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Autore: Blacksouls_ink    08/07/2015    1 recensioni
Song-fic: Warrior, Beth Crowely
"E così foste partecipi della più grande guerra, la più spietata, che il Mondo Emerso avesse mai visto. E voi combatteste, giovani e forti com'eravate, ed il vostro fu un grande contributo. Peccato non bastasse. Fu allora che scopristi il tuo destino. Il tuo terribile ed inevitabile destino. Eri la Consacrata ed eri destinata a sconfiggere il Tiranno."
Nihal riflette sulla sua vita, su ciò che l'ha portata ad essere la persona che è ora; pensa alla guerra, alle tante persone che ha perduto, ad Ido, a Laio, a Livon... Ma soprattutto pensa a Sennar, al giovane mago che l'ha aiutata a muoversi nell'oscurità più totale, che l'ha accompagnata nel suo percorso e che con il suo amore è riuscito a vincere l'odio della guerra.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nihal
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You fascinated me
cloacked in shadows and secrecy
the beauty of a broken angel

Avevi osservato il suo volto con un misto di stupore e incredulità; il suo viso ti era estraneo, ma sotto a tutti i pensieri che miravano a screditare il tuo nemico, uno persisteva. Ed era la sua immagine che ti aveva accompagnata le notti seguenti, perché dopotutto il tuo odio non era altro che un sentimento di ripicca, un contrasto tra bambini, che stava a nascondere un reciproco interesse. Guardavi con ammirazione ed invidia i prodigi che era in grado di fare con la sua magia. Osservavi le sue mani, muoversi elegantemente, fino a formare una lenta danza sinuosa: i fasci di luce scaturiti da esse ti abbagliavano e ti riempivano di astio perché era un arte che non riuscivi ancora a comprendere appieno. Ma dovevi ammettere che con il viso illuminato e contratto in una smorfia di concentrazione estrema, le mani che si agitavano compiendo movimenti meticolosamente corretti, assomigliava ad un essere ultraterreno. Per te aveva qualcosa di straordinario, anche se non lo volevi ammettere. Ma nel buio della notte, accompagnata dal suono calmo del suo respiro, ti accorgevi di vedere in lui qualcosa di speciale.

Sembra un angelo pensavi in alcuni momenti. Poi però quello spirito competitivo e il rancore della sconfitta tornavano a sentirsi e tu abbandonavi il pensiero, lo soffocavi nel tuo profondo. Solo dopo capisti che avresti dovuto lasciarlo respirare.

I ventured carefully afraid
of what you thought I'd be
but pretty soon I was entangled

Un mezzelfo. L'ultimo mezzelfo. Questo era il segreto che si celava sotto le tue orecchie a punta, sotto i tuoi luminosi occhi viola e i tuoi lisci capelli blu. Subito non riuscisti ad accettarlo, qualcosa in te continuava a dire di no. Ma le urla che sentivi nel silenzio della notte, non lasciavano spazio a equivoci. Urla disperate, urla di morte, urla di persone troppo simili a lei, dall'aspetto troppo familiare. Era l'urlo del suo popolo. Subito si era sentita insicura, schiacciata dal peso di quella rivelazione. Poi la rabbia aveva preso il sopravvento: il sentimento di smarrimento era stato brutalmente ucciso dal desiderio di vendetta. Eri intrappolata, rinchiusa, da un destino che sentivi stretto e scomodo. Il suo sguardo di conforto ti sapeva molto di pietà e tu non la volevi. Tutto ciò che desideravi era qualcuno che ti salvasse dal tuo stesso destino.

You take me by the hand
I question who I am

Ormai lo spirito competitivo era scomparso, e l'unica cosa che ti legava a quel ragazzo era un affetto infinito, una delle poche certezze della tua vita travagliata. Chi sei? Non lo sai ancora. Hai messo in discussione tutte le tue basi,i pilastri della tua vita, quando è morto tuo padre. La tua vita si riduce ad essere una spada, una spada nera ed affilata, tagliente e sottile come sei tu. Andavi fiera del tuo talento, credevi davvero di poter diventare qualcuno, qualcuno di importante. Un Cavaliere. Ecco. Ecco cosa saresti diventata. Glielo avevi detto e lui ti aveva supportata, in ogni modo possibile ti aveva incoraggiata e sostenuta. Sapevi di dovergli molto e gli ultimi anni passati insieme lo avevano reso il tuo migliore amico, il tuo confidente, il tuo compagno.

Teach me how to fight
i'll show you how to win
you're my mortal flawn
and I'm your fatal sin
let me feel the sting
the pain
the burn
under my skin

Ci eri riuscita: eri dentro, dentro l'Accademia. Tutto fu più duro di quanto avessi pensato, ma tu resistetti. Compagna delle tue fatiche era la spada, la tua infallibile alleata. Quando ti esercitavi, quando combattevi, ti sentivi piena e realizzata, ti sentivi te stessa. Colpo su colpo, attaccavi, difendevi, affinavi la tecnica e le voci che non ti avevano abbandonata ti davano la convinzione che ti serviva. C'era un unico pezzo mancante alla tua vita: lui. Lui era partito, i suoi doveri incombevano, e sempre quelli ti impedivano di vederlo. Eri frustrata, arrabbiata. Ti aveva promesso che sarebbe tornato, che ci sarebbe stato, che non t'avrebbe abbandonata. Ti aveva mentito e non riuscivi a sopportarlo. Riversasti tutte le tue emozioni nel tuo allenamento, la spada che tagliava l'aria, il sudore che ti asciugavi dalla fronte e le ginocchia tremanti erano ormai la normalità. Ti accanivi sui manichini con furia, pensando che un giorno avresti potuto riversare la tua rabbia sui fammin. Ti sentivi talvolta piccola ma grande, forte ma debole, coraggiosa ma pavida. Ed ogni dolore, fatica, ferita, sudore non erano nulla sulla tua strada. Nessuno ti avrebbe fermata. Mettesti tutta te stessa nell'allenamento, sforzasti i muscoli fino al punto di rottura. Imparasti a sopportare il dolore e quando l'avversario cadeva a terra disarmato, il maestro la guardava con approvazione o la sua spada colpiva la carne, imparasti per la prima volta il piacere della vittoria.

Put me to the test
i'll prove that I'm strong
won't let myself believe 

that what we feel is wrong
finally see what you knew was inside me

E lui infine venne, ma quasi non ti riconobbe. La prima battaglia ti aveva sconvolta, provata, ti aveva fatto sentire cose che per niente al mondo avresti voluto riprovare. Fen era morto e ti sentivi più sola che mai. Lui venne, dopo molto tempo, ma tu non riuscisti ad essere felice. Veniva solo per dirti che sarebbe partito. Sarebbe partito e forse non sarebbe tornato. Non ci potevi credere. Ti odiasti, e odiasti lui, odiasti il destino perché giocava così con le vostre vite.
"Mettimi alla prova" pensasti "ormai niente più mi potrà ferire". Come ti sbagliavi.
Ormai non potevi più negare a te stessa che sentivi qualcosa per quel ragazzino dai capelli rossi e gli occhi chiari. Ti aveva rapito dal giorno in cui ti aveva vinto in astuzia. Ma non potevi permetterti certi pensieri perché la guerra era lì, ed incombeva sulla vostra figura come una gigantesca ombra. Ed ora lui partiva e tu potevi perderlo e preferisti ferire lui che essere ferita. Eri stanca di essere la vittima e riversasti la tua rabbia su di lui che non aveva niente a che fare con essa. Fu un attimo: la spada scintillò e un rivolo di sangue scese dalla sua guancia. Non ti sei mai perdonata quel gesto.

That behind this soft exterior
Lies a warrior

Continuasti ad allenarti come se potessi, con le battaglie, compensare ciò che avevi fatto. Dopo tanta strada, la porta per diventare Cavaliere era davanti a te, ma si dà il caso che ti trovasti sprovvista di chiavi. E la chiave per quel portone l'aveva Ido. Ido, quello gnomo scorbutico che tu stavi imparando a rispettare e ammirare. Fu lui ad istruirti, fu lui a farti capire, ad uno ad uno i tuoi errori. Ido seppe indicarti la strada, seppe trattarti, istruirti, insegnarti. Da lui tu apprendesti il combattimento, imparasti l'arte della guerra, ma anche i suoi lati più oscuri e raccapriccianti. Ido seppe domare la bestia che era in te. Ido ti trasformò in un'arma perfetta al servizio della giustizia. E quando finalmente fosti eletta Cavaliere, ti guardasti allo specchio e finalmente avesti un'idea chiara di chi fosti. Non l'ultimo mezzelfo. Non la ragazzina con idee folli. Non una vendicatrice. Non una macchina per uccidere. Un guerriero.

My memory refused
to separate the lies from truth
and search the past
my mind created

E da lì non ti fermasti più. Mentre la guerra sfuriava, tu eri in prima fila tra i combattenti. Eri sicura di te, sicura della tua guerra giusta, il cui significato ti illudevi di sapere. Solo dopo ti accorgesti di ignorare il vero significato della parola pace; tu ti limitavi a combattere, combattere ancora, mentre le urla nella tua testa suonavano più disperate che mai. La tua memoria si rifiuta di ricordare ciò che era il tuo popolo in realtà, anzi, verità e illusione sono un unico indistinto grido che ti sprona alla battaglia. Cerchi nella tua mente, invano, qualche traccia del tuo essere, di chi sei veramente, della gente a cui appartieni. Urli di frustrazione internamente, e questo diventa il tuo grido di battaglia, ciò che ti dà la carica prima di partire. E mentre migliaia di lame ti passano a pochi centimetri dal viso, senti che le voci urlano di rimando.

I kept on pushing through
standing resolute which you
in equal measure
loved and hated

Ed infine tornò, tornò dagli abissi nei quali l'avevi visto scomparire, e non sapevi come presentarti al suo cospetto, tanta era la gioia di vederlo vivo. Sano e salvo. Da te. Ti travestisti da guerriero, non per impressionarlo, ma per semplice orgoglio, per dimostrargli che ci eri riuscita, che avevi coronato il sogno di una vita. E lui amò ed odiò quel lato di te, in egual misura, perché tanto era l'orgoglio di vederti forte e cresciuta, ma tanta era anche la paura di vederti scendere in battaglia con la possibilità di non vederti tornare. Ma lui questo non lo diede a vedere: ti incoraggiava, ti spronava a dare tutta te stessa nella lotta. In lui non c'era traccia di rammarico o rancore ed in questo vedevi l'uomo che era diventato. Vedevi come aveva superato tutte le sue insicurezze, mentre tu stavi ancora combattendo con le tue, vedevi come ormai si era distanziato da quell'immagine del ragazzino studioso, diligente, ma insicuro di cui il ricordo avresti custodito per sempre nel tuo cuore. Era tornato ed era lì per restare.

You take me by the hand
I'm seeing who I am

E così foste partecipi della più grande guerra, la più spietata, che il Mondo Emerso avesse mai visto. E voi combatteste, giovani e forti com'eravate, ed il vostro fu un grande contributo. Peccato non bastasse. Fu allora che scopristi il tuo destino. Il tuo terribile ed inevitabile destino. Eri la Consacrata ed eri destinata a sconfiggere il Tiranno. Ti accanisti contro il tuo stesso fato con tutta la tua rabbia, l'ira accumulata in quegli anni di guerra. Non volevi, non potevi arrenderti ad esso. E lui fu lì a prenderti la mano, a consolarti, a sostenerti contro la tua stessa sorte. E tu, anche nei momenti più bui, nei quali quasi ti arrendevi alla forza di un destino più grande di te, pensavi che lui era l'unico futuro che volessi avere. E se per averlo avresti dovuto lottare, combattere, ferirti, l'avresti fatto. Il tuo destino lo volevi decidere tu.

Teach me how to fight
i'll show you how to win
you're my mortal flawn
and I'm your fatal sin
let me feel the sting
the pain
the burn
under my skin

Ma alla fine, il corso degli eventi ti portò a realizzare che forse il tuo destino era inevitabile. Che forse dovevi partire, forse non avevi scelta. La fine della guerra era la tua priorità e se per raggiungerla dovevi tener fede ad un voto imposto dai tuoi genitori... Eri pronta. Partisti, quasi per dimostrare che non ti lasciavi abbattere da una stupida profezia, che eri all'altezza del compito. Gli dei ti avevano messo alla prova e tu stavi dimostrando di essere forte. Giorni e giorni di ricerca si stendevano davanti a te e tu non potevi fare altro che continuare a camminare a testa bassa. C'era lui, però, che con passo veloce e petto ansante, ti raggiungeva e ti prendeva la mano, mentre entrambi avanzavate fianco a fianco. Ed è allora che compisti la tua decisione. Lui ti ha insegnato a lottare; tu gli avresti insegnato a vincere.

Put me to the test
i'll prove that I'm strong
won't let myself believe
 
that what we feel is wrong
finally see what you knew
was inside me
all along

Ti avevano messo alla prova, uno ad uno ti avevano sfidata, ed uno ad uno li avevi convinti del tuo valore. Eri forte, non ti saresti lasciata abbattere, ora che eri davvero così vicina alla fine. Molto era successo durante il tuo viaggio, fatti che avrebbero facilmente convinto una persona qualunque ad abbandonare: tu non eri tra questi. Lottasti a testa bassa, le labbra sanguinanti dalle tante volte in cui ci avevi affondato i denti, provata dal dolore, dalla stanchezza. I pugni serrati, le nocche bianche, le spalle dritte. Durante la tua corsa contro il tempo eri arrivata ad assistere a troppe morti, troppe perdite, troppo sangue. Ormai la cosa ti terrificava, ti disgustava, ti faceva riflettere su tutti i tuoi ideali: come poteva esserci un mondo tanto crudele nel quale la gente si ammazza per poco? Troppo sangue era stato versato e troppo doveva ancora essere versato. Sentivi le mani sporche, insudiciate da quella sostanza vermiglia e viscosa, e non riuscivi ad non pensare alle troppe morti che avevi sulla coscienza. Prima il suo popolo, poi i suoi nemici, infine Laio. Il suo scudiero, il suo compagno. E mentre tu provasti per la prima volta il disgusto che l'assassinio portava, lui ne sperimentava l'ebbrezza, il piacere. Il mago che per tanto tempo aveva insistito per mantenersi pulito, puro, si era sporcato le mani. E tu lo guardasti con comprensione, ma anche pietà perché sapevi che da lì non c'era ritorno. Una volta che uccidi, sei marchiato a vita.

That behind this soft exterior
Lies a warrior
Lies a warrior

Ma non ti scoraggiasti, anche dopo aver faticato, aver patito, aver resistito tanto a lungo da non essere in grado di pensare lucidamente. Continuavi a lottare, mano nella mano con lui, mentre camminavate nell'oscurità. E proprio quando pensavi di essere vicina alla meta, quando ti concedesti il lusso di sperare in una vittoria, successe. Lui fu ferito. Fosti costretta a lasciarlo indietro, perché quel duro, quello stupido compito dovevi farlo da sola. Quando eri tornata, il tuo cuore che per miracolo eri riuscita a tenere insieme, si frantumò, spargendo i resti sul corpo del ragazzo, a pochi passi dalla morte. Lo portasti in una grotta e ti facesti forza, lo curasti, ti dicevi che sarebbe guarito, che ce l'avrebbe fatta. Non ti concedesti nemmeno una pausa, nemmeno un pensiero che dubitasse della guarigione del mago. Non lo avevi fatto quando non ti veniva a trovare all'Accademia, non l'avevo fatto quando era partito per il fondo del mare, e non dovevi farlo in quel momento. Nemmeno quando ti dichiarò il suo amore.

You take me by the hand
I'm sure of who I am

Ed era sempre stato lì davanti a te, quella lucente verità coperta dalle nuvole oscure della guerra. L'avevi cercato, in lungo e in largo, quel motivo per combattere, sfidando la crudeltà degli uomini e le più astiose sfide della vita. Prima di allora eri solo una spada al servizio dell'esercito, lo strumento con il quale il bene avrebbe trionfato. Ora finalmente eri padrona di quell'arma, padrona del tuo destino. Lì, tra le braccia di Sennar, avevi trovato la pace, quell'elemento etereo che era sempre mancato alla tua vita. Così vicino eppure irraggiungibile. Eri finalmente riuscita nel tuo intento, poco ti importava della tua missione: avevi trovato l'amore in un mondo costruito sull'odio, e questo era ciò che importava. Tu e lui, Nihal e Sennar, il Cavaliere e il Mago, eravate una cosa sola. Con le sue carezze, i suoi abbracci, i suoi baci, aveva reso il tuo corpo, così fragile e rigido, dolce e morbido, era riuscito ad unire la tua anima a quel guscio terreno che era il tuo corpo. Non si era mai sentita così bene, così completa, si sentiva come quando volava sulle ali di Oarf: libera e... Felice. Felice per la prima volta dopo tanto. Era giunta alla fine della sua ricerca.

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you're my mortal flawn
and I'm your fatal sin
 let me feel the sting
the pain
the burn
under my skin

Ma lui non guariva in fretta, anzi, ed il tempo era l'unica cosa che vi mancava. Sapevi di doverlo fare, sapevi che il tuo amore era piccolo ed egoistico in confronto alla salvezza di un mondo intero. Ma non volevi, non potevi lasciarlo. Non potevi abbandonare l'amore, ora che eri riuscita finalmente a trovarlo e sapevi che sarebbe stato come ammettere che la guerra aveva la precedenza su di lui. Ma eri consapevole del fatto che lui non te lo avrebbe permesso. Lo lasciasti lì, nella grotta, lo stesso luogo dove era fiorito il vostro amore, ma pur sempre in territorio nemico. Il suo pensiero ti perseguitava durante le ore di sonno come nelle ore di veglia, più martellante delle voci che ti avevano assillata per tanto tempo. Il rimorso ti divorava, la paura era come una morsa che ti stringeva lo stomaco e di cui non riuscivi a liberarti. Era peggio di un dolore fisico, era un bruciore come una ferita inguaribile, che penetrava nel tuo essere fino all'anima. E la tua coscienza ti ripeteva sempre le stesse parole.
Non avresti dovuto lasciarlo.

Put me to the test
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that what we feel is wrong
finally see what you knew
was inside me
all along

Arrivasti infine alla fine del tuo viaggio, all'accampamento delle truppe alleate. Giungesti correndo, ansante, ansiosa di sapere se lui era lì ad aspettarti, se era riuscito ad arrivare, se alla fine le tue preghiere erano state esaudite. Non trovasti nessuno. E le parole di Ido non poterono nulla contro il dolore interno che stavi provando. Non osasti guardare il pugnale, suo ultimo dono: non avresti mai accettato vedere la luce che lo animava spegnersi. Ti mordesti le labbra fino a farle sanguinare, la paura ed il dolore che ti divoravano, partivano dal cuore ed arrivavano ovunque: alla testa, nelle membra e nel torace. Ti asciugasti le lacrime, perché dopotutto, se c'era una cosa che Sennar ti aveva insegnato era la speranza. E fu la speranza a darti la forza di combattere; la speranza di trovarlo vivo, la speranza di costruire un mondo in cui avreste potuto vivere in pace, la speranza di non dover più combattere. La speranza di amare.

That behind this soft exterior
Lies a warrior

Ed arrivasti infine al cospetto del Tiranno. Non potesti nascondere il tuo stupore quando vedesti il suo viso: piccolo, bellissimo, il viso di un bambino. Il viso di un mezzelfo. Nonostante ciò, continuasti a sostenere la tua causa, anche quando le tue parole suonavano false alle tue stesse orecchie. Lodasti la pace, acclamasti la gioia e l'amore, anche se sapevi che in fondo al cuore in quel momento c'era spazio solo per l'odio. Un odio profondo per la persona che ti aveva strappato tutto: i genitori, il popolo, un nome, la tua infanzia, Laio.. L'odio per l'essere che era responsabile di tutto il tuo dolore, tutte le tue paure. Tutto questo però,crollò inesorabilmente quando lui te lo disse. Ti disse che Sennar era morto. Il dolore più grande che avessi mai provato, una morsa insopportabile che non se ne andava, la sensazione di essere morta anche te, insieme a lui. La disperazione ti avvolse, le tue certezze crollarono tutte d'un colpo e tu ti sentivi come se avessi perso il tuo posto sulla Terra. E fu in preda a quel dolore, all'odio scatenato da questo, che uccidesti il Tiranno. Il bambino morì tra le sue braccia,l'ombra di quell'amore per il mondo ancora negli occhi insieme al sollievo provato quando raggiunse il dolce oblio. Nihal lo invidiò per questo.

The pictures come to life
make me in the dead of night
open my eyes
I must be dreaming

Fu come una luce chiarissima nel buio più totale, un raggio di sole nella tempesta: il pugnale, sfoderato dalla sua mano tremante, emise una luce fioca che sembrò un vero e proprio faro di speranza ai tuoi occhi stanchi. Sennar era vivo! Vivo. Debole, ma vivo. Ed infine lo trovasti, in fin di vita, mentre la Rocca si sgretolava sopra le vostre teste. Il tuo cuore esplose di gioia e non ci pensasti due volte a sacrificare la tua vita per la sua. Sì, ecco la soluzione. Durante le tue avventure, le tue lotte, ti eri ritrovata a riscoprire un senso di gioia di vivere, di sopravvivenza che non pensavi di avere. In quel momento però, trovasti qualcosa di cui avevi a lungo ignorato l'esistenza: Sennar, dopo averti donato una ragione per vivere, ti donava una ragione per morire. E per un guerriero, non c'è morte migliore di quella.

Clutch my pillow tight
brace myself for the fight
I've heard that seeing
is believing

Ciò che accadde in seguito non ti fu mai molto chiaro. Tutti ti dissero che eri morta, che eri pronta per diventare cenere, come era usanza tra i Cavalieri, ma qualcosa ti aveva salvato. Nessuno lo disse mai con certezza, ma Soana ti giurò che fu Phos a ridarti la vita, regalandoti il dono più grande, afferrando la tua anima che andava disperdendosi nell'aria e rimettendola nel tuo corpo esanime. Riprendesti a respirare, come nuova, come un neonato che assaggia il dolce sapore di aria nei polmoni per la prima volta. Non capisti mai cosa fosse successo, ma devi ammettere che non ti importò mai un granché: eri viva ed eri insieme a Sennar, il tuo sacrificio l'aveva salvato da morte certa, ed ora era lì al tuo fianco, come sempre. Dopo qualche anno dalla fine della guerra decideste di andarvene dal Mondo Emerso, di coronare il vostro comune sogno di esplorare terre agli uomini sconosciute. Non vi fermaste mai a pensare a ciò che vi lasciavate alle spalle: il tempo per i timori era finito e la vostra esperienza vi aveva insegnato che quando eravate insieme non desideravate nient'altro se non voi stessi. Vi amavate, e questo bastava. Oltrepassaste le correnti del Saar, per poi ritrovarvi nel luogo che avrebbe visto la nascita della vostra nuova vita: una vita in pace, una vita felice. Dalle vostre esperienze imparaste a vivere ogni secondo come fosse l'ultimo sulla Terra insieme e questo vi rese forti come null'altro. Il vostro amore esplose nella sua grandezza e vi trascinò in un turbine di sensazioni mai provate. Spesso ripensi tutt'ora alla tua vita passata,cercando rimorsi, rimpianti... Fallisci ogni volta. La tua vita è stata un susseguirsi di morte, dolore e perdite, ma alla fine hai ottenuto ciò che mai e poi mai avevi osato sognare: la pace.

Apritemi gli occhi, sto sognando.

Apri gli occhi Nihal, perché no, non stai sognando.


 

NOTA DELL'AUTRICE:
Hi guys!
Eccomi di nuovo qui, con quella che diventerà presto la mia Fanfiction preferita tra tutte quelle che ho scritto. Ho letto le Cronache del mondo Emerso 3 anni fa ed è diventato all'istante il mio libro preferito. Solo quest'anno però ho deciso di leggere le Guerre e le Leggende, che ho adorato ma non si livelli delle Cronache. Forse molti di voi sapranno di cosa sto parlando, perché anche se mi sono affezionata a Dubhe ed Adhara, Nihal occupa un posto speciale nel mio cuore. Sono una grandissima fan di Licia Troisi, ho letto i Regni di Nashira e sono a metà dei Dannati di Malva. Mi è stata di grande ispirazione e la consiglio da tutti gli amanti del fantasy, o di un buon libro in generale.
In questa ff ho cercato di esprimere al meglio i sentimenti di Nihal durante tutto il suo percorso, concentrandomi sulla sua storia con Sennar: forse ho una visione troppo romantica della cosa, ma ho semplicemente voluto mettere in luce il periodo di pace da loro conquistata e che *spoiler* come sappiamo è durata così poco.
Come sempre vi chiedo di lasciarmi una recensione, anche un semplice commento, accetto tutto e vedo molto di buon occhio le critiche costruttive.
Alla prossima (e scusate per il papiro),
Black (Gio) 

   
 
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