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Autore: Nousa    14/07/2015    0 recensioni
Sei amici si ritrovano a condividere l'ultima estate insieme tra avventure, feste, drammi, problemi e molto altro...
E' solo una storia come le altre, ma per noi è unica nel suo genere.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO II

 

“ E' una serata fantastica da condividere con persone fantastiche. Kismet, spostati da lì, potrebbe caderti addosso quella trave” Per la serata Ember aveva optato per un leggero abitino verde che risaltava i suoi bellissimi occhi. Kismet alzò gli occhi al cielo e si avvicinò all'amica per abbracciarla e tirarle un ciuffo di capelli.

Era proprio il momento perfetto per stare insieme, pensò Lilac. La stazione abbandonata era la meta di molti giovani ma quasi nessuno vi si avventurava di notte, a parte loro. Anche se un paio di volte si era imbattuta in qualche barbone innocuo e allegro. Si ricordò di non raccontare ad Ember del simpaticone che le aveva regalato una bottiglia di vino, proprio quello che aveva portato a cena due sere prima da Azure.

Le tre ragazze continuarono a scherzare per un po' finchè non arrivarono Azure, Dakota e Jacob.

“ Non ci credo. Kismet, da quando arrivi in anticipo?” Azure guardò divertita la mora.

“ Solo perchè sono passata a prenderla io. Aspettando 20 minuti in soggiorno, aggiungo.” Ember proprio non riuscì a trattenersi e si guadagnò uno sguardo di scuse ed un piccolo bacio sulla guancia. Dakota ignorò semplicemente quelle effusioni per salire sul terrazzo dell'edificio evitando agilmente gli scalini pericolanti. Azure si tolse le scarpe firmate e si sistemo il vestito in modo da non sporcarlo salendo.

“ Ok, adesso che siamo qui voglio solo dire che vi voglio bene perchè qualsiasi malsana idea ci venga in mente non ci tiriamo mai indietro. Ringrazio anche Ember che nonostante io sia sicura abbia una ramanzina pronta per ognuno di noi ci sta permettendo di farlo. Ringrazio anche Azure che è sempre presente per sostenerci. E adesso...” Dakota si fermò un attimo per prendere dalla borsa quelle che sembravano delle sigarette “ Spaccatevi tutti. Ember e Azure, avete il compito di fermare Kismet dall'avvicinarsi a qualsiasi essere di sesso maschile.”

“ Guarda che non sono io. E' la mia bellezza ad attirarli.” Kismet si sistemò la camicia facendo ridere Lilac che le si avvicinò. Le sussurrò qualcosa all'orecchio facendola sorridere ed annuire. Lilac era tutta felicità, segreti, pensieri, idee, giochi. Nessuno riusciva mai a capire cosa volesse di preciso o di quale umore fosse, spesso neanche lei stessa.

Dakota cominciò ad accendere la nostra nuova esperienza facendo riflettere Azure sull'importanza di non cadere in certe tentazioni quando si hanno obiettivi più grandi. Ma spesso la mente dei giovani non si ferma ai “ma”, “se” e “dopo”, ci si limita a vivere il momento godendo di ogni sfumatura. E fu quello che fecero quei ragazzi un po' strani sul terrazzo di una vecchia costruzione in mezzo al nulla con le luci della città dietro e l'odore di mare ad incantarli. Non esiste droga più efficace dell'amore, in realtà, pensò Ember intenta a leggere il suo libro sorridendo alla vista di Lilac che iniziò ad abbracciare tutti.

“ Ember, li facciamo fermare qui? Almeno sono allegri ma coscienti.”

“ Sì... Kismet, Lilac, andiamo a prendere un drink in spiaggia?” Le due ragazze interpellate fermarono la loro danza, ancora sorridenti ed entusiaste della proposta trascinarono Dakota che guardò sconsolata Jacob. Con loro non funzionava nemmeno quello, riflettè segretamente sollevata Azure, non aveva intenzione di occuparsi anche di loro due. Era già abbastanza faticoso stare dietro a Kismet e Lilac con le loro trovate. Dakota non si preoccupò più degli scarsi risultati su di sé ma si godette lo spettacolo della rossa che cominciò ad abbracciare alberi appena uscirono dalla porta laterale della stazione.

“ Emby, io sto bene. Vedi? Sto bene. Se vuoi faccio una capriola.” Ember cercò di fermarla ma non riuscendo nel suo intento si mise a ridere guardandola per terra già sporca di terra.

“ Andiamo in spiaggia? Magari l'acqua di mare le fa riprendere un po'.” Jake guardò divertito Dakota che si limitò ad annuire non potendo rispondere per le troppe risate.

“ E se poi annegano?” Azure cominciò a pensare a tutte le conseguenze facendo preoccupare anche Ember.

“ Potrebbero farsi male, o prendere il raffreddore. Potrebbero esserci delle pietre in acqua e loro non le vedrebbero e...”

“ Ember, calmati. Non è mai morto nessuno per un bagno di notte. Ce lo facciamo tutti” Dakota sembrò avere già preso la sua decisione.

“ Ma ho il vestito, poi si rovina.”

“ Lo togli e ci facciamo dare qualche tovaglia da Johnny, dovrebbe ancora essere lì.” Sentenziò Jake. Johnny era il proprietario di un rinomato ristorantino sulla spiaggia famoso soprattutto per la torta alle mele, la migliore della città.

“ Va bene, allora.” Bastava nominare Johnny per far fare ad Ember qualsiasi cosa, ma in fondo tutti sapevano che erano fatti per stare insieme, ovviamente tranne loro che si ostinavano a scambiarsi qualche balbettante frase di circostanza per poi fissarsi da lontano.

Arrivarono relativamente presto in spiaggia considerando che Lilac si era fermata a salutare anche gli scoiattoli del bosco e non perdendo tempo si avviarono al Johnny's Kitchen. Lo trovarono fuori a fumare una sigaretta mentre leggeva un libro, quando si accorse di noi lanciò la sigaretta e quasi scivolò dalla sedia. Ember non sopportava il fumo e Johnny questo lo sapeva, nonostante ciò non riusciva comunque a smettere. Le sorrise timidamente e lei arrossì notevolmente salutandolo con un gesto della mano.

“ Hey, Johnny. Quando finisci di ammirare la mia amica ci dai qualche tovaglia?” Jacob lo risvegliò divertito.

“ Andate in spiaggia?” Gli chiese entrando e facendo segno di seguirlo.

“ Vogliamo fare il bagno.” Jacob prese le tovaglie e ne lanciò alcune ad Azure che scelse per sé la più semplice.

“ Ma siamo senza costume quindi nuoteremo nuuuudi. Joh, vuoi vedere Ember nuda? Emby, togliti il vestito.” Lilac, divertita dall'uscita di Kismet, cominciò a tirare il vestito di Ember che la allontanò e si nascose dietro Dakota. Johnny nel frattempo riuscì a concentrarsi solo sull'immagine di Ember nuda circondata dall'acqua. Quella situazione era tragica, non poteva farsi un'altra doccia fredda anche quella sera, pensò disperato.

“ Nessuno nuoterà nudo, rassegnatevi.” Le riprese Azure dato che Dakota era ancora preda di una crisi di risate.

“ Parla per te, io adesso mi spoglio. Lily, andiamo.” Kismet si avviò saltellando verso la spiaggia lanciando ovunque indumenti seguita immediatamente da Lilac.

“ Fermiamole.” Azure non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere.

“ Raggiungiamole, invece, dai.” Dakota si riprese un po' e si trascinò dietro Ember che fissava ancora Johnny.

“ Ma le vedete?” Jacob cominciò a ridacchiare guardando Lilac scavare una buca in mezzo alla sabbia e Kismet metterci dentro le loro scarpe.

“ Propongo di farle tornare a casa scalze.” La proposta di Azure piacque a tutti.

Raggiunsero le altre e si buttarono in acqua continuando a ridere e scherzare. Ember si tolse il vestito e con la coda dell'occhio vide Johnny sulla terrazza del ristorante intento a fissarla. A differenza delle ragazze lei non gli avrebbe donato la vista del suo corpo nudo, infatti entrò in acqua con l'intimo soffrendo per quel completo coordinato costatole un bel po' di soldi. Jacob la prese da dietro a la buttò facendola tossicchiare. Azure si fermò un attimo in riva al mare e fissò le sfumature della luna sull'acqua. Era buio e non si vedeva nulla se non quella luce magica che le fece immaginare un vestito leggero come le onde e scuro come la notte. Immaginò una scollatura profonda, con magari un ciondolo lungo. Una pietra bianca come la luna. Era questo il suo talento, trasformare il mondo circostante in abiti di alta moda. Riflettè sulla quantità di tempo che avrebbe impiegato per un vestito simile e realizzò che ce l'avrebbe fatta entro la festa per l'inaugurazione del nuovo albergo. Persa nei suoi pensieri non notò che Kismet uscì dall'acqua per stendersi sulla sabbia ed “abbronzarsi”. Scura com'era magari riusciva a sbiancare se si abbronzava con la luna, pensò lei. Per quanto amasse la tonalità caramello della sua pelle a volte desiderava la carnagione chiara e pallida delle sue amiche.

“ Kisssss, ti voglio bene. Ma sei nuda.” Lilac le si avvicinò e la indicò scioccata.

“ Anche tu, genio.”

“ Al mio ragazzo non piacerà. Ora gli mando un messaggio.”

Si mise a gattonare in mezzo alla sabbia finchè non trovo il suo cellulare, scrisse qualcosa e poi lo lanciò accanto al vestito di Ember.

“ Lily, mi sto lentamente riprendendo. Non è giusto. Ero così di buon umore.” Kismet effettivamente sentiva di essere molto più cosciente e non ne era contentissima. Si rivestì e quando capì che gli altri erano intenti a giocare in acuqa e non la stavano guardando si voltò verso Lilac

“ Torna da loro. Così appena finite di giocare andate a mangiare un waffel. Se ti chiedono dove sono rispondi Bardot.”

“ Va beeeene. Fai sesso.”

Kismet si avviò velocemente verso la strada sicura che non l'avrebbero seguita al Bardot, al massimo avrebbero chiamato uno dei ragazzi per assicurarsi che fossi arrivata. Se fosse arrivata, pensò. Non era ancora completamente in sé. Si fermò un attimo per riordinare le idee e concentrarsi quando una mano le accarezzò il braccio. Si voltò spaventata ma quando riconobbe l'imponenta figura si rilassò.

“ Vai al Bardot? Non credo ci siano i tuoi fratelli.” Le disse Trent indicandole la moto. Si avvicinarono e lui le mise il casco.

“ Mi accompagni a casa, allora? Non ricordavo se avessero il turno stasera o meno.”

“Certo che sì. Jamal mi ucciderebbe se non ti riportassi a casa dopo averti trovata sola in spiaggia e scalza.” Kismet si guardò i piedi e strinse le spalle disinteressata. Trent la sistemò sulla moto dopo essere salito e dopo averle ricordato di tenersi stretta la riportò a casa.

 

 

“ Lily, perchè l'hai lasciata andare da sola?” Azure era al limite della preoccupazione

“ Si sarà sicuramente ripresa abbastanza, la conosciamo. Quando si scoccia se ne va sempre senza dire nulla. Fa parte di lei.” Dakota si asciugò lentamente i capelli.

“ Però devi ammettere che sembrava aver perso questo vizio.” Rispose Ember pensierosa.

“ Torniamo da Johnny, prendo la sua auto e dopo avervi accompagnate chiamo al Bardot per vedere se è lì.” Concluse Jacob.

Lilac finì con l'addormentarsi in auto e dato che i genitori erano fuori città decisero tutti di poartarla a dormire da Ember mentre Azure avrebbe dormito da Dakota in modo da non dover fare troppi viaggi. Quando Jacob ebe accompagnato anche queste ultime chiamò Scott. Al secondo squillo rispose.

“ Hey, fratello. Come va?”

“ Scott, tutto bene. Ho bisogno di un favore...”

“ Kis non è passata stasera, ma i fratelli non sono di turno.”

“ Va bene, grazie.”

“ Di nulla. Vi farà impazzire, un giorno. Come fa impazzire tutti noi poveri mortali che le stiamo ancora dietro. Non dimenticare la partita questo sabato.”

“ Certo, non preoccuparti.” Riattaccò e fece manovra per uscire dal parcheggio avviandosi verso la collina riflettendo su quanto stress provocassero quelle ragazze che si ostinava a frequentare. Arrivato davanti all'unica villetta spense il motore e scese dall'auto, spostò lo sguardo verso il piano superiore, si concentrò sul balcone centrale aperto. Dopo poco una figura si affacciò sicuramente attirata dall'auto. Kismet lo salutò sorridente appoggiandosi alla ringhiera e quando Trent la raggiunse lui scosse la testa divertito e risalì in auto.

Le avrebbe ricordato di usare il telefono per avvertire se aveva intenzione di sgattaiolare via. Accese il motore e mandò un messaggio ad Eleonor. Aspettò e quando lesse la risposta positiva, sorrise e se ne andò.

“ E' passato a controllare?” Le chiese Trent andando a stendersi sul letto

“ Di sicuro. E sono anche sicura che stia andando da Eleonor.”

“ Ti infastidisce?”

Kismet lo fissò a lungo, si sciolse i capelli e salì lentamente sul letto sedendosi poi a cavalcioni su di lui con uno sguardo malizioso.

“ Secondo te mi importa?”

“ Non si risponde ad una domanda con una domanda.” Le rispose divertito stringendole i fianchi.

“ In realtà non dovresti pensarci nemmeno a pormi domande in questo momento.”

“ Rimedio subito.” La avvicinò a sé e si persero nel loro bacio e in molto altro ancora mentre un po' più distante Dakota guardava dalla finestra della sua camera la “ casa della collina” pensando a quell'idiota della sua amica e a cosa stesse nascondendo. Ricevette un messaggio da parte di Ember: Sono preoccupata. Secondo te ci nasconde qualcosa?

Guardò di nuovo fuori dalla collina e poi Azure intenta a disegnare qualcosa persa nella sua arte. Digitò qualcosa al cellulare e andò a letto.

Spero di scoprirlo domani. Sogni d'oro.

 

  
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