12/07/2015
3 recensioniBurn inside.
[Well... I love you.]
Lei non era andata lì per quello, in realtà: lui aveva proposto di aiutarla a studiare e lei, visto che quello era il suo ultimo anno scolastico e doveva impegnarsi al massimo, aveva accettato.
Ma quando se lo ritrovò davanti, con la camicia bianca, un sorriso a fior di labbra e quello sguardo, Vì capì che avrebbero studiato.
Dopo.
***
Si ritrovano sul divano all'istante, l'una tra le braccia dell'altro, a scambiarsi baci e carezze.
«... Devi chiamarmi così anche in questo momento?» bisbiglia lui, guardandola.
«E' ovvio.» ribatte la Strega prontamente, attirandolo a sé e sfiorandogli la schiena nuda.
«Non è che arriva tuo padre? O tuo zio? Sarebbe... Imbarazzante.» accenna la ragazza, mentre lui inizia a sbottonarle i bottoni della camicetta.
«Non è che arriva tuo padre? O tuo zio? Sarebbe... Imbarazzante.» accenna la ragazza, mentre lui inizia a sbottonarle i bottoni della camicetta.
«Vì, per favore.» dice il mago, quasi esasperato.
Lei sorride e lui la bacia nuovamente.
Quando arriva il momento, Pervinca sente la caratteristica scossa nascerle dal basso ventro ed irriadarsi tutto intorno: sulla punta delle dita - che sfiorando il proprio ragazzo, smaniose di avere qualcosa di più -, al centro del cervello - non capisce più niente, sente fondersi con il corpo del mago - e per tutto il corpo, che si agita ogni volta che viene a contatto con quello di Grisam.
«Però--» balbetta Vì, guardando negli occhi il ragazzo.
Lei sorride e lui la bacia nuovamente.
Quando arriva il momento, Pervinca sente la caratteristica scossa nascerle dal basso ventro ed irriadarsi tutto intorno: sulla punta delle dita - che sfiorando il proprio ragazzo, smaniose di avere qualcosa di più -, al centro del cervello - non capisce più niente, sente fondersi con il corpo del mago - e per tutto il corpo, che si agita ogni volta che viene a contatto con quello di Grisam.
«Però--» balbetta Vì, guardando negli occhi il ragazzo.
«Per l'amor del cielo» Grisam si ferma, guarda la fidanzata, leggermente scocciato - insomma, si può interrompere il fatto in quel modo? «Che succede?»
Vì gonfia le guance: eh no, lei voleva dire una cosa carina e lui la interrompe così?
«Ora non te lo dico.»
Grisam la bacia, le tortura un labbro e si muove sopra di lei, strappandole un gemito.
«Dimmelo, Periwinkle.» soffia lui, poggiando la sua fronte su quella di lei.
Grisam la bacia, le tortura un labbro e si muove sopra di lei, strappandole un gemito.
«Dimmelo, Periwinkle.» soffia lui, poggiando la sua fronte su quella di lei.
«Non ci penso nemmeno, Burdock.» risponde la Strega con un sorriso che, in quel momento, Grisam potrebbe definire solo sensuale.
Una spinta, due, tre.
«Dimmelo.»
Pervinca porta indietro i riccioli rossi, sospira e inizia ad abbottonarsi la propria camicia a scacchi.
Mentre il mago si allaccia i pantaloni, la Strega decide di parlare: «Uh, Grisam?»
Il ragazzo, ora calmo, le lancia un'occhiata, mentre afferra la camicia bianca: «Sì?»
Una spinta, due, tre.
«Dimmelo.»
«No.»
E' un gioco ed entrambi lo sanno, ma nessuno dei due vuole lasciare l'altro vincere; così alternano ordini silenziosi e dinieghi, a spinte energiche, gemiti e baci a fior di labbra.
L'apice li coglie entrambi nello stesso momento.
Grisam trattiene un ringhio, mentre Pervinca artiglia le sua unghie sulla schiena di lui, graffiandolo e facendosi scappare l'ennesimo gemito.
E' un gioco ed entrambi lo sanno, ma nessuno dei due vuole lasciare l'altro vincere; così alternano ordini silenziosi e dinieghi, a spinte energiche, gemiti e baci a fior di labbra.
L'apice li coglie entrambi nello stesso momento.
Grisam trattiene un ringhio, mentre Pervinca artiglia le sua unghie sulla schiena di lui, graffiandolo e facendosi scappare l'ennesimo gemito.
***
Pervinca porta indietro i riccioli rossi, sospira e inizia ad abbottonarsi la propria camicia a scacchi.
Mentre il mago si allaccia i pantaloni, la Strega decide di parlare: «Uh, Grisam?»
Il ragazzo, ora calmo, le lancia un'occhiata, mentre afferra la camicia bianca: «Sì?»
Vì arrossisce - anzi, avvampa - e distoglie lo sguardo da lui: indossa la gonna e si rimette le scarpe.
E' quando ormai è pronta e seduta sulla sedia, con un libro davanti, che trova il coraggio di guardare il ragazzo.
«La cosa che dovevo dirti... prima.» Arrossisce violentemente e si tortura distrattamente le maniche della camicia: ora, senza la foga del momento, le sembra tutto più difficile. Poi si decide e sputa fuori: «Beh... Ti amo.»