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Autore: The_Nicouo    15/07/2015    0 recensioni
Ciao Sono Rick e questa è la mia storia
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Alf pov

In quello strano labirinto, dipinto di rosso, continuavo a pensare a lei. E anche Giova, del quale non ho neanche potuto vedere il corpo inerme.

Basta. Non dovevo più pensarci. Dovevo concentrarmi sulla prova. E come aveva detto Luca dovevamo vendicare la loro morte.

Ed era ciò che ero pronto a fare.

Camminai per qualche metro lungo il labirinto, provando a intuire quale fosse il mio potere.

Il viola per cosa poteva stare?

Praticamente nessun potere si collega al colore Viola. Tutti tranne Violetta degl'incredibili.

Oddio sono riuscito a distogliere il pensiero dalla.... Fanculo. Ci ho ripensato.

"ALFYYY. ALFYYYY AIUTAMI. TI PREGO AIUTAMI"

Aspetta. Era la voce di Alice. Entrai subito nel pallone

"ALICE GRAZIE A DIO SEI ANCORA VIVA. DIMMI DOVE SEI"

"ALFY TI PREGO AIUTAMI. NON VOGLIO MORIRE SENZA AVERTI SALUTATO. TI PREGO AIUTAMI"

Iniziai a correre come non avevo mai fatto nella direzione della voce.

Finalmente ero davanti a lei.

C'era qualcosa di strano. I suoi occhi erano come sbarrati, ma la bocca si muoveva normalmente

"Alice? Sei tu?"

"AIUTO ALFY. TI PREGO AIUTAMI NON VOGLIO MORIRE. HO TROPPE COSE DA FARE"

All'improvviso notai una cosa che mi fece spezzare il cuore. Dietro di lei vi era una persona. Il brutto era che questa persona diceva esattamente nello stesso momento le frasi di Alice.

"No. Non dirmi che devo perderti di nuovo. NON POSSO. E TU LA DIETRO FATTI VEDERE"

"Oh il ragazzino mi ha notato, complimenti" disse applaudendo la figura nascosta nell'oscurità.

"Aspetto che mi libero della tua amica almeno possiamo combattere"

"COSA? NO TU NON LA TOCCHI" gli risposi prendendo alice tra le mie braccia e stringendola a me il più possibile.

"Ah quindi vuoi che rimanga in campo? Beh allora ti farà piacere combattere contro di lei"

"Cosa?"

"Ah scusa non mi sono ancora presentato. Ciao Alfonso, io sono il burattinaio e controllo i cadaveri a mio piacimento"

"NON ME NE FREGA CHI SEI. TU NON USERAI LEI CONTRO DI ME."

"Invece si cucciolino"

Appena il burattinaio spinse le sue braccia di fronte a se, il corpo inerme di Alice mi spinse via da lei

"No. Non posso combatterti. Alice No. Non posso"

"Allora muori e basta!"

All'improvviso il burattinaio incomincio a muoversi con una rapidità notevole così da far muore Alice contro di me.

Era praticamente impossibile parare i colpi e io ero li, Inerme, che mi facevo colpire da lei.

Pensai tra me e me "finalmente è arrivata la mia ora, e forse se esiste un'aldilà potrò incontrare di nuovo tutti i miei amici"

Ad un certo punto accadde qualcosa di strano. Alice parlò. Ma il burattinaio aveva la bocca chiusa.

Disse:

"Alfy. Fallo per me, rimani in vita per me e spacca il culo a sti pezzi di merda. Posso parlarti solo per pochi secondi. Però perfavore fallo per me. Fallo per tutti coloro che sono morti per colpa loro. E poi giova ti saluta. Ciao Alfy"

"COME HA FATTO HA PARLARE? È MORTA. Cazzo mi sa che il fantasma è riuscito a penetrare nel legame legato fra la mia mente e quella della defunta. Beh, tanto adesso non c'è più. E adesso alfonso. Morirai"

"Non è così"

"Cosa?"

"Adesso quello a morire sei tu. TU E CHIUNQUE TI ABBIA MANDATO QUI PERIRÀ SOTTO DI ME. LO GIURO SULLA MIA ANIMA E PURE SUL CADAVERE DELLA MIA MIGLIORE AMICA."

Parlai così intensamente che non si sa come, ma il legame tra il burattino e alice si distrusse. E io ovviamente corsi a prenderla al volo.

"Goodnight, Raggedy Woman"

Le diedi un bacio sulla guancia e la appoggiai a terra.

"Adesso facciamo i conti io e te, burattino di sto cazzo. Adesso morira per colpa mia nel modo più atroce possibile"

All'improvviso il mio braccio destro si avvolse di un'aura violacea e i miei occhi si accesero di un rosso scarlatto.

D'impulso puntai il braccio verso il burattinaio.

L'avversario si accasciò a terra tra urla strazianti, mi faceva felice sentire le sue urla.

"SMETTILA. ESCI DALLA MIA TESTA. LASCIAMI STARE. TI PREGO LASCIAMI LIBERO"

"PER ALICE"

Chiusi il la mano e il burattinaio prese un coltello dal taschino e se lo ficcò nel petto. Per più volte.

Una.

Due.

Tre.

Quattro.

Cinque.

Sei.

Sette.

....

Quarantanove.

Cinquanta.

A quel punto lo lasciò andare. Morente sul pavimento del corridoio.

Notai che una porta di un bianco acceso con la scritta "exit" sopra era comparsa dietro il cadavere del mio avversario.

Mi avvicinai lentamente, appena passai vicino al corpo inerme gli sputai in faccia e poi mi diressi verso l'uscita.

Ce l'avevo fatta

  
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