Dimmi che mi ami
Sharpay
P.O.V.
-Levati!
Ordinai, camminando impettita lungo il corridoio, mentre tutti si scansavano per farmi passare. Un ragazzino spaventato corse via velocemente dando modo a me e Ryan di passare. Arrivai all’unico armadietto rosa di tutto il corridoio con le lettere “SE” dipinte in corsivo sulla lamiera. Inserii la combinazione e subito l’armadietto si aprì. Infilai la mia borsa e i libri nell’armadietto e presi a guardarmi nello specchio, ammirando il mio riflesso e mettendo un altro po’ di lucidalabbra. Nello specchio riuscii a vedere Troy che arrivava dietro di me. Feci finta di non averlo notato e continuai a sistemarmi il trucco.
-Ehi
Shar-Shar!
Mi salutò Troy chiamandomi
con il nomignolo di quando
eravamo bambini
-Ti
ho detto di non chiamarmi così in pubblico!-
dissi digrignando i denti. Ryan
sogghignò
-Levati
quello stupido sorrisetto dalla faccia!-
lo rimproverai. Immediatamente Ryan
abbassò lo sguardo e
rimase a fissarsi le scarpe.
-Beh…a
quanto pare qualcuno non è di buon umore oggi eh!-
constatò sfoderando il suo
sorriso da un milione di dollari.
Non riuscii a trattenere un sorrisetto, il suo sorriso era
così contagioso.
Improvvisamente sentii che mi mancavano i vecchi tempi quando eravamo
solo io e
Troy. Eravamo i migliori amici di…beh di sempre. Le nostre
madri frequentavano
insieme un corso di yoga tutti i Venerdì e noi venivamo
trascinati in una
specie di asilo, poi dopo la lezione di yoga ci portavano alla nostra
gelateria
preferita. Passavamo tutto il pomeriggio sulla casa
sull’albero che suo padre
aveva costruito per lui e parlavamo del più e del meno. Lui
conosceva tutti i
miei segreti…tranne uno. Troy mi piaceva molto
più di un semplice amico. Tutti
l’avevano capito, perché lui no? Ho cercato di
farglielo capire diverse volte
il primo anno di superiori, ma ogni volta lui scoppiava a ridere. E
adesso c’è
quest’altra ragazza…e tutti dicono che a lui
piace. E anche a lei piace Troy.
Come si chiama…? Grace? Gwen?
-Hey
Gabriella!
Urlò Troy sporgendosi
oltre la mia spalla. Ah giusto Gabriella. Mi
incupii non appena lui urlò il suo nome con
quel tono così dolce
-Hey
Shar, hai già conosciuto Gabby? E’ adorabile-
Troy sorrise facendole cenno di
avvicinarsi. Dannazione! Io
non volevo conoscerla. Presi il cellulare e lo aprii facendo finta di
parlare
con “Casper” il fantasmino immaginario
-Pronto?
Come?! Sì arrivo subito, ok, ciao
dissi fingendo che la chiamata di
“Casper” fosse urgente.
-Hey
Troy, è meglio che vada. La conoscerò
un’altra volta
ok?
Dissi sbattendo l’anta
dell’armadietto e afferrando Ryan per
un braccio
-Hey
Troy!
Esclamò quella Gabby
avvicinandosi a lui
-Shar,
aspetta…lei è Gabriella Montez…viene
da…-
Troy iniziò a parlare, ma
io ero già andata via di corsa
-Shar?!-
-Lasciami
andare!
Piagnucolò Ryan cercando
di liberarsi dalla mia presa. Lo
lascia andare e sospirai affranta
-Se
ti piace raggiungilo e diglielo-
-Cosa?!-
esclamai
-A
me NON piace
Troy Bolton-
dissi a voce troppo alta. Tutti si
fermarono a guardarmi
-Andatevene,
cani!-
imprecai, infastidita dal fatto che Ryan avesse capito
perché me ne ero andata
così di fretta.
-Certo
che no, Shar-
disse Ryan ridendo
-Ti conosco da quando sei nata!
Conosco ogni tua
espressione, quando menti, quando ti senti in colpa, quando sei triste
o
felice. So quando ti piace qualcuno o lo ammiri.
C’è una piccola differenza, lo
sai. E quando parliamo di Troy Bolton, è ovvio che
è la prima
-Beh
ti sbagli, non mi è mai piaciuto Bolton, e non mi
piacerà MAI-
dissi enfatizzando l’ultima
parola
-Ecco
la tua faccia da menzogna-
sghignazzò Ryan.