Questa fic si è classificata seconda al contest Natale - Contest su InuYasha vincendo anche il premio originalità ^O^
Era il mio primo contest su InuYasha e ne sono soddisfatta *O*
Ma andiamo avanti!
I cognomi come Inukatei (tradotto Famiglia dei Cani) e Ookami (ovvero Lupo) sono da me inventati.
Il legame di parentela tra Rin e Sesshomaru è una
mia idea, inoltre a un certo punto della fic c'è un doppio 'a capo' e sta per
indicare un 'cambio di introspezione'.
Quindi, buona lettura a tutti ^O^
.: Christmas Kiss :.
Koga Ookami non aveva mai avuto simpatia per gli Inukatei; questo per vari
motivi, più o meno futili, che si trascinava dietro sin da quando si erano
conosciuti a causa un'amica in comune, Kagome Higurashi - che tra l'altro
era anche uno dei motivi principali dell'antipatia che provava verso uno dei due
fratelli.
Perché lui, Koga, conosceva Kagome sin da quando erano bambini, giocavano sempre
insieme ed erano praticamente inseparabili.
Con il tempo però, lui si era preso la sua classica prima cotta , che non aveva
mancato di sbandierare ai quattro venti senza essere mai preso seriamente -
Kagome l'aveva presa sullo scherzo, sfortunatamente.
Infatuazione che si era portato dietro sino all'anno dei suoi diciotto anni,
ovvero i terribili trecentosessantacinque giorni in cui gli venne
presentato Inuyasha Inukatei.
Era stato odio a prima vista.
Caratteri troppo simili - a detta di Kagome, anche se lui non voleva
assolutamente vedere quella somiglianza - per andare d'accordo ed entrambi
troppo legati alla ragazza per lasciarla perdere e cederla all'altro.
Koga si era ovviamente battuto per conquistare l'amica - era un tipo abbastanza
battagliero quando si trattava di dover difendere ciò che amava -, ma alla fine
aveva trionfato Inuyasha.
D'accordo, più che trionfato era stata Kagome a scegliere, ma l'Inukatei non
aveva mancato di sbeffeggiarlo per la sua vittoria.
Quindi lo odiava con tutto sé stesso e, sempre a causa della Higurashi - che
continuava a voler bene -, era costretto a passare con quel cagnaccio la
vigilia di Natale: la sua festa preferita.
Inutile dirlo: per Koga quella sarebbe stata una delle serate peggiori di un
anno già di per sé terribile.
Non solo doveva sorbirsi Inuyasha e quest'ultimo con Kagome sempre attaccata, ma
doveva anche sopportare le tenere effusioni - spesso miste ai litigi - di Sango
e Miroku, l'odore di cane che regnava perenne in quella casa - avevano ben sette
cani che giravano liberi per l'immensa villa che da secoli apparteneva agli
Inukatei - e niente meno che il Pupazzo di Neve Vivente,
o meglio noto come Sesshomaru, il fratello maggiore di Inuyasha.
Tra i due fratelli non sapeva quale fosse meglio, dato che anche il
maggiore - dall'alto dei suoi quarant'anni - quando ci si metteva, era peggio
dell'altro con i suoi lunghi silenzi e con la sua freddezza.
L'unica che sembrava sopportarlo era sua moglie Kagura - infatti neanche
Inuyasha andava tanto d'accordo con lui -, ma i gusti di quella donna erano
sempre stati alquanto discutibili, a partire alle sue buffe capigliature.
Quindi tutto per Koga portava a pensare che quella serata sarebbe stata
infinitamente lunga e noiosa.
Ma c'era una cosa che non aveva calcolato, ed era la figlia sedicenne di
Sesshomaru, ragazzina che non l'aveva mai conosciuta in quanto l'uomo lavorava
fuori Tokyo e l'aveva incontrato sporadiche volte con Kagura.
Il suo nome era Rin ed era degna figlia dei due coniugi.
Silenziosa e imbronciata. Abbastanza educata e posata.
Con i capelli castani raccolti da un'elaborata acconciatura e vestita con un
elegante kimono dai tenui colori arancioni e rosa - opera di Kagura ovviamente.
Di regola era normale che due persone come Sesshomaru e Kagura crescessero una
ragazzina come lei, ma era ancor più ovvio che le apparenze spesso ingannavano e
quello era il caso di Rin.
Koga infatti aveva preferito il gelo del balcone a quello che regnava
nell'interno della casa - tra Inuyasha che baciava Kagome e il silenzio di
Sesshomaru.
Osservò sospirando i fiocchi di neve che lenti cadevano coprendo il giardino.
Dalla sua bocca, all'ennesimo sospiro, nacque una leggera nuvoletta bianca che
si dissolse nell'aria come le precedenti.
Lanciò una veloce occhiata all'interno della sala - nessuno si era accorto della
sua assenza, troppo presi dai rispettivi partner - cercando l'orologio.
Erano appena le dieci e mezza, mancava ancora molto alla mezzanotte e quello
rendeva l'attesa ancor più stressante.
Aveva anche freddo, ma lo ignorava.
Meglio il freddo che i piccioncini che lì dentro davano sfoggio del loro
stomachevole amore.
Alle sue spalle sentì la porta aprirsi e con occhi fiammeggianti si voltò: non
voleva seccature, non in quel momento.
" Gradirei essere lasciato solo.", ringhiò irritato, percorrendo con i suoi
occhi di un freddo azzurro l'esile figura della figlia di Sesshomaru.
Rin, ignorando il suo ordine, socchiuse la porta alle sue spalle e lo guardò
inclinando il capo.
Il suo sguardo era innocente e curioso, tanto che per un attimo Koga pensò di
lasciarla perdere.
Tra l'altro non era neanche in vena di litigare, men che meno con una ragazzina.
" Non mi sembra che questa sia una tua proprietà privata.", rispose lei con voce
semplice, causando uno sbuffo all'altro.
" Beh, non mi interessa.", l'Ookami si volse di nuovo verso il giardino,
sperando che Rin se ne andasse di sua spontanea volontà.
" Hai freddo?", domandò.
" Sì."
" E allora perché stai qui fuori? Dentro c'è più caldo."
" E tu non hai freddo?", la guardò con occhi glaciali.
" Non si risponde a una domanda con una domanda.", ribatté l'Inukatei con un
broncio, decidendo però di rispondere ugualmente. " Io mi annoiavo e vedendoti
qui pensavo di farti compagnia."
" Non voglio compagnia.", tagliò corto Koga.
" Bene. Io sì.", rise appoggiandosi accanto a lui. " Quando ero piccola mi
arrampicavo sempre in quell'albero e Kaasan mi sgridava sempre.", disse
indicando un alto albero che svettava nel giardino.
" Ah-ah...", Koga sospirò seccato.
" Dove abitiamo ora non abbiamo un bel giardino e questo mi dispiace. Amo l'aria
aperta e mi piace curare i fiori."
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
Ma che fine aveva fatto la ragazzina silenziosa?
" Ma a scuola abbiamo una serra bellissima e anche dei conigli. Con il gruppo
del dopo scuola ci prendiamo cura di loro."
" Mh..."
" A casa abbiamo anche due cani, mi prendo cura anche di loro con Tousan. È lui
che mi ha insegnato tutto sui cani.", continuò a raffica.
" Mh..."
" Ti sto annoiando?"
" Forse.", borbottò Koga, finendola con il mugugnare degli asociali: 'Mh'.
" Beh, se non partecipi è ovvio annoiarsi. Io lì dentro non so che fare.
Kagomechan e Sangochan stanno con i loro ragazzi. Kaasan e Tousan li vedo tutti
i giorni e quindi resti solo tu."
L'Ookami si volse verso di lei.
" Quindi sono un rimpiazzo?"
" Macché! Siamo entrambi nella stessa situazione. Ci annoiamo entrambi e
dobbiamo solamente essere solidali l'uno con l'altro.", rise portando le mani ai
capelli riuscendo con difficoltà a sciogliere l'improbabile capigliatura. " Ahh...
ora sto meglio."
Koga la squadrò da capo a piedi.
" Sei diversa."
" Diversa da cosa?"
" Beh... parli e ridi...", borbottò imbarazzato.
In effetti neanche la conosceva per poter dire che era diversa: si sentiva un
po' stupido.
" Lo fanno tutti! Siamo umani e ridere e parlare è assolutamente normale. Anche
se... forse Tousan non è tanto umano!", ridacchiò contagiando anche Koga.
" In effetti Sesshomaru non mi pare tanto umano. In ogni caso mi avevi fatto
un'altra impressione!"
" Vedi un po' tu! Quella capigliatura era orribile e il kimono mi soffoca.", si
lamentò.
" Allora è vero che le apparenze ingannano.", decretò sorridendole.
Sembrava che tutta la rabbia e la frustrazione accumulate durante la serata
fossero sparite.
" Appunto.", assentì Rin sorridente.
" Forse, e ripeto forse, non sei tanto male per essere una Inukatei."
La ragazza rise ancora - e agli occhi di Koga, che iniziava a vederla sotto un
altro aspetto, parve che la neve che aveva iniziato a imperversare nel suo cuore
stesse per sciogliersi.
" Cercherò di farla diventare una sicurezza allora.", lo guardò divertita. " Per
ora posso solo darti un regalo di Natale in anticipo, dato che so che Tousan
ammazzerebbe entrambi."
" Che regalo?", gli occhi di Koga brillarono come quelli di un bambino.
Non poteva farci niente. Lui amava il Natale.
" Questo.", e veloce Rin gli donò un leggero bacio sulla guancia gelata. "
Auguri Kogachan."
" Mpf...", il ragazzo non poté fare a meno di sorridere con le guance rosse e
non era per il freddo. " Anche a te."
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Originalità