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Autore: A n o n y m o u s Rei    15/07/2015    1 recensioni
AU!5x04|Centric!Stiles|Stiles/Derek|Major Character Death
"Non è il Messico." (Sono passati sette mesi e quattro giorni.)
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'La s5 non mi spizzicca, la spizzico io.'
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Pre scriptum: ‘Cause bad writing is everywhere and Jeff is a fucking idiot without ideas. E dopo questa regà, abbiamo proprio raschiato il fondo e io vivo nell’agnst e ci sguazzo. Quindi la mia idea di regalarvi momenti felici è momentaneamente sospesa alla prossima puntata sperando ci sia la scena che tanto bramo. No, la voglio solo perché così facendo posso pubblicare. (spo-spoiler +prompt: Stiles sbatte al muro Theo e una misteriosa figura compare. Theo vorrebbe solo proteggere l’umano ma, a quanto pare, ci sono cose da cui non vuole essere protetto.)
Sempre nelle speranza che salti fuori qualcosa di migliore,
Rei.
Note: AU!4x12/AU!5x04; agnst dilagante; Derek/Stiles; Major Character Death; hint!bro!Stiles/Lydia; Scott McCall; Theo; Kira ; hint!Marrish




 



But I can’t remember if we said goodbye.
 
Stiles è sicuro di star vivendo un déjà-vu, non può definire in altro modo quello che sta succedendo.

Le situazioni sono differenti, le persone sono diverse, i luoghi sono diversi, ma sente che sta per succedere la medesima cosa.

Prima era il Messico, Scott da salvare e Liam che non riusciva a controllarsi e Derek, Derek, Derek, in punto di morte che lo guardava e gli chiedeva di andare, lo pregava di fare la cosa giusta, lasciarlo lì e salvare il suo migliore amico, il loro Alpha. Era buio, Kate Argent era così vicina che sentiva la pelle formicolare di una vendetta non sua. Se non fosse morta per mano di Scott l’avrebbe uccisa lui.

(Sta mentendo, Stiles sa benissimo che tutto il male che Derek si porta dietro è colpa di Kate e per questo merita di morire perché ciò che faceva male a Derek ha sempre fatto male anche lui.)

Ora è Lydia che lo guarda e gli chiede di salvare Tracey, che lei sta bene e tutto si risolverà. Non c’è nessuna Kate nei paraggi ma il Dottore potrebbe arrivare da un momento all’altro e anche se la ragazza continua a ripeterle che è tutto a posto non le crede.

Non le crede. L’ultima volta che si è fidato ha perso una parte di se, non è pronto a lasciarne un’altra indietro.

Poi  Theo lo spintona e le gambe si muovono in automatico, lontano da tutto quello, senza più girarsi. Non è pronto, non vuole girarsi, nonono. Non di nuovo.

Ci sono alcuni giorni in cui volta la testa indietro mentre sta facendo una qualsiasi cosa per controllare se Derek è ancora lì che gli sta dietro, sbuffando e maledicendo il mondo.

Non è mai stato abituato ad essere un semplice umano, troppe emozioni da controllare e istinti nuovi.

Stiles l’ha amato anche in quel momento, forse anche più di prima.

Alla fine Tracey non la trova perché è costretto a fermarsi nel centro del corridoio a cerca di controllare l’attacco di panico che lo immobilizzerebbe.

(“Devi saper controllare gli attacchi di panico se vuoi essere utile al branco.”)

Prende tre respiri profondi e si rialza.

Quando torna indietro Lydia non c’è e Kira gli sta correndo in contro, ha le lacrime agli occhi e... Non gli sta ricordando nessuno, nessuno. Non sono di nuovo in Messico, quella che ha davanti non è una mercenaria e Derek non è sdraiato per terra, sporco di terra e sangue. Nonostante sia cosciente di non essere all’aperto riesce ancora a sentire gli odori che il deserto portava con se.

“Theo l’ha portata all’ospedale”

Quelle parole sono una benedizione. Faranno di tutto per farla stare meglio, pensa, mentre si siede al posto di guida e lascia a Kira il tempo di sprofondare nel sedile prima di partire.

(Dopo il Messico sei rimasto tutto il tempo rigido contro il sedile, gli occhi asciutti e la labbra martoriate dai denti. Scott che provava in tutti i modi a farti dire qualcosa. Vano tentativo.)
 
 
“Stiles” lo chiama Melissa mentre esce dalla stanza di Lydia.

Le chiede se è grave ma l’unica cosa che gli interessa davvero è sgusciare nella camera della ragazza per assicurarsi che sia tutto a posto di persona.

(“Stiles. Concentrati.”)

 “Sarebbe potuta andare peggio se non fosse stato per Theo.”

Stiles lo guarda e le lacrime iniziano ad scivolare lente lungo le guance ancora prima che se ne renda conto.
Scott lo stringe a se senza dire una parola.

“Sarebbe potuta andare peggio, capisci Scott? Sarebbe potuta andare peggio

(Dopo il Messico, mesi dopo, ridendo Liam ti ha ripetuto le stesse parole. Sarebbe potuta andare peggio. Il motivo per cui non gli ha riempito il piatto di strozza lupo è Scott. No, non sarebbe potuta andare peggio. Derek è morto, cazzo.)

“Lei.. lei è viva, Stiles. Sono arrivato in tempo e ora lei è viva” Theo fa un passo avanti e poggia una mano sulla spalla del ragazzo.

Scott lo guarda con gli occhi sgranati e l’espressione di chi vorrebbe dire tante cose ma sa che non è né il luogo né il momento adatto. Come può spiegargli che hanno perso qualcosa in Messico? Loro hanno perso un amico ma Stiles..Stiles ha perso qualcosa che non potrà essere davvero sostituito.

“Lei è viva” ripete mentre si svincola dall’abbraccio di Scott e dalla mano di Theo appoggiata sulla spalla. È grande e calda ma non abbastanza.

(“Non è più il Messico.”)

Non è il Messico”  sembra fargli eco Scott.

“No, non è il Messico, hai ragione” gli sorride Stiles mentre si allontana verso l’uscita “ma non per questo ha smesso di fare male.”

(Sono passati sette mesi e quattro giorni.)

Lascia il reparto dell’ospedale mentre tutti lo guardano e Theo cerca di rincorrerlo ma Scott lo blocca.

“Non è ancora il momento” è l’ultima cosa che gli sente sussurrare prima che le porte si chiudano alle sue spalle.

Non lo sarà mai” risponde sicuro che qualcuno lo avrà sentito, da qualche parte.
 

 
 
Il cimitero di Beacon Hills profuma di fiori, come sempre.

Il che è un controsenso. Stiles ricorda che la maestra lo aveva rimproverato perché era impossibile associare il profumo dei fiori, qualcosa di vivo e bellissimo, con qualcosa come la morte, che lascia dietro di se solo dolore e lacrime.

Stiles non ha mai preso troppo seriamente quella donna e il cimitero ha continuato ad essere associato al profumo dei fiori.

Prima era quello delle rose selvatiche che John  comprava ogni domenica quando andavano a trovare Claudia ora profuma di gigli, quelli che Stiles porta a Derek, in giorni della settimana non precisi.

Odierebbe i gigli, se fosse ancora in vita.

(“Probabilmente se portassi gigli sulla mia tomba ti spezzerei l’osso del collo con due dita. Risusciterei solo per questo.” Stiles non l’ha mai preso sul serio. Finivano sempre per baciarsi sul divano, dopo minacce del genere.)

La lapide è bianca come l’ultima volta che è venuto a trovarlo e la foto che lo ritrae è quella di un Derek troppo giovane, di un tempo in cui casa Hale era ancora in piedi e Talia salutava sua madre quando si incontravano in fila al supermercato.

“Oggi Lydia è quasi morta” sussurra mentre si siede sulla ghiaia “Il che non dovrebbe essere tutta questa novità dato che rischiamo di morire nei giorni pari e in quelli dispari senza possibilità di alternare durante la settimana.  Nemmeno durante le vacanze hanno la decenza di stare buoni, ‘sti stronzi” ridacchia e s’immagina la faccia di Derek, con un sopracciglio alzato e l’espressione esasperata “Solo che questa volta.. è successo come in Messico, Der.

Lydia era lì, per terra e cercava di spronarmi a cercare Tracey perché lei stava bene e tutto quello che sentivo era la tua voce. Non ti sei più rialzato da quella sabbia, non hai più fatto nulla di quello che avremmo dovuto fare. Mi avevi fatto una promessa cazzo! Avevi promesso..avevi promesso che..”  singhiozza mentre stringe le gambe intorno al petto “Sei un bugiardo, Derek Hale.”

(“Quando tutto questo sarà finito ti prometto che ti porterò a New York e vedremo i Meets giocare mentre mangeremo hot dog e saremo due comuni mortali in mezzo ad altri comuni mortali, poi ti porterò a vedere l’hockey e a mangiare la cheescake nel posto preferito di Laura.”)

“Mi manchi così tanto Der. Perché te ne se dovuto andare?” è la stessa domanda che ha fatto per tanto tempo a sua madre, dopo la sua morte. Nessuno gli ha mai risposto, nessuno gli risponderà adesso.

“Ora devo andare, devo controllare.. sai. Uhm, Lydia. Con te non ho potuto fare lo stesso. Era già..” non smetterà mai di piangere. Alcune volte torna a sognarlo di notte mentre lo tiene tra le sue braccia e gli sussurra che lo ama. All’inizio era un incubo persistente, alcune volte Derek sopravviveva e lo baciava altre se lo stringeva contro e gli sussurrava di amarlo prima di spegnersi. Il risveglio era sempre la parte peggiore, in entrambi i casi.

“Ti amo” poi Stiles si alza e si inizia a camminare verso l’uscita del cimitero. Indossa uno dei suo maglioni, ne ha sempre uno dietro. Lo fa sentire un po’ meglio.

(“Ti amo.”)
 


Due giorni dopo Lydia sta già impartendo ordini a tutti perché il cibo dell’ospedale fa schifo e non le hanno ancora fatto lavare i denti e vuole vedere Parrish. Scott è sull’orlo di una crisi esistenziale e rischia di uccidere Lydia con le sue stesse mani, l’unica cosa che lo ferma è che rischia di trovarsi Parrish e lo Sceriffo alle calcagna, non hanno bisogno di problemi di questo tipo, adesso.
 
Stiles la guarda e sorride. Stanno tutti bene. Se involontariamente ripassa con le dita il tatuaggio che ha fatto dopo il Messico(*) Lydia fa finita di non accorgersene e si lascia abbracciare.

“Ti voglio bene.” gli sussurra prima di dargli un bacio sulla guancia.

“Ti voglio bene anch’io, Lyds” le sussurra mentre si lascia coccolare e le si stringe un po’ più contro in quel letto d’ospedale.
 

 
 
 
 

*Derek muore in Messico e Stiles si fa tatuare un triskele alla base del collo. (nella mia mente malata ci fa tatuare anche le iniziali di Derek e la data di morte, in numeri romani. Perché loro sono una cosa sola e quindi così si fa e amen.)
 
 










Angolo autrice.
Ciaone, Scott sta diventando una presenza continua nelle mie storie! E dire che prima spuntava ‘na volta sì e altre dieci no.
Eeeh va beh, diamo a Scott il benvenuto nel mondo dei regular! Scottie bello come ci si sente?

Se non si era notato le parentesi con le virgolette sono le cose che Derek dice a Stiles in vita e ritornano come risposta a quello che sta facendo in quel momento. Le parentesi senza virgolette sono pensieri e vari falshback.

Non mi dilungo troppo perché finirei per fare una sfiatata, inutile, sui rating di questa puntata che sono di 0.4 e uhuh Jeffuccio hai qualcuno da richiamare nel cast, sì? Due o tre persone a caso, eh. Mi basta che ritornino Ian e Jr. se poi mi vuoi mettere anche Ty e una trama, cazzo, sarebbe favoloso.

E soprattutto smettila di riusare scene random di altre coppie, grazie e prego.  A settimana prossima!

Rei

P.S.: Dylan O’Brien è una foca monaca che ha instituito il nuovo livello di fangirleggiamento con la sua crush al telefono, davanti ad una sfilata di persone al Panel.
Ringraziamo tutti Heck di esistere e tutte queste cose belle. Che poi Hoeclin non è da meno quando riempie di complimenti Dylan, damn guy. You can’t love Dee in this way. My heart is fucking broken and it’s all your fault.
TPosey che cade mentre entra al panel è tipo l’amore dell’imbranataggine, anche se si merita calci.
Il panel è stato fantastico e ciao non so perché abbiano ottenuto il rinnovo della s6 ma spero che ne facciano buon uso.
#SDCC
 

 P.P.S: sta per arrivare un'altra cosa, ma sta volta sarà felice, I swear.
  
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