Evito con
attenzione di chiedermi
perché lo sto facendo. Di chiedermi perché sto
rovesciando tutti i miei piani,
tutti i miei buoni propositi. Di chiedermi perché ho
cancellato in pochi
secondi tutto ciò su cui ho lavorato per mesi, su cui ho
lottato per mesi.
In questi
mesi ho avuto la
certezza, quasi allarmante, di essere un ottimo attore. I sorrisi che
mostro
alla gente, le mie risposte gentili durante le interviste. Non sono Io,
non
sono Robert. E Tu lo sai. Lo sai meglio di chiunque altro al mondo, e
la cosa
mi ha sempre spaventato.
Ho deciso che
non mi importa più
niente. Ho deciso che devi sapere. Sto cercando intensamente di
convincermi che
è giusto per te, e non per me. Ma continuo a sentirmi
egoista, nonostante
tutto.
Probabilmente
mi odierai, e forse
questo aiuterà entrambi.
Ti prego solo
di perdonarmi, un
giorno, se mai con questa lettera rovinerò la tua vita.
Lungi da me
voler farti soffrire,
lo sai. Voglio solo che tu sia felice, e per una volta, la prima in
più di
vent’anni, sono sicuro di poter donare felicità.
Sono sicuro di poterti dare
più di ciò che hai. Sono sicuro di poterti
regalare cose che nessun’altro
potrebbe regalarti. Per la prima volta nella mia vita, sceglierei me.
Mi conosci,
quindi sai che questo
è un ragionamento nuovo per me.
Ma tu, tu mi
sconvolgi.
Credi davvero
che sia quello che
sembro? Credi davvero che abbia così poco tatto,
così poca sensibilità, così
poca considerazione dell’amore? No… Non puoi. Lo
sai, lo so che lo sai.
Lo sai chi
sono.
Tu lo sai.
E allora
perché, perché Kris,
continui a nascondertelo?
E allora
perché continui a
dipingermi con contorni sfocati? Perché continui a stonare
la mia melodia? E’
paura la tua Kris?
Paura di
accettare? Paura di
capire? E’ per questo che, per ogni passo avanti, ne fai due
indietro? Hai
paura di arrivare?
Devo
deluderti, piccola. Non puoi
fermarti a metà strada, sul bel prato verde, comodo e caldo.
Non puoi rimanere
lì per sempre Kris. Hai un viaggio da fare, ricordi? La tua
meta. Il tuo
traguardo. Quello che vuoi. Quello che è tuo. Quello che ti
appartiene e al
quale tu appartieni. Non puoi fingere che non esista. Non puoi rimanere
seduta
sul tuo prato verde; non se a pochi metri da te
c’è un prato migliore, il prato
giusto.
E allora
perché ti sei seduta
Kris? Non farlo, ti prego. Non accontentarti di quello che hai. Meriti
di
meglio. La vita ti offre di meglio. Non rifiutarlo solo per paura. Non
rifiutarlo seguendo i tuoi pregiudizi. Per una volta, Kris, non
pensare. Non
analizzare con razionalità. E’ la pazzia che porta
alla razionalità, Kristen.
Devi passare per la pazzia, prima.
E poi,
sì, arriverai alla tua
amata razionalità.
E poi,
però, forse non l’amerai
più così tanto.
Ti
innamorerai della pazzia, per
un po’. Com’è giusto che sia.
Ritornerai
con il tempo alla tua
razionalità. Ritornerai a passi lunghi e lenti. Ritornerai,
e starei meglio di
prima. Ti accorgerai che il tuo mondo è cambiato, e che ora
è migliore. Ti
accorgerai che sconvolgere la tua vita è stato divertente e,
anche, razionale.
Oh sì. Lo è stato. Perché ora tutti i
pezzi del puzzle sono al loro posto. Ora.
Dopo che li avevi distrutti e che avevi ricominciato a ricostruirli da
capo.
Non sono
falso Kris, lo sai.
Non sono
capace di dire bugie.
Non sono
capace di fingere.
Posso
coprire, questo sì. Posso
sorridere quando sto male, quando mi sento morire. Ma questo mi fa
morire
ancora di più.
Non capisci
Kristen?
Non capisci?
Non sono mai
riuscito a niente.
Mai. Recitare sentimenti che non provo, persone che non sono,
è la mia vita.
Vivo nella vita di altri, di personaggi delineati. Loro sanno chi sono.
Io no.
I miei personaggi hanno una vita piena di impronte, le loro. Impronte a
volte
giuste, a volte sbagliate, ma impronte. Io mi guardo indietro. Vedo la
strada
della mia vita. E’ vuota, nessuno l’ha mai
calpestata. E poi, d’un tratto,
eccole lì, le impronte. Sono così
vicine… Ho cominciato davvero così tardi a
vivere? Sì.
Ho cominciato
a vivere con te, in
tutti i sensi. Perché sulla strada della mia vita non ci
sono solo le mie
impronte. Ci sono anche le tue. Iniziano il loro percorso vicino alle
mie, le
precedono di poco, come a guidarle. E le mie le seguono, come stelle
comete in
una notte nera. Sono tue le impronte che mi hanno indicato la strada.
Le
impronte che ho seguito quando volevo imparare a vivere.
Lo capisci
ora Kris?
Capisci
perché ti amo?
Per
vent’anni ho vissuto nel buio.
Per vent’anni ho vissuto inconsapevole di chi fossi. Per
vent’anni il mio unico
confidente è stato il mio pianoforte. Le uniche volte in cui
mi esprimevo era
con le mie canzoni.
E poi, sei
arrivata tu. Hai
inconsapevolmente sconvolto tutto me stesso.
Mi hai
creato, plasmato,
modellato. Sono stato tuo, completamente. Lo sono ancora.
Dipendente di
ogni tuo respiro,
assuefatto da ogni tuo sguardo, allucinato da ogni tuo tocco.
Ho amato i
tuoi occhi insicuri. Li
ho attirati a me e li ho fatti risplendere.
Mi sono
sciolto ad ogni tuo tocco
caldo. Mi sono incantato ad ogni tuo movimento. Mi sono acceso ad ogni
tuo
sorriso. Mi sono avvicinato ad ogni tua richiesta d’aiuto. Mi
sono allontanato
piano, ad ogni tua richiesta di respiro. Sono rimasto lì,
dietro l’angolo, al
buio, ad aspettare. Ti ho accolto tra le mie braccia quando mi hai
raggiunto
nel buio, volendomi di nuovo. Il mio cuore batte all’unisono
col tuo. E non è
una scelta mia.
Ora mi siedo
al piano e compongo
su di te. Prendo in mano la chitarra e tendo le corde per te. Ogni
canzone,
ogni melodia, è involontariamente tua. Sei la sostanza della
mia natura.
E’
indipendente da me Kris.
Non posso
cambiare.
Come non si
può fermare il vento,
asciugare il mare, raffreddare il sole, riscaldare il ghiaccio. Non mi
si può
chiedere di non amarti.
Lo farei, se
potessi. Lo farei se
sapessi che ti renderebbe felice, che ti aiuterebbe. Morirei per non
amarti. Ma
ti amerei anche da morto, più di prima.
Non posso che
amarti in silenzio.
Amarti piano, quando ci sei. Amarti prepotentemente, quando sono da
solo.
Amarti con un sospiro. Amarti con quel pezzo di cuore che mi resta, il
pezzo
che non hai ancora rotto.
Amarti con la
forza che mi resta.
Amarti con la voglia che mi resta. Amarti con la vita che mi resta.
Amarti.
Amarti, amarti, amarti,
amarti.
Amarti
finchè non esaurirò la
voce, la forza, il cuore, la voglia.
Amarti
finchè non deciderò di
mettere fine alla mia vita, decidendo io quanto mi resta.
Amarti
finchè non avrò più il
coraggio di rimettere i piedi sull’asfalto bagnato e tornare
al di là della
ringhiera nera, sul ponte .
Amarti
finchè non avrò più la
determinazione per decidere di continuare a vivere, per te.
Continuerò
ad amarti. Fino ad
allora.
E anche oltre.
Buona vita
Kris,
con
inevitabile Amore,
Robert.