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Autore: ImMadeOfSnow    16/07/2015    2 recensioni
*********SPOILER**********
Ambientata a pochi giorni dalla fine della 4' stagione.
Emma fa visita a Snow e Regina. Tutta la rabbia e il rancore che Emma ha accumulato nei confronti di quest' ultima esplodono e costringono Regina a fare i conti con i demoni del suo passato.
Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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"Sono passati tre giorni." E il suo tono è polemico. "Dobbiamo decidere cosa fare!" Regina insiste. L' espressione seria e il viso teso.
"Lo so bene quanti giorni sono passati! Regina, lo so! E' mia figlia quella che è diventata il Signore Oscuro, credi che non lo sappia quanti giorni sono passati?!?" Mary Margaret è arrabbiata, esasperata e la notte non dorme.
Regina sembra colpita dalla violenza della sua risposta.
Le due si scambiano uno sguardo. Ma non c'è rancore, non c'è nemmeno rabbia. Solo paura e uno strisciante senso di impotenza.
"Dobbiamo invocarla, dobbiamo usare il pugnale." prosegue Regina, indicando con lo sguardo l' arma che sta appoggiata sul tavolo di legno lucido del salone.
"Si, ma che cosa faremo una volta che lei sarà qui?" La voce di Mary Margaret trema. "Che cosa le diremo?"
"Forse parlare non è l' idea migliore."
Mary Margaret sussulta. "Cosa vuoi fare Regina?" la guarda fissa negli occhi e Regina si sente trapassare dal suo sguardo. Sente la sua forza e sente la sua paura.
Le si avvicina e la sua voce adesso è calma e quasi dolce. "Non voglio fare niente ad Emma. Non voglio farle del male. Ma devi ascoltarmi, quella che invocheremo non sarà più Emma, non come la conosciamo. Lei adesso è dominata dalla forza oscura e possiede una magia potente." una pausa. "Ben più potente della mia." aggiunge sussurrando.
Mary Margaret fa un respiro molto profondo, Regina osserva le sue spalle che si alzano e si abbassano. "Va bene. Invochiamola. Ma ho bisogno che anche David sia qui. E Uncino."
Un' ombra passa negli occhi di Regina ma Mary Margaret non se ne accorge mentre continua a parlare. "E voglio parlarle prima. Mia figlia è ancora li dentro da qualche parte e mi può sentire, ne sono sicura. Non useremo la forza con Emma. Non prima che io e suo padre possiamo parlarle."
Regina annuisce. Mary Margaret parla da madre e lei la capisce, Dio se la capisce, ma l' oscurità che sta divorando Emma è potente e lei ha trovato un incantesimo che può far diminuire i poteri del Signore Oscuro per abbstanza tempo da imprigionarlo.
Poi forse potranno parlare con Emma.
"Va bene, chiama David, chiedi a Belle se può stare con Neal e Henry, non voglio che Henry veda Emma adesso."
E in quell' istante, nel momento in cui Regina pronuncia il nome del ragazzo il tempo si ferma per cinque secondi. E i ruomori dalla strada non si sentono, mentre le due donne trattengono il respiro, schiacciate da un' energia invisibile.
Cinque secondi.
Poi l' aria esplode. C'è un boato nel salone della grande casa di Regina Mills al 108 di Mifflin street. L' aria è bollente e carica di elettricità e le due donne indietreggiano spaventate.
Fuori le auto continuano a passare e i ragazzini giocano a palla sotto il sole.
Mary Margaret si protegge gli occhi con una mano mentre con l' altra tiene stretto il pugnale che controlla il Signore Oscuro. Il pugnale che controlla sua figlia.
"Perchè non vuoi che Henry mi veda?" E la sua voce è quella di una ragazzina. Fredda controllata e inquietante. Eppure un po' dolce, come quella di una ragazzina, pensa Regina.
Emma è apparsa. Il cuore di Mary Margaret batte forte mentre la guarda.
Indossa una veste scura, di pelle. Ma questo se l' aspettava.
Il suo viso invece.
Le due donne ne sono abbagliate. La pelle di Emma, la pelle del Signore Oscuro, è bianchissima e i suoi capelli sono così chiari. Raccolti all' indieto in uno chignon.
E i suoi occhi. Freddi, un azzurro quasi bianco.
"Ciao mamma." Emma accenna un sorriso, o forse Mary Margaret lo sta immaginando.
E poi i suoi occhi gelidi, gli occhi del Signore Oscuro si spostano su Regina e percorrono tutto il suo corpo e Regina li sente, quegli occhi, che poi la guadano dritta nell' anima e la fanno tremare.
"Allora?" continua Emma. "Perchè non vuoi che Henry mi veda?"
"Emma." Inizia Mary Margaret, ma viene subito interrotta dalla figlia. "No, mamma, no." Le fa cenno di tacere. E' calma e gentile.
"Regina." la invita a parlare. Ed è rivolgendosi a lei che la sua voce cambia, si fa metallica e dura.
"Emma" Regina pronuncia il suo nome lentamente. Questo lo avevano stabilito con David: quando avrebbero finalmente parlato con Emma avrebbero fatto in modo di pronunciare il suo nome quanto più possibile, così che lei si ricordasse chi è. "preferisco che Henry ti veda quando saremo riusciti ad aiutarti a scioglire l' incantesimo del Signore Oscuro. Potrebbe spaventarsi."
Regina è titubante e non è sicura di aver scelto le parole giuste. Non è sicura che ci siano parole giuste comunque.
"Wow!" un sorriso amaro sul viso di Emma. "La regina cattiva pensa che io potrei spaventare Henry? Davvero, Regina?" la sfida.
"Uh." Regina apre la bocca, per risponderle, senza sapere cosa dirle, ma Emma non la lascia continuare.
Le si avvicina, la schiena di Regina contro il muro e Emma a pochi passi da lei.
Emma sente il profumo della donna, sa di vaniglia e terrore. Sorride.
Regina sente un' aura gelida che circonda il Signore Oscuro e sente il panico nello stomaco. Ha la nausea. Guarda Mary Margaret, accanto al tavolo, il pugnale stretto nella mano destra tremante.
"No, Regina, non parlare. Adesso parlo io." Emma annusa l' aria e muove le mani in modo teatrale. Regina pensa a Tremotino per un' istante.
"Mmm... paura." prosegue Emma. "Questa è la puzza della paura.
Non sei coraggiosa come vuoi farci credere, vero?
E peggio, non sei nemmeno buona come vuoi farci credere."
Questa non è una domanda. E' un' accusa e Regina è un po' curiosa di sapere dove Emma vuole arrivare.
Emma fa un passo avanti. "La regina cattiva che ha distrutto così tante vite. Oh. Che ha ucciso troppe persone per tenerne il conto."
"Emma." ma Emma non sente.
"Si, che ancora conserva nella sua cripta i cuori di centinaia di persone innocenti. Di persone. Che erano madri, padri, fratelli e sorelle, figlie e figli."
Una pausa, ma né Mary Margaret né Regina osano rompere il silenzio adesso.
"La regina cattiva vuole salvarmi...
Perchè?"
E questa domanda è secca e diretta e trafigge Regina come mille pugnali a le toglie il fiato e non la lascia parlare.
"Perchè Regina? Perchè sei buona adesso? Perchè credi che salvarmi cancellerà i tuoi peccati?
Credi che per magia dimenticheremo quello che hai fatto? Quello che ci hai fatto?"
Le due donne sono come ipnotizzate e ascoltano immobili.
"Grahm." continua Emma e mille domande negli occhi di Regina.
"L' ho sempre saputo che sei stata tu ad ucciderlo." un sorriso triste.
"Allora perchè non hai fatto niente?" Regina riesce a balbettare.
"Uhm, per Henry, credo. Lo sai vero che lui è l' unica ragione per cui sei ancora viva?"
E la consapevolezza di quanto questo sia vero s' impadronisce di Regina, ed è uno squarcio nella sua anima. Il primo.
E Mary Margaret reagisce "Emma smettila, questo non è giusto!"
"No! Come... Come puoi roteggerla ancora? Dopo tutto questo? Dopo che lei da sola ha rovinato le vite di tutti noi? Perchè? Perchè la proteggi sempre?!?"
"Io..."
"Lei ha ucciso tuo padre! E tu la proteggi! Quando la smetterai? Quando vedrai il mostro che realmente hai davanti?"
Emma è così arrabbiata e nessuno si aspettava che il nuovo Signore Oscuro sarebbe stato così. Dopo Treotino nessuno avrebbe pensato che il nuovo Signore Oscuro avrebbe avuto in se la magia e i poteri della Salvatrice e la rabbia di una bambina tradita e abbandonata.
Regina è immobile. Un dolore profondo e nero, che non aveva mai provato, le stiscia dentro. Ed Emma non ha bisogno di poteri magici per distruggerla, pensa.
"Fa male vero?" dice Emma trionfante. "Hai idea di quanto male abbia fatto crescere da sola in questo mondo? Hai idea di che cosa succede alle ragazzine che vivono per strada? Eh? Ce l' hai?
Tutto quello che ho conosciuto Regina, sono state violenza e notti fredde e paura.
In nome della tua vendetta! Ho pagato io per la tua pazzia! Io e tutte le persone che hai ferito, compreso Henry!"
E questa frase esce dalla bocca di Emma come uno sputo, come mille pallottole, come l' unica verità che non aveva mai detto.
E Regina lo sa, l' ha sempre saputo. Ma adesso è diverso. Adesso improvvisamente lo sente dentro. E in un istante vede le immagini e sente le voci del suo passato. E la morte e la disperazione e tutta quella tristezza che lei stessa ha causato.
Emma non ha bisogno di poteri magici per distruggere Regina. Le basta la verità.
E poi vede il viso di Henry e  suoi occhi grandi di bambino che la guardano e cercano di vedere il buono in lei.
E Bianca Neve, bambina, mentre lei, la sua nuova mamma le pettina i capelli. E Bianca, dolce e ingenua le racconta le sue avventure.
Poi Emma le si avvicina con la mano le stringe la gola, non troppo forte, abbastanza per mantenerla immobile. E per scuotere via quelle immagini.
Mary Margaret ha già aspettato troppo, pensa, solleva il pugnale in direzione del Signore Oscuro ma Regina grida: "No!" Mary Margaret si blocca. "no, lasciala finire." continua con un filo di voce e lacrime calde le scendono lentamente dagli occhi e cadono sulla mano di Emma, stretta ancora attorno al suo collo.
E mentre quelle lacrime toccano la pelle di Emma Regina la vede, a sedici anni. Emma, le spalle contro il muro mentre qualcuno la tiene ferma, stringendole la gola e poi uno schiaffo e un pugno e sente il suo dolore e la sua paura e sente Emma terrorizzata e sola che crede di morire.
E' un attimo e Regina non sa se lo ha immaginato o se Emma le ha fatto vedere in qualche modo un suo ricordo. Ma era reale e Regina sente che quello non era che un assaggio.
Apre gli occhi per vedere l' altra mano di Emma che le colpisce il viso con forza. Un pugno e poi un altro. Regina non sente dolore. Sente solo il sangue che le cola dal labbro e si mescola con le lacrime. Piange in silenzio mentre Mary Margaret alza di nuovo il pugnale: "Signore Oscuro ti comando di andartene!"
E il Signore Oscuro s' immobilizza. La mano in aria pronta a sferrare un altro pugno. Indietreggia. Guarda Mary Margaret con occhi senza espressione. E sparisce in una nuvola di fumo grigio.
Regina si sente svenire, sopraffatta da quello che è successo. E da quello che ha dentro. Si lascia cadere sul pavimento. Mary Margaret le corre vicino, le tocca la spalla, vorrebbe abbracciarla ma Regina si irrigidisce. "No." e con una mano l' allontana.
Ora singhiozza rumorasamente. Lo sente che non può smettere, che forse non potrà mai smettere di piangere. Perchè Emma ha sfondato una porta chiusa da molti anni, una porta di cui Regina aveva buttato la chiave. E ora, tutto quello che ci aveva nascosto dentro - cattiveria, rancore, disperazione, pazzia, una rabbia feroce e una solitudine incolmabile- tutto. O mio Dio, tutto dovrà uscire.
David entra nella stanza e le due donne sobbalzano.
"Cos'è successo?!?"
"Dove sono Neal e Henry?" gli chiede Snow.
"Da Belle, ho letto il tuo messaggio e sono venuto.
Snow, cos'è successo?"
"Emma." Snow riesce a dire.
David si avvicina a Regina e l' aiuta ad alzarsi e l' accompagna al divano. Lei glielo lascia fare.
Passano pochi minuti prima che lui e Snow riemergano dalla cucina, David con in mano un vassoio e tre tazze di thè, lei con il kit del pronto soccorso, e Regina si sente in trappola. Si sente a disagio e vorrebbe scappare. Da queste due persone, che, non capisce, le vogliono bene in qualche modo, e Mary Margaret che le si siede accanto e insiste per medicarle il labbro che ancora sanguina.
Il disinfettante brucia e Regina fa una smorfia. Mary Margaret le sorregge la nuca e la guarda con pazienza e comprensione e affetto, forse?
Il silenzio è perfetto adesso e l' unico rumore è il cucchiaino che gira e rigira nel thè di David, seduto di fronte a loro.
"Perchè?" chiede Regina. Il labbro le fa male. Guarda Bianca negli occhi e i loro occhi scuri hanno proprio lo stesso colore.
"Cosa?"
"Emma ha ragione." Regina esita. "Io... perchè mi proteggi ancora dopo tutto quello che ho fatto?"

 
   
 
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