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Autore: Heyale    18/07/2015    3 recensioni
Teresa e Thomas non sono mai diventati più di semplici pive, non è mai cambiato nulla qui, nella Radura. I novellini continuano ad arrivare, io continuo a mappare il Labirinto e il mondo gira ugualmente per tutti. Insomma, per lo meno finché non si unisce a noi una nuova Fagiolina, e Alby decide di affidarla a me.
Punto uno: non ne so il motivo.
Punto due: devo cercare di, come dice sempre Newt, essere meno bastardo di quanto io sia in realtà.
Punto tre: non voglio essere il caspio di tutore della caspio di ragazza.
Punto quattro: rivedere il punto due.
Dal testo:
"Minho!" Thomas mi raggiunge di corsa, dandomi una pacca sulla spalla. "Mi hanno mandato a dirti che si è svegliata."
"Che gioia. L'andrò a prendere domattina, penso. Se ne avrò voglia" faccio una breve smorfia.
"Dovrai almeno far finta di essere meno bastardo di quanto tu sia, cacchio" sbotta Newt, sedendosi di fianco a me.
"Un Dolente sarebbe stato più gentile di te. Persino quando ha tentato di ammazzarmi" lo guardo male. "Newt, mi conosci, non voglio pesi sulle spalle."
"Guarda che hai solo una cintura e uno zaino" ridacchia, dandomi una spallata. Ah ah, simpaticone.
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minho, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chiamami Velocista cap.15
CAPITOLO DIECI


"Stai andando alla grande" ansimo mentre ci dirigiamo verso la Sezione sei. "Veramente, quasi quasi mi batti. Mi stai umiliando."
"Questo è il risultato dell'essere maschilisti, caro mio!" ribatte, rivolgendo il viso verso di me.
"Il punto è che ho vissuto con dei maschi per tre anni, non è maschilismo. Non ho mai avuto a che fare con le femmine."
"Già, si vede" ridacchia, facendo una piroetta. "Dove stiamo andando?"
"Da nessuna parte in particolare. Ti sto solo allenando."
Kath si ferma improvvisamente, facendomi frenare di colpo. E adesso che succede?
Dio, non ho voglia di ulteriori casini. Prima l'Adunanza e la discussione con Gally, poi quella strana sensazione di non voler lasciare la stanza e ora questo. Non riesco a rendermi conto di cosa mi stia succedendo, ed è una sensazione a dir poco orribile. Peggio del famoso valzer di Newt e Thomas.
"Voglio che mi racconti di più. Insomma, tu sai quasi tutto su di me e io non so niente su di te. Non è giusto."
Ci sono tante di quelle cose ingiuste qui nella Radura, cara Katherine, che nemmeno puoi immaginare.
"Sai quello che devi sapere" mi stringo nelle spalle. "Del resto non è che io sappia proprio tutto di te."
"Allora facciamo un gioco: a testa, diciamo qualcosa di noi. Ti va?"
Date a questa pive il premio per la cretinata del mese. Con la scritta 'cretinata' in maiuscolo, mi raccomando.
"Come vuoi. Basta recuperare un po' di fiato al momento."
Scuote la testa, ridacchiando: "Okay, Velocista. Numero uno: all'inizio non ti potevo sopportare."
Cosa reciproca.
"Numero uno: all'inizio era lo stesso."
Fa un sorrisetto, sistemandosi meglio lo zaino sulle spalle: "Numero due: non ho la più pallida idea di quanti anni io possa avere e ciò è quasi sconvolgente. Ma penso quindici, o sedici. Probabilmente sedici."
"Numero due: io sono sicuro di averne diciassette, quasi diciotto."
"Numero tre: ricordare la mia vita è stata una cosa terribile."
Annuisco, senza dir nulla. In effetti, per tutti i primi ricordi sono disarmanti, perché è come essere trasportati in una caspio di vita che non esiste più.
"Numero tre: dopo la Mutazione, quando abbiamo dormito insieme, in un sogno un mio amico mi ha detto che dovevo smetterla di scappare da tutto. La stessa cosa mi è stata da Teresa il giorno dopo." perché l'ho detto?
"Numero quattro: quando ti ho visto arrivare, mentre tutti vi stavamo aspettando davanti all'entrata dato che il Labirinto aveva iniziato a muoversi, è stata l'emozione più forte mai provata finora. Forse era sollievo...ma era tanto. Anche se, teoricamente, non ti sopportavo ancora."
Sento che stanno per venire fuori delle cose più svenevoli degli occhioni da cerbiatta di Teresa. E siamo messi molto, molto male.
"Numero quattro: quando sono stato punto, ho espresso la volontà che tu non mi vedessi durante la Mutazione. Avevo paura che ti potessi spaventare. Anche se, come te, non ti sopportavo."
Ci guardiamo contemporaneamente, facendo un sorriso. Strano, da qualche giorno i miei sorrisi non sembrano più un misto tra dolore e disperazione, piuttosto sembrano...sì, sorrisi. Il che è veramente strano. Ma del resto tutto è strano da quando Katherine è arrivata, ormai non mi sorprendo nemmeno più. Dovrei sorprendermi se qualcosa, almeno per un giorno, fosse normale.
"Numero cinque: sono quasi sicura che, in qualche modo, tu tenga a me."
Beh, ci puoi giurare. Dopo tutto quello che mi hai fatto passare, che ti ho fatto passare, che abbiamo passato, come puoi pretendere che io non tenga a te?
E'...impossibile, cacchio. Semplice.
"Numero cinque: sono quasi sicuro che, in qualche modo, anche tu tenga a me."
Katherine fa un sorriso, posando una mano sulla mia spalla: "Sembrava ovvio, no, Velocista?"


Parliamo ora dei migliori amici.
In genere, in migliore amico sa sempre cosa dire al momento giusto, c'è nei momenti del bisogno e ti ascolta sempre, aiutandoti.
Ora, invece, parliamo di Newt e Thomas.
Newt sta inventando strani dialoghi ipotetici tra me e Katherine, mentre Thomas se la ride come se non avesse mai sentito una battuta in vita sua. Tutto ciò è patetico. Veramente molto patetico.
Avrei altre centosette attività che potrei fare invece di ascoltare questi due idioti prendermi in giro. Ad esempio, potrei giocare a mosca cieca nel Labirinto, potrei dormire, potrei chiedere a un Dolente di farsi una foto con me, potrei ballare la break dance, potrei dare un bacio sulla guancia a Alby. E invece no. Me ne sto qui ad ascoltare tutte le caspiate che stanno sparando questi due cretini.
"E poi, tipo, tu fai 'sì, grazie', e lei magari ti dice 'guarda, preferirei un Dolente!', sarebbe esilarante!" Newt si porta le mani alla bocca per non svegliare tutti i Radurai, mentre Thomas si tiene la pancia per le risate. Mi chiedo che fine abbia fatto il Newt dell'Adunanza che dichiara seriamente i suoi pensieri.
"La smettete?" mi lamento, appoggiando la testa sulle braccia. "Vorrei dormire. Da un'ora e mezza."
"Non dormi con la tua principessa, Cretiminho?"
"Mi vedete con lei? Allora no" guardo male tutti e due, facendo una smorfia. "Siete davvero infantili, ragazzi."
"Stiamo scherzano, Minho, rilassati" anche Thomas si stende, imitando la mia posizione. "E' una cosa bellissima che finalmente vi troviate bene insieme."
"Già, ho quasi paura di svegliarmi."
"Questo pive si è fatto romantico!" esclama Newt, spettinandomi i capelli affettuosamente. "A quando le nozze?"
"Vaffancaspio, Newt."
"Sto scherzando, Fagio" il biondo si fa improvvisamente serio, stendendosi a terra. "Se fosse stato per Alby, ti avrebbe tolto Katherine dalle palle già la prima volta che gliel'hai chiesto, sono stato io ad insistere. Devi scusarmi, ma l'ho fatto per te. Sapevo che ti avrebbe fatto bene."
Schifoso traditore del caspio.
Non ci posso credere. Sono quasi sconvolto.
"Grazie" mormoro dopo aver elaborato la notizia. "Veramente, grazie. Avevate ragione, voi due teste di caspio."
"Lo sappiamo" sghignazza Thomas, battendo un pugno sulla spalla di Newt.
Che migliori amici facce di caspio che ho.



Come può essere possibile che non possa passare un caspio di giorno normale senza che succeda qualcosa in questa stupidissima Radura?

Stamattina mi sono svegliato e la prima cosa che mi hanno detto è stata: 'Katherine non si trova più da nessuna parte'.
Stavo felicemente sognando unicorni e cavallini alati prima che Newt mi svegliasse con la stessa grazie di Alby e mi urlasse contro che Kath era sparita. Thomas la stava già cercando quando mi hanno svegliato, ma non l'aveva vista da nessuna parte.
Non può essere sparita all'interno della Radura, dev'essere per forza entrata nel Labirinto. Ma cosa credeva? E' Velocista da un giorno, si farà sicuramente ammazzare.
"Ehi, Minho, dove stai andando?" Alby mi raggiunge di corsa, stringendomi saldamente il polso.
"Sto andando a cucinare le cotolette, Alby" mormoro, stringendo i lacci delle scarpe.
"Non puoi andarci da solo, chissà dove si trova!"
"Non mi interessa!" sbotto, liberandomi dalla sua presa. "Voglio solo portare il suo didietro qui, al sicuro."
La cosa sembrava surreale finché non l'ho detta ad alta voce.
Com'è possibile che io voglia veramente andare al suicidio pur di riportare lei al sicuro?
Insomma, quando è successo?
"Se mi giuri qui, seduta stante, che lo fai per lei e solo per lei, allora ti lascio andare."
Portatemi bandiere, trombette da stadio e Thomas. Voglio sposare Thomas.
"Potrei farlo per altro, secondo te? Non voglio che le succeda niente."
Aspetto il cenno di Alby che non tarda ad arrivare, stranamente, e parto alla ricerca di questa pive che ha deciso di testa sua di addentrarsi nel Labirinto. Cosa può essere successo di tanto terribile da spingerla al suicidio? Dio, sto uscendo di testa.
"Katherine!" grido, con tutta l'aria che mi resta nei polmoni. "Dove sei?"
Niente, nessuna risposta. Tanto vale continuare a correre a vuoto, prima o poi immagino che troverò qualcosa...
Aspetta, no.
Non può essere.
Mi lancio sull'oggetto che giace per terra, riconoscendolo subito. Mi sarebbe piaciuto trovare Katherine, non il suo zaino, caspio, così rischio di diventare scemo dalla disperazione. Per lo meno so che è nei paraggi, deve essere nei paraggi. E, giuro, non credo di aver mai avuto così tanta paura. E' terrificante sentire il cuore battere talmente tanto da far male, con mille pensieri che si formulano costantemente nella mia mente. Non riesco a togliermi dalla testa tutte le parole di Kath, mi sembra di sentire la sua voce ripetere tutte quelle volte che mi ha chiesto cosa c'è nel Labirinto. Non posso non trovarla, non dopo tutto quello che abbiamo passato. Non dopo che abbiamo litigato per poi far pace, non dopo che mi sono affezionato a lei, non dopo che è diventata veramente un'amica per me. Non posso permettere che le succeda qualcosa, questo è quanto.
"Katherine!" grido di nuovo, provando ad alzare il tono della voce. Ma niente da fare, nessuna risposta.
Non può essersi persa.


Tre ore.
Sono tre ore che corro, grido, mi dispero, divento sempre più nervoso.
Lei non c'è da nessuna parte, caspio, è come se la mia mente si rifiutasse di vederla. A questo punto potrebbe essere nel corridoio parallelo al mio o a sei o sette chilometri di distanza. E' tutto inutile. A questo punto non mi rimane altra scelta che provare a cambiare percorso durante l'uscita, più di molto non posso fare.
Non è giusto.
Perché se n'è andata? Perché ha lasciato tutti i Radurai senza dirlo? Perché ha lasciato...me?
Dopo tutti i casini, dopo che finalmente le cose sembravano funzionare, dopo che tutto stava andando bene.
Non mi capacito di questa sua scelta. Non riesco a realizzare, caspio, ci provo, ma non ce la faccio. Mi sento perso, confuso. E, per la cronaca, io odio essere confuso. E' la peggiore sensazione nel mondo, dopo quella di aver perso una persona importante, vorrei dire. Ed essere completamente, irrimediabilmente, fottutamente impotenti a riguardo.


Ecco l'uscita.
Chuck mi sta aspettando, è seduto insieme a Thomas a pochi metri di distanza dai muri. C'è anche Newt, ma è appena arrivato, e agita la mano nella mia direzione. Vorrei ricambiare, sorridere e fare una battuta come sempre, ma non ci riesco. E' come se i miei piedi si trascinassero senza che io faccia niente, come se tutto fosse diventato un film in bianco e nero. Faccio fatica anche a ricordare le parole da dire, perché l'unica cosa che vorrei dire, urlare, in questo momento, è solo il suo nome.
Sono state cinque ore di panico, di corsa, di fiato corto. E tutto inutile. Perché lei è sparita.
"Minho!" mi chiama Newt, accogliendomi in uno strano abbraccio.
In realtà, è un abbraccio normale. Ma non è il suo, insomma, nessuno mi abbraccia mai. Già, amo la solitudine.
"Vieni con me" sorride, dandomi un pugno sulla spalla. "E' tornata poco fa."
Strabuzzo gli occhi, vedendo tutto riprendere colore. E' tornata. E' salva, insomma, sta bene. Katherine sta bene.
"Dov'era?" chiedo, cercando di trattenere gli urletti da ragazzina isterica, tale quale sono poi. Credo che Newt pensi che in questo momento io sia fuori di me.
"Te lo dirà lei, Velocista" e conclude con un sorrisetto, spettinandomi i capelli. Non c'è sensazione più bella di questa, ne sono sicuro.
Credo di aver provato più sensazioni oggi che in tutta la mia esistenza, caspio.






I'm back
Allora, sì, sono viva e non sono morta nel Labirinto.
Il problema è che mi sono messa a scrivere una storia su Naruto e quindi sono presa da quella, chiedo venia.
Spero veramente che il capitolo vi piaccia, spero che non siate troppo arrabbiate :')

Ale xx
  
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