Dimentica, Kanon. Dimentica, Saga.
Chi eri. Quali peccati hanno lordato la tua anima.
E appesantito le tue spalle.
Due fratelli, due vite, due destini. Un'unica costellazione.
La paura. Il dolore.
La rabbia. Le voci.
Il tradimento. La lama che affondava nel corpo del Sommo Sion.
L’attesa. Quel respiro – il suo! – nell’ombra. L’alta marea. I fuochi della meridiana che sbucciavano le ore, una dopo l’altra.
Un tridente d’oro. La solitudine.
Kanon. Saga.
Dimentica, Kanon. Dimentica, Saga.
Chi eri. Quali peccati hanno lordato la tua anima.
E appesantito le tue spalle. Sei mondo, adesso.
Ma non più solo. Non lo siamo mai stati.
E il tuo angelo custode dov’è? Quel demone dal sorriso accattivante?
Sì. Sta fumando una sigaretta al mio fianco, all’ombra del Palladio.
Silenzio.
Note: ok, questa è davvero criptica e cervellotica e forse non l'ho capita nemmeno io, ma tant'è. Loro sono Saga e Kanon, e da qualche parte nello spazio e nel tempo hanno avuto un momento a quattr'occhi. Una cosa tra fratelli, insomma.