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Autore: SlenderGirl52    09/07/2015    0 recensioni
Strinsi la tua mano guardando il mano stellato che ci avvolgeva,nonostante fossi a conoscenza,che la fine si stava avvicinando.
Mi sono lasciata avvolgere dal tuo inebriante profumo e mi sono persa nei tuoi occhi,senza nemmeno volerlo.
Sei diventato come un libro aperto e sai,io amo leggere.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Leggo con tutta me stessa,sfoglio le pagine di carta velocemente,forse fin troppo ed i miei occhi le seguono; Ogni frammento del libro ha un aroma differente,alcuni sanno di polvere,di vecchio,altri di fiori ed  altri ancora di novità.
Adoro questo profumo.
Il caratteristico odore della lettura,del sapere e della conoscenza.
Da quando ho memoria, ho sempre con  me questo ammasso di cellulosa e colla,ogni lettera d'inchiostro stampata su di esso lo è anche nella mia testa.
Picchietto con le dita la copertina rigida producendo un suono distorto,mentre le pagine scivolano tra le mie dita.
Alle mie spalle ho l'immensa vetrata della scuola che filtra la luce lunare, che si riflette a sua volta nello specchio che ho di fronte.
Sto seduta(scomodamente),sulla gradinata centrale che dà sul corridoio principale.In tutta tranquillità,
Mi crogiolo con piacere in quel momento armonioso in solitudine,ma non appena alzo lo sguardo,noto una strana presenza alle mie spalle.
Il silenzio tombale di quell'attimo fuggente vien rotto dal suono delle pagine che girano su se stesse.
Il libro è per terra,dopo aver rotolato per la rampa di scale, è aperto e la finestra,anch'essa aperta fa entrare una piacevole brezza estiva,che oltre a coinvolgere i miei lunghi capelli,fa lo stesso con le pagine del libro.
Vedo i miei occhi spalancati  e la mia fronte aggrottata riflessi nello specchio,cercandovi risposte.
Il cuore sembra essersi fermato ed il mio corpo rigido prova a reagire,in vano.
Un brivido percorre la mia schiena ed accarezza ogni anello della mia spina dorsale ,al suono di un sussurro al mio orecchio destro:-«Cosa stai leggendo?»-
Percepisco un respiro sul mio collo,che in un batter d'occhio diviene come la pelle di un'oca,ed una voce calda e profonda,ma non troppo;appartiene ad un adolescente come me ed è meravigliosa,suadente.
Deglutisco e porto le mie braccia al petto,stringendolo.
La figura dietro di me,nello specchio è raffigurata incappucciata e leggermente piegata sulle ginocchia,per essere perfettamente alla mia modesta altezza,successivamente si sfila il cappuccio,facendo brillare due occhi verde smeraldo nel buio della notte.
Sono ancora ferma,presa dal panico,impaurita come un coniglio e cercando di mettere due parole in fila,dico:-«C-chi sei?-»
La figura a cui appartiene la voce sensuale,sembra averla perduta per rispondermi e si siede vicino a me,sfiorando la mia coscia con la sua.
Faccio un salto per la sorpresa e mi allontano,per poi alzarmi ed accennare un passo,dandogli le spalle.
Mi trovo in bilico su di un gradino,mentre attendo  risposte.
-«Sono un tornado di passaggio,tutto qui.-»mormora il proprietario della voce,seguendo i miei movimenti.
-«Cosa ci fai qui?-»domando.
-«Cosa ci fai tu qui.In una scuola,nel pieno della notte.-»aggiunge lui.
Mi volto verso la sua direzione,poggiando il mio sguardo sull'oggetto della mia momentanea attenzione,che a sua volta alza lo sguardo verso di me.
;Così facendo,il suo volto viene illuminato dalla luce argentea della luna,che molte volte  mi aveva fatto da abat-jour,durante le mie notti insonni.
Avevo di fronte un ragazzo dalla carnagione abbastanza pallida,dove i due occhi verdi sgargianti sconvolgevano l'intero viso.
Su di esso, cadevano morbidamente delle ciocche di capelli color ebano,che portava lunghi fino alle spalle;Indossava una felpa bianca,troppo grande per lui,troppo grande per chiunque;Dei pantaloni neri e delle all stars del medesimo colore.
Dopo aver squadrato per bene il mio interlocutore,scendo cautamente le scale e riprendo il mio amato libro tra le mani,mi alzo e cerco di sgattaiolare fuori da una finestra sul muro portante del corridoio.
-«Cosa fai?-»Mi chiede,il ragazzo dalla voce rimbombante e grave.
-«Torno a casa..Non credo sia il caso di continuare a conversare con un perfetto sconosciuto.»-
Il pavimento scricchiolante della scuola non mi ha mai tradita,sento il suono sei suoi passi,si avvicina.
Quando è arrivato a meno di un metro di distanza da me,metto il libro tra di noi,mentre prego interiormente che non mi faccia del male.
-«Magari è il caso.
Potresti trovare interessante uno sconosciuto,che adora Bukowski?»-
-«Lo hai solo letto dal mio libro di poesie.»-
-«Scrivere poesie non è difficile.È difficile viverle.»-
Stava inesorabilmente citando,uno tra gli aforismi che più mi piacevano,tra quelli di Charles Bukowski ed in meno di un fratto di secondo aveva catturato la mia attenzione.
-«Eppure,a vederti non sembri un appassionato di poesie o una persona colta.»-
-«Ohh,mai giudicare un libro dalla copertina.»-mi dice,spostando il libro e porgendomelo.
-«Touché.»-sghignazzo,prendendo il libro ed aprendo la finestra,facendomi coinvolgere dal vento impetuoso di Boston.
Prima di potermi lanciare a capofitto sul prato verdeggiante del cortile della scuola,sento la sua mano sul mio polso,che mi trattiene.
-«Hey,non so nemmeno il tuo nome,andiamo,non puoi andartene così.»-
-«Sono solo io.-»gli sorrido.
Mi tira verso di lui,facendomici cadere addosso, ed i men che non si dica mi ritrovo con la testa sull'incavo del suo collo.
Ho sempre odiato,il contatto fisico,con chiunque.
Sono sull'orlo di una crisi e l'unica cosa che vorrei fare e picchiare il ragazzino su cui sono distesa,essendo però una persona calcolatrice,preferisco non correre rischi.
-«Come sei audace,"Solo io" .»-vezzeggia.
Di tutta risposta,stringo il colletto della sua felpa tirando i lacci bianchi che cadono morbidi sul suo petto,stringendoglieli parecchio,dopodiché  mi alzo e lo guardo per bene,lì disteso,completamente ai miei piedi,mentre tossisce e cerca di recuperare fiato.
-«Sei un ladro?»-chiedo,dopo aver acquistato un po' di sicurezza.
-«Un ladro?Ma che!!No!Nonono!Sono..Un avventuriero o meglio,un senzatetto.
Ma potrei farti la stessa domanda!»-mi spiega,con l'affanno.
-«Un senzatetto?Amh,mettiamo che io ci creda.
Io sono una studentessa di questa scuola e volevo solo stare qui da sola,a leggere,senza problemi.»-rispondo io.
D'un tratto,la mia mente viene illuminata dalla figura di un ragazzo sempre solo,vicino al mio armadietto.
Era sempre sotto gl'occhi di tutti,a causa del suo stravagante modo di vestire,per non parlare dei suoi voti e del suo modo di esprimersi.
Si vociferava che avesse abbandonato la scuola,per sempre.
Non mi era mai interessato,come nessuno in quella scuola che assomigliava più ad uno zoo,del resto.
-«Bryan Walker?»-
Si alza subito di scatto non appena termino di dire l'ultima consonante del nome,sbattendomi su un armadietto,portandomi la mano alla bocca,per zittirmi.
-«Shh.Non dirlo,mi cercano da giorni.»-Dopo aver notato la sorpresa nei miei occhi,aggiunge:-«Non sono un ricercato..Sono solo scappato dalla mia stessa vita,per ottenerne un'altra.»-
Un sospiro di sollievo,è la mia risposta,dopo che lui mi ha appena liberata dalle sue mani,così forti da potermi trattenere per ore.
-«Ammirevole.»-dico.
Nulla di più.
Nulla di meno.
Non amo far trafelare le mie emozioni,con nessuno in particolare.
-«Okay..Bene.Non sembri una persona aperta a nuove esperienze,quindi..»-
Non ho il tempo di reagire,che mi ritrovo trascinata in una corsa folle da quel folle di Walker.
Siamo in piedi,entrambi,di fronte ad un cielo stellato,che nemmeno i più grandi pittori o fotografi,sarebbero riusciti a catturare al meglio.
È di un color pece,frastornato di microscopiche stelle di un bianco perlato,che illuminano ogni angolo della terrazza dove mi aveva portato Bryan.
-«È bellissimo.»-ammetto,esterefatta dalla paradisiaca visione di quel dipinto 3D.
-«Io ci vivo di panorami mozzafiato.
Per questo mi fermavo sempre a guardati,agli armadietti.»-bisbiglia,con gli occhi incollati al manto stellato.
-«Se mi stai facendo il filo,sappi che non esco con i senza tetto.»-
-«Snob.Comunque no,non ti sto facendo il filo.Sto solo dicendo ciò che penso,lo faccio sempre.
So,che a scuola tutti parlano della mia "ritirata" e so che non aspetti altro che chiedermelo.
Sono scappato di casa,ho smesso di studiare ed ho iniziato a vivere per strada;Ecco tutto.
Sai,è meraviglioso.
Tutti i giorni sono differenti,niente monotona routine,niente problemi.
Solo panorami mozzafiato e pace e beh,un po' di solitudine.
Questo tipo di vita,è quella che dovrebbero fare tutti.»-
-«Tutti quelli che non vogliono essere  un "qualcuno" un domani.»-interrompo,freddamente.
Magari potrò ferirlo con le mie parole,ma non m'importa,anch'io dico sempre ciò che penso.
-«Sei sincera e lo apprezzo,ma potrei dimostrarti che ciò che dici non è vero.Insomma,pensi sempre a studiare a voler diventare importante eccetera..Sei la più popolare della scuola.Sei praticamente perfetta,eppure,non ti andrebbe di provare?»-
-«Provare cosa?»-chiedo confusa.
Lui si avvicina,prendendomi le mani e guardandomi fissa negl'occhi.
Mi sembra quasi di guardare un bellissimo prato verde.
I suoi occhi,non lasciano trafelare nulla,nessuna emozione,nonostante ciò,mi sento leggermente ammaliata da essi.
-«Provare a vivere come me.provare a vivere senza pensieri,godendo ogni istante come se fosse l'ultimo.
Carpe Diem.
Se riuscirò a fartelo piacere,dovrai baciarmi.»-
Velocemente,lascio le se mani e mi scanso,mentre lui continua,imperterrito ad attendere una risposta.
-«Non getterò il mio futuro al vento.»-
-«Non farlo.
Ti chiedo solo settimana o più.»-
Rivolgendogli un ultimo sguardo,mi allontano,scomparendo nel buio della notte.
 
   
 
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