Anime & Manga > My HiME - My Otome
Ricorda la storia  |      
Autore: Tynuccia    19/01/2009    5 recensioni
(Mai Otome- anime) Momento di tenerezza verbale per Akira e il suo Shogun
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akira Okuzaki, Takumi Tokiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Combattere

Akira raggiunse il suo signore.
Stava seduto sulla sua carrozzella all’ombra di un magnifico pesco fiorito. Sulle spalle un morbido haori di seta. Le sue mani erano protese verso il piccolo lago artificiale lanciando mangime alle variopinte carpe al suo interno.
Lei sorrise teneramente e si sedette sul prato al suo fianco dopo aver posizionato una calda coperta sulle sue gambe.
-Il sole era già abbastanza caldo- sospirò Takumi.
La kunoichi contrasse le labbra in una smorfia arrabbiata. Si inginocchiò fino ad averlo davanti al viso.
-Stai scherzando, spero! La dottoressa ha detto che devi rimetterti e tu devi obbedire, non m’interessa che tu sia lo Shogun!-.
-Ma lo faccio, Akira-kun!-.
-Non prendermi in giro! Già il fatto che tu sia uscito con solo il pigiama… incosciente!-.
Takumi scoppiò a ridere di gusto sotto gli occhi attoniti della ragazza.
Le posò una mano sulla testa, inclinando il capo.
-Sei un tesoro a preoccuparti così per me-.
-I-idiota- avvampò, distogliendo lo sguardo. –Comunque sia… mi hai fatta convocare, cosa succede?-.
-Potrei farti la stessa domanda, ma inizio io, soddisfando la tua curiosità. Ieri ho ricevuto una lettera da parte di Natsuki Kruger-san. Il Garderobe vuole che Zhipang venga dotato di una Meister Otome. Dicono che essendo noi alleati di Windbloom, e quindi di quella scuola, abbiamo l’obbligo di conformarci al resto del pianeta-.
-Perché fanno sempre queste porcherie?!- sbottò Akira con il pugno tremante. –Cosa c’è di male nel nuotare controcorrente? E poi il contributo del nostro esercito nell’ultima guerra è stato apprezzabile-.
Takumi sospirò, abbassando lo sguardo.
-Per loro non è sufficiente, mia cara. La lettera dava un’altra informazione, ma ti prego, parla. Non voglio annoiarti-.
-Sei sempre il solito pessimista… comunque anche io ho ricevuto un messaggio da parte del Garderobe e, più precisamente, da quella donna che mi ha smascherata così facilmente quando mi sono finta lo Shogun-.
-La Meister Shizuru Viola- disse il ragazzo senza risparmiarsi una nota di disappunto nel tono di voce. Odiava quella Otome per come aveva trattato Akira, senza riguardo alcuno. La sua amata guardia del corpo aveva sempre combattuto strenuamente contro il suo travestimento, detestando quell’infausta scelta.
-Lei- annuì la kunoichi. –Mi ha scritto che vuole che io entri al Garderobe. Sarei in tempo per diventare la tua Meister in un paio d’anni-.
Takumi alzò un sopracciglio.
-Mai. Non se ne parla proprio! Comunque mi fa piacere notare che la Direttrice e l’Ametista abbiano imboccato due strade differenti per eseguire gli ordini che lo Shinso ha impartito. E l’amica di mia sorella ha abbracciato il metodo meno doloroso, me ne compiaccio ulteriormente-.
-Cosa intendi dire?-.
-Beh, evidentemente il Garderobe deve per forza assicurarsi la dipendenza di Zhipang e se la Viola vuole te tra gli schieramenti delle Otome possibili, Natsuki vuole salvaguardare il nostro rapporto. Dopotutto conosci la clausola che le nanomacchine portano con sé, vero?-.
Akira ci pensò un attimo e poi arrossì come un peperone. A contatto con il cromosoma Y avrebbe perso ogni privilegio e la sua GEM sarebbe andata distrutta. Lei ed il suo adorato Shogun erano troppo giovani per certe cose, ma in cuor suo sapeva che il fatidico momento sarebbe arrivato, presto o tardi ed era da qualche anno che ci ponderava sopra: fare sesso, per lei, avrebbe rappresentato una svolta simbolica. Avrebbe preso piena coscienza della sua femminilità e, finalmente, avrebbe potuto tirare un sospiro di sollievo, salutando per sempre i suoi complessi e le sue paranoie.
Abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro per non alzarsi ed imprecare contro quel sistema di galline vergini.
Sentì che Takumi le accarezzava dolcemente la chioma verde.
-Non preoccuparti. Non accetterò mai che tu diventi loro schiava. E tantomeno condividerò la mia vita con la rappresentazione vivente di ciò che ha rovinato Onee-chan- disse con tono triste. –E poi ti ricordo che quando Otou-sama morì gli promisi che per niente al mondo avrei lasciato che Zhipang divenisse l’ennesima nazione soggetta al Garderobe. Ne andrebbe del mio onore e dell’amore che provavo nei confronti di colui che mi ha fatto diventare ciò che sono adesso-.
Akira sorrise lievemente, abbracciandosi le gambe.
-È merito di Tokiha-sama se posso stare qua con te, ora. Se ti conosco e se siamo così legati. E, soprattutto, se non sono sposata con un nobile sovrappeso per chetare qualche dissidio tra casate-.
-Beh è anche colpa sua se ti devi travestire-.
-No, ormai non sono più arrabbiata con lui per questo motivo- spiegò Akira sospirando. –Io volevo bene allo Shogun come se fosse stato il mio di padre-.
-Te ne sono grato- Takumi chiuse gli occhi, godendosi il tepore del sole.
-Hai detto che c’era dell’altro-.
-Speravo te ne fossi già dimenticata- ammise stancamente il ragazzo. –Non è una bella notizia, forse anche peggiore della prima che ti ho dato-.
La kunoichi trasalì, ma si fece coraggio.
-Forza, idiota! Non fare il melodrammatico e spara!-.
Lui si voltò leggermente, guardandola con gli occhi celesti colmi di tristezza.
-Sembra che il mio parere conterà quanto un due di picche, ma mi hanno proposto di sposare Mashiro Blan de Windbloom. È l’alternativa all’avere una Meister Otome-.
Akira sentì il proprio cuore infrangersi e scomparire dal suo petto.
Si aggrappò all’erba con gli occhi sbarrati.
-Tu… tu non puoi… quella mocciosa…-.
-Vedi di calmarti, farò tutto il possibile- Takumi tentò di assumere un’aria sicura e spavalda nonostante l’infinita tristezza che lo animava.
-Non dire sciocchezze! Immagino che abbiano già fissato la data e tutto! E, in questo modo, la Meister Yumemiya sarebbe anche Meister di Zhipang… Hanno calcolato tutto, quelle cagne infide!-.
Lo Shogun guardò preoccupato la sua amata. Non l’aveva mai vista arrabbiarsi così ed era una visione spaventosa.
Non tentò neppure di calmarla, sapeva che sarebbe stato solo fiato buttato all’aria.
Sospirò, abbassando lo sguardo.
-Ci sarà pure qualcosa che io posso fare!- esclamò sbattendo un pugno sulle ginocchia.
Akira si alzò in piedi, afferrando i manici della sedia a rotelle.
-Voglio ben vedere! Fatti valere e non fare la scamorza!! Non si tratta di una partita a carte, ma della nostra felicità!-.
Takumi sorrise.
Aveva ragione, dannatamente. Lui, giovane, ma deciso, sperava in cuor suo di poterla sposare un giorno e passare la sua intera vita con la kunoichi. L’amava decisamente troppo per perderla.
-Fermati- ordinò.
La ragazza frenò, con un’espressione interrogativa.
-Cosa c’è?-.
-Vieni qua, subito-.
Lei annuì e quando fu davanti alla carrozzella venne afferrata per il colletto da Takumi che le diede un dolce bacio sulle labbra.
-Non permetterò che il Garderobe ci separi. Combatteremo insieme, vero Akira-kun?-.
Arrossì, scompigliandogli amorevolmente la chioma castana.
-Decisamente, signore-.
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > My HiME - My Otome / Vai alla pagina dell'autore: Tynuccia