Erano due piccioncini innamorati, ed erano entrambi sicuri che niente li avrebbe separati ,Shu lascio sulla porta di casa Hare e tornò con il cuore leggero a casa sua, anche se effettivamente senza Inori l'appartamento era molto piu vuoto rispetto a prima, quella notte stessa Hare decise di scappare di casa perchè aveva contratto il virus Apocalipse, ma andava tutto bene, perchè le autorità avrebbero gia fatto il loro dovere anche se dovettero ucciderla a causa della sua resistenza ad oltranza, gliela contarono così ai genitori di Hare e loro ci credettero ciecamente.
A Shu la notizia arrivò il giorno dopo, quando andò a prendere Hare a casa sua per un giro, la notizia praticamente lo distrusse dall' interno. Nel giro di pochi giorni Shu era già al funerale di Hare, nel suo completo nero e fortuitamente nessuno gli chiese di fare un elogio funebre, con lo sguardo che faceva trasparire chiaramente un' angoscia interiore che era cresciuuta lungo il tragitto per il cimitero, e ora lo faceva morire, lo corrodeva, voleva raggiungere la sua amata il prima possibile, desiderò la Morte.
Per tranquillizzarsi raggiunse il suo posto preferito, dove finalmente nessuno lo avrebbe disturbato o si sarebbe fatto vivo.
Era abbastanza vicino al capannone quando la canzone di Inori arrivò fino a lui, si chiese perchè mai il computer fosse partito da solo e la risposta era piuttosto ovvia, qualcuno lo aveva acceso.
Infatti quel ''qualcuno'' se ne stava comodamente seduto con il dorso della mano sul bracciolo che sorreggeva il volto con le gambe accavallate sotto la scrivania, per un intero minuto Shu si dimenticò di Hare e si concentrò sull' intruso: capelli viola, veste bianca e mani guantate