due nemici.
Nessuno dei due sapeva dire con certezza perché provassero così tanta astio, era una sensazione che avevano avuto a pelle, appena si erano incrociati per la prima volta l'uno a fianco all'altro, quando tutto quello era incominciato. Probabilmente era perché erano i soli sedicenni ad aver avuto il coraggio di accettare quelle sfide che avrebbe portato loro verso quel sogno che in molti avevano agognato, ma che solo uno fra quei settemila sarebbe riuscito a realizzare ed entrambi voleva essere quella persona.
Non si sarebbero mai potuti tirare indietro, volevano seguire le orme di quell'uomo, talmente potente da aver ucciso trecento Draghi di Magma sena l'aiuto di nessun altro stregone. Quell'impresa è conosciute in tutto il Continente, anzi si era sparsa ben oltre i confini di Ajavor.

Fin dalla loro prima infanzia erano cresciuti ascoltando le avventure di quello che a quei tempi era il loro eroe: un valoroso e forte guerriero pronto a tutto pur di proteggere la sua patria, uno stregone dal potere strabiliante capace di fermare delle calamità solo con un soffio di alito.
Per questo fin da quando erano bambini si erano allenati con i più forti degli insegnati: le rispettive famiglie seguirono il desiderio di quei ragazzini e incoraggiarono i due fino alla fine.
Erano già molto portati alle arti magiche fin da all'ora e ci volle poco per capire che avrebbero portato onore alle loro casate, donando quella gloria che sia i Kagami che i Midorima avevano perduto tempo addietro.

*~~~*

Il monte Tokar era lì, lo vedevano con i propri occhi, grande e imponente proprio come narravano le antiche leggende che tanto adoravano da bambini.
Non avevano mai immaginato di poter osservarlo con i propri occhi occhi così giovani: un sogno che si era avverato dopo quella che era sembrata una lunga ed eterna infanzia.
Quello era il più antico dei vulcani di tutto il Continente e fu proprio quello dove vi si rifugiò il primo drago, o almeno così indicavano gli studi degli storici.
Nessuno sa quanto siano veritiere quelle scoperte, ma se era andata davvero così, in quel cratere viveva un diretto discendete degli antichi Dragoni, ma ormai non aveva più nulla in comune con l'essere che si era rifugiato originalmente: la metamorfosi avvenuta lo rendeva diecimila volte più pericoloso dell'originale.

Per i due ragazzi era impossibile credere quanto spaventosa potesse essere quella forza, certo avevano sempre immaginato che un Drago di Magma avesse una fortissima energia, ma la loro mente non avrebbe mai potuto realizzare quanto possente sarebbe stata .I loro corpi vennero completamente paralizzati, era talmente imponente che divorava i loro spiriti e si sentivano lentamente sprofondare verso un baratro senza fondo, qualcosa dal quale sapevano che non sarebbero mai riusciti a scappare.
Non volevano farsi prendere dal panico, non ora che erano arrivati davanti alla tana di quell'essere che, per quanto spaventoso potesse essere, avevano tutta l'intenzione di spodestare facendogli capire che anche degli adolescenti sarebbero stati in grado di annientarlo. Lo volevano fare per loro, per le loro famiglie e per quello stregone per cui avevano lottato con ogni loro poro. Avevano uno scopo e nessuno avrebbe potuto fermarli, nemmeno il più spietato dei draghi.
Non sarebbero scappati, né Kagami e né Midorima erano i tipi da arrendersi davanti alla prima difficoltà, non erano mai fuggiti prima di allora e tanto meno l'avrebbero fatto in quel momento.
Gli stregoni non fuggivano, anzi affrontavano qualsiasi cosa: anche più grande di loro.
Se volevano diventare forti come Aida non avrebbero mai potuto abbandonare quella postazione. L'ipotesi di scappare era inammissibile, sarebbe stata un'umiliazione che nessuno dei due avrebbe potuto accettare.
Erano pronti ad affrontare qualsiasi cosa, anche se pericolosa come quella cui stavano andando contro, nulla li avrebbe fermati, nemmeno la paura che i quell'istante prendeva sempre più possesso dei loro corpi, ma dovevano combatterla, lo dovevano fare se volevano sopravvivere ed essere ricordati nella storia per essere stati i primi sedicenni ad aver fermato un Drago di Magma, sarebbe stata la più grossa soddisfazione che potessero ricevere.
Per compiere una simile impresa dovevano attirare la sua attenzione, sarebbe stata una delle cose più pericolose nei quali avrebbero finito per l'imbattersi, ma alla fine era l'unico modo per indebolirlo, certo c'erano ugualmente rischi, lo sapevano, ma conoscevano anche i punti deboli di quell'essere e sapevano che all'esterno sarebbe stato molto più vulnerabile ed era un'opportunità che non potevano lasciarsi sfuggire.

Per chi era capace di governare gli elementi della natura, specialità dei Kagami, sarebbe stato un gioco da ragazzi farlo uscire allo scoperto: bastava creare un terremoto o meglio dire simulare quello che agli occhi del Drago sarebbe sembrato tale.
In quei momenti non poteva che sentirsi orgoglioso delle proprie capacità di Stregone Elementare. Avrebbe fatto credere a qualcuno come un essere potente quanto quel drago che la sua tana sarebbe stata distrutta, come non poteva trovare soddisfacente quella situazione? Chiunque al suo posto sarebbe stato fiero della cosa e perché lui non avrebbe dovuto esserlo?

Certe volte Midorima si domandava come avesse fatto quel ragazzo ad arrivare fino alla fine, certo riconosceva la sua potenza, altrimenti non l'avrebbe mi considerato un rivale, ma Kagami non era affatto adatto per la stregoneria. Un tipo che non riflette sulle proprie azioni non aveva nessun diritto di diventare uno stregone. Non sarebbe stato in grado di tollerare un simile comportamento, per questo non sarebbero ma andati d'accordo, erano così diversi da essere incompatibili.
«Kagami perché non rifletti? Sai questo cosa comporterà?!» Sarebbe stato inutile porre quelle domande, era certo che nella sua mente al posto del cervello ci fosse della segatura.
«È l'unico modo per indebolirlo, lo sai no?» Era vero quello che diceva Kagami, ma quello non era il modo giusto.
«Credi davvero che possa bastare per indebolirlo? Ora sarà furibondo e la sua ira sarà implacabile.»
Era certo che l'impulsività di Kagami avrebbe portato entrambi ad una morte certa e sarebbe stato un errore che non gli avrebbe mai perdonato.

I due ragazzi avvertivano quella forza che gli aveva paralizzati, ogni istante diventava sempre più possente e penetrante: ne rimasero talmente agghiacciati da provare per la prima volta una sensazione di terrore che mai avrebbero creduto di poter provare..Era la prima volta in prima loro che provavano qualcosa di così intenso da immobilizzare loro sensi, erano sempre stati dei tipi impavidi e senza timori, ma davanti a qualcosa con un'energia così possente chiunque sarebbe stato nel loro stesso stato.
Ci fu un grosso scoppio un suono che mai nessuno avrebbe dovuto udire. Era atroce, un boato così forte e violento che avrebbe spezzato i timpani di tutti quelli che avrebbero udito qualcosa di brutale come quello.
I due giovani alzarono gli occhi verso il cielo, una scena che mai avrebbero voluto vedere, ma allo stesso tempo era così meravigliosa da essere qualcosa di incredibilmente affascinante: dal cratere con un balzo uscì quel mostro, un grande ed enorme essere completamente formato da Magma, ogni singola cellula di quell'essere era stata tramutata in qualcosa di terribilmente mortale.
Per loro ormai era finita, non avrebbero mai avuto la forza necessaria per poter fronteggiare un essere simile, potevano solo inginocchiarsi davanti quell'essere e soccombere al suo potere.

   
 
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