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Autore: Gold Nightmare    09/07/2015    2 recensioni
Alla mia migliore amica,
«Tanti auguri a..» non riuscì a finire la strofa. Troppi maledettissimi ricordi. Si asciugò una lacrima calda che percorreva imperterrita sulla guancia. Scoppiò in un pianto silenzioso. Sua sorella era morta, perché lui non è riuscito a proteggerla. Scrutò la tomba attentamente, cercando di decifrare ogni singolo dettaglio, anche se le lacrime gli impedivano una vista completa del tetro luogo. Si fece coraggio deglutendo a fatica. Avvicinandosi sempre più alla lapide di marmo, lasciò scivolare distrattamente le dita nella scavatura imprecisa dell’incisione. Un brivido gli percosse la schiena. Una sensazione molto simile a quella provata numerosi anni prima durante un giorno invernale e gioioso.
-Luke Castellan
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bianca di Angelo, Nico di Angelo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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«Tanti auguri a te» 

*

«Tanti auguri a te» mugugnò qualcosa d’incomprensibile nascondendo la testa sotto a un vecchio cuscino; proprio non aveva voglia di svegliarsi, non quel giorno. La voce soave continuò a canticchiare le note stonate di quella maledetta melodia. Cacciò una mano fuori dalle coperte, nella speranza di far tacere il suo disturbatore; purtroppo però, il silenzio non durò a lungo e la voce andò avanti, imperterrita, senza badare molto alla manata ricevuta in faccia poco prima, causata dal fratello minore. 

«Tanti auguri a te» quest’ultimo era rannicchiato su stesso in posizione fetale. Di tutto il corpo, solo i ciuffi neri erano visibili al di fuori del letto. Infastidito dalla ragazza o almeno, dalla voce che pareva femminile-non aveva voglia di ragionare in quel momento, il suo unico desiderio, era chiudere gli occhi e tornare a dormire-si rigirò sull’altro fianco sorridendo compiaciuto e fingendo di essere ancora nel mondo dei sogni: la canzone sarebbe finita dopo un ultimo verso. Ancora un verso e, le sue orecchie sarebbero state libere da quell’orrendo suono.

«Tanti auguri al mio fratellino..» ancora poco e avrebbe potuto tornare a rilassarsi spensieratamente tra le coperte di lana adatte al clima invernale. Sentì qualcosa di caldo soffiargli sul collo provocando in lui, dei piccoli brividi che, in poco tempo, gli percossero la schiena facendolo tremare. Sbuffò tornando a osservare l’artefice di tutto ciò. Davanti ai suoi occhi si ergeva la sagoma di una ragazza-come aveva supposto precedentemente-con in volto un sorriso enorme stampato in volto. Indietreggiò di colpo andando a sbattere contro al muro ingiallito.
Aveva all’incirca dieci anni, i capelli neri mossi erano coperti da un cappellino verde simile a quelli che indossavano i pittori francesi mentre, a ripararla dal vento mattutino, un cappotto di cotone estremamente leggero che, doveva far trapelare il freddo, così come i guanti senza dita. In effetti, a giudicare dai vestiti e dalle condizioni dell’appartamento, non si poteva certo affermare che la famiglia Di Angelo fosse ricca. Era già tanto se riuscivano a pagare l’affitto, figuriamoci a comprare degli abiti decenti. Per questo rimase alquanto stupito nel vedere un pacchetto rettangolare ricoperto da un enorme fiocco rosso in mano alla sorella. Questa ancora sorrideva dolcemente.

«Tanti auguri a te!» finì la canzone schioccando un rumoroso bacio sulle guance pallide del ragazzo. Gli porse l’oggetto misterioso osservando curiosa la sua espressione dopo aver aperto la confezione «E questo? » chiese inarcando il sopracciglio con fare interrogativo. La ragazza scrollò le spalle «E’ il tuo regalo di compleanno» si limitò a rispondere sotto lo sbuffo improvviso di lui «Con che soldi lo hai..» «Non preoccuparti Nico, non sono una ladra.» non gli diede il tempo di finire la frase. Il cosiddetto Nico, la fulminò con lo sguardo «Ora, aprilo dai, vecchietto!» ancora sospettoso, aprì il regalo, dovendo ammettere di essere davvero curioso ma, non lo diede a vedere a causa di Bianca.

La sua espressione era un misto tra stupore e gioia. Un libro. Saltò sul letto urlando felice per poi aggrapparsi, con tutto il suo peso, al collo della sorella maggiore «Grazie grazie grazie »esultò riempiendola di baci tanto che ella dovette supplicarlo di smettere. Il bimbo corse in cucina tirando una vestaglia a fiori per attirare l’attenzione della madre «Mamma! Guarda che mi ha regalato Bianca!» la giovane donna scosse il capo accarezzando i capelli del piccolo figlio «Ma buongiorno mio piccolo campione di otto anni » gli stampò un bacio sulla fronte per poi osservare il libro che le avevano dato. Sorrise nel leggere il titolo e scosse il capo in direzione della figlia più grande. L’ultima rispose alzando le spalle divertita.

 
«Grazie Bianca, sei la sorellona migliore del mondo! »

 
*
«Tanti auguri a te» da quanto tempo le sue orecchie non udivano quella canzone? Non lo ricordava, forse anni. Sorrise debolmente nel pronunciare quelle parole in modo di certo più intonato della sorella.

«Tanti auguri a te» più andava avanti a cantare, più sentiva gli occhi pizzicare e la gola bruciare. Presto sarebbe scoppiato in un pianto isterico, ne era certo. Eppure, andò avanti a intonare la melodia, nonostante essa riportò alla mente i fantasmi più cupi del suo triste passato. La voce ormai tremante, vacillava di tanto in tanto, indecisa se continuare, oppure fermarsi.

«Tanti auguri a..» non riuscì a finire la strofa. Troppi maledettissimi ricordi. Si asciugò una lacrima calda che percorreva imperterrita sulla guancia. Scoppiò in un pianto silenzioso. Sua sorella era morta, perché lui non è riuscito a proteggerla. Scrutò la tomba attentamente, cercando di decifrare ogni singolo dettaglio, anche se le lacrime gli impedivano una vista completa del tetro luogo. Si fece coraggio deglutendo a fatica. Avvicinandosi sempre più alla lapide di marmo, lasciò scivolare distrattamente le dita nella scavatura imprecisa dell’incisione. Un brivido gli percosse la schiena. Una sensazione molto simile a quella provata numerosi anni prima durante un giorno invernale e gioioso. Una sensazione di freddo, seguita dall’immenso calore del ricordo della sorella. S’inginocchiò lentamente facendo attenzione a non sporcare i vestiti neri.

«..Bianca» al contrario del passato, voleva che la canzone non finisse mai. Voleva tenere acceso il ricordo di sua sorella, viva. Voleva ricordare il suo dolce sorriso e i teneri occhi scuri. Voleva ricordare quell’affetto che solo lei le dava.

«Tanti auguri a te.» prese un pacchetto dalla tasca e lo poggiò delicatamente sotto ai fiori colorati portati probabilmente da qualche amico di Nico. Sorrise soddisfatto dopo aver trovato una posizione adeguata per l’oggetto. Sospirò voltandosi verso il ragazzo che, in tutto quel tempo, lo aveva aspettato a braccia conserte sotto ad un pino. Scosse divertito il capo notando che, questi, si era addormentato e russava come un ghiro. Si avvicinò cautamente facendo attenzione a non emettere nessun rumore e, quindi, di svegliarlo per sbaglio.

Quando fu ad una posizione secondo lui corretta, urlò un “Bu” facendo scattare sull’attenti e all’istante la sua povere vittima. Il biondino sbadigliò tranquillo dopo aver gridato come una femminuccia. Prese il figlio di Ade e lo circondò con le sue possenti braccia per poi farlo girare, in modo tale da essere uno di fronte all’altro. Decisamente troppo vicini ma, a Nico non dispiaceva più di tanto la situazione anche perché, in pochi istanti, si ritrovò le labbra morbide dell’altro premute contro le sue. Will sorrise dolcemente coccolando il ragazzo. «Sei bravo a cantare» lo stuzzicò sapendo che la sua reazione sarebbe stata una rotazione spazientita di occhi preceduta da uno sbuffo. «Cosa le hai lasciato?» lo strinse più forte a se indicando il parallelepipedo sulla tomba. «Niente. Andiamo.» tagliò corto prendendo la mano del figlio di Apollo per condurlo fino alla macchina.

Will riuscì a sbirciare la scritta a caratteri d’oro sulla rilegatura in pelle del libro. Lo stesso libro dei ricordi del ragazzino ma, questo il biondo non lo sapeva; si limitò a scrollare le spalle e a tornare a seguire il suo fidanzato-anche se non aveva la minima idea di dove si trovasse l’auto, dato che l’aveva parcheggiata lui poco prima. La scritta era “Mitomagic Manuale”

 
 *
«Buono compleanno sorellona.»


Storia dedicata all’unica vera migliore amica che io abbia mai avuto,
auguri piccola ingenua ragazzina ormai vecchia,
che possa la fortuna essere sempre a tuo favor.. ah già, fandom sbagliato,
tu poi, sei figlia della dea della Sfiga, come me del resto.
Volevo solo dirti: « Hei, oggi è il tuo compleanno, rammenti? »
Poi boh, lo sai già che ti voglio troppo bene sorellina,
sei quel sorriso che illumina i cieli grigi d’inverni troppo lunghi e noiosi,
sei quella curva sul mio viso che chiamano sorriso *spudoratamente copiata*
per fortuna sei nata in estate,
l’estate è così maledettamente stupenda.
Niente, non potrai neanche recensire dato che, come tuo solito,
ti sei dimenticata la password *intelligente lei*
So che non so scrivere eppure,
mi sono ritrovata qui.
Perché? Perché di sì.
E, perché (in fondo)
"Ti voglio bene Silver"



 
Sempre la spalla su cui puoi contare,
 
-Luke Castellan :)
 
   
 
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