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Autore: _Takkun_    14/07/2015    5 recensioni
[In ritardo ma... auguri di buon compleanno, Reiji!~♥]
Era ormai calata la notte quando Reiji fece ritorno al Master Course dopo un’impegnativa giornata di lavoro.
Parcheggiò il proprio maggiolino e spense il motore, appoggiando la fronte sul volante, facendo ben attenzione a non schiacciare il clacson come l’ultima volta… okay, le ultime svariate volte.
Chiuse gli occhi per qualche secondo e, dopo aver tratto un respiro profondo, si decise a raddrizzarsi, uscendo dall’automobile e incamminandosi verso l’entrata.
Lì trovò una piacevole sorpresa ad aspettarlo.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ranmaru Kurosaki, Reiji Kotobuki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note dell’autrice: lo so che sono in ritardo, ma solo di un giorno, abbiate pietà! XD
Non mi è stato possibile pubblicare ieri per l’effettivo giorno del compleanno di Reiji, ma oggi, mettendomi di impegno, sono riuscita a concluderla!
Devo ammettere di vergognarmi un po’ di questa cosa, sarà perché come sempre ho il timore di averli mandati OOC e di non essere riuscita a scriverla come avrei voluto, e sarà anche perché mi sono spinta leggermente un po’ di più oltre il fluff (e a proposito di questo, per chi volesse recensire, volevo chiedervi se trovate adeguato il raiting o se devo cambiarlo ^^’). In ogni caso! Non voglio dilungarmi oltre, ma volevo approfittare di questo angolino per fare gli auguri in ritardo, okay a Reiji e, in più, anche alla mia adorata Lyel, che oggi compie gli anni! Auguri, moglia! **
Ora vi lascio alla storia, sperando che possa piacere a qualcuno.
Un grosso bacione e a presto! :33



 






 
 
Well, happy birthday, idiot.
 


Era ormai calata la notte quando Reiji fece ritorno al Master Course dopo un’impegnativa giornata di lavoro.
Parcheggiò il proprio maggiolino e spense il motore, appoggiando la fronte sul volante, facendo ben attenzione a non schiacciare il clacson come l’ultima volta… okay, le ultime svariate volte.
Chiuse gli occhi per qualche secondo e, dopo aver tratto un respiro profondo, si decise a raddrizzarsi, uscendo dall’automobile e incamminandosi verso l’entrata.
Lì trovò una piacevole sorpresa ad aspettarlo.
Seduto sugli scalini che portavano all’ingresso se ne stava Ranmaru, le dita delle mani intrecciate tra loro e lo sguardo fermo e serio ad osservarlo da capo a piedi.
«Finalmente sei tornato.» grugnì, mettendosi in piedi. «Ero sul punto di tornarmene dentro.» gli voltò le spalle, dirigendosi verso la porta.
Il maggiore inclinò il capo di lato, non riuscendo a fare a meno di allargare sempre di più il suo sorriso a un pensiero che si fece presto concreto nella sua mente: «Mi stavi aspettando perché eri preoccupato per me, Ran-Ran?» domandò infatti, affrettandosi a seguire il rocker una volta che quest’ultimo fu entrato. Dopo ciò che gli aveva chiesto Ranmaru e il suo lato tsundere sarebbero stati capaci di chiudergli in faccia la porta e lasciarlo dormire fuori.
Come c’era d’aspettarsi però dalla seconda opzione che avrebbe comportato quella domanda, Ranmaru semplicemente non rispose, infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni, diretto verso la sua stanza.
Lo prenderò come un sì, pensò gongolando, camminando dietro di lui. «Ne, Ran-Ran, credo che ora sia arrivato il momento di darci la buonanotte. Devo tornare in camera da Otoyan e Tokki e-»
«Stanotte dormirai da me. Jinguji, Hijirikawa e i tuoi sono già andati a dormire.» lo interruppe, voltandosi a guardarlo, anche se forse avrebbe dovuto evitare e proseguire verso la sua stanza.
Quel ghigno sensuale dipinto sulle sue labbra, se da una parte faceva crescere dentro di lui la voglia di prenderlo e sbatterlo contro il muro, baciandolo con la foga e la passione di cui solo lui era capace, dall’altra gli avrebbe volentieri tirato un pugno in faccia. Il motivo? Sinceramente non credeva di conoscerlo.
Reiji si avvicinò lentamente a lui, togliendosi dal capo il suo Fedora per posarlo delicatamente sulla sua chioma albina. «Che cos’ha in mente il mio Ran-Ran?» chiese, accarezzandogli con il polpastrello dell’indice il labbro inferiore. Se era ciò a cui stava pensando, avrebbe dimenticato senza troppi problemi la stanchezza accumulata quel giorno.
Ranmaru rispose afferrandogli il mento tra le dita, facendo così incrociare i loro sguardi. Sogghignò quando lo vide leccarsi le labbra, già pronto ad attaccare.
Portò le labbra al suo orecchio, soffiando appena dentro di esso prima di sussurrargli roco: «Te ne sei dimenticato, quindi?»
Reiji rabbrividì sentendo il suo fiato caldo solleticargli la pelle. Voltò il viso di poco, il tanto che bastava per incontrare la guancia di Ranmaru e baciarla, non trattenendosi dal lasciargli una piccola scia di saliva con la lingua. «Dimenticato di cosa?»
Il rocker sospirò e, prendendo in mano quello stupido cappello, lo rimise in testa al proprietario, premendolo in modo da coprirgli gli occhi con la tesa, causando in Reiji un mugugno contrariato.
Ranmaru lanciò un’occhiata a un orologio appeso alla parete del corridoio del Master Course, infilando una mano in tasca.
«Ran-Ran?» provò a sistemarsi il Fedora, in modo da poter riacquistare la vista del ragazzo davanti a sé, ma questo lo bloccò.
«Aspetta un attimo, dannazione.» ringhiò, in realtà non troppo minaccioso, tirando fuori ciò di cui aveva bisogno al momento. Avrebbe preferito darglielo in un altro modo, magari dopo un’intensa nottata di esercizio fisico, ma forse era meglio ricordare a quel babbeo di che giorno si trattasse.
Reiji rimase immobile dopo le ultime parole di Ranmaru, impaziente di sapere che cosa stesse combinando. C’era fin troppo silenzio per i suoi gusti, quindi tanto valeva fare qualche ipotesi e un po’ di rumore nella propria testa.
Uno striptease, magari? Oddio, qui in corridoio sarebbe doppiamente eccitante. E se invece stesse per spogliare me? Ahh, Ran-Ran, mi farai morire~
«Sta’ fermo.» sentì ordinare all’improvviso, rilasciando un gemito sorpreso che fece sogghignare nuovamente l’albino. Qualcosa di freddo gli circondò il collo, e poté avvertire un leggero peso all’altezza del petto. Finito il proprio operato, Ranmaru gli spostò all’indietro il copricapo, lasciandogli così la libertà di vedere il suo regalo di compleanno.
«È il tredici Luglio da dieci minuti, ormai. Ti ricorda qualcosa, questo giorno?» domandò, ma il maggiore non sembrò nemmeno sentirlo una volta che i suoi occhi incrociarono quel bellissimo anello argenteo appeso ad una catenina. Lo posò sul palmo della mano, osservandolo e accarezzandolo. Non poteva credere che il suo Ran-Ran gli avesse davvero…
«Che c’è, non ti piace? Se proprio non lo vuoi, posso tenerlo io e fargli fare compagnia al mio.» fece, tirando fuori da sotto la maglietta una catenina identica alla sua, con lo stesso bellissimo anello.
Reiji scosse la testa con vigore, gli occhi gli si fecero presto lucidi. Non sapeva che tipo di frase formulare dopo una simile sorpresa. Ma forse le parole non sarebbero state così essenziali.
Ranmaru cominciò a grattarsi la nuca, visibilmente imbarazzato dal silenzio del festeggiato. Che diavolo gli prendeva? Magari non gli piaceva davvero come regalo?
«Oi, Reiji…?» ma fu inutile continuare una volta che il maggiore gli buttò le braccia al collo, rischiando quasi di fargli perdere l’equilibrio e cadere all’indietro.
«R-Ran-Ran...» lo sentì singhiozzare contro la sua maglietta. Dire che in quel momento si sentiva la persona più felice sulla faccia della Terra sarebbe stato troppo riduttivo. Lo amava, lo amava, amava il suo Ranmaru da impazzire, e sapere che i suoi sentimenti erano ricambiati fino al punto da ricevere come regalo un anello, non poteva che far esplodere il suo cuore di gioia.
L’albino portò esitante una mano ad accarezzargli i capelli, l’altra invece si spostò sulla sua schiena, premendolo meglio contro di sé.
«Non devi piangere.» mormorò con un sorriso, uno di quelli che solo Reiji era in grado di fargli increspare.
«È p-più forte d-di me!» confessò, aggrappandosi maggiormente alla sua maglietta. «T-ti amo, Ranmaru. T-ti prego, sii s-sempre, sempre, s-sempre al mio f-fianco.»  tirò su col naso, alzando il viso verso quello del suo ragazzo.
Quando sentì il suo vero nome pronunciato da lui, sentì il suo cuore perdere un battito, vergognandosene profondamente.
Sospirò, iniziando ad asciugare con l’aiuto delle sue labbra quelle lacrime. Che fossero dovute alla gioia o meno, non sopportava di vederlo in quello stato.
«Sentire richieste così scontate mi fa salire il nervoso. Evita.» spostò la bocca a pochi centimetri da quella di Reiji, afferrandogli il viso tra le mani.
«E dimenticavo» sussurrò, facendo sfiorare le punte dei loro nasi. «Buon compleanno, idiota.» eliminò quella breve distanza fra loro, baciandolo, ma senza fretta, reprimendo per il momento il desiderio che si sarebbe in seguito consumato una volta giunti in camera da letto.
Reiji posò le mani sopra i dorsi di quelle di Ranmaru, alzando le punte per poter approfondire quel bacio lento, dolce e al contempo passionale e carico di aspettative per un qualcosa in più. Il tipo di baci che Reiji preferiva, senza ombra di dubbio, e il rocker lo sapeva bene.
«Ranmaru…» ansimò una volta staccatosi controvoglia, alla ricerca di un po’ di ossigeno per i suoi polmoni, incatenando i suoi occhi color nocciola a quelli eterocromatici dell’altro, anche se quest’ultimo avrebbe preferito evitare quel contatto visivo.
Le gote leggermente imporporate, gli occhi lucidi, ma non di certo a causa di nuove lacrime, e il suo nome completo pronunciato una seconda volta, con quella voce spezzata dal respiro irregolare, erano un invito troppo succulento da rifiutare.
«Parla in fretta, sto per raggiungere il limite.» tentò di intrattenere le loro bocche in un altro bacio, ma l’indice di Reiji si mise prontamente in mezzo.
«Mh…» mugugnò irritato, reprimendo la voglia di azzannarlo e levarlo di torno.
«Aspetta.» sorrise divertito, capendo però perfettamente l’urgenza dell’albino: dovevano essere eccitati allo stesso modo, lì sotto.
Con una mano afferrò l’anello tra due dita, mentre con l’altra afferrò la mano destra di Ranmaru, portando la prima vicino alle labbra, regalando un bacio al piccolo e argenteo cerchio luccicante, posando invece la seconda all’altezza del suo cuore.
Poteva sentirlo, Ranmaru, il battito di Reiji farsi sempre più rapido.
«Grazie.» disse, baciando ancora quel meraviglioso regalo. «Grazie per tutto.» sussurrò, spostando la sua mano dal pettorale sinistro alla guancia, godendosi il calore del palmo con gli occhi chiusi. «Come posso ripagare la felicità che mi hai donato oggi, e che continui a regalarmi ogni giorno?»
«Tsk.» fece Ranmaru, ormai fin troppo impaziente. Senza troppe cerimonie, infatti, lo prese in braccio, deciso a continuare ciò che stavano facendo in un luogo più appartato, anche se poteva scommettere che a quel pervertito non sarebbe poi così dispiaciuto rimanere lì.
Reiji, sebbene colto un po’ alla sprovvista, in un secondo momento ritornò a rilassarsi, stretto tra le forti braccia di Ranmaru, la testa appoggiata su una sua spalla, approfittando di questa nuova vicinanza per inspirare l’odore forte e deciso del suo rocker preferito.
«Ne, non mi hai risposto, Ran-Ran~» cominciò questa volta lui a far vagare una mano sul suo petto, prima vicino al cuore, assicurandosi di non essere l’unico sul punto di vederlo saltare fuori dalla gabbia toracica, e poi in mezzo, giocherellando con il suo anello.
Ran-Ran deve assolutamente mettermelo al dito, dopo, pensò, lasciando una serie di piccoli baci lungo la sua mandibola.
Ranmaru trattenne un gemito roco, fulminandolo con lo sguardo. Quei bacetti leggeri erano una tortura troppo grande da sopportare, e quel dannato lo sapeva benissimo.
«Ran-Ran?~»
«Non devi ripagarmi, deficiente.» lo accontentò finalmente, tirando giù con l’aiuto del gomito la maniglia della porta di camera propria.
«Uh? Perché no?» sorrise dolcemente quando il suo Ran-Ran lo fece sdraiare sul letto, non nascondendo una buona dose di malizia nel suo sguardo. Malizia che non fece altro che aumentare quando Ranmaru si tolse di dosso la maglietta, piegandosi verso di lui, facendo così incontrare i loro due anelli in un leggero tocco che sentirono chiaramente entrambi.
«Il perché lo sai benissimo, non farmi dire cose imbarazzati.» borbottò, cominciando a privare anche lui della sua camicia, sbottonando bottone dopo bottone, non esitando un secondo di più prima di passargli le mani lungo tutto il busto una volta che lo ebbe liberato dall’indumento.
«T-ti prego, v-voglio… nh… c-che tu m-me lo d-dica…» gemette appena quando il rocker prese a stuzzicargli le sensibili protuberanze. Inarcò la schiena, cercando sempre di più il contatto con quelle mani. Voleva che lo toccasse dappertutto, senza che tralasciasse un singolo lembo di pelle.
Ranmaru sogghignò nel vederlo scosso da tremiti di piacere grazie a lui, ma allo stesso tempo non si risparmiò dal mostrare un’espressione infastidita dovuta all’insistenza di Reiji.
Lo afferrò con poca grazia per un avambraccio, portandolo seduto sulle sue gambe, e gli scosto dal viso uno dei ciuffi castani, rivelando così la fronte. Sorrise e sospirò, passandogli il dorso dell’indice lungo la mandibola, scendendo a posarlo sotto al mento per alzarglielo appena.
«Credevo di essere stato abbastanza chiaro con questi.» disse, riferendosi ai due anelli, spostando lo sguardo sulla sua spalla nuda, terribilmente in imbarazzo per ciò che stava per dire.
Se non fosse per il suo compleanno, se lo sarebbe anche potuto scordare, si ripeté mentalmente, passandogli l’altra mano attorno alla vita, per attirarlo meglio contro il suo corpo.
«Come puoi dire di voler ripagarmi quando la tua felicità è anche la mia? Mi pare che funzioni così in una copp- NON SORRIDERE IN QUEL MODO, IDIOTA!» tuonò, ma Reiji aveva del tutto ignorato quell’ultimo urlo dovuto sicuramente alla vergogna del rocker, tuffandosi nuovamente all’indietro sul materasso, trascinando con sé Ranmaru dopo avergli messo le mani sulle spalle.
Quest’ultimo si chiese per quale assurdo motivo finiva sempre per accontentarlo in tutto piuttosto che sbattergli un cuscino in faccia per zittirlo e fare come più gli aggradava con lui e il suo corpo.
«Ti ho già detto che ti amo, Ran-Ran?»
Oh, giusto. Ecco la risposta.
Chinò il viso verso quello dell’altro, che nel frattempo aveva chiuso gli occhi, sporgendo le labbra in attesa di riprendere ciò che avevano interretto prima, ma contrariamente alle sue aspettative, Ranmaru posò il suddetto bacio su una sua tempia, sussurrandogli all’orecchio qualcosa che Reiji non avrebbe mai immaginato di poter sentire se non dopo qualche sua provocazione.
«Ti amo anche io, Reiji.» confessò, sogghignando quando si allontanò e vide il suo viso ancora più rosso di prima.
«Il giorno del mio compleanno diventerà presto anche quello della mia morte, me lo sento.» espirò profondamente, nascondendo il volto tra le mani. «Non sto sognando, vero? È tutto troppo bello e perfetto per essere vero.» aprì l’indice e il medio a forbice, così da poter essere in grado di vedere Ranmaru.
Il ghigno che si fece strada tra le sue labbra preoccupò non poco il maggiore, provocandogli al contempo un piacevole brivido d’eccitazione.
«Spero che tu sappia che cosa ti aspetti dopo averlo detto.»
Reiji seguì con lo sguardo la mano di Ranmaru scendere verso il cavallo dei suoi pantaloni, deglutendo quando sentì quella leggera e sadica carezza da sopra il tessuto, che portò inevitabilmente il bacino ad alzarsi, per richiedere più attenzioni.
«Ran-Ran…» gemette frustrato, venendo però zittito prontamente da un bacio che di dolce e puro non aveva nulla.
«Sei pronto?» si staccò quel poco che bastava per sussurrargli queste due parole a fior di labbra, le loro bocche ancora unite da un piccolo rivolo di saliva, che Ranmaru fece presto sparire, iniziando a leccare con bramosia il labbro inferiore.
Reiji ansimò aggrappandosi alle sue spalle, ormai in preda al desiderio.
«Per te sono sempre pronto.» soffiò in un sospiro, riappropriandosi di quella bocca tentatrice.
 
Quello sarebbe stato un compleanno che difficilmente avrebbe dimenticato.

 

 






My Girls, grazie per essere arrivate fin qui senza essere scappate prima davanti a questa cosa~
Un saluto da parte dell'autrice e un bacio da Reiji!
 

 
 
 

... Anche se non credo che Ran-Ran ne sia entusiasta~

 
  
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