Siamo chiusi in ascensore, le luci di emergenza traballano non so per quanto staranno accese, fuori si sentono strani rumori e sembra che qualcuno o qualcosa stia cercando di aprire le porte dell’ascensore.
Tu hai una paura folle degli ascensori e mi odi per averti costretta a farti salire, io cerco di tranquillizzarti e farti capire che presto verranno a tirarci fuori.
Ad un tratto le luci si spengono e la porta si spalanca, lo capiamo dal rumore, e sentiamo dei passi metallici avvicinarsi, tu cominci ad urlare e ti aggrappi a me che cerco di far luce con il cellulare senza successo, i passi si arrestano e dall’oscurità esce il braccio della morte con la sua falce in un nanosecondo ci porta con se.
Ora siamo nel cuore del Tartaro a cercare una via d’uscita per andare a prendere altre persone da portare con noi.
Siamo diventate anche noi “la morte”.