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Autore: ishipxxbullshit    13/07/2015    1 recensioni
Per una manciata di secondi, solo per una manciata di secondi avevano tutti sentito la sua risata, come se fosse accanto a lui, mentre rideva e si dimenava con il busto e batteva le mani.
Spalancarono gli occhi, mentre iniziarono a pizzicargli quest'ultimi.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Darren Criss, Heather Morris, Kevin McHale, Lea Michele
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse per gli altri era un giornata nomale, dove andare a mare o fare passeggiate, dove ridere e divertirsi.
Be', non per loro.
 
«Vi ricordate quella volta dove Cory cadde mentre ballava e finì con la faccia sulla torta?»
Una risata si diffuse per tutta la stanza, rimbombando.
Una risata malinconica, ma sincera.
 
«Quando mi portò a cena fuori ma poi scappammo perché dimenticò il portafoglio!» Disse Lea con le lacrime agli occhi, poi si fece cupa improvvisamente.
 
Ricordava perfettamente quel giorno.
Aveva una lista dei giorni più belli della sua vita, dei più significativi ed emozionanti, tra quei giorni c'era quello.
In quella serata si era persa tra le labbra di Cory che raccontava vicende, per lui divertenti, del gatto di Chris: Brian. E lei rideva per il modo in cui si esprimeva, nel modo in cui agitava le mani, si esaltò talmente tanto all'ultima storia che rovesciò un vino del 1975 sul parquet. Lea e Cory scoppiarono in una risata che fece girare tutte le persone che stavano cenando in quel ristorante.
 
«Una volta mi ha chiamato alle tre di notte per chiedermi come stavo..» Un sorriso malinconico ed un sospiro frustato fuoriuscì dalle labbra di Chris.
 
Stava per dormire quando il suo cellulare squillò, partì 'Listen' di Beyoncé, per la prima volta in vita sua non voleva ascoltare la sua voce.
«Pronto..» sibilò, con occhi chiusi e stanchi.
«Hey, Chris. Sono Cory, volevo domandarti se stavi bene.»
Chris spalancò gli occhi scoppiando a ridere senza un motivo, seguito da Cory.
«Certo che sto bene, ma ora vai a dormire.»
 
Quando finirono di parlare Chris perse completamente la voglia di andare a dormire.
Quel pomeriggio al bar un ragazzo che l'aveva riconosciuto gli era sbattuto addosso sibilando la parola 'frocio'.
Per Chris era dura, considerando che aveva iniziato ad accettarsi da poco, aveva solo diciannove anni e Cory si era preoccupato per lui, voleva sapere se stava bene, se quell'accaduto non l'avesse turbato.
 
«Una volta mi ha portato al Luna Park..» Disse Naya sorridendo, ricordando quella giornata con occhi lucidi.
 
Gli aveva detto che non andava al Luna Park da quando aveva undici anni, così improvvisamente alle sette del mattino seguente entrò nella roulotte di Naya, dicendole che aveva ottenuto il permesso per non lavorare quel dì, la costrinse a lavarsi, a vestirsi comoda, per poi portarla al Luna Park.
Aveva fatto tutto quel casino per lei, per renderla felice.
Quando arrivarono a destinazione scoppiarono a ridere, era una cosa folle, da immaturi ma Naya l'aveva apprezzata.
 
Voleva soltanto renderla felice, farle provare delle emozioni che aveva dimenticato. 
 
«Lo chiamai alle cinque del mattino perché credevo stessi per partorire, anche se stavo solo al settimo mese e lui, pur spendo che non era vero, mi accompagnò.» 
 
Ricorda di averlo chiamato alle cinque del mattino, in preda al panico avendo paura che stesse per partorire.
“Ma Hemo, è impossibile! Sei solo al settimo mese.” Disse dopo aver riso.
“Per piacere.” Gli disse implorante, con la voce incrinata.
Be', inutile dire che in sette minuti era davanti casa sua.
 
Dopo che la ginecologa la rassicurò dicendole che erano solo contrazioni, Cory rimase a dormire nell'Hotel, dicendo:
“Così per qualunque evenienza sarò lì accanto a te.”
 
«Ragazzi, se vorreste ricordare una sola cosa di Cory quale sarebbe?» Chiese Kevin, lui sapeva la risposta, come tutti gli altri.
 
«La sua risata.» Rispose Darren per tutti, annuirono.
 
La sua risata non era tra le più comuni, tra le risate già sentite da qualche parte. No. La sua era unica, con quella nota raspa, profonda, ma alta.
Se lui rideva, tu ridevi, anche senza motivo. 
Cory rideva per ogni cosa. 
Faceva cadere una penna? Rideva.
Il vento gli scompigliava i capelli? Rideva.
Lui rideva sempre, era pieno di vita ed energia.
Era in grado di migliorare le tue giornate.
 
Per una manciata di secondi, solo per una manciata di secondi avevano tutti sentito la sua risata, come se fosse accanto a lui, mentre rideva e si dimenava con il busto e batteva le mani.
Spalancarono gli occhi, mentre iniziarono a pizzicargli quest'ultimi.
 
E dall'alto, c'era un Cory che scoppiò a ridere. 
Perché per lui la sua risata faceva schifo, troppo rumorosa, troppo alta.
Scoppiò a ridere perché erano degli idioti, invece di andare a qualche festa stavano lì a ricordarlo.
Poi sorrise, guardando in basso, avrebbe tanto voluto stare lì accanto a lui.
 
 
“oh. ITS A SHARK TORNADO.”
   
 
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