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Autore: Risa Lily Angelie    09/07/2015    6 recensioni
Di quella volta in cui Grisam mise Vì talmente in imbarazzo, che lei decise di sposarlo.
***
La colpa era, in primo luogo, di Vaniglia stessa; l'aveva costretta a mettersi un vestito. E no, non un comune vestito; un vestito da cerimonia.
[...]
In secondo luogo, la colpa era di chi avesse deciso che il matrimonio dovesse essere d'estate.
[...]
Infine, la colpa era di Grisam Burdock che era sparito nel nulla, lasciandola sola, circondata da bambini scalmanati.
***
[Vì/Grisam.]
{Inserisco l'avvertimento OOC per sicurezza.}
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grisam Burdock, Jim Burium, Pervinca Periwinkle, Un po' tutti, Vaniglia Periwinkle
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Stars can't shine without darkness. ~'
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Will you marry me?




Vì si stava annoiando.
Precisiamo; era sinceramente contenta per la sua sorellina, fresca sposa di Jim Burium, ma lei, Pervinca Periwinkle, era tremendamente annoiata.

La colpa era, in primo luogo, di Vaniglia stessa; l'aveva costretta a mettersi un vestito. E no, non un comune vestito; un vestito da cerimonia.
Beh, a dirla tutta, in realtà era perfettamente normale: Babù si stava sposando e sua sorella non poteva certo andare con i pantaloni sportivi - per quanto in realtà la maggiore lo avrebbe preferito.

In secondo luogo, la colpa era di chi avesse deciso che il matrimonio dovesse essere d'estate: Pervinca era terribilmente calorosa e non sopportava di dover stare lì, costretta in quel vestito che le faceva sentire un gran caldo e tanta, tanta voglia di far sparire il Sole con uno schiocco di dita.

Infine, la colpa era di Grisam Burdock che era sparito nel nulla, lasciandola sola, circondata da bambini scalmanati.

Pervinca tamburellò le dita sul tavolo, nervosa; quel Burdock l'avrebbe pagata.

Stava giusto pensando a questo, quando vide il Mago spuntare da dietro un albero; era dannatamente bello nel suo completo nero e con la camicia bianca. E Pervinca lo sapeva.


«Ah, Burdock, ci sei ancora.» lo apostrofò la ragazza, nonappena lui fu a portata d'orecchio, «... stavo per chiamare una squadra di ricerca.» sentenziò, incrociando le braccia. 
«Ti mancavo, Periwinkle?» commentò il ragazzo pieno di sarcasmo, oltrepassando i bambini e sedendosi accanto alla fidanzata.
«Non essere idiota, Burdock» ribatté lei, nonostante un lieve rossore fece capolino sulle sue guance cosparse di lentiggini. «E' che mi hai scaricata qui e tutti questi bambini che urlano... Ah, non li sopporto!» esclamò, mettendosi le mani tra i capelli rossicci.

Avevano organizzato il rinfresco post-matrimonio a casa Periwinkle e Vaniglia, sicuramente per farle uno scherzo, aveva messo lei e Grisam al tavolo dei bambini.
"Pagheranno tutti per questo" pensò distrattamente, osservando il ragazzo con la coda dell'occhio. 


«Uh, Vì... Sei nervosa?»
«Come ti viene in mente una cosa del genere?» rispose lei, mettendo su un sorriso sarcastico.
«E' un peccato che non ti piacciano i bambini» disse Grisam ignorando il commento acido della ragazza, mettendole un braccio attorno alle spalle. «Io pensavo di averne almeno tre.»
«Tre saranno le bastonate che ti tirerò in testa se non togli all'istante quel braccio.» sibilò la Strega, minacciandolo con uno sguardo gelido. «Mi fa' caldo.»
Il ragazzo rise, divertito, ma fece come amorevolmente suggerito dalla fidanzata.

In quel momento, un grido di Vaniglia fece smuovere tutti gli invitati: 
«E' l'ora della torta!»
Tutti i bambini smisero all'istante di giocare e rincorrersi ed andarono gioiosi verso gli sposi; Pervinca si abbandonò allo schienale della sedia, esausta.

«Beh?» fece Grisam, in piedi davanti a lei, «non vieni?»
Vì fece un gesto con la mano: «Dammi il tempo di riabituarmi al silenzio.»
Il Mago non poté fare a meno di ridere; s'infilò una mano in tasca e in quel momento si ricordò di avere una missione da compiere.

«Senti, Vì...» cominciò, guardandola, e stringendo dentro la tasca una scatolina nera. «... dovrei dirti una cosa.» annunciò, sul viso nemmeno l'ombra del sorriso di poco prima.
Vì si accigliò; ed ora che accidenti era successo?

«Grì...? Cosa stai...?» Il cuore di Pervinca perse un battito quando vide il proprio ragazzo inginocchiarsi davanti a sé. «Cosa stai facendo?!»
«Vì, per favore-»
«Per l'amor del cielo, Burdock, non dirmi che stai per fare quello che penso... E tirati su, ti prego!»
«Ti vergogni, Periwinkle?» ridacchiò lui, alzandosi in piedi e pulendosi i pantaloni.
Vì gonfiò le guance - come faceva sempre quando era imbarazzata - e si portò un ciuffo di capelli color cannella dietro l'orecchio. Si impose di restare calma e sospirò: «Grisam Burdock, tu non stai davvero per-»
«Oh, sì invece.» rispose il Mago, tirando fuori dalla tasca la scatola.
Pervinca saltò sulla sedia e si alzò in piedi; quel Burdock si stava rimbambendo.
«Oh, no invece! E' il matrimonio di-»
«Di una persona che sarà contentissima quando accetterai.»
«Se accetterò.»
«Quando accetterai.»
Vì sbatté i piedi sul prato; poi afferrò per un braccio il fidanzato e, brontolando, disse: 
«Andiamo a mangiare, avanti.»

 

***
 
«Pervinca Periwinkle, me lo concedi un ballo?»
«Lo sai che non ballo.»
«Eddai Vì, tua sorella ne sarebbe contenta.»
La Strega sbuffò ed accettò la mano porta dal ragazzo: «Sei un-»
«Un fantastico, bellissimo e simpaticissimo ragazzo.» la fermò lui, portandola al centro del giardino, dove ballavano tutti; Babù, bellissima nel suo vestito da sposa, con le braccia al collo del suo Jim, sorrideva ed era stupenda. Tommy e Shirley erano meravigliosi; lui aveva un'espressione così innamorata che faceva bene al cuore, guardarlo. Francis, rosso in viso, aveva appena invitato Nepeta a ballare e lei era felice come una Pasqua. In un angolo ombreggiato, Flox teneva per la vita Acanti, che le aveva messo una mano sulla spalla.
«Non sono un'esperta» bisbigliò all'orecchio di Grisam, «... ma credo che Flox ed Acanti abbiano invertito la situazione.»
Il mago intercettò i due amici e scoppiò a ridere; i due lo guardarono, perplessi, e Burdock, per dimostrazione, afferrò la vita di Vì e le poggiò una sua mano sulla propria spalla.
«Si fa così!» bisbigliò in direzione dei ragazzi, che arrossirono violentemente.
Pervinca ridacchiò, ma quando si accorse della mano del Mago sui propri fianchi arrossì anche lei ed abbassò lo sguardo.


«Sei contento, adesso?» chiese Vì, facendosi dondolare dal ragazzo.
Lui annuì: 
«Uhm, abbastanza, però-» La guardò fisso negli occhi, poi accennò un sorriso. «Lo sarei di più se accettassi.»
Pervinca roteò gli occhi - aspetta, di che parlava? - prima di rispondere: «Eh? Accettare cosa?»
«Oh, giusto di sposarmi.»
Vì gli pestò il piede, poi bofonchiò: 
«Idiota.»
«Guastafeste.»
La Strega arricciò il naso - si ritrovò a fare una mezza smorfia che somigliava ad un sorriso - poi disse: «A tre condizioni.»
«Sentiamo.»
«Uno: niente cose in grande. Non voglio la pompa magna.»
«Si può fare.»
«Due: non azzardarti a dirlo a qualcuno prima che ti dica che puoi farlo.»
Grisam roteò gli occhi a sua volta: «Va bene.»
«Tre: scordati che avremo tre bambini.»
«Due.»
«Uno.»
«E se fossero gemelli?»
«Prega che non lo siano, Burdock.»
«Posso metterla io, una condizione?»
«Spara.»
«Baciami.»
Pervinca avvampò: 
«Che razza di idiota...» bisbigliò, prima di mettersi in punta dei piedi e far sfiorare le sue labbra e quelle del Mago.
   
 
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