Mezzanotte passata.

Melanie al college, e Sam in camera da sola. Non che avesse paura del buio, ovviamente, ma dentro di lei c’era qualcosa che non andava. Sua madre, a dirla tutta. Di solito, la notte, veniva spesso a romperle le scatole, parlava col gatto e scendeva ogni minuto in cucina per bere o per mangiare qualcosa. Invece, quella notte c’era silenzio. Stranamente, Sam si sentiva bene quando sua madre, invece di dormire, girovagava per casa. Le dava la sensazione di esserci, se lei ne avrebbe avuto bisogno. Inoltre, quando sua madre dorme, russa peggio di un orso. Tutto quel silenzio faceva sentire Sam in un’altra casa, e... sola.
In quel momento, il vento si fece più forte. Aprì la finestra della camera di Sam, e anche la porta. La ragazza tremò leggermente, poi si ricompose. Infondo lei era Sam Puckett. Sapeva bene che, se sua madre era davvero in casa come sperava, si sarebbe sentito un urlo.

Quindi decise di andare a controllare.

Uscì da camera sua e si chiuse la porta alle sue spalle. Il corridoio era completamente buio, ma lei, senza ripensarci due volte, avanzò verso la camera della madre. Pensò bene di bussare, prima di aprirla. Conoscendo Pam, poteva trovare l’impossibile dentro quella stanza.

“Mamma?” chiamò dopo che ebbe bussato la prima volta, senza risposta.

La porta si aprì da sola, piano, cigolando. E con grande stupore della bionda, lì dentro non c’era nessuno. Sam, un po’ più preoccupata, corse giù per le scale. Si fermò in un gradino, e guardando dalla ringhiera di legno notò che in cucina non c’era nessuno, almeno per quello che si vedeva al buio.

“Mamma?!” urlò, ma niente.

Una goccia di sudore le percorse la guancia, forse sua madre non c’era davvero. Per una volta, era sola.
Forse per il troppo vento che continuava a sbattere la porta di camera sua, forse per lo spavento improvviso, Sam si sentì mancare l’aria, e decise che era meglio
tornare a dormire.

[...]

“Sam, svegliati.”

La bionda aprì un occhio, vedendo il viso della madre, che la aiutò ad alzarsi. Guardò la finestra, era mattina.

“Cosa ci facevi sul pavimento? Il tuo letto non è abbastanza comodo, forse?”

Sam si massaggiò la testa con una mano, le faceva male.

“Sul... pavimento?”

Non ricordava molto della notte precedente.

“Verso le undici ho ricevuto una chiamata d’emergenza dal lavoro, e sono dovuta correre lì. Stamattina, quando sono tornata, ti ho trovata per terra.”

Eppure, Sam era sicurissima di essere tornata a letto.

“N-No, io sono stata tutto il tempo in camera mia.”

Voltandosi, Sam vide il tappeto delle scale completamente spostato.

“Sei svenuta, per caso?”

“Non lo so... ero preoccupata per te.”

Pam, sorridendo, abbracciò la figlia, che stringendola più a sé, capì di avere ragione, se ne avesse avuto bisogno, lei ci sarebbe sempre stata.




Angolo autrice:
Ciao! Rieccomi, con una one-shot. Ho quasi pronto il capitolo di "Tonight" e tanto per farmi sentire scrivo queste storie praticamente senza senso. Beh, spero vi piaccia, fatemelo sapere con una recensione! :))