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Autore: Princess Kurenai    18/01/2009    6 recensioni
[2^ Classificata al contest Natale - Contest su Inuyasha e vincitrice del Premio Originalità] Koga Ookami non aveva mai avuto simpatia per gli Inukatei; questo per vari motivi, più o meno futili, che si trascinava dietro sin da quando si erano conosciuti a causa un'amica in comune, Kagome Higurashi - che tra l'altro era anche uno dei motivi principali dell'antipatia che provava verso uno dei due fratelli.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Rin
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Questa fic si è classificata seconda al contest Natale - Contest su InuYasha vincendo anche il premio originalità ^O^

Era il mio primo contest su InuYasha e ne sono soddisfatta *O*

Ma andiamo avanti!

I cognomi come Inukatei (tradotto Famiglia dei Cani) e Ookami (ovvero Lupo) sono da me inventati.

Il legame di parentela tra Rin e Sesshomaru è una mia idea, inoltre a un certo punto della fic c'è un doppio 'a capo' e sta per indicare un 'cambio di introspezione'.
 Quindi, buona lettura a tutti ^O^
 

 

 
.: Christmas Kiss :.

 
Koga Ookami non aveva mai avuto simpatia per gli Inukatei; questo per vari motivi, più o meno futili, che si trascinava dietro sin da quando si erano conosciuti a causa un'amica in comune, Kagome Higurashi - che tra l'altro era anche uno dei motivi principali dell'antipatia che provava verso uno dei due fratelli.
Perché lui, Koga, conosceva Kagome sin da quando erano bambini, giocavano sempre insieme ed erano praticamente inseparabili.
Con il tempo però, lui si era preso la sua classica prima cotta , che non aveva mancato di sbandierare ai quattro venti senza essere mai preso seriamente - Kagome l'aveva presa sullo scherzo, sfortunatamente.
Infatuazione che si era portato dietro sino all'anno dei suoi diciotto anni, ovvero i terribili trecentosessantacinque giorni in cui gli venne presentato Inuyasha Inukatei.
Era stato odio a prima vista.
Caratteri troppo simili - a detta di Kagome, anche se lui non voleva assolutamente vedere quella somiglianza - per andare d'accordo ed entrambi troppo legati alla ragazza per lasciarla perdere e cederla all'altro.
Koga si era ovviamente battuto per conquistare l'amica - era un tipo abbastanza battagliero quando si trattava di dover difendere ciò che amava -, ma alla fine aveva trionfato Inuyasha.
D'accordo, più che trionfato era stata Kagome a scegliere, ma l'Inukatei non aveva mancato di sbeffeggiarlo per la sua vittoria.
Quindi lo odiava con tutto sé stesso e, sempre a causa della Higurashi - che continuava a voler bene -, era costretto a passare con quel cagnaccio la vigilia di Natale: la sua festa preferita.
Inutile dirlo: per Koga quella sarebbe stata una delle serate peggiori di un anno già di per sé terribile.
Non solo doveva sorbirsi Inuyasha e quest'ultimo con Kagome sempre attaccata, ma doveva anche sopportare le tenere effusioni - spesso miste ai litigi - di Sango e Miroku, l'odore di cane che regnava perenne in quella casa - avevano ben sette cani che giravano liberi per l'immensa villa che da secoli apparteneva agli Inukatei - e niente meno che il Pupazzo di Neve Vivente, o meglio noto come Sesshomaru, il fratello maggiore di Inuyasha.
Tra i due fratelli non sapeva quale fosse meglio, dato che anche il maggiore - dall'alto dei suoi quarant'anni - quando ci si metteva, era peggio dell'altro con i suoi lunghi silenzi e con la sua freddezza.
L'unica che sembrava sopportarlo era sua moglie Kagura - infatti neanche Inuyasha andava tanto d'accordo con lui -, ma i gusti di quella donna erano sempre stati alquanto discutibili, a partire alle sue buffe capigliature.
Quindi tutto per Koga portava a pensare che quella serata sarebbe stata infinitamente lunga e noiosa.
Ma c'era una cosa che non aveva calcolato, ed era la figlia sedicenne di Sesshomaru, ragazzina che non l'aveva mai conosciuta in quanto l'uomo lavorava fuori Tokyo e l'aveva incontrato sporadiche volte con Kagura.
Il suo nome era Rin ed era degna figlia dei due coniugi.
Silenziosa e imbronciata. Abbastanza educata e posata.
Con i capelli castani raccolti da un'elaborata acconciatura e vestita con un elegante kimono dai tenui colori arancioni e rosa - opera di Kagura ovviamente.
Di regola era normale che due persone come Sesshomaru e Kagura crescessero una ragazzina come lei, ma era ancor più ovvio che le apparenze spesso ingannavano e quello era il caso di Rin.
Koga infatti aveva preferito il gelo del balcone a quello che regnava nell'interno della casa - tra Inuyasha che baciava Kagome e il silenzio di Sesshomaru.
 
 
Osservò sospirando i fiocchi di neve che lenti cadevano coprendo il giardino.
Dalla sua bocca, all'ennesimo sospiro, nacque una leggera nuvoletta bianca che si dissolse nell'aria come le precedenti.
Lanciò una veloce occhiata all'interno della sala - nessuno si era accorto della sua assenza, troppo presi dai rispettivi partner - cercando l'orologio.
Erano appena le dieci e mezza, mancava ancora molto alla mezzanotte e quello rendeva l'attesa ancor più stressante.
Aveva anche freddo, ma lo ignorava.
Meglio il freddo che i piccioncini che lì dentro davano sfoggio del loro stomachevole amore.
Alle sue spalle sentì la porta aprirsi e con occhi fiammeggianti si voltò: non voleva seccature, non in quel momento.
" Gradirei essere lasciato solo.", ringhiò irritato, percorrendo con i suoi occhi di un freddo azzurro l'esile figura della figlia di Sesshomaru.
Rin, ignorando il suo ordine, socchiuse la porta alle sue spalle e lo guardò inclinando il capo.
Il suo sguardo era innocente e curioso, tanto che per un attimo Koga pensò di lasciarla perdere.
Tra l'altro non era neanche in vena di litigare, men che meno con una ragazzina.
" Non mi sembra che questa sia una tua proprietà privata.", rispose lei con voce semplice, causando uno sbuffo all'altro.
" Beh, non mi interessa.", l'Ookami si volse di nuovo verso il giardino, sperando che Rin se ne andasse di sua spontanea volontà.
" Hai freddo?", domandò.
" Sì."
" E allora perché stai qui fuori? Dentro c'è più caldo."
" E tu non hai freddo?", la guardò con occhi glaciali.
" Non si risponde a una domanda con una domanda.", ribatté l'Inukatei con un broncio, decidendo però di rispondere ugualmente. " Io mi annoiavo e vedendoti qui pensavo di farti compagnia."
" Non voglio compagnia.", tagliò corto Koga.
" Bene. Io sì.", rise appoggiandosi accanto a lui. " Quando ero piccola mi arrampicavo sempre in quell'albero e Kaasan mi sgridava sempre.", disse indicando un alto albero che svettava nel giardino.
" Ah-ah...", Koga sospirò seccato.
" Dove abitiamo ora non abbiamo un bel giardino e questo mi dispiace. Amo l'aria aperta e mi piace curare i fiori."
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
Ma che fine aveva fatto la ragazzina silenziosa?
" Ma a scuola abbiamo una serra bellissima e anche dei conigli. Con il gruppo del dopo scuola ci prendiamo cura di loro."
" Mh..."
" A casa abbiamo anche due cani, mi prendo cura anche di loro con Tousan. È lui che mi ha insegnato tutto sui cani.", continuò a raffica.
" Mh..."
" Ti sto annoiando?"
" Forse.", borbottò Koga, finendola con il mugugnare degli asociali: 'Mh'.
" Beh, se non partecipi è ovvio annoiarsi. Io lì dentro non so che fare. Kagomechan e Sangochan stanno con i loro ragazzi. Kaasan e Tousan li vedo tutti i giorni e quindi resti solo tu."
L'Ookami si volse verso di lei.
" Quindi sono un rimpiazzo?"
" Macché! Siamo entrambi nella stessa situazione. Ci annoiamo entrambi e dobbiamo solamente essere solidali l'uno con l'altro.", rise portando le mani ai capelli riuscendo con difficoltà a sciogliere l'improbabile capigliatura. " Ahh... ora sto meglio."
Koga la squadrò da capo a piedi.
" Sei diversa."
" Diversa da cosa?"
" Beh... parli e ridi...", borbottò imbarazzato.
In effetti neanche la conosceva per poter dire che era diversa: si sentiva un po' stupido.
" Lo fanno tutti! Siamo umani e ridere e parlare è assolutamente normale. Anche se... forse Tousan non è tanto umano!", ridacchiò contagiando anche Koga.
" In effetti Sesshomaru non mi pare tanto umano. In ogni caso mi avevi fatto un'altra impressione!"
" Vedi un po' tu! Quella capigliatura era orribile e il kimono mi soffoca.", si lamentò.
" Allora è vero che le apparenze ingannano.", decretò sorridendole.
Sembrava che tutta la rabbia e la frustrazione accumulate durante la serata fossero sparite.
" Appunto.", assentì Rin sorridente.
" Forse, e ripeto forse, non sei tanto male per essere una Inukatei."
La ragazza rise ancora - e agli occhi di Koga, che iniziava a vederla sotto un altro aspetto, parve che la neve che aveva iniziato a imperversare nel suo cuore stesse per sciogliersi.
" Cercherò di farla diventare una sicurezza allora.", lo guardò divertita. " Per ora posso solo darti un regalo di Natale in anticipo, dato che so che Tousan ammazzerebbe entrambi."
" Che regalo?", gli occhi di Koga brillarono come quelli di un bambino.
Non poteva farci niente. Lui amava il Natale.
" Questo.", e veloce Rin gli donò un leggero bacio sulla guancia gelata. " Auguri Kogachan."
" Mpf...", il ragazzo non poté fare a meno di sorridere con le guance rosse e non era per il freddo. " Anche a te."

 


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Secondo Classificato

Originalità

   
 
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