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Autore: bisy    10/07/2015    2 recensioni
Il villaggio Tauro, Link, Iria e un piccolo personaggio dal cuore immenso. In un intreccio di amore, dolcezza e quel suo modo adulto di essere bambino vedrete Colin (e non solo) sotto una luce nuova.
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Salve a tutti, è il primo tentativo di scrittura e spero che la mia storia un po' lunghetta vi piaccia o quantomeno sia ispiratoria per le vostre storie. Dedicato a tutti ed in primis a chi ha avuto modo di giocare la splendida saga di Zelda.
Tratto dal capolavoro di Miyamoto: The Legend of Zelda- Twilight Princess
Sarebbero immensamente graditi commenti da parte vostra. Un saluto e buona lettura.
P.S. perdonatemi per l'errore che ho fatto nello scrivere le coppie presenti nel testo, sono nuova e devo ancora prendere la mano con questo forum... la prossima volta cercherò di non commetterlo, abbiate pazienza :)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Iria, Link | Coppie: King of Red Lions/Daphnes Nohansen Hyrule
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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~~Un piccolo tiepido raggio di sole filtra attraverso la finestra e si posa dolcemente sul suo viso. Lui si gira, infastidito dall'improvvisa luce che in un attimo ha soffiato via un sogno bellissimo. Sognava di poter restare sott'acqua, senza respirare, per tutto il tempo che voleva. Assurdo, lui in realtà non sa nuotare molto bene, eppure in quel breve sogno era in grado di scivolare fin sul fondale di un mare scarlatto senza sentire l'effetto della pressione né il minimo accenno di stanchezza. Era lì, lui e milioni di bolle argentate, l'uno attratto dal basso, le altre dall'alto. C'era freddo, però. Un freddo piacevole, a cui si era abituato. E' stato quel calore piacevole a svegliarlo perchè stonava con l'armonia di quel mare di pace tutto suo. Lo riconduceva alla deludente realtà. Rassegnato il giovane taurino apre con fatica i grandi malinconici occhi di quel colore impossibile. Sai, se lo avessi visto di giorno sdraiato sopra un cielo senza nuvole avresti notato che i due colori erano uno solo, magnifico. Si alza, infila svogliato i vestiti, si lava il sonno dalla faccia e beve un bicchiere di latte di capra. Lui odia il latte, ma non può non berlo perchè così disprezzerebbe la sua terra, dopotutto le capre sono l'essenza del suo piccolo villaggio. Assurdo, penserai, bevi qualcos'altro e non rompere, ma tanto lui, caparbio, seguirà sempre i suoi saldi princìpi. Che ci vuoi fare...
Il ragazzo e la sua etica varcano la soglia di casa, investiti da un frizzante mattino d'incipiente primavera. Epona, la fedele giumenta del villaggio, aiuta Jagar e Fad ad arare un fazzoletto di terra con la sua solita esuberanza. Sai, in tutto quello che fa mette sempre energia e istinto. E' incredibile quanto somigli al suo padrone.
In tutte queste righe mi sono dilungata tanto per raccontarti solo di Colin che si alza ed esce, dici che dovrei darmi una smossa? D'accordo, lo farò, è che mi sono lasciata trascinare dal suo fragile mondo. Che stavo dicendo? Ah, si, lui che quando vede Epona pensa automaticamente a Link. Quel ragazzo è una vera forza, non c'è una cosa che non sappia fare. O forse una c'è. E' che non sa avere paura. Mi spiego meglio, ha un coraggio insolito, straordinario. Disumano. Questo è l'unico difettuccio che con grande sforzo Colin era riuscito a trovargli.
Oh, eccolo! Link, circondato dalla luce di quell'aurora svogliata, che a passo sicuro raggiunge i lavoranti a pochi metri. -Salve Link,- urla Fad (ma perchè mai urla sempre?) -su alla fattoria le capre sono dentro la stalla, ma ho dimenticato di mettere il fieno e di riempire gli abbeveratoi, non è che potresti farlo tu al mio posto?- In tutta risposta Link sorride e accenna un si con la testa. Ha un sorriso da far ridere un salice piangente, giuro. Io l'ho visto.
Colin si fa coraggio, raggiunge il sentiero fino al piccolo ponte sopra il ruscello e trepidante aspetta che il suo più grande idolo lo raggiunga. -Salve, Colin- dice lui con la sua voce squillante da mandriano. -In bocca al lupo con quelle capre, Link- gli fa lui. Chissà perchè Link si mette a ridere, sarà il cambio di stagione. Colin lo guarda sparire in cima alla salita che porta alla fattoria e si accinge a seguirlo. Poi, davanti all'enorme casa del capovillaggio si ferma. Nel suo piccolo mondo quando le cose diventano troppo difficili tutto crolla su sé stesso. E a guardare quel suo animo di bambino così accartocciato ci si accorge che la sua unica difesa resta la timidezza.
Iria, la figlia del capovillaggio, apre la porta facendo sobbalzare il poverino dallo spavento. I due si mettono a ridere e iniziano a chiacchierare del più e del meno. Sai, tra di loro c'è una complicità inspiegabile e si capiscono sempre al volo. E' che le ragazze, almeno secondo il parere di Colin, non s'impongono sulla personalità degli altri. Rimangono nella loro e sono delle brave ascoltatrici.
-Hai ricevuto altre lettere dal villaggio Calbarico?- gli fa lei a un certo punto, curiosa. Colin sa che in realtà si riferisce ad una sola persona, la figlia del pastore. Ruda. Hanno tra loro una specie di linguaggio in codice per non farsi capire dagli altri. Se capiscono criticano, ma criticano ciò che non sanno. L'amore tra Colin e Ruda è un qualcosa di tremendamente profondo. E' vero, lui ha solo sette anni, quanto può capirne di amore, e lei che ne ha due in più ha ben altro a cui pensare con tutti i viaggiatori da ospitare alla locanda del villaggio. Eppure lui sente veramente di essere un tutt'uno con lei. Iria, dal canto suo, con un po' d'intuizione aveva capito fin da subito subito che i due erano nati per stare insieme, la luce negli occhi di lui era veramente felice e lei, con quei suoi grandi occhi nocciola da indiana lo trafiggeva con le frecce dei suoi fugaci sguardi come a supplicarlo di rapirla e di portarla con sé per tutta la vita.
-Si. L'altroieri. Mi dice di venire a trovarla presto, che le manco e che è stufa del suo villaggio. Vorrebbe andarsene, ma non vuole abbandonare suo padre. Iria non so che fare, i miei genitori non mi lasceranno mai andare via...-
-Ascoltami. Devi scappare, non c'è altro modo. Ti dirò come devi fare-
-Ma sei impazzita? Spezzerò il cuore a tutti e poi verranno senz'altro a cercarmi-
-Ti troveranno, ma ci metteranno molto tempo-
-Come sarebbe a dire?-
-Tu scapperai insieme a me ed io ho già organizzato tutto per depistarli-
Colin, sbalordito, inghiottisce a vuoto.
-Mi fido di te ma devi darmi tempo per pensarci, non posso prendere questa decisione alla leggera-
-Un giorno ti basta?-
-Domani? Oh, cavoli non sono pronto...-
-No, non domani. Stanotte-
Colin prova a dire qualcosa ma lei lo zittisce e gli spiega in breve il piano.
-Raggiungimi alla sorgente a mezzanotte. Assicurati che nessuno ti veda e prendi con te solo un mantello, farà freddo-
Potrai immaginarti quelle interminabili ore di attesa che separano Colin dalla sua grande possibilità, dal suo estremo atto d'indipendenza.
La notte scende senza fretta  e sorprende un bambino adulto che, tenendosi stretto ad una ragazza in sella ad un cavallo dorato galoppa fin oltre il ponte e giù, verso la foresta di Firone e la libertà. Arrivati ai cancelli di Calbarico Iria lo aiuta a scendere, anche lei un po' provata per la corsa a perdifiato e l'adrenalina. Da un cespuglio sbuca un'esile figura che agilmente sale in sella dietro di lei facendo impennare Epona. Per un attimo la luna piena illumina quel volto ignoto. Charley. Insieme partono a tutta velocità e un sussurro d'addio giunge fino a Colin, trasportato dal vento. Mentre i due amanti galoppano fin oltre l'orizzonte finalmente Colin abbraccia il suo sogno proibito, mentre Oldin veglia sul loro incantesimo. Se ci troveranno, pazienza, pensa, con te al mio fianco nulla potrà svanire. I due bambini si addormentano beati, avvinghiati al frammento mancante del loro portacuore. Niente al mondo potrebbe svegliarli.
   
 
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