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Autore: lexismoak    10/07/2015    2 recensioni
Post 3x23. Dopo essere stati a Central City per fare una visita a Barry, Oliver e Felicity vanno a Las Vegas da Donna. Seguito di “Happy Ending”. Traduzione.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ragazzi credo che qualcuno di voi abbia già letto questa fan fiction dato che già un’altra ragazza l’ha tradotta e messa nel suo blog. Comunque, per quelli di voi che invece non la conoscono, buona lettura.
 
 
Mentre si stava mettendo le scarpe, Donna Smoak sentì il campanello suonare.
“Un secondo!” urlò verso la porta, mentre imprecava mentalmente. Aveva cinque minuti per andare al lavoro, e anche se sapeva correre piuttosto bene con 15 cm di tacco, le scarpe che stava mettendo in quel momento erano nuove e lei veramente non aveva bisogno di avere vesciche ai piedi.
Dopo aver indossato le scarpe, Donna si diresse velocemente verso la porta, sperando che fosse un postino o qualcuno di cui potesse liberarsi facilmente. Ma nel momento in cui aprì la porta, si ritrovò davanti l’ultima persona che si aspettava di rivedere a Las Vegas – sua figlia.
“Felicity!” urlò. Era sul punto di abbracciare la ragazza, quando si accorse dell’uomo che era dietro di lei e quasi non strillò per la gioia. “e Oliver! Oh, è così bello rivederti! E sei qui insieme a Felicity! Ma questo significa che voi due …” e mosse un dito per indicare entrambi.
“ … stiamo insieme, si” Felicity completò la frase in modo secco, e si sporse per darle un bacio sulla guancia. “E stiamo entrambi splendidamente. Siamo anche in salute, se ti interessa sapere qualcos’altro di me oltre la mia vita sentimentale, ovvio.”
Donna alzò gli occhi al cielo. I bambini. Diventano così sarcastici quando crescono. “Oh smettila. Sai che te lo chiedendo perché l’ultima volta che ci siamo viste eri nel bel mezzo del dramma Ray contro Oliver. Sapevo che era innamorata di te, comunque.” Aggiunse rivolgendosi ad Oliver.
Lui le sorrise luminosamente. “È un piacere rivederla, Donna”.
Oliver e Felicity erano più abbronzati rispetto all’ultima volta che li aveva visti, e lei aveva un leggero segno degli occhiali da sole attorno agli occhi. Sua figlia non aveva mai dato retta al suo consiglio del “corto è meglio”, ma almeno la canotta che indossava mostrava una discreta vista dei suoi seni. Ma in ogni caso, non importava. Donna aveva appena acquistato un bellissimo vestito rosso che sarebbe stato meravigliosamente addosso a Felicity, e Oliver l’avrebbe adorato.
“È una bellissima sorpresa! Avete intenzione di rimanere per un po’?” chiese  curiosa, notando le valigie sul pavimento di fianco a loro. “Devo essere al lavoro fra cinque minuti ma … “
“Lo so, lo so” sospirò Felicity. “Avevamo intenzione di arrivare prima, ma abbiamo trovato traffico. Pensavamo di restare per un paio di giorni, comunque. Non abbiamo un vero piano per questo viaggio, per cui possiamo fare qualsiasi cosa sia meglio per te”.
Un viaggio senza meta. Così romantico. Donna riusciva a stento a contenere la gioia.
Oliver prese le due valigie stracolme, sollevandole facilmente. “Resta pure a parlare con tua madre prima che se ne vada” disse a Felicity “posso portare le valigie di sopra nel frattempo. Qual è la nostra stanza?”
“Dormite nella stessa stanza” sospirò Donna, mentre una visione di adorabili nipotini con gli occhi azzurri le danzava in testa. Non aveva neanche realizzato che lo aveva detto ad alta voce fino a che non vide Oliver impietrirsi con ancora le valigie in mano e un piede sulle scale.
“Posso dormire in un’altra stanza se la rende più a suo agio, Donna” si offrì. Le sue parole erano cavalleresche e da gentiluomo, ma dalla sua espressione sembrava che si fosse appena offerto di camminare attraverso il fuoco.
“No! certo che no” rispose velocemente Donna, scuotendo la testa. Chiaramente il povero ragazzo aveva interpretato male il tono della sua voce. “Dormite pure in camera di Felicity. Per favore. Seconda porta sulla destra. Non sono per nulla a disagio.”
Oliver le sorrise in un modo che lascia senza fiato – Donna per poco non svenne, quell’uomo era bellissimo – e poi scomparve al piano di sopra.
Felicity aveva l’aria di una che avrebbe volentieri apprezzato di essere risucchiata dal pavimento “Oh mio dio, mamma!"
“Che c’è?”
Agitò la mano, chiaramente senza parole. Poi finalmente disse “Non potevi apparire meno eccitata del fatto che io ed Oliver dormiremo nello stesso letto?”
Donna scosse la spalle, con ostinazione. “Non ho intenzione di scusarmi per volere che mia figlia abbia del sesso fantastico. E lo è, non è vero? Voglio dire, Oliver è bellissimo, ma qualche volta non si può mai sapere … “
“Non ho intenzione di rispondere a questa domanda!” Felicity per poco non gridò, rossa in viso.
“D’accordo”sbuffò Donna. Sinceramente, era a conoscenza del fatto che sua figlia parlasse a vanvera in continuazione. Perciò non pensava che fosse troppo chiedere a quelle labbra di rivelare qualche succoso dettaglio sul suo nuovo ragazzo. “Puoi sempre annuire, se vuoi..”
“Oh mio Dio. Devi andare al lavoro!” disse Felicity, scendendo dallo sgabello della cucina. “Andrò su da Oliver. E non per fare sesso.”
Oh, ma per favore. Vedeva il modo in cui i due si guardavano. “Va bene, tesoro” disse Donna, prendendo la borsa e la giacca, “ma se avete bisogno di preservativi, ce n’è una scatola nel cassetto del comodino accanto al mio letto”
“Mamma!”
 
Alla fine, Oliver e Felicity rimasero a Las Vegas per una settimana. Andarono a cena fuori diverse volte, dato che a quanto sembrava Oliver conosceva il cameriere, o il proprietario di quasi tutti i ristoranti in città. Felicity portò Oliver a giocare d’azzardo, anche se, sfortunatamente, non nel casinò in cui lavorava Donna, perché era stata buttata fuori da lì a sedici anni, dopo aver barato, contado le carte. Donna riuscì anche a presentare sua figlia e il suo nuovo fantastico ragazzo a Karrie, la stronza che faceva i turni con lei, quella che ogni volta non faceva altro che vantarsi delle sue quattro figlie e dei loro matrimonio, e le chiedeva sempre se la povera Felicity stesse frequentando qualcuno. Donna vide con piacere che la mascella di Karrie cadde a terra alla vista di Oliver Queen.
I due ragazzi le sarebbero mancati, pensò Donna guardando i muscoli di Oliver mentre metteva le valigie in macchina. Era rimasta per troppo tempo da sola in quell’appartamento (si, bè, lei a alcuni gentiluomini che ospitava di tanto in tanto) e si era quasi dimenticata di come le piacesse avere Felicity lì. Certo, avevano litigato spesso quando lei era piccola, e Donna non aveva mai capito tutte le cose riguardanti i computer, ma le mancava sua figlia ora che lei viveva a Starling City. O in qualsiasi altro luogo in cui i due sarebbero andati una volta partiti da lì.
“Siete sicuri di non voler rimanere ancora un po’, magari fare qualche altra cosa prima di andarvene?” chiese Donna speranzosa “Se non vi sposate a Las Vegas, non penso che abbiate davvero fatto l’intera esperienza …”
Il suo poco velato suggerimento fu interrotto dal lamento di Felicity. “Mamma, smettila”.
Oliver ridacchiò, mettendole un braccio attorno alla vita. “Per quanto mi piacerebbe, Donna, non credo che mia sorella me lo perdonerebbe”.
“Non darle retta, Oliver” aggiunse Felicity tristemente, dopo aver visto gli occhi di Donna illuminarsi. Riusciva già ad immaginare sua figlia in abito bianco, che camminava lungo la navata. Doveva iniziare a trovare l’abito perfetto come madre della sposa. Quel tipo di cose richiedevano tempo. “Mia madre ci si butterà a capofitto e non la smetterà più fino a che non ci saremmo sposati sul serio”.
Donna le rivolse uno sguardo di disapprovazione. “Comincio ad avere una certa età, Felicity”.
“Hai 47 anni”.
“No, ne ho 45, Oliver, non darle retta.”
Lui le sorrise in modo affascinante “Per me, non ne dimostra più di 30”.
“Vedi, Felicity?” disse Donna, indicando Oliver con la mano. “Non osare privarmi dall’ avere qualcuno come lui come genero”.
Felicity abbracciò la madre. “Chiameremo, te lo prometto. Va bene, mamma?” disse “forse ti manderemo anche qualche cartolina”.
Donna strinse Felicity a sé. “Divertitevi, voi due. Non fate nulla che io non farei”. Si mosse per andare ad abbracciare Oliver, lasciando Felicity mormorare “e cosa non faresti, con esattezza?”
Li guardò mentre entravano in macchina, Oliver baciò Felicity sulle labbra velocemente prima di mettere in moto.
Sul sedile del passeggero, Felicity prese il cellulare, mormorando qualcosa su un tizio di nome Roy e sul fatto che non sarebbe riuscito a nascondersi da lei. Oliver le sorrise luminosamente e le strinse la gamba, prima di spostare la mano sul cambio, pronto a ricevere indicazioni su dove andare.
Donna aveva sempre pensato che Felicity sarebbe finita con qualcuno di simile a lei, decisamente brillante e un po’ impacciato. Aveva ragione nel dire che sulla carta Ray Palmer era il ragazzo per lei. Ma Donna aveva visto Ray e Felicity insieme, e non riusciva ad immaginare il volto di sua figlia illuminarsi nel modo in cui lo faceva quando guardava Oliver, o ridere con completo abbandono mentre cercava di spiegare al suo ragazzo ex-milionario che la strategia migliore per giocare a blackjack non era quella di mettere tutti i soldi sul tavolo, sperando che andasse bene.
Aveva visto Felicity attraversare diverse fasi nella sua vita, ma non l’aveva mai vista così felice come quando era accanto ad Oliver, e non aveva mai visto nessuno guardare sua figlia nello stesso modo in cui la guardava lui.
Donna sapeva che a volte il suo parlare di uomini e matrimoni faceva impazzire Felicity, ma tutto quello che aveva sempre voluto era che sua figlia fosse amata. E guardando Oliver  e Felicity insieme, Donna poteva vedere che lo era.
   
 
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