: : Incontro : :
Passarono otto anni da quel giorno e decisi di trasferirmi ad Acri.
Purtroppo non avevo il privilegio di un lavoro, quindi dovetti arrangiarmi e cambiare stile di vita.
I primi giorni rimasi a casa a mangiare ciò che era rimasto, ma quando il cibo finì dovetti iniziare a rubare.
Le prime volte mi accontentavo di una mela ma più avanti cominciai a puntare ad obbiettivi molto più alti.
Vagando nelle strade allungavo la mano e prendevo qualcosa da una bancherella poi un sacchetto di soldi a chi mi sembrava benestante.
Purtroppo quella sera saccheggai la persona sbagliata.
Era un ragazzo alto, vestito di un abito bianco, con metà volto coperto.
Camminava lentamente e si guardava in torno come se sospettasse di essere seguito. Lo osservai a lungo, fino a notare i minimi particolari. "La gatta" non si faceva sfuggire nulla. Ero diventata piuttosto famosa ad Acri, sopratutto tra i ricchi, tanto che mi guadagnai quel soprannome. Era un nome che mi descriveva bene perché i miei occhi, che pochi avevano avuto il piacere di osservare, ricordavano quelli allungati e penetranti dei gatti. Erano azzurri e senza macchie. Mi decisi a sfilare dalla cintura dello sconosciuto un sacchetto colmo di denaro. Lui, però si girò di colpo e tentò di afferrarmi il polso. Allora cominciai a correre e ad arrampicarmi sui tetti. Mi fermai un attimo per riprendere fiato e guardarmi in torno per assicurarmi di essere sola in quel vicolo. "Seminato." pensai.
E invece...
Dietro di me sentii un tonfo sordo. Mi girai di scatto e gli occhi del ragazzo furono nei miei.
《 Fine della corsa... Ridammi i soldi.》parole vennero pronunciate.
《E perché mai?》dissi, provando a nascondere il timore.
《Perché posso diventare il tuo peggior incubo .》disse ghignando, come se desiderasse iniziare uno scontro.
《Non mi fai paura...》 provavo a convincere più me che lui.
《 Se mi ridai i soldi non devi averne》
《 E se non lo faccio?》 Lo sfidai.
《 Vuoi davvero metterti contro di me?》dal tono di voce si capiva che era sorpreso. Lo vidi avvicinarsi lentamente e poggiare la mano sulla mia spalla.
《 Sei coraggiosa, Gattina... 》 disse sussurando piano al mio orecchio e calcando il nomignolo. Dopo di che se ne andò scomparendo tra i vicoli di Acri.
Lo osservai mentre si allontanava e non potei fare a meno di interrogarmi sulla sua identità.
Angolo dei Colori
Buonciaone! Vi propongo il secondo capitolo della mia storia; coinciso ma buono. Spero vi piaccia.
Come sempre ringrazio le mie amiche e collbortrici the story at the and & Tea Party With Biscuits e un super abbraccio arcobalenoso!